Dopo il cronoprogramma sugli appartamenti dei terremotati stilato dal sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, è l'associazione "Città in Comune" ad intervenire.
"Ci vuole una bella faccia tosta a quasi 33 mesi dal terremoto del 2016 ad annunciare con toni trionfalistici "una giornata storica per la città" - commentano - per aver prodotto un misero pezzo di carta, il cosiddetto cronoprogramma.
Tre anni di inefficienza - accusano - , di fallimenti e di incapacità hanno svuotato di significato le parole “emergenza”, “speranza”, “dignità” al di là dei deliri politici. Resta che ad oggi 240 persone vivono nei container e circa altre tremila sfollate vivono negli alberghi.
Il comune di Tolentino ha sin qui consegnato solo 3 alloggi: una media di un appartamento per ogni anno di post terremoto.
E si badi bene che il famoso capannone in contrada La Rancia non fa parte del cronoprogramma - aggiungono - .
Quanti schiaffi deve ancora ricevere questa città - si chiedono - ? Quanti, dopo la pietosa figura di Borrelli nel consiglio comunale del 16 aprile scorso, costretto a chiedere perentoriamente delle date precise per la consegna degli alloggi?
Come se non bastasse, ora Pezzanesi ha pure la faccia di dichiarare che le abitazioni realizzate saranno senza infissi e che però il terremotato se li potrà portare dalla casa inagibile resa inagibile dal sisma".
Infine la richiesta di chiarimenti in merito alla ricostruzione dell'ospedale: "I cittadini di Tolentino - aggiungono - vogliono anche sapere se i sei milioni di euro concessi al Comune di Tolentino dalla Regione Marche, presi dal bilancio della sanità regionale, erano quelli destinati alla ricostruzione dell’Ospedale di Tolentino. Se cioè si è scelto di rinunciare alle SAE e alla pronta ricostruzione dell’ospedale, trionfalisticamente annunciata come prima opera dal governatore Ceriscioli, dall’Assessore Sciapichetti e dal sindaco Pezzanesi in campagna elettorale, nel lontano maggio 2017, per acquistare da un privato un capannone grezzo in vendita da venti anni".
GS