Tutto pronto per la 26esima edizione dell’Infiorata di Castelraimondo.
Si comincerà domani, domenica 27, con una cena in piazza e la presentazione delle associazioni e poi un momento dedicato ai più giovani con tanta musica.
Giovedì prossimo invece sarà il momento del taglio dei fiori e venerdì della realizzazione dei tappeti. Poi, sabato e domenica, saranno pronti per essere ammirati lungo Corso Italia. Allo spettacolo floreale, ogni sera sarà associato anche dell’intrattenimento musicale: giovedì a cura della scuola di ballo Joy&Dance sponsorizzata dall’Aio, venerdì il Festival del Folklore e sabato il Castelraimondo Festival Rock in piazza Dante. La domenica si concluderà con la banda, il coro e la partecipazione straordinaria di Opera Pop.
Ma questo è solo il programma civile. Infatti domenica si celebra anche la vera ragione dei festeggiamenti dell’Infiorata: alle 18:30 si svolgerà la messa presieduta dall’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro nella chiesa della Sacra Famiglia e poi la processione solenne lungo Corso Italia.
“Era intenzione dell’amministrazione - spiega l’assessore al turismo Elisabetta Torreggiani, veicolare sempre di più quella che è la nostra manifestazione di punta, non soltanto nella nostra provincia e regione, ma anche al di fuori. Ormai questo evento è molto noto, lo abbiamo presentato alla Bit di Milano e facciamo parte del Gran Tour delle Marche, che è la vetrina dei maggiori eventi della Regione. Puntiamo però a farla conoscere a livello nazionale e internazionale”.
La prossima, per Castelraimondo, sarà una settimana ricca di iniziative. Non solo l’Infiorata ma anche la 16esima edizione della StraCassero, la gara podistica di Castelraimondo, prevista per domenica 3 giugno.
"Avremo la possibilità di ospitare moltissime persone - commenta il sindaco Renzo Marinelli - e in concomitanza col 2 giugno avremo anche il Mercatino delle festività con bancarelle di antiquariato, prodotti locali, piante e fiori. Quindi per chi vorrà il prossimo fine settimana ci sarà anche la possibilità di fare acquisti. Per lo più si tratta di produttori locali provenienti dalle zone terremotate - aggiunge - perché vogliamo rilanciare l’economia di questi territori e far conoscere le produzioni tipiche di questa area. Il nostro dovere è infatti proprio questo, promuovere tutti insieme il nostro territorio”.
g.g.