Notizie di cronaca nelle Marche
“Una visita importante per fare il punto sulla ricostruzione, ma soprattutto per capire come orientare gli sforzi anche per la post ricostruzione così da offrire una progettualità completa e anche certezze sul futuro ai cittadini degli 80 comuni del cratere sismico e fermare così il processo di desertificazione economica e sociale in atto”.

Così il governatore Francesco Acquaroli ha commentato la visita in regione del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Maria Stella Gelmini e del Commissario Straordinario Giovanni Legnini. Temi centrali quelli delle infrastrutture, necessarie per la competitività dei territori e la garanzia della fruibilità dei servizi, e dell’introduzione di agevolazioni fiscali a vantaggio della ripresa economica.

CastelliAcquaroliGelminiLegnini


“La ricostruzione può dirsi non soltanto decollata, ma transitata in una fase matura nella quale cominciano ad essere consistenti il numero dei cantieri avviati e il ritmo dell’approvazione delle pratiche – ha dichiarato il Commissario Legnini – Dobbiamo però tutti superare il dualismo ricostruzione – sviluppo, con le due gambe che devono necessariamente camminare insieme. Abbiamo un’opportunità straordinaria che è nelle mani del Governo per cui mi auguro che le proposte formulate dalla struttura commissariale siano accolte nel più breve tempo possibile”.

“Ho ricevuto spunti di riflessione importanti sul da farsi in vista del Recovery Plan e del supporto che il Governo intende dare alle regioni colpite dal sisma – così il Ministro Gelmini – Se non si approntano misure che non siano solo di assistenzialismo, ma che rappresentino un rilancio economico per il territorio dell’intero centro Italia che prima della pandemia ha subito anche il dramma del sisma non riusciremo mai ad arginare il processo di desertificazione e spopolamento che purtroppo è in atto. Per questo mi farò carico di un confronto con il Ministro Carfagna per approfondire la proposta della regione Marche di una Zona Economica Speciale legata a questo territorio”.

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f.u.
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Una complessa attività di indagine da parte degli agenti della Polizia Locale di Tolentino, svolta attraverso i sistemi di videosorveglianza, ha portato all’individuazione dell’autore di furti a danno della Assm Spa, cui sono stati rubati diversi metri di cavi elettrici. Durante le festività pasquali un ignoto si è introdotto, in più serate, furtivamente, eludendo il sistema di allarme, in un deposito della Multiservizi sottraendo alcune matasse di cavi con l’intento di rivenderne successivamente il rame.  

Una pattuglia della Polizia Locale, nel corso di un servizio di controllo, ha riconosciuto l’autovettura utilizzata per gli stessi furti, tra l’altro ricercata perché da due anni risultava sprovvista di assicurazione. Gli agenti hanno proceduto all’identificazione del conducente e dopo averlo accompagnato in ufficio gli hanno contestato anche il reato di furto con circostanze aggravate. L’uomo, originario di Camporotondo di Fiastrone e domiciliato a Tolentino, 53 anni, dopo l’interrogatorio, si è subito dichiarato spontaneamente colpevole dei furti.

Successivamente è stato accompagnato al proprio domicilio al fine di impedire la dispersione delle prove. All’interno della casa sono stati ritrovati il giubbotto e le scarpe indossate durante i furti, riconosciuti anche attraverso le immagini registrate dalle telecamere e soprattutto sono stati rinvenuti i cavi, a cui era stato tolto il rame, con i numeri di serie sottratti impropriamente all’Assm spa. Sequestrati anche i due telefoni cellulari.

L’uomo è stato segnalato all’autorità giudiziaria.

f.u.
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Sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale di San Severino, in calendario per mercoledì 14 aprile, la mozione che riguarda le richieste di riapertura del punto nascite dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”. Una mozione, quella firmata dalla maggior parte dei consiglieri di minoranza, che si inserisce perfettamente nel dibattito politico che riguarda la sanità. Nei giorni scorsi l’assessore Filippo Saltamartini, insieme al sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, ha dato una decisa sterzata alla visione del piano sanitario regionale: il nuovo ospedale del capoluogo sarà costruito nella stessa sede concordata con la precedente amministrazione, ma con un numero di posti letto ridotto, da 600 a 400, dimensionandolo sulla città e non sull’idea di ospedale unico.

