Nelle aule della scuola primaria De Amicis e della secondaria di primo grado dell’Istituto Strampelli saranno installati impianti di ventilazione meccanica controllata.

Via libera dalla Regione Marche al finanziamento per l’acquisto e l’installazione dei suddetti impianti nelle scuole di Castelraimondo. La comunicazione è arrivata al comune direttamente dall’assessore regionale con delega all’edilizia scolastica Francesco Baldelli, che ha scritto al sindaco di Castelraimondo Patrizio Leonelli per comunicargli l’arrivo di 64mila euro da destinare alla cosiddetta “VMC”.

«Un passo avanti per le nostre scuole e per il bene di alunni e personale – commenta il primo cittadino Leonelli –mi congratulo con l’ufficio tecnico del nostro comune, sempre preparato e pronto a partecipare a questi bandi con precisione e puntualità. Finalmente potremo godere di aule con maggiore aereazione, rendendo più fruibili gli spazi scolastici». Grande soddisfazioneper tutta l’amministrazione comunale, in special modo per l’assessore ai Servizi Scolastici Elisabetta Torregiani, soprattutto alla luce della recente ricerca della Fondazione Hume, che ha dimostrato che la presenza di impianti di ventilazione meccanica controllata nelle aule scolastiche abbatte dipiù dell’80% il rischio di infezione da Covid. «Siamo molto soddisfatti dell’arrivo di questi fondi – conferma Torregiani – ringraziamo la Regione Marche per averci messo a disposizione delle risorse utili al miglioramento dei nostri istituti scolastici. Ora ci metteremo subito al lavoro per installare quanto prima gli impianti, in modo che i nostri ragazzi e il personale scolastico possano godere subito di questi benefici». 
Un passo importante per la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata, la firma, nell’Auditorium della Biblioteca comunale “Mozzi Borgetti”, dell’accordo tra la Regione, il Comune e l’Asur che dà il via libera alla realizzazione di una struttura tanto attesa da parte della cittadinanza. Presenti per l’occasione, il presidente Francesco Acquaroli, gli assessori regionali alle Infrastrutture ed Edilizia ospedaliera e alla Sanità, rispettivamente, Francesco Baldelli e Filippo Saltamartini, il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, la direttrice Asur Marche, Nadia Storti, e il direttore del Dipartimento regionale Infrastrutture, Territorio e Protezione Civile, Nardo Goffi.

“Macerata e il territorio meritano una struttura adeguata sismicamente e moderna. C’è la volontà e ci sono le risorse – ha dichiarato il presidente Francesco Acquaroli - Invece di destinare queste ultime per l’adeguamento e la ristrutturazione del vecchio ospedale abbiamo scelto di edificarne uno nuovo. Una struttura moderna, efficiente ed altamente tecnologica, pienamente rispettosa dei criteri di sicurezza relativamente alla vulnerabilità sismica, che è un indice imprescindibile quando si tratta di una struttura sanitaria”.

“Vigileremo sui tempi di realizzazione – ha continuato Acquaroli – affinché tutto proceda come da cronoprogramma e poi parallelamente occorrerà pensare non solo sulla struttura ma anche sui contenuti, vale a dire sul personale e sui servizi che saranno offerti. Abbiamo appena approvato la riforma dell'organizzazione del servizio sanitario regionale marchigiano, domani presenteremo invece i risultati dell’analisi del fabbisogno delle prestazioni di assistenza sanitaria, andando così a delineare il modello di sanità del territorio che intendiamo realizzare. Un modello che prima del periodo pandemico aveva una visione diversa e che adesso va ricostruito. Non si tratta di puntare il dito sulle scelte fatte ma di cercare il sostegno per dare risposte concrete ai cittadini. Se stiamo uniti e forti raggiungeremo prima i risultati che ci aspettiamo”.

Il nuovo ospedale sorgerà in località “La Pieve”, un sito consono allo scopo in quanto di dimensioni sufficienti, parzialmente pianeggiante ed adiacente alla strada intervalliva di Macerata.

