La visita a Visso del Ministro Bonisoli: "Un segnale per tenere alta l'attenzione"

Martedì, 26 Giugno 2018 12:40 | Letto 1960 volte   Clicca per ascolare il testo La visita a Visso del Ministro Bonisoli: "Un segnale per tenere alta l'attenzione" Stamane la visita del Ministro per i Beni Culturali Alberto Bonisoli, a Visso. La prima del suo incarico l’ha voluta dedicare ai territori terremotati, e dopo il passaggio nel maceratese, ha proseguito verso Norcia e Spoleto.  Tante le autorità civili, ecclesiastiche e militari presenti, a partire dal sindaco e senatore Giuliano Pazzaglini, il Commissario straordinario Paola De Micheli, il capo della protezione civile Angelo Borrelli, il prefetto Roberta Peziotti e il questore Antonio Pignataro. Ad accoglierlo anche l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro. Presenti le autorità dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, e numerosi Vigili del Fuoco.  Il Ministro è stato accompagnato all’interno della zona rossa di Visso, e per lui è stato consentito anche l’accesso alla Collegiata di Santa Maria.  “Un segnale di attenzione, anche a distanza di anni”, così ha definito la sua visita il Ministro, che ha scelto Visso perché “sia un esempio dei tantissimi borghi italiani, molto belli, danneggiati dal sisma e che meritano ognuno un’attenzione speciale”. Per una terra colpita due anni fa e per cui si parla ancora di emergenza, qualcosa è stato fatto, ha detto, ma bisogna non solo ricostruire ma anche prepararsi al futuro: “Innanzitutto dobbiamo riconoscere ciò che è stato fatto fin ora - ha precisato - senz’altro c’è stata un’operazione di ricostruzione importante ma contemporaneamente c’è anche la volontà di prepararsi a qualcosa qualcosa di nuovo. Non si tratta solo di ripristino ma anche di prepararsi ad un nuovo futuro. Quello che posso dire è che già ci siamo portati avanti, ci sono già state delle iniziative, ad esempio da parte della Regione Marche, dal punto di vista turistico e dell’attenzione. Certamente possiamo fare di più. Venendo qui ho visto che ci sono delle piazzole per camper, esiste questo tipo di turismo, e magari potrebbe essere un’iniziativa da promuovere in futuro anche per far vedere direttamente che cosa sono questi territori e di cosa hanno bisogno”. Propio oggi pomeriggio, lo ha annunciato Paola De Micheli, in Senato passerà la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre. Il Senato valuterà la conversione del decreto in legge, e poi la palla passerà alla Camera: “Speriamo che la conversione in legge avvenga entro fine luglio. Stiamo cercando di implementare, tutti i gruppi si stanno impegnando moltissimo per migliorare e fare la manutenzione straordinaria della ricostruzione”. Più duro il sindaco Pazzaglini. Il prossimo è l’anno in cui ricorre il bicentenario dell’Infinito di Giacomo Leopardi. Visso è proprietaria della seconda copia autografa e chissà che il 2019 non rappresenti anche l’inizio del risveglio della città: “Serve accelerare i tempi, semplificare le procedure e far sì che la ricostruzione, qualora avvenisse, non rimanga fine a se stessa. E per raggiungere questo obiettivo serve che ci sia un progetto di rinascita di queste zone, un progetto di sviluppo economico e di ritorno all’autosufficienza economica, senza la quale non potremmo andare avanti”. Nel decreto di cui stasera si discuterà, ha commentato, “non c’è traccia del tantissimo di cui abbiamo bisogno”. Si riferisce alla sanatoria sugli abusi, in particolare, e allo snellimento delle procedure ma è certo, dice, che parlare di tempi è “una ipocrisia. Non sono mai stati rispettati. Sabato - ha poi concluso - proporrò al consiglio comunale di uscire dalle perimetrazioni, che sono lo strumento più importante per i borghi distrutti, perché dovevano essere pronte in sei mesi, noi le abbiamo approvate otto mesi fa e non siamo ancora in grado di dare l’incarico per la progettazione dei piani attuativi”. Importantissima la visita, secondo l’Arcivescovo Brugnaro, anche in virtù del patrimonio artistico e strutturale di questo territorio. La prima visita fuori da Roma “ha permesso al Ministro di rendersi conto della vastità e profondità del danno prodotto dal terremoto. Questo gli permetterà anche di accompagnare l’attività della commissaria ma contemporaneamente anche di ipotizzare quali possono essere eventuali correzioni per avviare una ricostruzione che non curi, giustamente, solo le persone e le case ma che renda le nostre piccole città capolavori d’arte”.Gaia Gennaretti  

Stamane la visita del Ministro per i Beni Culturali Alberto Bonisoli, a Visso. La prima del suo incarico l’ha voluta dedicare ai territori terremotati, e dopo il passaggio nel maceratese, ha proseguito verso Norcia e Spoleto. 