Unica firma mancante tra i banchi della minoranza settempedana è stata quella di Pietro Cruciani che, nonostante non abbia sottoscritto la mozione, si è detto favorevole alla linea sposata dalla Regione e alla riapertura del punto nascite: “Il buon senso prevale, secondo me: vengono salvaguardate le realtà sanitarie dell’entroterra – i presidi ospedalieri di Camerino e San Severino – oltre all’ospedale di Civitanova. Il ripristino del punto nascite è stata una grande battaglia portata avanti dal comitato cittadino. Io stesso mi sono battuto molto in passato per l’ospedale di San Severino e per quello di Camerino, anche con fatti concreti, come l’acquisto di apparecchiature. Per il punto nascite, allo stesso modo, la mia posizione è stata sempre favorevole, nella convinzione della necessità di un presidio di tale importanza per una zona già vessata dal sisma e da un impianto infrastrutturale e dei servizi non all’altezza. Tutti gli argomenti sono condivisibili, visto che il punto nascite è ritornato di attualità anche a Fabriano: i dati concordati per la chiusura dei punti nascite nel 2010 avrebbero voluto quello di San Severino ancora aperto e chiuso invece quello fabrianese. Successe il contrario, almeno fino alla chiusura, decisa dall’ex governatore Ceriscioli, anche per Fabriano. Alla luce delle decisioni in Regione sul piano sanitario è possibile rivedere le posizioni degli ospedali dell’Area Vasta 3 con ruoli ben precisi e determinati reparti”.

Nonostante l’assenza della sua firma, Cruciani ha sottolineato come in sede di voto la mozione troverà anche il suo appoggio: “Sono favorevole alla mozione, anche se non porta la mia firma – conclude Cruciani –. Penso che una mozione su questo argomento avrebbe dovuto avere l’unanimità nella presentazione, con anche la firma della maggioranza: probabilmente sarà approvata da tutto il consiglio, ma sarebbe stato meglio condividerla, senza farne rivendicazioni di parte. Credo che la mozione vada integrata alla luce delle vicende che riguardano il nuovo ospedale di Macerata: nelle sedi istituzionali andrà sostenuta l’importanza di un avamposto sanitario nell’entroterra, quale è l’ospedale di San Severino, e il ripristino del suo punto nascite. Lo si potrebbe fare in accordo con Fabriano: un unico punto nascite che servirebbe due Aree Vaste, la due e la tre, ma dislocato in due presidi”.

GS

l.c.
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Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, ha fatto visita stamani alla sede della Compagnia dei Carabinieri di Camerino. È la prima volta che l’alto ufficiale, nominato a gennaio 2021, si reca sul territorio camerte. Accompagnato dal Comandante della Legione Marche dell’Arma, Generale di Brigata Fabiano Salticchioli e dal Comandante provinciale di Macerata Tenente Colonnello Nicola Candido, presente anche il prefetto Flavio Ferdani, accolto dal Capitano della Compagnia dei Carabinieri Roberto Nicola Cara, il Generale Luzi ha voluto rivolgere il suo personale saluto ai militari dell’Arma che da quattro anni e mezzo vivono ancora il disagio di una sistemazione provvisoria nei container di via Madonna delle Carceri. Sostegno, vicinanza e solidarietà sono stati espressi dal Comandante Generale ai militari e rispettivi nuclei familiari, nonché alla comunità di Camerino duramente colpita dal sisma, rappresentata dal sindaco Sandro Sborgia.
Al termine della visita il Generale Teo Luzi ha sottolineato che trascorsi quasi cinque anni di condizioni difficili di lavoro la nuova Caserma è quanto mai necessaria.
Ci vuole lo sforzo di tutti - ha dichiarato - ; la Caserma è della collettività ed è necessario garantire una soluzione dignitosa a chi svolge un servizio, a fianco e nell’interesse dei cittadini. Così si lavora male”.
La visita dei locali provvisori di via Madonna delle Carceri, ha rappresentato anche l'occasione di un cordiale colloquio con il Capitano Cara e con lo stesso primo cittadino di Camerino.
"È una grande testimonianza dell'affetto e della vicinanza che il Comandante Generale Luzi ha voluto riservare all'Arma dei Carabinieri di Camerino e al lavoro che essa svolge quotidianamente sul territorio- ha commentato il sindaco Sandro Sborgia-. È proprio consapevoli delle difficoltà che ciascuno dei militari affronta ogni giorno per garantire la nostra sicurezza, che dobbiamo fare ogni sforzo possibile per porli nelle migliori condizioni di poter assolvere ai loro compiti e, la caserma rientra appunto in questo nostro dovere. Noi abbiamo un dovere che è quello di mettere queste persone nelle condizioni di adempiere al meglio al loro lavoro che è fatto nell'interesse della collettività. Noi come istituzioni abbiamo pertanto l'obbligo, prima ancora che giuridico, anche morale di impegnarci al massimo per cercare di garantire condizioni favorevoli per lo svolgimento di una importante, delicata e assolutamente irrinunciabile attività".