OspedaleMacerata 06

“Restituiamo il diritto alla salute ad una comunità che si vedeva sottratte prestazioni e servizi – ha detto l’assessore Baldelli – con un atto concreto ed una tempistica molto veloce. Non ricominciamo una procedura, perché nulla era stato avviato. Cominciamo oggi una procedura partendo da zero, dato che in precedenza negli archivi della Regione non vi era alcun atto amministrativo che avesse avviato l'iter progettuale riguardante la realizzazione del nuovo ospedale della città di Macerata. Con le promesse e le parole al vento non si elaborano progetti né si costruiscono ospedali. Con questo atto intendiamo procedere speditamente, nel rispetto dei tempi tecnici, in un proficuo gioco di squadra che coinvolge tutta la filiera istituzionale. Subito la gara per la progettazione, poi entro due anni studio di fattibilità, progetto definitivo ed esecutivo, per appaltare i lavori ed edificare il nuovo ospedale della città di Macerata”. “Abbiamo già a disposizione 60,5 milioni di euro – ha spiegato Baldelli – ma, grazie all'intuizione del presidente Acquaroli, abbiamo anche individuato i circa 80 milioni restanti per la copertura complessiva del finanziamento della costruzione di un ospedale nuovo, innovativo e rispondente ai più elevati standard tecnologici a disposizione di pazienti, medici ed operatori sanitari”.

Il grosso delle risorse deriva dal Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese. Previsti circa 400 posti letto, con un margine di aumento sulla base dei fabbisogni futuri.

E’ molto soddisfatto l’assessore Saltamartini: “Parte concretamente un progetto, un sogno, che è quello di dare ai maceratesi un ospedale nuovo con le prestazioni di un ospedale di primo livello. Deve essere chiaro che finora nei piani sanitari regionali non si era mai parlato di un nuovo ospedale a Macerata. Dopo 20 mesi concretamente mettiamo sul tavolo questo accordo con risorse certe che finora non esistevano. Macerata ha un ospedale di primo livello con specializzazioni così importanti che possiamo guardare anche a un progetto di potenziamento. Certo, le difficoltà esistono: sovraffollamento dei pronto soccorso, liste d'attesa e carenza dei medici. Abbiamo voluto mettere in fila questi problemi per cercare di dare una risposta. Sulla carenza dei medici, abbiamo finanziato 6,6 mln di euro con borse di specializzazione, per cui avremo 150 medici in più nella nostra regione (110 borse di studio in Medicina generale e 42 contratti di formazione per i medici specialisti), a cui si aggiungono le borse statali che potranno garantire circa 500 medici in più nei prossimi tre anni. Poi c'è tutto il programma con gli interventi del Pnrr, quindi nuove case della salute, case di comunità, centrali operative territoriali e infine l'edilizia. Sono tutti progetti concreti”.

“Quella di oggi è una giornata storica e importante per la nostra città – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli - A nemmeno due anni dal nostro insediamento diamo il via, concretamente, all’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata. Un ringraziamento alla Regione Marche per l’impegno profuso e per aver collaborato, sempre nella massima sinergia, con il Comune e con l’Asur. I cittadini aspettano da anni il nuovo ospedale e finalmente gettiamo le basi per la realizzazione di un’opera di cui tutta la provincia ha bisogno”.
La giunta regionale ha definito, con l’approvazione della relativa delibera, il quadro degli investimenti relativi alla programmazione sanitaria in attuazione del Pnrr, che sono stati presentati dal presidente Francesco Acquaroli e dagli assessori Filippo Saltamartini, Francesco Baldelli, Stefano Aguzzi e Guido Castelli.

“ Un passaggio molto importante per disegnare il futuro della sanità marchigiana – ha affermato il presidente Acquaroli – perché destiniamo risorse a progetti specifici e molto significativi per i territori. È una mole ingente di risorse per riqualificare servizi, ridisegnare la rete ospedaliera e territoriale marchigiana e assicurare i bisogni di salute riequilibrando l’offerta sul territorio. Sono cifre rilevanti che in questa fase sono state destinate ad alcune infrastrutture e servizi ma ciò non significa tagliare fuori alcune zone, anzi ci stiamo già impegnando ad intercettare nuove risorse per coprire al massimo grado le esigenze della sanità per la quale, come sappiamo, ci vorrebbero risorse infinite.”

