2200 firme per la scuola Don Bosco. Stamattina la conferenza stampa del Comitato

Sabato, 15 Giugno 2019 11:54 | Letto 1011 volte   Clicca per ascolare il testo 2200 firme per la scuola Don Bosco. Stamattina la conferenza stampa del Comitato Ancora la scuola Don Bosco al centro del dibattito tolentinate. Questa mattina una conferenza stampa del Comitato nato per la salvaguardia del plesso in centro. Ad aprire l’incontro Paolo Dignani: “Come associazione Azione Comune - ha detto - abbiamo ascoltato i dubbi di alcuni genitori e la discussione si è ampliata, andando oltre. Non è solo un problema di edilizia scolastica, ma anche di spopolamento del centro storico. Quando poi è giunta la notizia su L’Appennino Camerte di spostare la scuola Don Bosco ci siamo troviamo d’accordo sul fatto che una amministrazione progetti come far crescere una città e trasformare una situazione di criticità in una opportunità. Ma su alcune linee, una in particolare, quella di delocalizzare il plesso Don Bosco, non ci trovava d’accordo. Abbiamo quindi contattato i rappresentanti di altre forze politiche e altri cittadini per capire se potevamo avviare una situazione di informazione. Siamo scesi tra la gente - ha detto - e di comune accordo con le altre associazioni abbiamo avviato una raccolta firme”. In 25 giorni sono state raccolte 2200 firme di coloro che chiedono con forza di non spostare la scuola fuori dal centro storico. “Una raccolta che dice che se noi vogliamo conservare la storia di Tolentino, il tessuto sociale, avere rispetto nei confronti di chi ha investito negli anni in centro, bisogna evitare di togliere i servizi, tra cui la scuola. Noi - ha proseguito Dignani - vogliamo partire da qui”. Poi l’appello al sindaco Giuseppe Pezzanesi, citando le parole di Aldo Moro: “Bisogna spalancare le finestre del castello per far entrare il vento che soffia nella vita del paese. Lei - ha concluso Dignani rivolgendosi al sindaco - è il nostro punto di riferimento, la invitiamo ad ascoltare la voce di coloro che hanno espresso il proprio parere sul Don Bosco”. Nazzareno Tiranti ha poi spiegato la situazione delle scuole in centro storico a Tolentino dal terremoto del 2016 ad oggi e fatto un quadro generale sul futuro. “Con l’assenza totale delle scuole in centro - ha spiegato - stiamo vivendo uno spostamento totale della città verso Est. Potrebbe essere visto come una crescita, ma bisogna fare attenzione a spostare il baricentro. Secondo noi Tolentino non può permettersi di fare a meno del suo centro storico. Dobbiamo decidere ora come vogliamo ricostruire Tolentino per il futuro”. Di seguito l’intervento di Francesca Scattolini, laureata in Architettura, Restauro e Consolidamento Strutturale per dare una lettura semplificata dei documenti redatti dopo i sopralluoghi nella scuola: “E’ stato detto che quella scuola non è sicura - ha esordito - . Ma dai documenti questo non emerge. Le murature portanti, in nessuna parte, ha subito alcun tipo di crollo. Tutte situazioni che si risolvono con un intonaco armato. Dalle relazioni degli ingegneri è emerso che con interventi di consolidamento strutturale si può arrivare al coefficiente 0.6 dove 1 è il massimo. Ci sono, tra l’altro, scuole a Tolentino che hanno un coefficiente ancora più basso. La Don Bosco è anche un bene architettonico e se un turista viene a Tolentino viene per il centro storico e non per il centro commerciale. Il parere della Soprintendenza è stato molto chiaro. Snaturare quella scuola con un’altra destinazione d’uso sarebbe anche più dispendioso. In un momento storico in cui l’Italia riparte dai centri storici, non capisco quale sia il motivo di far diventare una cattedrale nel deserto quella struttura”. Ad aggiungersi all’appello al sindaco, un altro componente del Comitato, Pierpaolo Turchi: “Noi non chiediamo polemiche ma un confronto civile - ha detto - . Siamo un movimento che rappresenta i cittadini. Non accettiamo polemiche sterili. Vogliamo un confronto per discutere del futuro del centro storico di Tolentino. Siamo aperti ad accogliere suggerimenti e consigli da parte dei cittadini”.Paolo Dignani ha concluso: La raccolta firme è ancora aperta e vogliamo andare avanti. Mercoledì 10 luglio, tutta la giornata, continueremo la raccolta firme con un gazebo nella zona San Francesco approfittando anche del fatto che i negozi sono aperti di sera. Abbiamo poi intenzione di fare una serata con proiezione di immagini per ricordare quella che a Tolentino è davvero una istituzione e negli anni si è caratterizzata anche grazie al grande direttore Casadidio.GS
Ancora la scuola Don Bosco al centro del dibattito tolentinate.

Questa mattina una conferenza stampa del Comitato nato per la salvaguardia del plesso in centro.

Ad aprire l’incontro Paolo Dignani: “Come associazione Azione Comune - ha detto - abbiamo ascoltato i dubbi di alcuni genitori e la discussione si è ampliata, andando oltre. Non è solo un problema di edilizia scolastica, ma anche di spopolamento del centro storico. Quando poi è giunta la notizia su L’Appennino Camerte di spostare la scuola Don Bosco ci siamo troviamo d’accordo sul fatto che una amministrazione progetti come far crescere una città e trasformare una situazione di criticità in una opportunità. Ma su alcune linee, una in particolare, quella di delocalizzare il plesso Don Bosco, non ci trovava d’accordo. Abbiamo quindi contattato i rappresentanti di altre forze politiche e altri cittadini per capire se potevamo avviare una situazione di informazione. Siamo scesi tra la gente - ha detto - e di comune accordo con le altre associazioni abbiamo avviato una raccolta firme”.

In 25 giorni sono state raccolte 2200 firme di coloro che chiedono con forza di non spostare la scuola fuori dal centro storico.

“Una raccolta che dice che se noi vogliamo conservare la storia di Tolentino, il tessuto sociale, avere rispetto nei confronti di chi ha investito negli anni in centro, bisogna evitare di togliere i servizi, tra cui la scuola. Noi - ha proseguito Dignani - vogliamo partire da qui”.

Poi l’appello al sindaco Giuseppe Pezzanesi, citando le parole di Aldo Moro: “Bisogna spalancare le finestre del castello per far entrare il vento che soffia nella vita del paese.

Lei - ha concluso Dignani rivolgendosi al sindaco - è il nostro punto di riferimento, la invitiamo ad ascoltare la voce di coloro che hanno espresso il proprio parere sul Don Bosco”.

Nazzareno Tiranti ha poi spiegato la situazione delle scuole in centro storico a Tolentino dal terremoto del 2016 ad oggi e fatto un quadro generale sul futuro. “Con l’assenza totale delle scuole in centro - ha spiegato - stiamo vivendo uno spostamento totale della città verso Est. Potrebbe essere visto come una crescita, ma bisogna fare attenzione a spostare il baricentro. Secondo noi Tolentino non può permettersi di fare a meno del suo centro storico. Dobbiamo decidere ora come vogliamo ricostruire Tolentino per il futuro”.

Di seguito l’intervento di Francesca Scattolini, laureata in Architettura, Restauro e Consolidamento Strutturale per dare una lettura semplificata dei documenti redatti dopo i sopralluoghi nella scuola: “E’ stato detto che quella scuola non è sicura - ha esordito - . Ma dai documenti questo non emerge. Le murature portanti, in nessuna parte, ha subito alcun tipo di crollo. Tutte situazioni che si risolvono con un intonaco armato. Dalle relazioni degli ingegneri è emerso che con interventi di consolidamento strutturale si può arrivare al coefficiente 0.6 dove 1 è il massimo. Ci sono, tra l’altro, scuole a Tolentino che hanno un coefficiente ancora più basso.

La Don Bosco è anche un bene architettonico e se un turista viene a Tolentino viene per il centro storico e non per il centro commerciale. Il parere della Soprintendenza è stato molto chiaro. Snaturare quella scuola con un’altra destinazione d’uso sarebbe anche più dispendioso.

In un momento storico in cui l’Italia riparte dai centri storici, non capisco quale sia il motivo di far diventare una cattedrale nel deserto quella struttura”.

Ad aggiungersi all’appello al sindaco, un altro componente del Comitato, Pierpaolo Turchi: “Noi non chiediamo polemiche ma un confronto civile - ha detto - . Siamo un movimento che rappresenta i cittadini. Non accettiamo polemiche sterili. Vogliamo un confronto per discutere del futuro del centro storico di Tolentino. Siamo aperti ad accogliere suggerimenti e consigli da parte dei cittadini”.

Paolo Dignani ha concluso: "La raccolta firme è ancora aperta e vogliamo andare avanti. Mercoledì 10 luglio, tutta la giornata, continueremo la raccolta firme con un gazebo nella zona San Francesco approfittando anche del fatto che i negozi sono aperti di sera. Abbiamo poi intenzione di fare una serata con proiezione di immagini per ricordare quella che a Tolentino è davvero una istituzione e negli anni si è caratterizzata anche grazie al grande direttore Casadidio".



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