Tolentino, prosegue la battaglia contro l'inceneritore

Mercoledì, 29 Maggio 2019 15:32 | Letto 860 volte   Clicca per ascolare il testo Tolentino, prosegue la battaglia contro l'inceneritore Non si ferma la battaglia per evitare la costruzione dell’inceneritore a Tolentino.Ad annunciarlo è il comitato nato per impedirne la realizzazione.“Ad ottobre 2018 – scrive in una nota - la Provincia di Macerata aveva rigettato listanza presentata dalla ditta Biorecovery S.r.l. con sede legale a Falconara Marittima, finalizzata allottenimento dellautorizzazione per la realizzazione di un impianto destinato al recupero di fanghi biologici tramite essiccamento e successiva termo valorizzazione, da fare in contrada Cisterna, alle porte quindi del Comune di Tolentino.La stessa società – spiega la nota - ha purtroppo presentato ad aprile 2019 una nuova istanza, la cui scadenza per la sua valutazione è per il prossimo mese di luglio. Il rischio che venga realizzato un nuovo inceneritore alle porte di Tolentino è quindi più che mai concreto – avvisa il comitato - e occorre che tutti gli attori istituzionali agiscano immediatamente al fine di scongiurarlo. Se fosse realizzato l’impianto, circa 100 tonnellate al giorno di fanghi organici (una quantità enorme, superiore ai reflui dell’intera provincia di Macerata) verrebbero bruciati a Tolentino con un rischio di inquinamento olfattivo, atmosferico e del sottosuolo, davvero enorme”.Il Comitato riprende quindi la sua battaglia “con l’obiettivo – annunciano - di dare voce a tutti i cittadini di Tolentino e dei paesi limitrofi presso le sedi istituzionali deputate alla valutazione dell’istanza”.Per questo motivo il Comitato ha deciso di richiedere ufficialmente all’amministrazione Comunale di convocare con urgenza il Tavolo tecnico trasversale sull’inceneritore, costituito ad ottobre 2018 dal Comune stesso.Sarà previsto per i prossimi giorni, poi, un incontro con tutti i comitati di quartiere per organizzare “una grande manifestazione pubblica – annunciano - con l’obiettivo di informare e sensibilizzare anche i cittadini che non conoscono i dettagli della vicenda ed i rischi connessi alla realizzazione dell’inceneritore”.GS

Non si ferma la battaglia per evitare la costruzione dell’inceneritore a Tolentino.

Ad annunciarlo è il comitato nato per impedirne la realizzazione.

“Ad ottobre 2018 – scrive in una nota - la Provincia di Macerata aveva rigettato l'istanza presentata dalla ditta Biorecovery S.r.l. con sede legale a Falconara Marittima, finalizzata all'ottenimento dell'autorizzazione per la realizzazione di un impianto destinato al recupero di fanghi biologici tramite essiccamento e successiva termo valorizzazione, da fare in contrada Cisterna, alle porte quindi del Comune di Tolentino.

La stessa società – spiega la nota - ha purtroppo presentato ad aprile 2019 una nuova istanza, la cui scadenza per la sua valutazione è per il prossimo mese di luglio. Il rischio che venga realizzato un nuovo inceneritore alle porte di Tolentino è quindi più che mai concreto – avvisa il comitato - e occorre che tutti gli attori istituzionali agiscano immediatamente al fine di scongiurarlo. Se fosse realizzato l’impianto, circa 100 tonnellate al giorno di fanghi organici (una quantità enorme, superiore ai reflui dell’intera provincia di Macerata) verrebbero bruciati a Tolentino con un rischio di inquinamento olfattivo, atmosferico e del sottosuolo, davvero enorme”.

Il Comitato riprende quindi la sua battaglia “con l’obiettivo – annunciano - di dare voce a tutti i cittadini di Tolentino e dei paesi limitrofi presso le sedi istituzionali deputate alla valutazione dell’istanza”.

Per questo motivo il Comitato ha deciso di richiedere ufficialmente all’amministrazione Comunale di convocare con urgenza il Tavolo tecnico trasversale sull’inceneritore, costituito ad ottobre 2018 dal Comune stesso.

Sarà previsto per i prossimi giorni, poi, un incontro con tutti i comitati di quartiere per organizzare “una grande manifestazione pubblica – annunciano - con l’obiettivo di informare e sensibilizzare anche i cittadini che non conoscono i dettagli della vicenda ed i rischi connessi alla realizzazione dell’inceneritore”.



GS















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