sborgia e Generale
Grato della vicinanza e delle sentite parole pronunciate dal Generale Luzi, il primo cittadino Sborgia ha aggiunto: 
"Mi pare ormai evidente e non più procrastinabile la realizzazione della nuova caserma. Sono trascorsi quasi 5 anni dal terremoto e, come tanti altri cittadini, i Carabinieri della Compagnia camerte sono ancora ospitati nei moduli abitativi provvisori - ha detto Sborgia-. Così come dobbiamo pensare ad una ricostruzione degli immobili danneggiati per far sì che i camerinesi possano tornare nelle abitazioni, altrettanto dobbiamo sforzarci affinché le istituzioni più importanti della nostra collettività possano ritrovare una sede e poter funzionare al meglio. Credo che, così come per tante altre istituzioni, anche l'Arma debba essere destinataria di una sensibilità maggiore. Lo dobbiamo ai servitori dello Stato e del cittadino. Credo davvero che ognuno di noi abbia l'obbligo morale di concorrere a che le persone che danno la loro vita per la nostra sicurezza e per il nostro benessere siano in qualche modo messe nelle condizioni migliori di lavorare". 
Più tardi, accolto dal Capitano De Carlinis, il Generale Luzi ha fatto visita anche alla sede provvisoria della caserma dei Carabinieri di Caldarola.

Carla Campetella

sborgia parla col generale Luzi

generale

generale e sindaco a colloquio



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"Il gruppo consiliare Radici al Futuro esprime la propria preoccupazione per la situazione di incertezza in cui versa l’iter per la realizzazione della nuova caserma dei carabinieri di Camerino". Così recita la nota stampa che illustra l'interrogazione presentata dal gruppo Radici al Futuro a firma dei consiglieri di minoranza Gianluca Pasqui, Antonella Nalli, Roberto Lucarelli e Stefano Falcioni
"Al di là dei tanti proclami che si sono succeduti nel tempo, infatti, ad oggi non ci sono certezze né sui tempi, né sulle modalità né sul luogo ove sorgerà la struttura che andrà a prendere il posto della struttura di via Bongiovanni resa inagibile dal sisma del 2016- continua il comunicato- 
Lo scorso 22 giugno, l’amministrazione comunale affermava ufficialmente di “aver chiuso la questione”, ma ad oggi non ci sono elementi che possano in alcun modo far pensare a una tempistica chiara per la ricostruzione della caserma. Anzi, nei giorni scorsi diversi organi di stampa hanno riportato la notizia del possibile allontanamento da parte dell’associazione Asd Family Sport dalla zona ex seminario per realizzare, in quel luogo, la nuova struttura a servizio dell’Arma.
Vista l’importanza che la caserma di Camerino ricopre per un vasto territorio che estende la sua competenza da Castelsantangelo sul Nera a Matelica- dicono i consiglieri di Radici al Futuro-  riteniamo doveroso che sia fatta la necessaria chiarezza e a tale scopo abbiamo presentato una interrogazione al Sindaco e alla Giunta per sapere “se corrisponde al vero ciò che gli organi di stampa hanno riportato e cioè la decisione da parte dell'amministrazione comunale di Camerino di posizionare la nuova Caserma dei Carabinieri nella zona ex seminario; di ripercorrere in maniera dettagliata quanto fatto sino ad oggi, dalla giunta comunale di Camerino, per la realizzazione della Caserma dei Carabinieri specificando le motivazioni che non hanno consentito, ancora oggi, di avere certezze in merito a tale importantissima situazione".
Si chiede inoltre - conclue il Gruppo consiliare Radici al Futuro- di allegare tutta la documentazione presente agli atti del Comune, sia in ingresso che in uscita, relativamente alla realizzazione nuova Caserma”.
C.C 

