Visita del presidente del Senato Pietro Grasso ai feriti del raid di Macerata

Giovedì, 08 Febbraio 2018 13:06 | Letto 915 volte   Clicca per ascolare il testo Visita del presidente del Senato Pietro Grasso ai feriti del raid di Macerata Pochi minuti prima delle 13, il presidente del Senato Pietro Grasso è arrivato allospedale di Macerata per portare la vicinanza delle istituzioni ai feriti ricoverati allospedale del capoluogo. “Stanno in buone condizioni ha detto Grasso - grazie ai sanitari che li stanno curando con dedizione. Presto saranno dimessi, sono in via di guarigione”. Uno dei feriti è stato operato ieri. Dopo il giro nei reparti, il presidente si è soffermato sui temi più caldi di cui si dibatte in questi giorni. “Ho incontrato la mamma di Pamela, Alessandra. E una donna forte e coraggiosa che mi ha rappresentato tutte le difficoltà che ha avuto la figlia e che si impegnerà perchè fatti del genere non succedano piu. Lei vuole, pretende giustizia, non vendetta. E questo le fa onore. E spera che qualcuno possa collaborare nel dare particolari che aiutino a ricostruire completamente la vicenda in cui è stata coinvolta la figlia. Noi siamo qua per dare solidarietà e vicinanza ai familiari di una vittima e in maniera paritaria anche alle vittime di una aggressione, che ha una caratteristica terroristica perchè rivolta in maniera indiscriminata verso persone e una caratteristica fascista e di stampo razzista, come è stata definita anche da un punto di vista giuridico dalle imputazioni. Chi semina odio raccoglie violenza. Siamo qui per opporci alla violenza e alla violenza fascista e razzista”. Lattenzione poi si concentra sulle manifestazioni in programma nei prossimi giorni e in particolare su quella di sabato pomeriggio, dove sarebbe scesa in piazza lItalia antifascista. Al momento, tutti gli appuntamenti sono stati cancellati dalla prefettura di Macerata. Ma Grasso esprime forti dubbi su questa scelta. “Lantifascismo è un valore fondante della nostra repubblica e della Costituzione. Penso che fare una distinzione tra una manifestazione fascista e una antifascista sia qualcosa che il nostro Stato deve fare. Dobbiamo essere capaci di distinguere. Non si può pensare che siano la stessa cosa. Capisco le preoccupazioni e le tensioni, però dobbiamo difendere i valori della nostra democrazia e della Costituzione. Le decisioni però le devono prendere le autorità responsabili dellordine e la sicurezza. Non si può equiparare lantifascismo che è un valore fondante della nostra repubblica con una violenza che cerca di trovare la causa e la giustificazione con un fenomeno che nulla ha a che vedere con queste manifestazioni”. Anche una delle più alte cariche dello Stato esprime preoccupazione per il timore di una nuova stagione di odio e vendette. “Cè preoccupazione per una tensione che si coglie nel Paese. Allora noi possiamo anche comprendere che ci sia la paura, ma non va alimentata. La paura va spiegata e accompagnata. La situazione di questi esseri umani che hanno diritto se sono rifugiati allaccoglienza e in quanto esseri umani hanno diritto allintegrazione. Alcuni di loro stavano studiano litaliano, altri sono disponibili a lavorare e ad integrarsi. Questo è un territorio esemplare da questo punto di vista. E assurdo che siano successe queste cose. E poi scusatemi. Vedere la bandiera italiana che avvolge una persona che spara indiscriminatamente contro delle persone inermi, fa veramente male”. s.c.   Il presidente Grasso accolto al suo arrivo dal direttore Maccioni  

Pochi minuti prima delle 13, il presidente del Senato Pietro Grasso è arrivato all'ospedale di Macerata per portare la vicinanza delle istituzioni ai feriti ricoverati all'ospedale del capoluogo. “Stanno in buone condizioni ha detto Grasso - grazie ai sanitari che li stanno curando con dedizione. Presto saranno dimessi, sono in via di guarigione”. Uno dei feriti è stato operato ieri. Dopo il giro nei reparti, il presidente si è soffermato sui temi più caldi di cui si dibatte in questi giorni. “Ho incontrato la mamma di Pamela, Alessandra. E' una donna forte e coraggiosa che mi ha rappresentato tutte le difficoltà che ha avuto la figlia e che si impegnerà perchè fatti del genere non succedano piu. Lei vuole, pretende giustizia, non vendetta. E questo le fa onore. E spera che qualcuno possa collaborare nel dare particolari che aiutino a ricostruire completamente la vicenda in cui è stata coinvolta la figlia. Noi siamo qua per dare solidarietà e vicinanza ai familiari di una vittima e in maniera paritaria anche alle vittime di una aggressione, che ha una caratteristica terroristica perchè rivolta in maniera indiscriminata verso persone e una caratteristica fascista e di stampo razzista, come è stata definita anche da un punto di vista giuridico dalle imputazioni. Chi semina odio raccoglie violenza. Siamo qui per opporci alla violenza e alla violenza fascista e razzista”.

L'attenzione poi si concentra sulle manifestazioni in programma nei prossimi giorni e in particolare su quella di sabato pomeriggio, dove sarebbe scesa in piazza l'Italia antifascista. Al momento, tutti gli appuntamenti sono stati cancellati dalla prefettura di Macerata. Ma Grasso esprime forti dubbi su questa scelta. “L'antifascismo è un valore fondante della nostra repubblica e della Costituzione. Penso che fare una distinzione tra una manifestazione fascista e una antifascista sia qualcosa che il nostro Stato deve fare. Dobbiamo essere capaci di distinguere. Non si può pensare che siano la stessa cosa. Capisco le preoccupazioni e le tensioni, però dobbiamo difendere i valori della nostra democrazia e della Costituzione. Le decisioni però le devono prendere le autorità responsabili dell'ordine e la sicurezza. Non si può equiparare l'antifascismo che è un valore fondante della nostra repubblica con una violenza che cerca di trovare la causa e la giustificazione con un fenomeno che nulla ha a che vedere con queste manifestazioni”.

Anche una delle più alte cariche dello Stato esprime preoccupazione per il timore di una nuova stagione di odio e vendette. “C'è preoccupazione per una tensione che si coglie nel Paese. Allora noi possiamo anche comprendere che ci sia la paura, ma non va alimentata. La paura va spiegata e accompagnata. La situazione di questi esseri umani che hanno diritto se sono rifugiati all'accoglienza e in quanto esseri umani hanno diritto all'integrazione. Alcuni di loro stavano studiano l'italiano, altri sono disponibili a lavorare e ad integrarsi. Questo è un territorio esemplare da questo punto di vista. E' assurdo che siano successe queste cose. E poi scusatemi. Vedere la bandiera italiana che avvolge una persona che spara indiscriminatamente contro delle persone inermi, fa veramente male”.

s.c.

 

Il presidente Grasso accolto al suo arrivo dal direttore Maccioni

 

arrivo grasso

Letto 915 volte

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo