Aato3,Gentilucci risponde alle accuse di Falcucci: "Se aveva da obiettare, perché non lo ha fatto prima? "

Lunedì, 12 Agosto 2019 11:55 | Letto 1874 volte   Clicca per ascolare il testo Aato3,Gentilucci risponde alle accuse di Falcucci: "Se aveva da obiettare, perché non lo ha fatto prima? " Botta e risposta tra il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci e quello di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci. Il primo incolpa il collega, che è anche presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, per aver sostenuto la candidatura alla vicepresidenza dell’Aato 3 dell’assessore di Fiuminata Paolo Stella e di non permettere ai comuni che sono usciti dall’Unione Montana (Castelsantangelo, Montecavallo e Valfornace) di rientrare per dare un segnale di unità. Ma Gentilucci non ci sta: “La mozione è stata firmata anche da Falcucci quindi se aveva qualcosa da obiettare poteva farlo lì, in assemblea. Detto questo, mi sembra contraddittorio: io per me non volevo nulla, Falcucci per sé invece forse qualcosa voleva. La differenza sta nel fatto che i tre presidenti delle Unioni Montane, per tutelare l‘acqua di questi territori hanno elaborato una proposta programmatica sulla cui base c’è stato un soggetto che ha contribuito alla stesura della stessa e che condivideva i principi che ci eravamo dati”. Secondo Gentilucci, nel momento in cui quella proposta è stata accolta all’unanimità, si sarebbe sostanziata una politica comune della montagna: “Non vedo la ragione di fare una polemica. Non capisco perché se tutti hanno accolto quella proposta poi ci si debba dividere sul discorso delle poltrone. Se ci fossero state proposte differenti – prosegue – queste avrebbero potuto essere oggetto di discussione. Credo che la vecchia politica debba fare un passo indietro, dobbiamo cercare di andare avanti con sinergia senza cercare il solito ‘posticino’”. I tre presidenti delle Unioni Montane, Alessandro Gentilucci, Matteo Cicconi e Giampiero Feliciotti si sono uniti convergendo sul nome di Paolo Stella, condividendo un percorso, dice lo stesso Gentilucci, che desse rilevanza ai problemi della montagna che sono la risorsa idrica “che non può essere considerata alla stregua del cittadino che vive sulla costa. Se questo è il tema del dibattito sono aperto al confronto, se il tema è un altro fermi tutti perché mi sembrava ci fosse l’unanimità e invece è evidente che qualcuno sia rimasto scottato”. Delle riunioni dei presidenti delle unioni montane da cui poi è venuto fuori il nome di Stella qualcuno pare non sia stato informato. A sostenerlo è sempre Falcucci che ha parlato ad esempio di Tolentino, Cingoli, Muccia. Peraltro uno dei problemi di cui l’Aato3 si occupa è la conclusione dell’acquedotto del Nera che parte appunto da Castelsantangelo. Per questo qualcuno sembra volesse alla vicepresidenza Falcucci: “Di nomi importanti nei territori montani ce ne sono molti – risponde Gentilucci – è evidente che quando ci si propone ad avere una governance di una istituzione in rappresentanza di tutti i cittadini della montagna innanzitutto bisogna che se ne manifesti l’ambizione. E poi non può essere un sindaco della costa che ci indica il rappresentante della montagna perché questo significherebbe che sotto c’è qualcos’altro. Il sindaco della costa deve proporre un rappresentante della costa e quelli della montagna devono proporre un rappresentante della montagna altrimenti saremo sempre più poveri e sempre più soli”.g.g.
Botta e risposta tra il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci e quello di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci. Il primo incolpa il collega, che è anche presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, per aver sostenuto la candidatura alla vicepresidenza dell’Aato 3 dell’assessore di Fiuminata Paolo Stella e di non permettere ai comuni che sono usciti dall’Unione Montana (Castelsantangelo, Montecavallo e Valfornace) di rientrare per dare un segnale di unità.

Ma Gentilucci non ci sta: “La mozione è stata firmata anche da Falcucci quindi se aveva qualcosa da obiettare poteva farlo lì, in assemblea. Detto questo, mi sembra contraddittorio: io per me non volevo nulla, Falcucci per sé invece forse qualcosa voleva. La differenza sta nel fatto che i tre presidenti delle Unioni Montane, per tutelare l‘acqua di questi territori hanno elaborato una proposta programmatica sulla cui base c’è stato un soggetto che ha contribuito alla stesura della stessa e che condivideva i principi che ci eravamo dati”.

Secondo Gentilucci, nel momento in cui quella proposta è stata accolta all’unanimità, si sarebbe sostanziata una politica comune della montagna: “Non vedo la ragione di fare una polemica. Non capisco perché se tutti hanno accolto quella proposta poi ci si debba dividere sul discorso delle poltrone. Se ci fossero state proposte differenti – prosegue – queste avrebbero potuto essere oggetto di discussione. Credo che la vecchia politica debba fare un passo indietro, dobbiamo cercare di andare avanti con sinergia senza cercare il solito ‘posticino’”. I tre presidenti delle Unioni Montane, Alessandro Gentilucci, Matteo Cicconi e Giampiero Feliciotti si sono uniti convergendo sul nome di Paolo Stella, condividendo un percorso, dice lo stesso Gentilucci, che desse rilevanza ai problemi della montagna che sono la risorsa idrica “che non può essere considerata alla stregua del cittadino che vive sulla costa. Se questo è il tema del dibattito sono aperto al confronto, se il tema è un altro fermi tutti perché mi sembrava ci fosse l’unanimità e invece è evidente che qualcuno sia rimasto scottato”. Delle riunioni dei presidenti delle unioni montane da cui poi è venuto fuori il nome di Stella qualcuno pare non sia stato informato. A sostenerlo è sempre Falcucci che ha parlato ad esempio di Tolentino, Cingoli, Muccia. Peraltro uno dei problemi di cui l’Aato3 si occupa è la conclusione dell’acquedotto del Nera che parte appunto da Castelsantangelo. Per questo qualcuno sembra volesse alla vicepresidenza Falcucci: “Di nomi importanti nei territori montani ce ne sono molti – risponde Gentilucci – è evidente che quando ci si propone ad avere una governance di una istituzione in rappresentanza di tutti i cittadini della montagna innanzitutto bisogna che se ne manifesti l’ambizione. E poi non può essere un sindaco della costa che ci indica il rappresentante della montagna perché questo significherebbe che sotto c’è qualcos’altro. Il sindaco della costa deve proporre un rappresentante della costa e quelli della montagna devono proporre un rappresentante della montagna altrimenti saremo sempre più poveri e sempre più soli”.

g.g.

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