“In 14 mesi siamo stati in grado di rispondere alla domanda di sanità di prossimità come ci avevano chiesto i cittadini – ha evidenziato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini illustrando più dettagliatamente il Piano di interventi - con un grande lavoro da parte dei dirigenti sanitari, degli organismi sociali, degli ordini professionali, degli enti locali e quindi con una forte concertazione e interlocuzione con i territori. Per definire una ricognizione e identificazione dei siti idonei dove attivare le Case della Comunità (CdC), gli Ospedali di Comunità (OdC) e le Centrali Operative Territoriali (COT) previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si concentra appunto sul potenziamento e sulla creazione di strutture e presidi che rappresentino il riferimento territoriale per la presa in carico del bisogno di salute dei cittadini e prevede essenzialmente la realizzazione di strutture territoriali. Avremo a disposizione oltre 68 milioni di euro per la sanità territoriale che è stata riconosciuta l’anello mancante tra rete ospedaliera e strutture per acuzie, il segmento intermedio per omogeneizzare i servizi”.

Nello specifico, il PNRR identifica due tipologie di strutture: le Case della Comunità (CdC) e gli Ospedali di Comunità (OdC). La Casa della Comunità (CdC), un modello organizzativo che rende concreta l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento. È infatti, il luogo fisico, di prossimità e di facile individuazione al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Nella casa di Comunità un ruolo fondamentale è assolto da team multidisciplinare di MMG, PLS, medici specialisti, infermieri di comunità e altri professionisti non solo afferenti al sistema sociosanitario ma anche al sistema sociale. La compresenza di questi professionisti, lo sviluppo di un’adeguata struttura informatica che consenta l’interazione tra questi e le altre unità di offerta del sistema sanitario, sociosanitario e sociale, la possibilità di erogare prestazioni di specialistica di primo livello e servizi a supporto dell’utenza fragile, ne fanno un punto di riferimento continuativo e di prossimità per la popolazione, garantendo promozione della salute, prevenzione e presa in carico dei bisogni.

 
La ricognizione condotta dalle strutture regionali e dall’ ASUR ha individuato :

  • 29 siti da destinare CdC, per un importo di 42.494.802,81
  • 9 siti da destinare a OdC, per un importo di 23.178.983,35
  • 15 siti da destinare a COT per un importo di 2.596.125,00
Ecco in particolare gli interventi suddivisi per Aree vaste



AREA VASTA 3 | MACERATA

CIVITANOVA MARCHE - Casa della Comunità € 3,8 mln e COT

RECANATI - Casa della Comunità € 5,1 mln

CORRIDONIA - Casa della Comunità € 1 mln e Ospedale

di Comunità € 1,7 mln

MACERATA - Casa della Comunità € 1,8 mln e COT

TREIA - Casa della Comunità € 0,2 mln e Ospedale di Comunità € 0,8 mln

CAMERINO - Casa della Comunità € 1,8 mln

SAN SEVERINO MARCHE - Casa della Comunità € 2 mln e COT






“La salute dei nostri ragazzi è la priorità e un impegno costante per l’amministrazione regionale e non è uno slogan, ma un concreto intervento che diventerà strutturale in tutte le azioni che la Regione metterà in campo a tutela della salute psicofisica dei giovani, di coloro che saranno la nuova classe dirigente del Paese”. E’ quanto ha ribadito l’assessore alle Infrastrutture e all’Edilizia Scolastica Francesco Baldelli nel corso del seminario “Benessere e sicurezza in aula grazie alla ventilazione meccanica controllata”.

“Con grande lungimiranza – ha detto Baldelli – la Giunta Acquaroli ha investito importanti risorse, prima regione in Italia, nell’installazione degli impianti di ventilazione meccanica controllata nelle aule. Ai 2 milioni stanziati lo scorso febbraio abbiamo aggiunto 4 milioni di euro la settimana appena trascorsa, per un finanziamento complessivo ad oggi di ben 6 milioni di euro, destinati a 87 Comuni e alle Province, accogliendo quasi la metà delle richieste di contributo pervenuteci, per 170 scuole, 1.500 aule e circa 24mila studenti”.

Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha confermato la volontà della giunta di continuare ad investire sulla ventilazione meccanica controllata e sulla sanificazione anche in altri ambiti oltre a quello scolastico: “Crediamo moltissimo a questo tipo di intervento, che è stata un’azione condivisa da tutta la squadra di governo, perché abbiamo il dovere di rendere sicure le scuole, crediamo nella capacità dei Comuni di mettere in atto queste soluzioni che la Regione ha messo a disposizione con tempestività. Con questo tipo di azioni potremo riuscire a dare risposte concrete alla comunità, evitare la didattica a distanza che ha prodotto forse più danni che benefici e riusciremo forse a non inseguire il virus del Covid, ma a precederlo, garantendo nel contempo la formazione dei ragazzi in maniera continuativa“.

“E’ una battaglia che ho condotto appena insediata come assessore all’Istruzione - così l'assessore all'istruzione Giorgia Latini -  perché da subito la priorità è stata la sicurezza degli alunni nelle aule, chiedendo fondi per la ventilazione e la sanificazione delle aule. Per fortuna queste due misure sono state immediatamente accolte da tutta la giunta regionale e attuate. Interventi strutturali che assicurano un rientro in sicurezza per migliaia di studenti. E poi la misura finanziata con i fondi FSE (tre milioni) destinati all’acquisto di sanificatori da parte degli istituti scolastici. Insomma le Marche hanno saputo realizzare un piano strutturale sulla sicurezza in classe e sono molto contenta di aver concretizzato questa iniziativa. La DAD non può essere sostitutiva della frequenza scolastica in presenza e lo abbiamo visto con gli ultimi test Invalsi“.

“Quando lanciammo questa iniziativa – ha concluso l’assessore Baldelli - qualcuno, con un po’ di ironia, disse che non saremmo riusciti a concretizzarla. Invece, in pochi mesi, abbiamo stanziato le risorse, fatto il bando di gara, stilato la graduatoria delle domande pervenute e consegnato gli anticipi ai beneficiari. E soprattutto abbiamo fatto da apripista per i provvedimenti che lo stesso Governo Draghi ha introdotto per affrontare in maniera strutturale la questione della sicurezza e della qualità degli ambienti scolastici”.
“Preoccupante incompetenza o grave scorrettezza istituzionale?”. E’ la domanda che si pone il consigliere regionale del Partito democratico Romano Carancini in merito alle dichiarazioni dell’assessore Francesco Baldelli circa l’approvazione del progetto definitivo per il recupero della Rsa di San Ginesio, dicendosi “fiero che la nuova amministrazione regionale, ponendosi in discontinuità con la precedente stia dimostrando di avere uguale attenzione per le grandi città come per le piccole realtà dell'entroterra”.

L’assessore Baldelli, rivendicando a sé e alla giunta Acquaroli il merito dell'approvazione del progetto definitivo, non sa di cosa parla o finge di non sapere – incalza Carancini - Ricordo che quel progetto è frutto di un percorso avviato già nell’agosto del 2017 dai sindaci dell’ambito territoriale XVI dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, che votarono all’unanimità la proposta dell’allora sindaco Mario Scagnetti per dare vita a una struttura socio sanitaria integrata nella sede distrettuale di San Ginesio. Tra l’altro, il progetto definitivo di cui parla Baldelli è stato redatto dal professionista incaricato dalla precedente amministrazione regionale nel 2020, a testimonianza dell’attenzione posta dal centrosinistra anche alle aree interne del territorio regionale e a dispetto delle sue mistificazioni. Non va inoltre dimenticato che interventi di recupero dell’ex Rsa di San Ginesio sono stati oggetto di due ordinanze commissariali del 2017 e del 2018 che hanno stanziato complessivamente 3,5 milioni di euro, mentre altri 2,4 milioni sono stati previsti nel 2019 dall'ufficio tecnico dell’Asur, a seguito della preliminare valutazione tecnica relativa al miglioramento sismico della struttura”. 

