Notizie di cronaca nelle Marche
Tardiva, insignificante e dal tono pre elettorale. Così sei sindaci dei comuni terremotati dell’entroterra maceratese, definiscono la riunione convocata dal Presidente Anci Marche Mangialardi a Roma, motivo per cui, hanno deciso di non parteciparvi. Mancata concertazione preventiva, mancata considerazione delle loro istanze mai seguite da fatti concreti, situazione di stallo inaccettabile, hanno spinto i primi cittadini di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, MucciaSerravalle di Chienti e Valfornace a disertare l’incontro.
" Un'iniziativa del genere- afferma Luca Giuseppetti sindaco di Caldarola- avrebbe dovuto prima essere meglio condivisa tra tutti insieme all'Anci. In secondo luogo ne abbiamo fatte talmente tante di riunioni che ormai le parole non servono più. Ci servono solo i fatti perchè dobbiamo andare avanti. Ci serve serietà e concretezza. altrimenti, sono anni che diciamo sempre le stesse cose e tutto fa pensare che non vi sia alcuna volontà di venirci incontro. Nessuno si interessa più dei nostri territori e le attenzioni vengono rivolte altrove. Lo Stato ha lasciatio in standby  4 regioni che ormai conoscono solo una situazione di lentezza assurda. Tante parole ma la sostanza ancora non si è vista. I sindaci sono quelli che ci mettono sempre la faccia e che mai si tirano indietro ma, è ora di finirla. Le chiacchiere e le riunioni a Roma non servono. Serve concretezza".
A oltre tre anni dal sisma, di fronte alla totale assenza di una reale percezione dei danni subiti, la misura è talmente colma che se non si registrerà  una significativa e tempestiva inversione normativa, i primi cittadini dei sei comuni, dicono di non poter escludere iniziative eclatanti che potrebbero portare anche a rimettere il mandato e consegnare le fasce tricolori al Presidente del Consiglio.
" Non è da una riunione al Pio Sodalizio dei Piceni che si risolvono le problematiche e oltretutto -dichiara il sindaco di Montecavallo Pietro Cecoli-, in vista delle prossime elezioni regionali, l'incontro appare una strumentalizzazione per il tornaconto di qualcuno. Spero che non sia così, ma l'impressione è lampante. Viviamo tutti una situazione di stallo insopportabile- aggiunge Cecoli-. Un terremoto di queste proporzioni i cui danni ricadono su un territorio vastissimo, non può essere gestito con leggi ordinarie nè con la nomina di un Commissario calato dall'alto: la politica deve fare il suo lavoro e il territorio deve fare il suo. E' sui territori che insistono le problematiche e i sindaci debbono essere parte attiva, non delle figure esautorate già il giorno dopo il dramma". 
A poco niente sono servite le audizioni dei sindaci nelle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato prima delle trasformazioni in Legge del Decreto, nè i  testi di revisioni elaborati dalla stessa ANCI, dalle Regioni e dai Sindaci.
" Andare a Roma per ripetere sempre le stesse cose mi è sembrato inutile- dice Mario Baroni, sindaco di Muccia- sarebbe stato più opportuno convocare la riunione sui nostri territori dove ci sono i danni e i problemi. Le nostre amnministrazioni hanno il problema del personale aggiuntivo della ricostruzione che raggiunti i tre anni dobbiamo licenziare; è un problema che segnaliamo da tempo e che non ha avuto ancora risposta e riguarda tutti i comuni del cratere. Sono tre anni che chiediamo modifiche per accelerare la ricostruzione, lo stesso Conte ha ascoltato e letto le nostre esigenze. A cosa serve ripetere, sempre le stesse cose se nessuno ci ascolta". 

" Non ne possiamo più- rincalza Mauro Falcucci, primo cittadino di Castelsantangelo - Non vogliamo più essere correi di quello che non funziona. Tutti ci dicono che abbiamo ragione e nessuno ci aiuta. Tutti ci dicono non vi lasceremo soli e di fatto tutti ci abbandonano. La misura è davvero colma e personalmente non voglio più essere correo della fine della Montagna e della non ricostruzione. Qui è tutto a terra, non c'è più niente e allora, o qualcuno ci dà delle risposte serie, pratiche e concrete che oramai tutti sanno quali sono e, se veramente c'è questa volontà si facciano le norme, altrimenti, ci si dica chiaramente che la volontà era quella di buttare via un mare di soldi e che in montagna non ci potremo rimanere. Ce ne faremo una ragione come quando si è colpiti da una malattia purtroppo incurabile. Non possiamo più attendere e, se questa è la fine- conclude Falcucci- personalmente arriverò alla estrema ratio di rimettere il mandato. Non voglio partecipare alla morte della mia montagna, del mio paese e della mia comunità".

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Mercoledì, 15 Gennaio 2020 09:14

Scavi archeologici, se ne parla oggi a Tolentino

“Archeologia preistorica a Tolentino. Nuove acquisizioni per lo studio del Mesolitico nelle Marche e in Italia”. Questo il titolo del convegno che si terrà oggi pomeriggio alle 17, nella sala conferenze “Roberto Massi GentiloniSilverj”, al castello della Rancia.

E’, infatti, notizia di questi giorni dei risultati delle indagini archeologiche preventive in Contrada Pace a Tolentino. 
Le ricerche hanno permesso di portare alla luce i resti di un accampamento preistorico databile a circa 11-10.000 anni fa ossia alla fase antica del Mesolitico. Si tratta del periodo preistorico che segue il Paleolitico, l’epoca delle grandi glaciazioni, e precede il Neolitico, in cui avviene il passaggio ad un’economia basata su agricoltura e allevamento e la conseguente sedentarizzazione. Il Mesolitico rappresenta un momento particolarmente significativo della nostra storia più antica in quanto si caratterizza per il definitivo adattamento degli ultimi gruppi di cacciatori-raccoglitori europei alle condizioni climatiche e ambientali che si sono create al termine dell’Ultima Glaciazione, nonché per la presenza di importanti cambiamenti sia socio-economici che tecnologici.

L’eccellente stato di conservazione e la grande ricchezza del sito in termini di materiale recuperato (diverse migliaia di manufatti litici e scarti di lavorazione) ne fanno sicuramente uno dei ritrovamenti più importanti e significativi a livello italiano ed europeo per la ricostruzione dei modi di vita dei nostri antenati preistorici, oltre ad essere il primo sito mesolitico scavato in maniera estensiva nelle Marche.

I risultati delle attività di scavo verranno illustrati nel corso del convegno di oggi pomeriggio al quale saranno presenti il Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, la Soprintendente SAPAB Marche Maria Mazza e il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari.

GS
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Mercoledì, 15 Gennaio 2020 08:56

Ospedale: "Manifestare e impugnare gli atti".

