Pastorella lascia il coordinamento dei comitati “Terremoto Centro Italia”

Martedì, 23 Aprile 2019 21:46 | Letto 1054 volte   Clicca per ascolare il testo Pastorella lascia il coordinamento dei comitati “Terremoto Centro Italia” Lascia per la famiglia ma anche e soprattutto per stare a guardare cosa accadrà, cosa faranno coloro che lo hanno criticato, attaccato. È Francesco Pastorella, coordinatore dei comitati pro terremotati del centro Italia che ha deciso di tirare i remi in barca. ”Guardandomi indietro - dice - vedo tantissimo impegno, tanti sacrifici e troppo, troppo tempo sottratto alla mia famiglia, alle mie bambine, ai miei genitori. Negli ultimi due anni e mezzo, le mie cucciole mi sono cresciute sotto gli occhi e spesso, o non c’ero o ero impegnato al telefono, sui social, sul Pc a scrivere, elaborare, confrontarmi, ascoltare le mille grida di aiuto pervenute da terremotati in difficoltà alle quali ho sempre dato seguito; avevo ben chiaro che se un terremotato mi stava chiamando, necessitava quantomeno di una parola di conforto, di una informazione, di una speranza”. Così però Pastorella racconta di aver trascurato i familiari, di non essere stato abbastanza vicino a suo padre malato, e di non esserci stato quando se n’è andato. E poi lo studio, come ai tempi dell’Università, le battaglie e i discorsi anche dai toni forti contro chi aveva e ha il potere di decidere le sorti di un popolo. “Ho bussato a moltissime porte per i terremotati che si sono aperte grazie al lavoro ed alla credibilità conquistata negli anni, ho organizzato eventi gratuitamente, coinvolto politici, rifiutato candidature sia alle scorse politiche che a queste europee. Ho ricevuto tantissime attestazioni di amicizia - continua - ma anche molte critiche, alcune costruttive ed importantissime per una mia crescita personale, ma molte, troppe, inconsistenti e maligne”. Tante le ragioni che spingono Pastorella verso la decisione di lasciare ma soprattutto una: in un momento cruciale per iL futuro del territori, ha deciso di lasciare l’opportunità di riunire tutti i terremotati, di stare a guardare con la speranza che si riesca finalmente a dare quel cambio di rotta necessario alla ripartenza dell‘entroterra.  “Non ci sono più scuse, la strada è libera, vediamo che succede. Son certo - aggiunge - che in questo modo ogni comitato e magari ogni singolo terremotato saranno responsabilizzati a battersi in prima persona per i diritti delle persone che rappresentano e per il proprio territorio, affinché non venga desertificato e colonizzato dai signorotti al potere. Continuerò comunque a sostenere ed a ritenere imprescindibile la scelta del coordinamento di organizzare prima delle elezioni la manifestazione sulla quale spero convergeranno tutti i terremotati ed i comitati. Devo riassegnare le priorità nella mia vita per cui - conclude - saluto con una solida certezza nel mio cuore: ho dato il massimo, forse anche di più”. g.g.   

Lascia per la famiglia ma anche e soprattutto per stare a guardare cosa accadrà, cosa faranno coloro che lo hanno criticato, attaccato. È Francesco Pastorella, coordinatore dei comitati pro terremotati del centro Italia che ha deciso di tirare i remi in barca.

”Guardandomi indietro - dice - vedo tantissimo impegno, tanti sacrifici e troppo, troppo tempo sottratto alla mia famiglia, alle mie bambine, ai miei genitori. Negli ultimi due anni e mezzo, le mie cucciole mi sono cresciute sotto gli occhi e spesso, o non c’ero o ero impegnato al telefono, sui social, sul Pc a scrivere, elaborare, confrontarmi, ascoltare le mille grida di aiuto pervenute da terremotati in difficoltà alle quali ho sempre dato seguito; avevo ben chiaro che se un terremotato mi stava chiamando, necessitava quantomeno di una parola di conforto, di una informazione, di una speranza”. Così però Pastorella racconta di aver trascurato i familiari, di non essere stato abbastanza vicino a suo padre malato, e di non esserci stato quando se n’è andato. E poi lo studio, come ai tempi dell’Università, le battaglie e i discorsi anche dai toni forti contro chi aveva e ha il potere di decidere le sorti di un popolo.

“Ho bussato a moltissime porte per i terremotati che si sono aperte grazie al lavoro ed alla credibilità conquistata negli anni, ho organizzato eventi gratuitamente, coinvolto politici, rifiutato candidature sia alle scorse politiche che a queste europee. Ho ricevuto tantissime attestazioni di amicizia - continua - ma anche molte critiche, alcune costruttive ed importantissime per una mia crescita personale, ma molte, troppe, inconsistenti e maligne”.

Tante le ragioni che spingono Pastorella verso la decisione di lasciare ma soprattutto una: in un momento cruciale per iL futuro del territori, ha deciso di lasciare l’opportunità di riunire tutti i terremotati, di stare a guardare con la speranza che si riesca finalmente a dare quel cambio di rotta necessario alla ripartenza dell‘entroterra. 

“Non ci sono più scuse, la strada è libera, vediamo che succede. Son certo - aggiunge - che in questo modo ogni comitato e magari ogni singolo terremotato saranno responsabilizzati a battersi in prima persona per i diritti delle persone che rappresentano e per il proprio territorio, affinché non venga desertificato e colonizzato dai signorotti al potere. Continuerò comunque a sostenere ed a ritenere imprescindibile la scelta del coordinamento di organizzare prima delle elezioni la manifestazione sulla quale spero convergeranno tutti i terremotati ed i comitati. Devo riassegnare le priorità nella mia vita per cui - conclude - saluto con una solida certezza nel mio cuore: ho dato il massimo, forse anche di più”.

g.g. 

 

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