Busta paga pesante. Avvio tra i rebus per la restituzione
“Speriamo possa dissolversi l’incubo che è durato tre anni – dice il Segretario generale CISL Marche Marco Ferracuti -. Le varie deroghe che ci sono state, i cambiamenti e un bel po’ di confusione, hanno creato infatti molta instabilità, insicurezza e anche rabbia tra gli abitanti del cratere.
Almeno da ieri dunque, ed è la scadenza ultima, - spiega Ferracuti-, tutti coloro che hanno usufruito della sospensione dell'irpef, cioè della busta paga pesante, debbono necessariamente iniziare la restituzione. Ricordo che si può fare in due modi: in primo luogo tramite il sostituto d'imposta e il datore di lavoro. A tal proposito, apro un inciso: se si è pensionati o dipendenti pubblici, qualora la restituzione venga chiesta al datore di lavoro, questi è obbligato a farlo; se invece si è dipendente privato, l'azienda può decidere di farlo o meno per conto del lavoratore. In ogni caso, il lavoratore pensionato può procedere autonomamente tramite l'F24. Si va quindi in un CAF che fa il conteggio e poi si restituisce scegliendo tra banca, poste o tramite internet banking e la restituzione può essere costituita da unica rata o da più rate fino ad un massimo di 120”.
Quanto a chi,avvalendosi dei Caf o autonomamente, ha già iniziato a restituire l’Irpef anche prima che il governo decidesse per lo sconto del 60% sul dovuto- continua Ferracuti- qualora avessero già pagato qualche rata, debbono comunicare il sostituto d'imposta e accertarsi che l’importo venga ricalcolato tenendo conto della riduzione del 60% che va tolta dal totale delle rate pagate. Bisogna tener presente che non è un calcolo semplice e, nel caso di sostituto d'imposta occorre verificare dal cedolino busta paga o delle pensioni che il ricalcolo sia avvenuto; coloro che invece si sono recati nei CAF per farsi fare l'F24, debbono tornarci perché da soli è impossibile farlo. E’ necessario rifare il famoso F24 e poi, se questo è stato fatto, ridare mandato all'istituto di credito per fare l’addebito. Quanto al problema che riguarda chi ha goduto della sospensione ma magari a giugno o a ottobre ha restituito tutto in un'unica soluzione, sebbene queste persone debbano legittimamente poter recuperare il 60%, non essendoci stato tuttavia uno specifico richiamo nel decreto, l 'Agenzia delle Entrate non ha ancora dichiarato quali siano le modalità per cui, in questo momento il recupero è impossibile”.
Altro dei nodi da sciogliere, quello che riguarda l'ISEE; fino all'anno scorso non era necessario dichiarare gli immobili inagibili ma, forse per una dimenticanza, la norma non è stata prorogata.
“ E’ una questione che bisogna risolvere velocemente - afferma Fearracuti-. Spero che si sia trattato di 'svista' ma effettivamente nella finanziaria non c'è la copertura degli immobili inagibili e questo significa che, se tutto dovesse rimanere così, chi ha un immobile inagibile e deve fare l’ISEE, dovrà inserire l’immobile inagibile tra i propri redditi. Una palese ingiustizia per la quale ci auguriamo che il governo provveda a correggere la norma. Ricordo che anche lo scorso anno c'era stata la stessa disattenzione, poi successivamente recuperata. Certo è che risulta davvero incomprensibile questa modalità che speriamo venga al più presto corretta e, proprio per questo, a meno che non vi sia una scadenza domani, stiamo dicendo di aspettare a fare l'ISEE altrimenti si avrebbe un reddito falsato.
Da parte nostra- conclude il Segretario generale Cisl Marche Ferracuti- abbiamo pertanto sensibilizzato il governo e i nostri parlamentari affinché risolvano queste due incresciose situazioni, sia quella riguardante chi ha restituito in un'unica soluzione e deve recuperare il 60% , sia il tema degli immobili inagibili che non possono fare reddito. Questioni che vanno dunque corrette, inserendo la necessaria dicitura nel decreto 189”.
C.C.