Due le azioni principali individuate ieri sera dal comitato per la difesa dell'ospedale di San Severino: impugnare la determina 742 del 31 dicembre prima che scadano i termini di legge, e una grande manifestazione che possa declinarsi non solo in un corteo di protesta che possa riunire anche i comitati di altre zone ma anche in una postazione permanente, una sorta di picchetto. Il tutto però dovrà partire, o essere sostenuto, dai sindaci, specie quelli che hanno un ospedale nel loro territorio. E alla Piermattei il comitato garantisce massimo appoggio. 
L'incontro di ieri fa seguito alle ultimissime novità relative all'ospedale settempedano, protagonista di una determina del 31 dicembre che prevede il declassamento da unità semplici dipartimentali a unità semplici di non uno bensì tre reparti: hospice, oncologia e radiologia. 
Ciò significa che non saranno più autonomi, potranno essere smantellati in ogni momento o accorpati alla struttura centrale. 
Proprio in merito alla radiologia è emersa una situazione abbastanza critica, testimoniata da chi quel reparto lo vive quotidianamente: ci sono solo cinque medici, di cui uno soltanto per le mammografie, a cui sono state bloccate le ferie. Sembrerebbe addirittura esserci qualcuno che lavora da 40 giorni continuativi. Si è in attesa di due medici che l'Asur dovrebbe assumere a tempo indeterminato ma purtroppo sembra che la richiesta di radiologi sia molto elevata in tutte le Marche e quindi i professionisti, potendo scegliere, preferiscono andare altrove.
"Qui non vengono medici - ha stigmatizzato Massei - perché vengono umiliati e mortificati con determine come la 742 dopo aver dato tutto, sacrificato famiglie, per il lavoro. E' ora che anche la loro categoria si ribelli". L'avvocato e vicepresidente del comitato ha spiegato per sommi capi ai presenti in cosa consisterebbe la determina, soffermandosi sulle parole del direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, secondo cui "non c'è stato alcun declassamento, semmai un rafforzamento della loro integrazione nei processi assistenziali della rete clinica di riferimento": "Maccioni offende l'intelligenza di un bambino - commenta duro Massei - dicendo che questo declassamento rafforza la struttura nel suo ruolo all’interno delle reti cliniche. Fa ben sperare quanto emerso dal consiglio comunale che si è svolto a Fabriano due sere fa, a cui hanno preso parte anche i sindaci di San Severino, Camerino e Matelica. Pare che abbiano finalmente capito che devono unirsi. Tuttavia alle parole, bisogna anche associare i fatti, rispondere agli atti con altri atti. Impugnare i provvedimenti - ha aggiunto - poiché tentando il dialogo, l'Asur farà solo perdere tempo in attesa che decorra il periodo dopo il quale l'atto diventerà definitivo. Fin ora, nonostante i nostri continui allarmi, i sindaci di questa zona hanno voluto continuare a 'trattare in proprio', pensando di portare a casa qualche misero risultato. Il risultato è che tutti hanno preso schiaffi". Fortemente criticato il silenzio del direttore generale Asur Nadia Storti e il presidente Luca Ceriscioli nonché l'idea di realizzare l'ospedale unico. Secondo i più infatti,
 comporterà l’impoverimento e il declassamento a ospedale di comunità di tutte le strutture dell'entroterra. Pietro Cruciani, radiologo in pensione, in merito ha precisato che "sul piano sanitario è prevista una riduzione del 20 per cento delle strutture complesse e dipartimentali. In merito alla determina, so che è stata la Storti a volerla fortemente ora, probabilmente per fare bella figura con il governatore. Sicuramente prima o poi sarebbe arrivata ma è altrettanto sicuro che si poteva attendere. Mi chiedo anche come mai proprio da San Severino si sia iniziato, visto che le riduzioni riguardano tutte le Marche". I tagli, declassamenti e depotenziamenti che l'Asur sta operando, sono in vista della realizzazione dell'ospedale unico sulla cui realizzazione però ci sono molti dubbi visto che sarà finanziato con un project financing: "Significa che pagano dei privati per milioni di euro - è tornato a spiegare Massei - e il pubblico si accollerà un canone per anni e anni e il risultato è che alla fine questa struttura sarà costata molto di più. Peraltro, non voglio fare la Cassandra della situazione, ma l'ospedale unico non partirà mai, è solo uno specchietto per le allodole. Il vero obiettivo è di chiudere le strutture esistenti finché non arriverà qualche privato che riaprirà".
g.g.