Tante le autorità civili, ecclesiastiche e militari presenti, a partire dal sindaco e senatore Giuliano Pazzaglini, il Commissario straordinario Paola De Micheli, il capo della protezione civile Angelo Borrelli, il prefetto Roberta Peziotti e il questore Antonio Pignataro. Ad accoglierlo anche l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro. Presenti le autorità dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, e numerosi Vigili del Fuoco. 

Il Ministro è stato accompagnato all’interno della zona rossa di Visso, e per lui è stato consentito anche l’accesso alla Collegiata di Santa Maria. 

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“Un segnale di attenzione, anche a distanza di anni”, così ha definito la sua visita il Ministro, che ha scelto Visso perché “sia un esempio dei tantissimi borghi italiani, molto belli, danneggiati dal sisma e che meritano ognuno un’attenzione speciale”.

Per una terra colpita due anni fa e per cui si parla ancora di emergenza, qualcosa è stato fatto, ha detto, ma bisogna non solo ricostruire ma anche prepararsi al futuro: “Innanzitutto dobbiamo riconoscere ciò che è stato fatto fin ora - ha precisato - senz’altro c’è stata un’operazione di ricostruzione importante ma contemporaneamente c’è anche la volontà di prepararsi a qualcosa qualcosa di nuovo. Non si tratta solo di ripristino ma anche di prepararsi ad un nuovo futuro. Quello che posso dire è che già ci siamo portati avanti, ci sono già state delle iniziative, ad esempio da parte della Regione Marche, dal punto di vista turistico e dell’attenzione. Certamente possiamo fare di più. Venendo qui ho visto che ci sono delle piazzole per camper, esiste questo tipo di turismo, e magari potrebbe essere un’iniziativa da promuovere in futuro anche per far vedere direttamente che cosa sono questi territori e di cosa hanno bisogno”.

Propio oggi pomeriggio, lo ha annunciato Paola De Micheli, in Senato passerà la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre. Il Senato valuterà la conversione del decreto in legge, e poi la palla passerà alla Camera: “Speriamo che la conversione in legge avvenga entro fine luglio. Stiamo cercando di implementare, tutti i gruppi si stanno impegnando moltissimo per migliorare e fare la manutenzione straordinaria della ricostruzione”.

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Più duro il sindaco Pazzaglini. Il prossimo è l’anno in cui ricorre il bicentenario dell’Infinito di Giacomo Leopardi. Visso è proprietaria della seconda copia autografa e chissà che il 2019 non rappresenti anche l’inizio del risveglio della città: “Serve accelerare i tempi, semplificare le procedure e far sì che la ricostruzione, qualora avvenisse, non rimanga fine a se stessa. E per raggiungere questo obiettivo serve che ci sia un progetto di rinascita di queste zone, un progetto di sviluppo economico e di ritorno all’autosufficienza economica, senza la quale non potremmo andare avanti”.

Nel decreto di cui stasera si discuterà, ha commentato, “non c’è traccia del tantissimo di cui abbiamo bisogno”. Si riferisce alla sanatoria sugli abusi, in particolare, e allo snellimento delle procedure ma è certo, dice, che parlare di tempi è “una ipocrisia. Non sono mai stati rispettati. Sabato - ha poi concluso - proporrò al consiglio comunale di uscire dalle perimetrazioni, che sono lo strumento più importante per i borghi distrutti, perché dovevano essere pronte in sei mesi, noi le abbiamo approvate otto mesi fa e non siamo ancora in grado di dare l’incarico per la progettazione dei piani attuativi”.

Importantissima la visita, secondo l’Arcivescovo Brugnaro, anche in virtù del patrimonio artistico e strutturale di questo territorio. La prima visita fuori da Roma “ha permesso al Ministro di rendersi conto della vastità e profondità del danno prodotto dal terremoto. Questo gli permetterà anche di accompagnare l’attività della commissaria ma contemporaneamente anche di ipotizzare quali possono essere eventuali correzioni per avviare una ricostruzione che non curi, giustamente, solo le persone e le case ma che renda le nostre piccole città capolavori d’arte”.
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