Battaglia per l'ospedale: il sindaco scrive al Ministro
“Caro Ministro, intervenga presso Regione e Asur, per scongiurare una assurda decisione che mette in serio rischio un diritto fondamentale come quello alla salute - scrive - riconosciuto dalla Costituzione della Repubblica italiana. Non si possono prendere decisioni di questa portata senza un confronto, e soprattutto, senza tenere in considerazione le esigenze dei territori. Queste esigenze sono radicalmente cambiate a seguito del terremoto 2016 ma, ancora una volta, vengono completamente disattese e non ascoltate”.Il sindaco Piermattei ha già chiesto più volte e in vari modi il ritiro o la ratifica della determina che considera "nefasta e improvvida" e che "si è abbattuto con la stessa violenza delle scosse di terremoto su di un territorio già devastato dal sisma e che vive ancora di una drammatica emergenza, dove la ricostruzione è praticamente ferma al palo, l’economia e l’occupazione sono state annientate, il tessuto sociale è stato smembrato e dove, anche dal punto di vista sanitario e assistenziale, si sta vivendo una situazione che oserei definire epocale. Qui, infatti, nulla sarà mai più come prima. Non si può in questo modo declassare una struttura che si è candidata a divenire Ospedale unico provinciale per la sua baricentricità rispetto a un territorio molto vasto". Piermattei ricorda peraltro l'abnegazione dei medici e di tutto il personale del Bartolomeo Eustachio e conferma la volontà di protestare qualora le richieste non vengano accolte: "Come più volte dichiarato negli ultimi giorni dalla sottoscritta, da altri colleghi sindaci, dai cittadini e dai rappresentanti del mondo associazionistico, dai Comitati ma anche dalle organizzazioni sindacali e di categoria dei medici - si chiude infine la nota inviata anche al ministro Speranza - stiamo preparando una forte protesta per salvaguardare cosa c’è di buono e funzionante nel mondo della salute”.
g.g.
A Sefro problemi a tv e cellulari e niente metano: le battaglie di Tapanelli
g.g.
Pettinari: "Il governo ci toglie anche la Soprintendenza"
Una questione che sicuramente terrà banco ancora a lungo e che sarà approfondita sulle pagine de L'Appennino camerte in edicola il prossimo 23 gennaio.
f.u.
Escursionismo e rispetto per l'ambiente: la proposta di Fiuminata
Per informazioni sulle date e gli orari e per le iscrizioni è possibile contattare direttamente i due consiglieri.
g.g.
Legambiente, WWF e Italia Nostra: "No bracieri a Canfaito"
La preoccupazione è motivata anche dalla presenza a terra delle “faggiole” (involucri legnosi del seme del faggio), altamente infiammabili.
“In tante sedute del Comitato d’Indirizzo della Riserva naturale regionale, costituita ormai dieci anni fa, si è più volte richiesto di eliminare queste strutture inopportune - si legge nella lettera -. Questo renderebbe automaticamente vietata l’accensione dei fuochi, in virtù dello stesso regolamento vigente. È evidente che tale divieto dovrà, almeno in una prima fase, essere ribadito da cartelli che lo rendano esplicito, indicando anche le sanzioni previste in capo ai trasgressori. È altrettanto evidente la necessità di un controllo che tale divieto sia effettivamente rispettato.Ciò costituirebbe un ulteriore importante passo per sensibilizzare i visitatori e i frequentatori della faggeta di Canfaito, obiettivo che è tra i prioritari proprio nell’istituzione di un’area protetta”.
g.g.
A Roma con Anci. Sindaci sostenuti nelle istanze da Decaro
Così il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci che, rappresentava anche il collega di Fiastra Sauro Scaficchia, e, insieme anche ai sindaci di Camerino Sandro Sborgia, di Visso Gianluigi Spiganti Maurizi, di Matelica Massimo Baldini ed altri, ha preso parte oggi alla riunione convocata a Roma dal presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi. Gentilucci è stato anche uno dei pochi ad intervenire, nel corso dell'incontro che ha radunato circa un centinaio di primi cittadini dei comuni colpiti dal sisma del 2016. Ad ascoltare le loro ragioni e le osservazioni sul decreto convertito in legge, c'era il vice-ministro dell'Interno Vito Crimi. La riunione è stata presieduta da Antonio Decaro, presidente dell'Anci nazionale e tutti i lavori sono stati seguiti dal coordinatore delle Anci regionali e presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi.
