Luzio: è già polemica. Niente campus scolastico.

Giovedì, 30 Maggio 2019 19:38 | Letto 1040 volte   Clicca per ascolare il testo Luzio: è già polemica. Niente campus scolastico. «Siamo preoccupati per le nuove notizie che circolano sul plesso scolastico Luzio, secondo il quale si procederà alladeguamento sismico del vecchio edificio, non vorremmo che si baratti la sicurezza scolastica con la localizzazione del plesso, che sono due cose ben diverse. Ledificio che ospitava la primaria e la scuola dellinfanzia Luzio è stato costruito ottanta anni fa, la sicurezza sismica con indice 1 si potrà raggiungere soltanto abbattendolo e ricostruendone uno nuovo». Con queste parole le mamme e i papà dellassociazione “108 una scuola per la vita”, commentano la notizia recente secondo cui i 300mila euro donati dallEmilia Romagna saranno utilizzati per opere di sistemazione esterna al vecchio plesso scolastico che ospita gli alunni dellItis Divini e per labbattimento delle sopraelevazioni, al posto dellacquisto di un terreno su cui edificare un edificio nuovo di zecca. Per l’intera opera l’uff commissariale ha stanziato 6milioni e 380mila euro che però non sono sufficienti per costruire ex novo una scuola che ripristini l’offerta scolastica della Luzio.«Una volta venuti a conoscenza dellalto indice di vulnerabilità sismica delledificio abbiamo posto il problema della sicurezza della struttura, tanto che gli alunni sono stati dislocati nella sede provvisoria di via Lorenzo DAlessandro – continuano i genitori – le ultime voci sul futuro della Luzio suscitano in noi forte apprensione, specie per il fatto che molte persone sembrano sottovalutare la problematica. Come può un edificio in muratura costruito nellepoca della Luzio, garantire un indice di resistenza 1? La sicurezza delledificio scolastico dove staranno i nostri figli e diverse generazioni di settempedani dopo di loro, non è qualcosa su cui siamo disposte a scendere a compromessi, siamo pronte a manifestare tutto il nostro dissenso, qualora si decidesse di fare dei semplici lavori di adeguamento sismico, senza la demolizione delledificio esistente, questa è da sempre la nostra posizione».Gaia Gennaretti 
«Siamo preoccupati per le nuove notizie che circolano sul plesso scolastico Luzio, secondo il quale si procederà all'adeguamento sismico del vecchio edificio, non vorremmo che si baratti la sicurezza scolastica con la localizzazione del plesso, che sono due cose ben diverse. L'edificio che ospitava la primaria e la scuola dell'infanzia Luzio è stato costruito ottanta anni fa, la sicurezza sismica con indice 1 si potrà raggiungere soltanto abbattendolo e ricostruendone uno nuovo». Con queste parole le mamme e i papà dell'associazione “108 una scuola per la vita”, commentano la notizia recente secondo cui i 300mila euro donati dall'Emilia Romagna saranno utilizzati per opere di sistemazione esterna al vecchio plesso scolastico che ospita gli alunni dell'Itis Divini e per l'abbattimento delle sopraelevazioni, al posto dell'acquisto di un terreno su cui edificare un edificio nuovo di zecca. Per l’intera opera l’uff commissariale ha stanziato 6milioni e 380mila euro che però non sono sufficienti per costruire ex novo una scuola che ripristini l’offerta scolastica della Luzio.
«Una volta venuti a conoscenza dell'alto indice di vulnerabilità sismica dell'edificio abbiamo posto il problema della sicurezza della struttura, tanto che gli alunni sono stati dislocati nella sede provvisoria di via Lorenzo D'Alessandro – continuano i genitori – le ultime voci sul futuro della Luzio suscitano in noi forte apprensione, specie per il fatto che molte persone sembrano sottovalutare la problematica. Come può un edificio in muratura costruito nell'epoca della Luzio, garantire un indice di resistenza 1? La sicurezza dell'edificio scolastico dove staranno i nostri figli e diverse generazioni di settempedani dopo di loro, non è qualcosa su cui siamo disposte a scendere a compromessi, siamo pronte a manifestare tutto il nostro dissenso, qualora si decidesse di fare dei semplici lavori di adeguamento sismico, senza la demolizione dell'edificio esistente, questa è da sempre la nostra posizione».
Gaia Gennaretti 

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