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Passi in avanti a Camerino nel recupero dai danni del sisma del tempio Ducale medievale dell'Annunziata, considerato dagli esperti tra i più belli dell'epoca realizzati in Regione. “Dopo varie interlocuzioni con l’ufficio speciale ricostruzione che, data l’importanza rivestita dall’immobile, per stabilire l'importo preciso del lavoro ha chiesto particolari cautele e di effettuare delle indagini con carotaggi sulle pareti interne dell’edificio - spiega l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli- alla fine siamo arrivati alla definizione di una cifra considerevole che consentirà di fare un ottimo lavoro. La somma che è stata stanziata per la sistemazione del tempo dell'Annunziata è infatti di 2milioni e 100 mila euro e, proprio lo scorso martedì abbiamo approvato in Giunta il documento preliminare alla progettazione che è una specie di presa d’atto della cifra disponibile dopodiché da qui partono tutti i livelli progettuali. L’iter delle opere pubbliche è come sempre abbastanza tortuoso, tuttavia possiamo dire che stiamo mettendo in cascina parecchie opere anche rilevanti e che l’ottenimento di questa cifra ci permette non solo di sistemare il tempio dell’Annunziata da un punto di vista strutturale, ma anche di renderlo adeguato nei servizi e collegamenti sotto il profilo della sicurezza e della videosorveglianza- aggiunge Fanelli- L'idea è quella di renderlo un locale di rappresentanza per realizzarvi eventi culturali e convegni che possano far conoscere un po' la bellezza di questo edificio”. Novità anche sul fronte della ricostruzione e rivitalizzazione della Rocca Borgesca e innanzitutto nella realizzazione della terza via di fuga grazie alla nuova scala resasi necessaria per un adeguamento del piano di sicurezza dei giardini principali della città ducale. Prevista anche la sistemazione del Maschio e dell’edificio dell’ex convento francescano di San Pietro in Muralto. “Per la terza via di fuga il progetto è stato presentato - continua l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli-; lo ha redatto il pool di architetti incaricato ed è stato inviato alla Soprintendenza che ha già espresso parere favorevole. Ciò vuol dire che si può andare avanti e contiamo quanto prima di affidare la realizzazione di quest'opera”. Terminato l’iter anche per quel che riguarda la sistemazione del Maschio nella parte agibile.
“Con la volontà di incentivare la riapertura del bar all’interno dell’edificio- aggiunge l’assessore- il comune di Camerino si è fatto carico dei lavori di sistemazione per più di 50 mila ; anche in questo caso il progetto è già terminato e a breve contiamo di iniziare i lavori , augurandoci che strada facendo tra vaccinazioni e allentamenti nella situazione dei contagi, la cittadinanza possa tornare a fruire di quel posto nel migliore dei modi. Vorrei ricordare che i due immobili storici del Maschio e dell’ex Convento di San Pietro in Muralto la cui completa ristrutturazione non godrebbe attualmente di fonte di finanziamento, sono stati inseriti nel Piano strategico di ricostruzione in quanto riteniamo siano opere strategiche e un input in questo senso è venuto dalla stessa popolazione in occasione del confronto pubblico avvenuto mediante assemblea on-line. L’inserimento nel PSR permetterà quindi che per i giardini della Rocca, uno dei pochi e bellissimi luoghi attualmente fruibili a Camerino, possano essere completate quanto prima tutte le opere necessarie”.
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Romano Carancini rispedisce al mittente le accuse di "bluff politico" mosse dall'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, in merito alla realizzazione del nuovo ospedale di Macerata.
Dopo che la Regione ha bocciato l'idea del project financing e chiarito la necessità nazionale di modificare il decreto Balduzzi per rivedere la sanità territoriale, l'ex sindaco di Macerata e attuale consigliere regionale di minoranza vuole dire la sua: "Io credo che una premessa vada fatta - precisa - , altrimenti si rischia di utilizzare strumentalmente termini impropri. Non esiste alcuna definizione di 'ospedale nuovo o vecchio' nel decreto ministeriale Balduzzi; non esiste l'ospedale di Macerata, ma ospedale di base di primo livello o di secondo livello e l'ospedale destinato all'Area Vasta 3 è l'ospedale di primo livello.
Il project financing è uno strumento, non l'obiettivo principale. Se la Regione ritiene che la collaborazione pubblico-privato non sia idonea, noi non abbiamo pregiudizi. Se vogliono realizzarlo con un appalto lo facciano, tenendo conto però che ricominciare da capo significa perdere anni di lavoro fatti".
Una posizione diversa da quella dell'attuale giunta regionale che sabato scorso, in conferenza stampa, ha ribadito come al momento non ci sia nulla di concreto fatto dall'amministrazione precedente.

