Pasqui vs Sborgia: "Violazioni gravissime su mie richieste"
“La prima richiesta avanzata in data 6 settembre 2019 - affrma Gianluca Pasqui- che merita a norma di legge entro 30 giorni di avere una risposta positiva o negativa, è quella avente ad oggetto una postazione da cui poter svolgere l'attività istituzionale della minoranza. Non è un volere del capogruppo di opposizione- precisa- ma è possibilità prevista dall’ art. 36 del Regolamento del Consiglio comunale in base al qualel può concedersi ai gruppi consiliari, un luogo in cui potersi incontrare per lo svolgimento di un lavoro a vantaggio della comunità, oltre a poter usufruire del personale del Comune per lo svolgimento dell’attività istituzionale che, come consiglieri comunali, si è chiamati a fare. Ebbene- sottolinea Pasqui-, anziché apprezzare la bontà del gesto, da parte del sindaco non solo non ho ricevuto risposta, ma il primo cittadino mi ha recapitato uno scritto in cui mi si dice che dovrei chiedere scusa e addirittura vergognarmi per quanto ho richiesto, definendo il mio come un intervento che addirittura “grida vendetta e dicendosi meravigliato del fatto che alle nostre richieste senza risposta, sia seguita anche, senza alcuna polemica, una lettera al Prefetto. Lettera che non ho diffuso a mezzo stampa ma, in seguito alle esternazioni veramente fuori luogo di Sborgia, poi sugli organi d’informazione personalmente ho voluto chiarire che ci sono dei termini di legge da rispettare e che ad una richiesta inviata il 6 settembre 2019 si doveva rispondere”.
In evidenza nelle contestazioni del Capogruppo di “Radici al futuro” quali violazioni dei termini di legge, anche il mancato rispetto della richiesta regolarmente inviata in data 2 ottobre 2019 e avente ad oggetto la convocazione di un Consiglio comunale aperto sulla sanità: “ Anche lì - continua Pasqui- sono stati violati i termini: entro 30 giorni doveva essere convocato per legge. Una volta superati i termini il sindaco sollecitato da me verbalmente in diverse occasioni ha fatto la riunione dei capigruppo e, ho convenuto con Sborgia, sempre in uno spirito collaborativo da parte mia, sulla convocazione del Consiglio entro la prima decade di gennaio, accordo che però ad oggi non è stato rispettato . Infine l'8 dicembre 2019 avevo fatto richiesta dell’invio della corrispondenza intercorsa tra la sigla sindacale UGL, l'amministrazione e gli uffici comunali e, ad oggi anche per questa mia richiesta non c'è stata risposta alcuna e non sono stati rispettati i termini di legge.
E’ chiaro che- rimarca Pasqui- con tutte queste violazioni il capogruppo di opposizione non può che scrivere al Prefetto affinché si faccia quel che si deve fare, quantomeno rispondere a questi interventi istituzionali dato che i termini sono violati. In queste ore sto pensando che probabilmente il sindaco si sta trovando in difficoltà; a farmelo pensare è soprattutto la notizia, della quale non ho ancora certezza, secondo la quale, contrariamente a quanto si era capito in campagna elettorale allorché da candidato diceva di voler fare il sindaco a tempo pieno, Sborgia sarebbe invece tornato ad indossare la divisa da carabiniere. Pur mantenendo dubbi sulla veridicità o meno della notizia, faccio comunque gli auguri di buon lavoro al Maggiore ma soprattutto faccio gli auguri a Camerino per avere avuto un sindaco a tempo pieno in campagna elettorale, ma part-time oggi nella ricostruzione. Quanto alle mancanze e violazioni prima esposte - prosegue Pasqui- dal mio punto di vista sono gravissime che denotano un modus operandi del primo cittadino che deve assolutamente cambiare. Poi ci si può confrontare sui temi e nel dialogo e nella democrazia si può discutere di tutto ma l'invito è ad usare terminologie diverse e soprattutto ad iniziare ad impegnarsi concretamente
Ad oggi infatti e, trascorsi più di 8 mesi dall'insediamento - osserva il Capogruppo della minoranza- tutte le azioni che ha svolto il sindaco Sborgia sono azioni iniziate dall'ex sindaco Pasqui. Ecco, vorrei vedere un' azione, la prima che l'amministrazione targata Sandro Sborgia porta avanti. Lo dico senza nessuna polemica e mettendomi ancora una volta a disposizione per cercare di portare, anche fossero pochissime, le mie competenze. Sono comunque il sindaco che ha gestito per 3 anni un'emergenza e credo che potrei cercare di aiutare la mia città ad uscire da una situazione così grave. Dunque -conclude Pasqui- meno polemiche e più fatti concreti, sempre che questa mia disponibilità e la disponibilità dei consiglieri che rappresento, non dia fastidio al sindaco e alla maggioranza".