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I sindaci dei Comuni di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Serravalle di Chienti e Valfornace, non parteciperanno alla riunione convocata dal Sindaco Maurizio Mangialardi Presidente Anci Marche e prevista per domani a Roma presso il Pio Sodalizio dei Piceni.
In un comunicato stampa a loro firma, precisano che non parteciperanno alla riunione "in quanto la ritengono tardiva, insignificante e dal tono pre elettorale.
Tardiva perché iniziative collettive andavano fatte molto prima e anziché essere convocate a mezzo e-mail dovevano essere preventivamente concertate con incontri “veri” tra tutti i Sindaci coinvolti.
Insignificante - prosegue la nota- perché ANCI Nazionale e Regionale, le Regioni e alcuni Sindaci sono stati auditi dalle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato prima delle trasformazioni in Legge dei Decreti e fiumi di inchiostro in testi di revisioni elaborati dalla stessa ANCI, dalle Regioni e dai Sindaci sono rimasti totalmente inascoltati.

Le popolazioni terremotate - scrivono i sindaci- si sentono completamente dimenticate e offese per le promesse ricevute che sono rimaste totalmente disattese anche dopo la visita del Presidente Conte a Castelsantangelo sul Nera.

Il perdurare di questa situazione di stallo - conclude il comunicato - non può più essere sopportata e comporterà, se non si registrerà una significativa e tempestiva inversione normativa, iniziative forti che potrebbero anche sfociare con la consegna delle fasce tricolori al Presidente del Consiglio perché i Sindaci non vogliono essere correi della totale incapacità della politica per le oggettive insufficienti misure approvate per la ricostruzione con il conseguente abbandono della montagna da parte della popolazione".
 cc
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Martedì, 14 Gennaio 2020 19:55

Investito da un’auto. Grave a Torrette

È stato trasporato d'urgenza all'ospedale di Torrette ad Ancona l'uomo che, intorno alle 18.15, per cause in corso di accertamento da parte degli inquirenti, è stato investito da un'auto.
L'incidente è avvenuto a Recanati, davanti a Guzzini. L'uomo stava camminando lungo la strada quando il mezzo lo ha investito sorprendendolo da dietro. Sul posto i sanitari del 118 che hanno disposto il trasferimento ad Ancona.

GS
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A Camerino, un nuovo servizio di navette del Contram collegherà le Sae con il mercato settimanale di Vallicelle. Un segnale dalla valenza sociale, volto ad incentivare anche la ripartenza economica quello che ha portato all'istituzione della nuova corsa. La nuova soluzione è stata voluta infatti dall'amministrazione comunale in accordo con i commercianti del Vallicenter e gli stessi ambulanti, per facilitare gli spostamenti verso il quartiere che il sabato mattina ospita le bancarelle. La decisione fa seguito ad un incontro che il Sindaco Sandro Sborgia, la vice sindaco Lucia Jajani e gli assessori Marco Fanelli e Giovanna Sartori, hanno avuto con i commercianti del Vallicenter e gli ambulanti del mercato settimanale, per individuare soluzioni atte a favorire gli spostamenti dei cittadini e incentivarne l’affluenza nel quartiere. Il nuovo servizio che sarà attivo da sabato 18 gennaio, prevede una nuova corsa delle navette Contram che coprirà il tragitto di andata e ritorno tra aree Sae e mercato di Vallicelle.  

L'iniziativa  s’inserisce in un programma ben più ampio di valorizzazione del quartiere Vallicelle, fortemente voluta dal primo cittadino di Camerino e dalla sua Giunta,  concretizzatasi all’indomani dell’insediamento con la scelta di collocare la nuova sede del Comune nell’area del quartiere, denominata Vallicelle B.

Sempre a Vallicelle sorgeranno la nuova sede della Compagnia Carabinieri, che sarà ospitata in una parte dell’edificio dell’Unione Montana (deliberata da tutti i Comuni) nonché la nuova Casa di riposo Casa Amica, il cui progetto è stato già discusso in Conferenza di Servizi.