"Tra i pochi che hanno preso la parola tra cui il sottoscritto - riferisce Gentilucci- ognuno di noi ha sottolineato e aperto una parentesi sulle criticità di un decreto che in realtà non modifica in sostanza la situazione della Ricostruzione privata, non modifica nella sostanza la situazione della Ricostruzione pubblica, non pone rimedio a quella che è la carenza degli organici nelle nostre scuole che hanno subito la diaspora dei bambini.
Ci speravamo- continua il sindaco di Pieve Torina- ma nella realtà questo nuovo decreto non ha posto rimedio a tutte quelle criticità che abbiamo segnalato sul personale cioè su quei ragazzi che in 3 anni abbiamo formati e che oggi che sono efficienti e che producono uno snellimento delle procedure burocratiche che da Roma ci vengono imposte, debbano essere sostituiti dal momento che non si può andare in proroga. Cinque temi dunque, sui quali si è di nuovo richiamata attenzione - prosegue Gentilucci-, non ultima anche la problematica della classe produttiva, dei nostri commercianti, dei nostri artigiani che hanno vissuto l'inverno più difficile da quando c'è stato il Sisma. E allora se non vogliamo il prossimo anno non ritrovarli o ritrovarnli falcidiati all'interno di quel cratere che è il più danneggiato e più colpito, bisogna intervenire con urgenza e dando un significativo apporto e supporto a quelle che sono le richieste dei sindaci. In tutto siamo stati otto o nove sindaci a prendere la parola e mi ha fatto molto piacere ascoltare l'intervento di Decaro, sollecitato dalla mia ma anche da altre istanze sollevate in quel contesto alla presenza del vice Ministro dell'Interno Criimi, dire che se a causa delle mancanze governative le cose non miglioreranno, non saranno i 138 sindaci del Cratere scendere in piazza e far sentire la loro voce sotto il Parlamento e sotto Palazzo Chigi, bensì gli oltre 8000 sindaci italiani. Testuali parole sono state proferite da Decaro, ovviamente accolte dall'applauso di tutti. - conclude Gentilucci- Decaro ci ha detto che porterà le proposte dei sindaci e dell'Anci all'attenzione del Governo per l'inserimento nel milleproroghe. Attendiamo già domani notizie in merito alle nostre istanze, affinché siano accolte e affinché possa essere data la svolta a questa ricostruzione. Viceversa siamo pronti alla mobilitazione".
C.C.
Tolentino. Gli archeologi spiegano il sito Mesolitico
Ad aprire l’incontro il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, che con molta franchezza si è rivolto alla Soprintendenza: “Quando si cominciano questi lavori - ha ammesso - noi amministratori ci auguriamo che non ci siano scoperte di questo tipo e se ci sono l’augurio è che non ci sia un fermo di tanto tempo perché comunque ci interessa la fine dell’opera. Quello che chiediamo, infatti, è un punto di incontro con la Soprintendenza che permetta di tutelare e custodire questi ritrovamenti, permettendo però di proseguire i lavori. Abbiamo trovato reperti ovunque: per i lavori alla nuova scuola di San Severino, per quella di Tolentino, per una piccola bretella a Villa Potenza. Ho avuto modo di valutare, in alcuni casi, l’opera ineccepibile della Soprintendenza - ha concluso - che ci ha permesso di proseguire velocemente con i lavori, mentre per altri siamo stai fermi troppo tempo”.
Infine, l’invito del presidente alla Soprintendenza per avere la sede della seconda Soprintendenza delle Marche in provincia di Macerata per la quale metterebbe a disposizione anche gli uffici arredati, visti i diversi siti presenti in provincia e le difficoltà dovute al sisma.
“Quello di Tolentino è un caso molto fortunato - ha detto la Soprintendente Maria Mazza - . Una occasione importante per restituire alla comunità, in un convegno come questo, una ricchezza storica di valore”.
Ad introdurre l’argomento i funzionari della Soprintendenza Finocchi e Mazzieri che hanno ricordato che si tratta di un sito, quello scoperto, frequentato dagli ultimi raccoglitori, cacciatori, in cui non c’era ancora forma di insediamenti fissi. Qui gli uomini hanno preparato le armi, cacciato le prede e quindi è una organizzazione spaziale dell’area.