Carla Campetella
Fa un volo di 10 metri, trasportata a Torrette in eliambulanza
Da Foligno a Civitanova, Marche ed Umbria unite dalla Ciclovia 77
Verso gli Stati generali dell'entroterra. Camerino c'è
Già dal primo incontro, i sindaci hanno trovato condivisione su tanti aspetti, pienamente convinti della necesità di unirsi per fare massa critica e far sentire con forza la voce di una parte di Regione che si sente inascoltata e che chiede attenzione.
" A mio parere- osserva il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia- tutto questo è molto importante. Per la prima volta, i sindaci dell'entroterra cominciano a riunirsi, a parlare di questioni comuni e, oltre il post sisma che è sicuramente una delle problematiche di primissimo piano, iniziano a dialogare con visione unitaria su numerosie delle tematiche che riguardano i cittadini. Io stesso- continua Sborgia- sono stato tra i promotori dei primi incontri ed è già stabilito che dopo Fabriano ci riuniremo anche a Camerino. E' un'occasione da non perdere, anzi, è un'occasione da curare in quanto, ogni qual volta da amministratori affrontiamo i problemi della gente, diamo motivazione al nostro mandato. E' importante che a questi incontri seguano i fatti: le questioni sono tante e interessano dallla ricostruzione al lavoro, dallo sviluppo alla sanità, dalle infrastrutture al diritto alla salute. Temi grandi che non solo debbono essere approfonditi ma che vanno affrontati ora e subito: i cittadini non possono più aspettare e noi sindaci siamo investiti della responsabilità di far sì che le comunità dei nostri territori, continuino a sceglierli e a decidere di rimanerci".
C.C.
Fuoristrada con la moto a Gagliole.Trasportato a Torrette
c.c.
Frammento da ponte su A14. Verifiche dei Vigili del fuoco
c.c
Montecavallo, riaperta la chiesa del Nome SS di Maria
La cerimonia è stata officiata dal Vescovo Francesco Massara che ha simbolicamente abbracciato tutta la comunità del più piccolo paese dell’entroterra.
Una cerimonia vissuta con particolare emozione dal parroco Mons. Nello Tranzocchi che ha concelebrato la messa. "Il terremoto ha pensato di togliercela temporaneamente -ha detto il parroco- ma, grazie alla collaborazione delle istituzioni e alla partecipazione della popolazione, la chiesa torna ad essere luogo di unione. Allontaniamo le tende ma avviciniamo i cuori".
"L’apertura di una chiesa- ha detto Mons. Massara- è un segnale di gioia e di speranza; anche per una piccola comunità come questa, è un riappropriarsi delle radici. Tutti noi uscendo da quella porta dobbiamo aprire i nostri cuori, essere più solidali, caritatevoli e uniti, vivendo la fratellanza anche nella diversità".
La chiesa del Nome Santissimo di Maria, i cui lavori sono terminati qualche tempo fa, figurava nell’elenco delle opere pubbliche finanziate con contributo fino a 300 mila euro; è stata una delle prime del capoluogo a vedere il completamento del restauro ed è la dodicesima chiesa recuperata dai danni nella diocesi di Camerino, San Severino Marche.
