"Michele è con noi!". E' il messaggio che d'ora in poi si alzerà ogni giorno dalla piazza centrale di Camerino, in ricordo di Michele Scarponi. Una dedica dal traguardo della VI tappa della Tirreno Adriatico che esattamente 10 anni fa lo vide vincitore. Testimonianza d'affetto orgoglioso quella che la città di Camerino ha voluto tributare alla sua memoria, nel corso di una cerimonia toccante, dominata dall'abbraccio avvolgente del grande campione marchigiano, dallo stesso punto d'arrivo iridato del 2009, accompagnato dall'entusiasmo del pubblico e dai salti di gioia dei suoi fan. Dieci anni dopo, piazza Cavour è tornata ad essere affollata per tutta la durata della cerimonia, promossa dalla Fondazione Michele Scarponi, dall’Ads Frecce Azzurre, in collaborazione con Unicam e Comune di Camerino.
"L'aquila di Filottrano ha preso il volo" ma resterà per sempre nel ricordo di Camerino e di quanti l'hanno conosciuto, nella vita di tutti giorni, come in quella di straordinario campione. Che Michele fosse lì con il suo solare sorriso, è passato nella mente di quanti ne hanno ripercorso le gesta, i valori di umanità, l'incontenibile energia. Insieme alle autorità militari, la celebrazione ha riunito i familiari di Michele, il presidente dell'Avis Frecce Azzurre Sandro Santacchi, il sindaco Gianluca Pasqui, il prorettore di Unicam Andrea Spaterna, il presidente della Federazione ciclistica delle Marche Lino Secchi e, a testimoniare il legame umano e di stima ben oltre il rapporto col corridore, hanno voluto esserci anche i dirigenti sportivi Gianni Savio e Beppe Martinelli e, gli amici e colleghi Luca Panichi e Marina Romoli.
L'emozione del video di apertura, ha lasciato spazio alle parole commosse del presidente Sandro Santacchi, nell'esprimere vicinanza ai familiari e, nel tratteggiare l'umanità e la generosità della persona. Santacchi ha sottolineato doveroso farne memoria per sempre e, in particolare, in coincidenza con una giornata che fu per lui di felicità assoluta. " Ho avuto l'onore di conoscere Michele Scarponi in un'occasione di festa organizzata dai fans a Recanati, in un momento di grande difficoltà per Camerino- ha detto il sindaco Gianluca Pasqui-. In quell'occasione ho potuto apprezzare la sua generosità nei confronti della nostra terra e noi questo uomo che ci è saputo stare vicino nella sofferenza, desideriamo portarlo con noi come esempio di vita, come uomo, marito e padre. Il minimo che potevamo fare- ha aggiunto- era lasciare un piccolo segno ma grandissimo nei contenuti: con quella targa che lo vuole ricordare vincitore, in un posto che oggi è segno di distruzione ma che è stato il traguardo che ha contribuito a rilanciare lo stesso grande campione. Questo il messaggio di Camerino alla famiglia, ai tanti sportivi, dedicato ad una persona che era e rimarrà per sempre un esempio, per quello che è stato capace di fare nello sport e nella vita e per quello che è riuscito a trasmettere a chi lo ha conosciuto". Esempio di vita, di professionalità, di serietà, determinazione e dedizione anche per il prorettore di Unicam Andrea Spaterna, il quale ha definito lodevole l'iniziativa, quale segno tangibile della riconoscenza di un territorio. A celebrare la memoria del campione si sono aggiunte le parole del presidente della federazione ciclistica marchigiana, Lino Secchi che lo ha conosciuto fin dai primi sogni da ragazzino e dalle prime pedalate, affrontando il ciclismo col divertimento iniziale e più seriamente nelle categorie agonistiche superiori, senza mai perdere la tenacia tipica dei marchigiani, che gli ha permesso di raggiungere risultati significativi. Messaggi d'affetto sono stati rivolti al babbo Giacomo, alla mamma Flavia, al fratello Marco e alla sorella Silvia: " So benissimo che ognuna di queste occasioni è un modo per riaprire una ferita ma- ha detto- l'inaugurazione della targa a Camerino e quello che vediamo in giro per tutta l'Italia, sono testimonianze che la presenza di Michele continua tra noi. Le braccia di Michele che gioisce della sua vittoria non sono alzate, sono braccia aperte in un saluto d'inclusione. E' un volerci abbracciare, cosa che avrebbe fatto anche oggi da qui, in modo plateale e assolutamente sincero. Un gesto che ci dice tanto e che dobbiamo sempre portarci dietro. La sua figura sarà sempre presente tra noi in ogni punto del Paese segnato dal suo ricordo e, a sostegno del messaggio portato avanti dalla Fondazione che porta il suo nome, anche in tutti coloro che andando per strada, cercano protezione e sicurezza ". Nobiltà d'animo e dedizione, in evidenza anche nell'intervento del giornalista ascolano di Bicisport Enzo Vicennati che ha inteso sottolineare la pronta adesione del grande ciclista ad eventi benefici in favore delle popolazioni terremotate.
Nella foto sotto, al centro Marco Scarponi, fratello di Michele; alla sua sinistra il rappresentante del Fan Club e alla destra il caporedattore di Bicisport Enzo Vicennati
" Un fratello speciale che aiuta ad andare avanti me stesso, la mia famiglia e tanti ragazzi, perché la forza di Michele è ancora grandissima". Così Marco Scarponi, nel descrivere le attività della Fondazione e del racconto che porta di suo fratello nelle scuole d'Italia: storia di una famiglia e di un territorio, storia di sport, di sacrificio e fatica, storia di allegria che, in un attimo, si imbatte nella tragedia della violenza stradale che fa 10 vittime al giorno. " Quando racconto di tutto questo ai ragazzi, mi abbracciano, mi guardano negli occhi e, in quel momento sembra che Michele sia lì con noi. E io percepisco che mi trovo nel posto giusto". Sul palco anche Gianni Savio che nel 2008 ha dato la possibilità a Michele di tornare nel grande ciclismo dopo l'episodio negativo della sua carriera; quel giorno di 10 anni fa a Camerino c'era anche lui e nel rivedere le immagini, ne ha parlato come la sua soddisfazione più grande in 35 anni da direttore sportivo. Altre grandi soddisfazioni sportive dategli da Michele, la vittoria di due tappe al Giro d'Italia e l'essere stato, oltre che grande corridore, una grande persona. " Michele è con noi sempre, con quel suo grande sorriso ironico e un po' scanzonato". Dei tanti corridori incontrati come direttore sportivo, Beppe Martinelli ha tracciato il ricordo di un grande e serio professionista: " In squadra ne parliamo ogni giorno con la freschezza e la serenità di quando era con noi. Parlarne mi resta difficile da qui, ma sento che sarà sempre con noi". Ai due direttori sportivi, Marco Scarponi ha fatto omaggio della maglia della fondazione, definendola "la nuova squadra di Michele". Piene di esemplare coraggio ed energia, le toccanti testimonianze di Luca Panichi e Marina Romoli, le cui brillanti carriere ciclistiche sono state segnate da terribili incidenti stradali che li hanno costretti in carrozzina. Il disvelamento della targa, affissa sulla stele posizionata davanti al palazzo ducale, ha concluso una mattinata densa di testimonianze d'affetto sincero, grande emozione e autentici esempi di vita su cui riflettere.
C.C.
Nella foto, il prorettore di Unicam Spaterna, il sindaco Pasqui, Marco Scarponi, Silvia Scarponi , il presidente Ads Frecce Azzurre Santacchi, il presidente della federazione ciclistica Marche Lino Secchi