Nella campagna elettorale cominciata con un anno di anticipo a Tolentino, la scuola don Bosco sembra davvero essere l'argomento principale del dibattito.

Dopo la nota di Tolentino Popolare per mostrare il dissenso nei confronti della scelta dell'amministrazione di delocalizzare la scuola, il sindaco Giuseppe Pezzanesi ribadisce la sua posizione sulla ricostruzione scolastica, lasciando spazio ad un affondo nei confronti dell'associazione che ha annunciato di lavorare ad un progetto civico alternativo all'attuale maggioranza.

"Questa amministrazione non deve prendere lezioni da nessuno - dice ai microfoni di Radio C1...inBlu - , agli altri resta poco: articoli, polemiche sterili, dichiarazioni non suportate dai fatti e per cui non si ha la cognizione tecnica degli argomenti in cui si interviene. Andremo avanti come fatto in questi anni -  annunciando la corsa del suo gruppo alle prossime elezioni - perchè non vedo all'orizzonte alcuna preparazione nella minoranza che continua a votare sempre contro ad una amministrazione che, per questa città, ha raggiunto risultati straordinari. Pretendono di avere una chance per amministrare questa città; dicono di farlo per Tolentino e per i negozianti, in realtà hanno una voglia matta di prendere il potere, ma il giorno dopo non saprebbero da dove cominciare".

Il sindaco chiarisce poi in merito alla delocalizzazione della scuola: "Sulle scuole abbiamo una grande chiarezza di idee - dice - , non abbiamo mai promesso il contrario. Se la politica di questo Paese deve essere di rattoppare il vecchio fino a che non torni il terremoto significherebbe buttare tanti soldi in una struttura dove non c'è sicurezza nemmeno fuori perchè all'uscita da scuola, nelle ore di punta, è molto pericoloso anche per i pedoni per via di tutte le auto che si concentrano in quella zona.
In centro ci saranno la materna e le elementari, quindi non toglieremo i servizi. Vorrei anche evidenziare che il centro da contrada Pace dista due chilometri, quindi parlare di uno spostamento enorme è come cercar di dar fuoco a un materiale ignifugo per cercare di catalizzare la gente su un problema che non c'è".

Per quanto riguarda la questione sicurezza della struttura dove attualmente si svolgono le lezioni, il sindaco controbatte: "Ovviamente l'ala che ora viene utilizzata è sicura, ma mai quando può esserlo una struttura nuova e realizzata con i nuovi criteri di sicurezza".

Giuseppe Pezzanesi aggiunge poi delle considerazioni in merito al Psr ed al centro storico: "Chi ora si lamenta era presente alla presentazione del piano - dice - e non ha preso parola per opporsi. Noi crediamo così tanto al centro storico che con il Psr abbiamo pensato ad un rinnovamento sostanziale che cambierà completamente il volto di quella zona in meglio, lasciando i tratti di storia caratteristici. Le polemiche lasciano il tempo che trovano".

GS


Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l'assessore alla Ricostruzione Guido Castelli hanno incontrato ieri nella splendida cornice del Teatro “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno il ministro Mara Carfagna insieme ai sindaci dei Comuni terremotati, prima della riunione del Tavolo Istituzionale del CIS Sisma.

“Ringrazio il ministro Mara Carfagna per l’attenzione e la disponibilità dimostrata nel mettere sin da subito a disposizione i suoi uffici nell’interloquire con la Regione e i sindaci marchigiani sul tema del Cis (Contratto istituzionale di sviluppo) e della Zes (Zona economica speciale). Dobbiamo superare l’impatto della ricostruzione appesantito anche dalla pandemia in un territorio che già soffriva in termini infrastrutturali e di abbandono delle aree interne. Oggi ci troviamo davanti a un bivio che è quello di restituire alla nostra regione una visione e affermare un sistema competitivo attraverso il rilancio dell’occupazione per essere centrali nelle dinamiche nazionali. Non possiamo sprecare questa opportunità e queste risorse perché ci troviamo di fronte a sfide determinanti per i territori delle Marche", ha riferito Acquaroli.

Le Marche – ha aggiunto Castelli – rappresentano il 62% dell’area del cratere colpito dal sisma e il 40% della nostra regione è stato lesionato. Ci troviamo in una regione che ha subito un doppio stress che è quello del sisma, ma anche del ritardo dello sviluppo tanto è vero che dalla prossima programmazione comunitaria le Marche saranno inserite nella regione di transizione”.