 Il Comune di Camerino ha anche vinto un bando per l'installazione di colonnine di ricarica elettrica per biciclette e auto che verranno collocate nell’area antistante il Vallicenter, accanto alla fermata degli autobus. Un'ulteriore azione che conferma la politica green già manifestata nei mesi scorsi attraverso altre iniziative.
cc
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Incidente sul lavoro, alle 13, in una officina in località Torre del Parco, a Camerino.
Per cause in corso di accertamento un uomo che stava lavorando su una scala avrebbe perso l'equilibrio cadendo rovinosamente a terra.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, viste le condizioni dell'uomo lo hanno trasportato in eliambulanza all'ospedale di Torrette ad Ancona.


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Martedì, 14 Gennaio 2020 12:48

Arrivano le telecamere di Linea Verde

Le telecamere di Rai Uno con il programma Linea Verde arrivano in provincia. Nei prossimi due giorni, infatti, saranno impegnate tra San Ginesio, Ripe San Ginesio ed altri paesi. Domani, infatti, le riprese di Linea Verde saranno nel borgo di San Ginesio. Dopo un primo sopralluogo avvenuto nei giorni scorsi, la troupe dello storico programma televisivo che illustra l’agricoltura italiana e le sue eccellenze in onda su Rai 1, racconterà San Ginesio attraverso un viaggio alla scoperta del borgo e di alcune sue eccellenze culturali, produttive, ricettive e gastronomiche.

I conduttori Beppe Convertini, Ingrid Muccitelli e Peppone Calabrese passeggeranno per San Ginesio e lo vivranno in tutta la sua – seppur ferita- bellezza; conosceranno la realtà della Fattoria Scagnetti che produce carni garantite dal marchio IGP (indicazione geografica protetta); la Società Agricola Lai e suoi ottimi prodotti caseari; l’Agriturismo bioecologico “La Quercia della Memoria”che ospita l’Agrinido, quale progetto educativo altamente innovativo.

Un racconto tutto al positivo che metterà al centro uomini e donne che riescono a portare avanti con forza, passione e dedizione la loro attività per il bene di un intero territorio, superando tutte le difficoltà.

San Ginesio, infine, si giocherà un’altra sua carta vincente deliziando il palato dei conduttori con il piatto tipico del Polentone, realizzato dalla maestria della signora Feltrina. A curiosare in quei momenti anche il direttore e il capo redattore de L'Appennino Camerte.

Giovedì la troupe della trasmissione sarà a Ripe San Ginesio, per raccontare il Paese ed il progetto di valorizzazione e riqualificazione del Centro storico “Qui:Borgofuturo”.

I servizi saranno dedicati alle tradizioni, alle tipicità e peculiarità del nostro territorio. A catturare l’attenzione della nota trasmissione televisiva, anche le attività artigianali ed i laboratori aperti nel centro storico, in immobili concessi dall’Amministrazione in locazione a canone simbolico, per favorire l’animazione ed il ripopolamento del paese.

Una strategia vincente, perseguita da tempo e solo rallentata per effetto del sisma, che ha fatto sì che oggi siano presenti nel Borgo una Bottega alimentare, in gestione comune con il Bar, un Birrificio artigianale, un Bottega di Arte ceramica, un Punto del Pensiero.

Il Progetto “Qui: Borgofuturo” è in fase di sviluppo. Presto l’emanazione di nuovi bandi per la concessione di ulteriori immobili.

La puntata andrà in onda domenica 2 febbraio alle 12.20.

GS

Pubblicato in Cultura e Spettacolo
Grande festa stamattina al teatro di Treia per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia.

Da sempre vicino alla cittadina e all’imprenditorialità marchigiana fin dal 2012, quando ancora non ricopriva l’importante ruolo, le ragioni per cui Treia ha deciso di consegnargli le chiavi della città sono la promozione della “costituzione di un fondo interno per rilanciare le imprese marchigiane che hanno subito ingenti danni a causa del terremoto al fine di guardare con fiducia al futuro, ripartendo dall'economia e da quei settori industriali che sono ambasciatori del made in Italy nel mondo. Boccia ha favorito la conoscenza del territorio di Treia, del suo patrimonio materiale ed immateriale, rappresentando un punto di riferimento fondamentale per gli imprenditori locali”.

