Decreto Sisma, Di Girolamo: "Niente acceleratore e misure fatte ad hoc per qualcuno"

Mercoledì, 23 Ottobre 2019 10:09 | Letto 2553 volte   Clicca per ascolare il testo Decreto Sisma, Di Girolamo: "Niente acceleratore e misure fatte ad hoc per qualcuno" Ma quale acceleratore? Secondo lingegnere Roberto Di Girolamo, del sindacato Inarsind Marche, il nuovo Decreto Sisma potrebbe anche rappresentare un segnale positivo ma ancora molto cè da fare perché si verifichi quanto annunciato dal premier Giuseppe Conte, cioè laccelerazione della ricostruzione. Inoltre, conterrebbe una misura che definisce folle, fatta ad hoc per qualche caso specifico. Lanalisi dellingegnere parte dalla forma: Come al solito è un decreto calato dall’alto senza sentire le istanze dei territori e questo non depone a suo favore perché alcune situazioni non vengono assolutamente affrontate.Poi passa ad analizzare nel merito alcuni punti: Sicuramente la cosa più evidente per noi tecnici è l’introduzione dell’autocertificazione anche per i progetti con danni gravi. Tale misura era già prevista per i danni lievi, però non ha funzionato. Quindi come pensano che possa funzionare per quelli gravi, per i quali ci sono anche molte molte più variabili e il contributo finale è ‘ballerino’? Le ordinanze purtroppo danno adito a tantissime interpretazioni perché non sono chiare e hanno delle lacune, e questo metodo dell’autocertificazione è un po’ come giocare una mano di poker al buio, senza sapere le carte che uno ha in mano. Alla fine dei lavori ci potremmo accorgere di avere un grosso accollo che magari il nostro committente non è in grado di pagare. La misura quindi potrebbe essere giusta ma bisogna revisionare completamente l’impianto tecnico delle ordinanze affinché sia noi professionisti sia chi deve controllare il nostro operato abbia una maggior chiarezza. Conte si è vantato di aver trovato un modo per velocizzare la ricostruzione. Ma questo sarà veramente possibile o sono solo nuove promesse?Purtroppo è un annuncio, credo ci siano grossi problemi nell’attuazione. Potremmo essere sulla giusta strada - sottolinea - ma bisogna prima rimettere mano a tutte quelle ordinanze che non sono chiare e che presentano delle incongruenze. E comunque il tutto viene sempre demandato ad ordinanze operative e quindi in fondo è solo un cappello che poi dovrà essere attuato.Sul Decreto Sisma è peraltro previsto che le scuole che si trovavano nei centri storici prima del sisma lì debbano essere ricostruite e che le aree no possano subire cambi di destinazione duso: Questa norma va contro ogni logica. Forse può andar bene per le città che non hanno avuto tanti danni ma ci sono situazioni in cui si deve ripensare al disegno completo della città e obbligare le amministrazioni a rimettere le scuole nello stesso luogo e non poter cambiare l’idea della città è folle. È evidente che questa norma è stata fatta su suggerimento di qualcuno - conclude - per uno o più casi specifici. Così si blocca la ricostruzione di tutti gli altri.Gaia Gennaretti 
Ma quale acceleratore? Secondo l'ingegnere Roberto Di Girolamo, del sindacato Inarsind Marche, il nuovo Decreto Sisma potrebbe anche rappresentare un segnale positivo ma ancora molto c'è da fare perché si verifichi quanto annunciato dal premier Giuseppe Conte, cioè l'accelerazione della ricostruzione. Inoltre, conterrebbe una misura che definisce "folle", "fatta ad hoc per qualche caso specifico". L'analisi dell'ingegnere parte dalla forma: "Come al solito è un decreto calato dall’alto senza sentire le istanze dei territori e questo non depone a suo favore perché alcune situazioni non vengono assolutamente affrontate".
Poi passa ad analizzare nel merito alcuni punti: "Sicuramente la cosa più evidente per noi tecnici è l’introduzione dell’autocertificazione anche per i progetti con danni gravi. Tale misura era già prevista per i danni lievi, però non ha funzionato. Quindi come pensano che possa funzionare per quelli gravi, per i quali ci sono anche molte molte più variabili e il contributo finale è ‘ballerino’? Le ordinanze purtroppo danno adito a tantissime interpretazioni perché non sono chiare e hanno delle lacune, e questo metodo dell’autocertificazione è un po’ come giocare una mano di poker al buio, senza sapere le carte che uno ha in mano. Alla fine dei lavori ci potremmo accorgere di avere un grosso accollo che magari il nostro committente non è in grado di pagare. La misura quindi potrebbe essere giusta ma bisogna revisionare completamente l’impianto tecnico delle ordinanze affinché sia noi professionisti sia chi deve controllare il nostro operato abbia una maggior chiarezza".

Conte si è vantato di aver trovato un modo per velocizzare la ricostruzione. Ma questo sarà veramente possibile o sono solo nuove promesse?
"Purtroppo è un annuncio, credo ci siano grossi problemi nell’attuazione. Potremmo essere sulla giusta strada - sottolinea - ma bisogna prima rimettere mano a tutte quelle ordinanze che non sono chiare e che presentano delle incongruenze. E comunque il tutto viene sempre demandato ad ordinanze operative e quindi in fondo è solo un cappello che poi dovrà essere attuato".
Sul Decreto Sisma è peraltro previsto che le scuole che si trovavano nei centri storici prima del sisma lì debbano essere ricostruite e che le aree no possano subire cambi di destinazione d'uso: "Questa norma va contro ogni logica. Forse può andar bene per le città che non hanno avuto tanti danni ma ci sono situazioni in cui si deve ripensare al disegno completo della città e obbligare le amministrazioni a rimettere le scuole nello stesso luogo e non poter cambiare l’idea della città è folle. È evidente che questa norma è stata fatta su suggerimento di qualcuno - conclude - per uno o più casi specifici. Così si blocca la ricostruzione di tutti gli altri".
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