"Purtroppo per Saltamartini - affonda Carancini - le carte parlano. Non sa che la conferenza di Area Vasta 3, il 27 ottobre 2017, dopo un percorso partecipato (tutti i Comuni hanno potuto presentare una loro candidatura) è stato scelto il luogo per la sede. Lui non sa che il Comune ha fatto una variante per individuare la Pieve come sede dell'ospedale. Noi siamo partiti dal 2016 e in quella scelta l'Area Vasta 3 scelse già di mantenere l'ospedale di Camerino come presidio del territorio montano. Fu Gianluca Pasqui, in quella occasione, ad illustrare la necessità di mantenere l'ospedale di Camerino e tutta la conferenza dei sindaci accolse la richiesta senza alcuna riserva. Dentro la razionalizzazione delle strutture sanitarie rientrava già in quel momento la valorizzazione degli ospedali territoriali come quello della città ducale".

Carancini ribadisce, poi, la differenziazione degli ospedali in base alla legge: "Quello che dovrà sorgere a Macerata sarà un ospedale di primo livello. Non esiste un ospedale unico o nuovo, come Saltamartini e altri tentano di confondere. È da sempre stato chiaro che non ci sarà solo quello di primo livello, ma anche altri ospedali che seguono e rispettano le norme della legge. La legge dice che sono tre le categorie di ospedali: quello di base rispetto a un bacino di utenza tra 80mila e 150mila abitanti; quello di primo livello del territorio provinciale tra 150mila e 300mila (quello dell'Area Vasta 3); quello di secondo livello tra 600mila e 1 milione di abitanti (Ospedali Riuniti). 

A ogni tipo di ospedale - precisa - si allinea una serie di specialità sanitarie che cresce con l'articolazione territoriale. Ospedali Riuniti avrà specialistiche molto importanti, quello di primo livello sarà di minore importanza, quello di base avrà una serie di specialistiche di base che non le decidono né i sindaci né la Regione, ma la legge. Sono principi dai quale non ci si può spostare, ecco perchè sostengo che l'ospedale dell'Area Vasta 3 sia un diritto e non la concessione di qualcuno che d'un tratto decide di farlo o non farlo o chiamarlo come fa comodo per confondere le persone. È un criterio di onestà intellettuale e serietà politica". 

GS
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Lunedì, 12 Aprile 2021 08:44

Beve candeggina, 64enne a Torrette

È stato portato d'urgenza all'ospedale di Torrette, ad Ancona, un 64enne di Matelica che questa mattina, intorno alle 7, avrebbe ingerito della candeggina.
Sul posto sono subito intervenuti i sanitari del 118 che, viste le condizioni dell'uomo, hanno deciso di allertare Icaro.
Da appurare se si sia trattato di un gesto volontario o di un errore.
Per chiarire l'accaduto sono intervenuti anche i carabinieri.

(Servizio in aggiornamento)


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La Polizia di Macerata ha arrestato un gruppo criminale composto da quattro giovani extracomunitari, tutti senza fissa dimora e clandestini sul territorio nazionale, rintracciati all’interno di un’abitazione sita nel centro storico della città.
La banda aveva aveva allestito una vera e propria centrale di spaccio di sostanze stupefacenti eroina e cocaina destinata a rifornire il mercato locale.

L’operazione, condotta dai poliziotti della Squadra Mobile diretta dal Commissario Capo Matteo Luconi e delle “Volanti” agli ordini del Commissario Emanuele Ciccarelli, ha avuto inizio alcune settimane fa con una intensa attività di indagine sviluppata attraverso numerosi servizi di appostamento e pedinamento, effettuati nei confronti di alcuni soggetti extracomunitari di origine africana.
Uno dei quattro giovani, di nazionalità nigeriana, era destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Macerata, per la violazione reiterata del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e fino ad oggi era riuscito a sottrarsi alla cattura.