A fare gli onori di casa è stato il vicesindaco di Treia David Buschittari che ha ricordato come la fondazione Symbola rappresenti il primo trait d’union del rapporto tra Treia e Vincenzo Boccia che oggi si è concretizzato con l’onoreficenza. 

Poi il promotore dell’iniziativa, colui dal quale è partita l’idea, Gianluca Pesarini: “Sono particolarmente emozionato, è un momento importante perché abbiamo bisogno di incontrarci, fare sistema, confrontarci. Dobbiamo tracciare le linee per il presente e il futuro. Dobbiamo guardare avanti e Vincenzo sarà promotore e ambasciatore dei nostri territori in Italia e all’estero”.

“Ci sono momenti in cui la dimensione emozionale supera noi stessi - ha esordito Boccia -. Sono orgoglioso di questa cittadinanza onoraria. Laboriosità, futuro, lavoro, sono parole chiave e qui c’è un elemento di collegamento, Symbola, che ci ha uniti, ci ha fatto riflettere e confrontare. L’Italia a volte dimentica che dietro ai successi delle imprese ci sono persone che rischiano. L’Italia ha criticità ma anche storia, bellezza e futuro”. Treia per Boccia è stato centro di dibattito, composto e rispettoso delle diversità di vedute e per questo si è detto emozionato: “Ogni volta che usciamo da questo teatro e da questa città, usciamo come cittadini migliori per il dibattito che qui si crea. I miei colleghi di questo territorio mi hanno affascinato e fatto amare questi posti dove trovo senso e spirito di comunità. Dobbiamo riflettere sulla visione del futuro del Paese”.
g.g.
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Un tetto per cinque persone. A questo sono valsi gli sms solidali, frutto della generosità  di coloro i quali, dopo il terremoto del 2016, hanno donato anche piccole cifre tramite il numero 45500. 

La struttura, un appartamento nell’ex lazzaretto del santuario della Madonna del Glorioso, può ospitare cinque persone nell'ambito del progetto “Dopo di Noi”. 

Si tratta di un’iniziativa gestita dall’Unione Montana con personale della Coss Marche all’interno del centro diurno per disabili “Il Girasole”.

Insieme alla consegna di un tetto a cinque soggetti con difficoltà, che potranno così coprire il tempo della loro vita, saranno inaugurati anche i lavori di sistemazione del chiostro concesso, come tutti gli altri spazi, in comodato d’uso gratuito dal Comune. 

Il progetto, come ha avuto modo di spiegare Valerio Valeriani, responsabile dell’ambito territoriale sociale, “è partito già da qualche mese con quattro persone con disabilità grave. Più che definirlo Dopo di Noi, lo abbiamo denominato Durante Noi, poiché prevede un inserimento graduale di soggetti disabili adulti che hanno famiglie presenti ma in difficoltà. Le persone che hanno 50 anni e sono sempre vissute in famiglia - sottolinea - non possono essere subito trapiantate in un nuovo posto, da sole. È un cambiamento importante. E noi abbiamo quindi pensato a questo inserimento graduale. Si stanno abituando a stare insieme, a gestire un’abitazione, ad avere autonomia e a vivere notte e giorno in comunità. Per garantire loro un’assistenza notturna è stato necessario reperire altre risorse e il pernotto partirà tra febbraio e marzo. Le persone vivono lì dal lunedì al venerdì. Per il fine settimana tornano a casa”. La nuova struttura si compone di tre camere da letto, per cinque posti letto in totale, ma anche di servizi e di una sala polifunzionale. Gli utenti cui è permesso di alloggiarvi sono stati individuati a seguito di apposita valutazione da parte dell’equipe integrata per la disabilità.
g.g.
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Radioc1inblu

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