“Baldelli - conclude il consigliere dem - avrà tempo di dimostrare le sue capacità, ma al momento eviti di intestarsi meriti che non solo non gli appartengono, ma che addirittura sono in capo a chi lui, come tutta la destra regionale, ha sempre duramente criticato”.


f.u.
Anche l'ex ospedale di Sarnano è stato inserito all'interno del piano triennale delle opere pubbliche regionali.
Un intervento che permetterà al Comune dell'entroterra di avere una nuova struttura sanitaria a servizio del territorio, supportando l'obiettivo regionale di distribuire i servizi in tutta la regione.

"Ieri - commenta il sindaco Luca Piergentili - l'annuncio da parte dell'assessore Francesco Baldelli che la struttura dell'ex ospedale di Sarnano rientrerà nel piano delle opere pubbliche regionali.
Il vecchio edificio è stato interessato dal sisma del 2016 e messo in sicurezza nell'immediatezza per renderlo utilizzabile nel piano terra.
Qualche servizio, come la Radiologia, è stato perso, ma con il nuovo ospedale lavoreremo per acquisirlo di nuovo, unitamente ad altri servizi come una nuova sala del commiato adeguata a tutte le normative, servizi medici specialistici, fisioterapia, cup e centro prelievi".

Il progetto già esistente ha permesso all'opera di rientrare in quelle cantierabili che la Regione ha deciso di realizzare: "E' un lavoro immediatamente cantierabile - prosegue Piergentili - per questo è stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche. Crediamo che sorgerà a breve anche per via della revisione del piano sanitario regionale.
Siamo convinti - dice il sindaco - che ci sia un forte impulso da parte della Regione a potenziare i servizi periferici.

Un intervento radicale che prenderà sicuramente diverso tempo, ma ci permetterà di avere un ospedale nuovo, adeguato, antisismico".

GS
Al via nelle Marche il Piano di bonifica dell’amianto per ben 21 ospedali della regione.

La giunta regionale ha approvato la delibera per destinare agli ospedali regionali 4,7 milioni di euro per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto presente nelle strutture.

“La giunta, già dalle prime settimane dal suo insediamento, ha dimostrato un cambio di passo in materia sanitaria, con l’intenzione di rivedere il Piano socio sanitario per creare una rete ospedaliera diffusa sul territorio – spiega l’assessore ai Lavori pubblici e all’Edilizia ospedaliera Francesco Baldelli -. A tutti i cittadini, senza distinzione tra chi vive nelle grandi città o in piccole realtà, va garantito il diritto alla salute, che equivale ad avere servizi primari diffusi nel territorio, ma equivale anche ad avere strutture sicure. In quest’ottica anche la necessità di rimuovere l’amianto nelle strutture ospedaliere non ancora bonificate. Di qui – continua l’assessore - la decisione di destinare le risorse di provenienza nazionale ai nostri nosocomi, sulla cui messa in sicurezza stiamo dirigendo il nostro massimo impegno. Con questa delibera diamo risposta concreta ad un annoso problema che viene finalmente affrontato in maniera strutturale”.


La delibera approvata in giunta prevede interventi su tutte le 5 Aree vaste, l’Azienda ospedaliero-universitaria di Ancona, l’Azienda ospedaliera di Pesaro, l’Inrca di Ancona. Interventi selezionati dai tecnici regionali in base alle richieste pervenute dalle aziende sanitarie.

“Gli interventi di finanziamento – spiega Baldelli - sono stati subordinati a precise priorità. Si sono quindi ritenuti primari gli interventi sulle strutture sanitarie e ospedaliere che prevedono la degenza h24 dell’utenza. In tal modo, tutte le richieste pervenute per strutture con tale tipo di degenza sono state finanziate. Gli interventi per cui era già pronto il progetto esecutivo sono stati presi in esame in via prioritaria e otterranno la copertura pressoché totale dell’importo. Con le risorse rimanenti si darà invece copertura totale agli interventi di importo inferiore ai 500mila euro in fase di progettazione preliminare o di fattibilità”.


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