I poliziotti, non senza difficoltà dovuta alla resistenza opposta dai quattro, si rifiutavano di aprire la porta, con uno stratagemma gli agenti riuscivano comunque ad entrare all’interno dell’abitazione.
In un primo momento i quattro hanno cercato di reagire e hanno opposto resistenza a due poliziotti  che riportavano  lesioni giudicate guaribili in pochi giorni.
I poliziotti procedevano quindi alla perquisizione dell’appartamento disposto su due piani collegati da una scala. All’interno del bagno, in prossimità dello scarico del lavabo e del collo di scarico del water, da cui erano risalite in superficie per galleggiamento, venivano recuperate 19 (diciannove) dosi contenute in involucri termosaldati, che successivamente analizzate dalla Polizia Scientifica, risultavano contenere eroina.
Non si esclude che durante la fase di ingresso nell’abitazione, uno degli arrestati possa aver avuto il tempo per disperdere all’interno del water del bagno ulteriore sostanza stupefacente, avendo i poliziotti udito azionare lo scarico dello sciacquone nel momento dell’ingresso.
Durante la prosecuzione della perquisizione, venivano altresì rinvenute altre 7 dosi di eroina pronte allo spaccio, sparpagliate a terra in prossimità del bagno dove uno dei quattro stranieri era riuscito ad entrare prima dell’intervento dei poliziotti.
Altra cocaina, contenuta in due distinti involucri, veniva rinvenuta all’interno dello scaffale di una credenza della cucina, occultata fra alcuni barattoli di alimenti.

Tutto lo stupefacente è stato posto in sequestro insieme al materiale utilizzato per il taglio, consistente in una confezione parzialmente consumata di bicarbonato di sodio ed a quello per il confezionamento, consistente in numerosi rotolini di pellicola di cellophane trasparente, rinvenuto in grande quantità, nonché da una busta in plastica da cui erano state ritagliate porzioni di forma circolare tipicamente usate per il confezionamento delle dosi.
Rinvenuti anche 15 telefoni cellulari, verosimilmente utilizzati per tenere i contatti con i “clienti”.
Tutti e quattro gli arrestati, due di origini nigeriane di 23 anni e due di origine ghanese, rispettivamente di 25 e 26 anni, sono stati tratti in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Uno dei due nigeriani è stato tratto in arresto anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, mentre l’altro anche in forza della misura cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Macerata per reati dello stesso tipo.
Tutti gli arrestati sono stati associati al carcere di Ancona Montacuto.

M.S.



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La direzione Aziendale di Cosmari ha incontrato le segreterie provinciale di CGIL, CISL e UGL per definire l'accordo sul protocollo vaccinazioni Covid 19 in azienda.
A seguito della sottoscrizione del “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro”, Cosmari ha definito con le rappresentanze sindacali locali, una rapida realizzazione del Piano vaccinale.
Il Governo favorisce, per quanto di sua competenza, la piena attuazione del protocollo, con l’obiettivo di favorire l’applicazione e l’efficacia delle misure di contrasto e di contenimento del Covid-19 negli ambienti di lavoro - e di accrescerne, conseguentemente, la sicurezza e la salubrità.

Cosmari, in questa prospettiva ha avvertito la responsabilità sociale di collaborare attivamente all’iniziativa, sia attraverso l’offerta di spazi aziendali per l’utilizzo diretto da parte del sistema pubblico dell’emergenza come punti di vaccinazione aggiuntivi, sia attraverso l’impegno alla vaccinazione diretta del proprio personale, nella convinzione che solamente un’azione generale e coordinata può abbattere i tempi della vaccinazione, ampliare la tutela e consentire di proteggere la salute collettiva.
Certamente tutti i dipendenti di Cosmari che si occupano di raccolta, trattamento e avvio al riciclo dei rifiuti, della selezione delle macerie del sisma e in particolare della raccolta differenziata dei rifiuti conferiti dalle persone positive al covid o in stato di isolamento domiciliare sono sottoposti ad un particolar rischio di contagio e quindi il Direttore Giampaoli, anche a nome del CdA e i rappresentanti dei sindacati hanno concordato l’esecuzione di una specifica campagna vaccinale da attuare nel prossimo mese di maggio.


Quindi anche Cosmari e le Parti sociali sono intervenuti per disciplinare le misure di contrasto e di contenimento del rischio di contagio in relazione a particolari settori produttivi e alle specificità dei rispettivi rischi e attività, con l’obiettivo prioritario di coniugare la prosecuzione delle attività dei servizi erogati con la garanzia di adeguate condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti e delle modalità di lavoro.

Cosmari si è impegnato a mettere a disposizione il medico aziendale, i locali infermeria e ad assumersi eventuali oneri di assistenza sanitaria previsti.

M.S.
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