Poi l’intervento di Marco Peresani dell’Università di Ferrara: “In Italia si registra la presenza dei primi uomini nelle zone meridionali della penisola e, lungo lo stivale, ci sono situazioni e ambienti che hanno ospitato questi primi abitanti. Da queste prime frequentazioni l’uomo ha migliorato la propria sopravvivenza fino a lasciare tracce del suo passaggio. Le Marche sono un tassello di tutto questo che ha prodotto evidenze e risultati importanti, ne sta producendo e continuerà a farlo grazie ai continui ritrovamenti. Il vantaggio di questa regione è che i manufatti ritrovati sono esposti in diversi musei”.
Il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi, ha ricordato che “si tratta di un percorso che ha cambiato il mio modo di vedere alcune cose. Si è aperta - ha detto - una sensibilità e una voglia di conoscere le cose davvero grande. Vorrei che il futuro ci possa vedere ancora più collaborativi. Questo è un bacino di riferimento che ha una bella storia alle spalle, non è stato un momento di flessione o arresto, perché il cantiere della scuola non si è bloccato, ma allo stesso tempo l’accampamento ritrovato ha fatto il suo cammino. Mentre sta per nascere una struttura che appartiene al futuro come la scuola c’è stata la scoperta di qualcosa che appartiene al passato. La ritengo davvero una fortuna, un segno dal cielo”.
Hanno concluso con approfondimenti sul Mesolitico la professoressa Fontana dell’Università di Ferrara e gli archeologi di ArcheoLab che hanno chiarito i risultati attesi e gli obiettivi degli studi.
L’argomento sarà approfondito nel settimanale L’Appennino Camerte, nel l’uscita della prossima settimana.
GS
Linea Verde a San Ginesio. Siamo andati a curiosare
Sono arrivate oggi le telecamere di Rai Uno con il programma Linea Verde, a San Ginesio. Sono state girate le immagini che andranno in onda domenica 2 febbraio alle 12.20 ed oggi è stata l'occasione per le splendide vallate del territorio di mettersi in mostra, accendendo i riflettori su quello che di più bello San Ginesio sa offrire, nonostante le ferite del sisma.
Invitati dalla troupe e dal primo cittadino siamo andati a curiosare durante le riprese e abbiamo colto l'occasione per intervistare i protagonisti maschili del programma: Beppe Convertini e Peppone.
"Le Marche è una delle regioni che più amo - ha confidato il presentatore Convertini - . Con questa puntata abbiamo avuto modo di scoprire tante bellezze. Molte di queste sono ancora chiuse a causa del sisma ma quello che vogliamo trasmettere è la speranza che queste terre possano tornare a fiorire. Abbiamo assaggiato i sapori locali e parlato del celebre poeta Leopardi, non mi resta che consigliarvi di vedere la puntata del 2 febbraio".
Una esplosione di simpatia è stato Peppone che, da buongustaio, non ha potuto non chiedere il ciauscolo: "Sicuramente è il prodotto che apprezzo di più in queste terre - ha detto - e se non lo trovo sono io a chiederlo". Poi il suo messaggio ai terremotati: "Io sono lucano e so cosa significa essere terremotati, ma bisogna resistere perché siamo forti".
L'argomento sarà a pprofondito nel settimanale L'Appennino Camerte in uscita la prossima settimana.
Giulia Sancricca
Mario Staffolani
Camerino, istituito l'ufficio Sisma ricostruzione privata
Il nuovo ufficio "Sisma ricostruzione privata", vuole essere d' aiuto alla gestione della macchina amministrativa, e, come spiega il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, soprattutto nel settore relativo alla ricostruzione.
“Abbiamo pensato di costituire questo nuovo ufficio e servizio per cercare di snellire e ottimizzare il lavoro negli uffici, così da rendere più spedite e rapide le pratiche da gestire e le attività della ricostruzione. Almeno per quanto possibile. Naturalmente – continua il primo cittadino – questo avverrà affidandoci alle competenze del nostro personale che comunque, fino a oggi, ha sempre cercato di lavorare nel migliore dei modi, pur nelle difficoltà. Entro fine mese saranno assunti altri due ingegneri e abbiamo avviato le procedure per un istruttore amministrativo”.
cc