Caldarola, il sindaco chiede lo stato di calamità

Mercoledì, 23 Maggio 2018 17:36 | Letto 1033 volte   Clicca per ascolare il testo Caldarola, il sindaco chiede lo stato di calamità Non c’è pace per Caldarola, presa di mira questa volta da una violentissima, ed insolitamente lunga, bomba d’acqua, tanto da costringere il primo cittadino Luca Maria Giuseppetti a richiedere in Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Nel pomeriggio di lunedì scorso, e in misura fortunatamente più lieve anche ieri, piogge violentissime con fulmini e saette, hanno martirizzato la comunità caldarolese. Strade invase dal fango a causa di una trentina di smottamenti di terreno, scantinati e garage allagati. Tubature scoppiate e pozzetti divelti. Cimitero e cappelline private completamente invasi dal fango. Violenti fulmini che, abbattuti su case private e alberi, hanno causato notevoli danni. E poi la scuola media, il cui sotterraneo è stato completamente invaso da diversi centimetri d’acqua. Ad aggravare ulteriormente la situazione l’irrimediabile danneggiamento delle attrezzatura scolastiche che vi erano state ammassate in attesa della fine dei lavori. Una lunga lista di danni che va ad aggravare una situazione già drasticamente complicata a causa di un terremoto che ha messo in ginocchio la comunità e che non placa la sua ira. Il sindaco Giuseppetti, nel ringraziare la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e gli operai del comune per l’immediato intervento prestato durante l’emergenza, ha presentato un conto in Regione che ammonta a circa 250 mila euro, considerati anche i lavori che si stanno rendendo necessari per ripulire le strade e le fogne e ripristinare la normalità. “Ciò che lascia l’amaro in bocca” secondo una riflessione del sindaco Giuseppetti “è la scarsa attenzione che si pone su situazioni di tale portata per una comunità come Caldarola. Spesso la stampa riporta sulle prime pagine dei propri giornali, o tra le prime notizie dei propri telegiornali, argomenti di una banalità quasi irritante, lasciando “ai titoli di coda” informazioni come questa, quasi come se la vita di piccoli comuni come Caldarola fosse meno importante di superficiali avvenimenti nelle grandi città. Tutto ciò è demoralizzante”   Gli effetti della bomba dacqua      

Non c’è pace per Caldarola, presa di mira questa volta da una violentissima, ed insolitamente lunga, bomba d’acqua, tanto da costringere il primo cittadino Luca Maria Giuseppetti a richiedere in Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale.

Nel pomeriggio di lunedì scorso, e in misura fortunatamente più lieve anche ieri, piogge violentissime con fulmini e saette, hanno martirizzato la comunità caldarolese.

Strade invase dal fango a causa di una trentina di smottamenti di terreno, scantinati e garage allagati. Tubature scoppiate e pozzetti divelti.

Cimitero e cappelline private completamente invasi dal fango.

Violenti fulmini che, abbattuti su case private e alberi, hanno causato notevoli danni.

E poi la scuola media, il cui sotterraneo è stato completamente invaso da diversi centimetri d’acqua. Ad aggravare ulteriormente la situazione l’irrimediabile danneggiamento delle attrezzatura scolastiche che vi erano state ammassate in attesa della fine dei lavori.

Una lunga lista di danni che va ad aggravare una situazione già drasticamente complicata a causa di un terremoto che ha messo in ginocchio la comunità e che non placa la sua ira.

Il sindaco Giuseppetti, nel ringraziare la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e gli operai del comune per l’immediato intervento prestato durante l’emergenza, ha presentato un conto in Regione che ammonta a circa 250 mila euro, considerati anche i lavori che si stanno rendendo necessari per ripulire le strade e le fogne e ripristinare la normalità.

Ciò che lascia l’amaro in bocca” secondo una riflessione del sindaco Giuseppetti “è la scarsa attenzione che si pone su situazioni di tale portata per una comunità come Caldarola. Spesso la stampa riporta sulle prime pagine dei propri giornali, o tra le prime notizie dei propri telegiornali, argomenti di una banalità quasi irritante, lasciando “ai titoli di coda” informazioni come questa, quasi come se la vita di piccoli comuni come Caldarola fosse meno importante di superficiali avvenimenti nelle grandi città. Tutto ciò è demoralizzante”

 

Gli effetti della "bomba d'acqua

 

frana caldarola

 

fonticelle

 

acqua

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