Non si sentiva bene e alla moglie aveva detto che sarebbe andato al pronto soccorso di San Severino. Ed è proprio quello che ha fatto domenica sera intorno alle 21. Aveva la pressione molto alta ma è stato rimandato a casa. Il mattino seguente, alle 4:30, mentre andava a lavoro lo ha colpito un malore che gli è stato fatale. Era per strada, sulla sua Passat, sulla provinciale 127. Stava andando a lavoro, faceva il camionista. Ora sul corpo di Alfons Kaja, 33enne di origini albanesi è residente a San Severino, il sostituto procuratore Claudio Rastelli ha disposto l’auropsia fissata per le 9 di domani. Dall’ispezione cadaverica infatti, fatta da Roberto Scendoni, non è stato possibile risalire alle cause del decesso anche se l’ipotesi più plausibile è che si sia trattato di un arresto cardiaco.
Sull’accaduto è stato anche aperto un fascicolo per capire se ci sia una responsabilità da parte dell’ospedale e la famiglia ha nominato come avvocato difensore Filippo Ciconte, di Fermo.
Kaja viene descritto dagli amici come una “bravissima persona, perbene e molto educato. Adorava sua figlia, spesso andava a spasso con lei per mano. Era uno che lavorava sempre tanto. Mancherà a tutti”.
Alfons Kaja sarebbe anche diventato presto papà di un secondo figlio.
Gaia Gennaretti