'Che questo luogo possa essere un segno di Rinascita per la comunità e che in questo luogo ognuno possa fermarsi, fare un esame di coscienza della propria vita, rincuorarsi, trovare la pace e la gioia - ha aggiunto l'arcivescovo Massara-. Auguro che queste mura possano essere delle mura vive e accoglienti".
“Da questo nuovo passo, uno stimolo ad andare avanti;- ha commentato il sindaco Pietro Cecoli- è un riappropriarci della nostra identità e un segnale importante.
Ci dice che possiamo incominciare a buttarci alle spalle molte delle difficoltà vissute e che dobbiamo rallegrarci, perché sta a testimoniare che, nonostante tutte le avversità che ci remano contro, lavorando bene si potranno vedere sempre più luci, riportare le strutture storiche del paese alla loro originaria bellezza e alla fruizione della popolazione. Nel secondo elenco di opere pubbliche- ha concluso Cecoli- dovremo poi occuparci della chiesa di San Benedetto in Valle, alla quale tutta la comunità tiene molto, essendo sede della parrocchia di Montecavallo”.
C.C.
Tolentino: spese pazze in Comune?
Svariati casi di rimborsi su cui Gian Mario Mercorelli e Martina Cicconetti, consiglieri di minoranza del Movimento 5 Stelle di Tolentino, ci hanno visto poco chiaro. Da qui deriva l'interrogativo a titolo della conferenza stampa di stamattina: "Spese pazze in Comune?".
Tra pranzi per organizzare il premio Ravera e pranzi a 3 chilometri dalla città, i grillini si chiedono se ci sia davvero un corretto e accorto utilizzo del denaro pubblico. La ricerca di questi rimborsi parte dal 2016 e arriva fino a oggi, quelle precedenti si trovano all'interno del Comune inagibile.
"Le spese che a noi sembrano non 'coerenti' sono una marea, circa 200 bollette. Onestamente mi pare che per organizzare una manifestazione- stigmatizza Mercorelli - non ci sia bisogno di andare a pranzo. Anzi, questo lo si dovrebbe fare all'interno degli uffici comunali. Un altro caso riguarda un membro dell'amministrazione che una mattina è stato ad Arcevia e al rientro, si è fermato a 3 chilometri dalla città per pranzare chiedendo poi il rimborso. Insomma, queste cose sono all'ordine del giorno. Sono tutte cose che abbiamo segnalato alle autorità competenti - aggiunge - a cui spetterà il compito di chiarire se sono state spese legittime oppure no".
Tutto è iniziato dall'elenco delle determine di rimborso reperibili sul sito internet del Comune. A spiegarlo è stata Martina Cicconetti: "C'è saltata all'occhio, in riferimento all'art.84 del Tuel che è molto preciso, la mancanza di molti documenti. La missione da rimborsare per esempio non può essere svolta all'interno del territorio comunale. Per l'amministratore esiste la casa comunale per organizzare incontri e eventi. Non è contemplato il pranzo fuori.
g.g.
Addio a padre Igino Ciabattoni, l'anima della Croce Bianca
Padre Igino, originario di Offida, era nato il 29 giugno 1931, appartenente all’Ordine dei Frati Cappuccini. Grazie al generoso contributo di Eloisa Paparelli, vedova Miliani, nel 1963 fondò l’opera sociale che ha sede nella frazione di Berta e che da oltre mezzo secolo è impegnata quotidianamente nel recupero e nel reinserimento di ex detenuti.
Col tempo l’attività della struttura si è trasformata, dando vita alla Fondazione Opera Pia Miliani, impegnata ad analizzare i fenomeni del disagio e nell’accogliere, a livello residenziale, soggetti affetti da problemi di abuso di sostanze. E’ nato così l’Istituto Croce Bianca.
g.g.