Il Cis Sisma – spiega il ministro Carfagna – è uno strumento molto valido perché consente di accelerare gli investimenti e di concentrarli su territori bisognosi, è il primo tavolo che ho voluto avviare dopo essere stata nominata ministro. Vogliamo ribaltare lo stereotipo dei territori che non sanno spendere bene i soldi e con il Cis sima dimostreremo l’esatto contrario ovvero che i sindaci sanno spendere bene i soldi che vengono messi a disposizione. I 160 milioni di euro disponibili saranno distribuiti nelle regioni colpite dal sisma attraverso criteri di riparto che tengono in considerazione l’estensione delle aree che hanno subito danni maggiori”.

Al centro del confronto la possibilità di riconoscere la Zes (zona economica speciale) per le Marche a sostegno delle aree industriali che insistono nelle zone colpite dal sisma del 2016 per garantire un rilancio economico ed occupazionale attraverso l’introduzione della franchigia fiscale e tramite dei provvedimenti per favorire la sburocratizzazione. 

Nell'occasione, il Commissario Straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, ha annunciato l'arrivo di altre ordinanze speciali. Superata la quota 10 mila decreti di concessione contributi in tutto il cratere del terremoto del 2016.


Marco Morosini


Un palasport rinnovato, in linea con le più recenti normative di sicurezza. È quanto avrà a disposizione la città di San Severino, dopo che i lavori di riqualificazione interna sono finalmente giunti a conclusione.

Un “Ciarapica” tirato a lucido dunque, con gli interventi che lo hanno riguardato che ne aumenteranno notevolmente gli standard di sicurezza, oltre a quelli estetici: adeguate le balaustre, le scale e le tribune. Sotto il profilo antincendio, invece, il sottotetto e i montanti delle finestre sono stati trattati e resi ignifughi, le pavimentazioni rifatte. Sarà ora la volta delle opere esterne di efficientamento energetico, con la realizzazione di un “cappotto”.

Lavori imponenti sotto il profilo finanziario, realizzati grazie alla collaborazione tra amministrazione comunale e ufficio del Commissario straordinario. Per gli interni le spese si aggirano intorno ai 250mila euro, mentre per le opere esterne sono stati stanziati circa 400mila euro.

l.c.
"Alla base del Programma Straordinario di Ricostruzione deve esserci il coinvolgimento della cittadinanza. Lo dice l'ordinanza, ma a Tolentino non è avvenuto".
Torna a far discutere l'acquisto dei terreni in contrada Pace a Tolentino, ma in questo caso l'associazione politica Città in Comune vuole evidenziare come le modalità con cui l'amministrazione si è mossa finora, secondo loro, non corrispondano a quelle richieste dalla struttura commissariale.

"L'acquisizione dell'area - si legge nella nota a firma di Silvia Scoppolini dell'associazione -  sarà subordinata all'autorizzazione e al finanziamento del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, la scelta dunque, sembrerebbe non comportare un ulteriore dispendio di denaro per le casse dell'Ente.
Il sindaco Pezzanesi, nei giorni successivi alla giunta, ha poi precisato che l'acquisto del terreno sul quale edificare la nuova sede dei plessi scolastici, sarà solo uno dei tanti interventi proposti tramite lo strumento del Programma Straordinario di Ricostruzione che prevede, da parte dei Comuni, le opportune forme di partecipazione delle comunità, anche attraverso l’udienza pubblica".

È su questo punto che l'associazione esprime le proprie perplessità: "Appare chiaro - prosegue la nota - che il problema effettivo non è esclusivamente la stipula di un contratto preliminare di acquisto ma la totale assenza di coinvolgimento della cittadinanza nella redazione di proposta di PSR.
I tolentinati sono stati, almeno fino ad ora, completamente esclusi dai lavori in corso, mentre da ordinanza avrebbero dovuto essere tra i primi soggetti ad essere interpellati.
Ci si sorprende anche perché uno dei punti uno dei punti cruciali del PSR al quale si fa riferimento, è proprio lo spostamento delle scuole dal centro storico, una questione ampiamente dibattuta e una scelta per nulla condivisa all’unanimità dai tolentinati; inoltre il trasferimento delle scuole costituisce un’azione cruciale, capace di incidere sul tessuto urbano a 360°, e quindi, a maggior ragione, sarebbe stata necessaria una condivisione coi cittadini fin da principio. Il fatto che una decisione del genere, così cruciale, sia piovuta dall’alto senza contraddittorio con i cittadini e il considerevole numero di contrari all’iniziativa (non bisogna dimenticare, a tal proposito, i cospicui sforzi del Comitato Don Bosco), stride con l’ottica di partecipazione nella quale sono stati impostati i PSR.
Manca qualsiasi forma di condivisione degli intenti - denunciano - , gli stessi progetti, per quanto ormai assodati, non vengono comunque condivisi, dando solo delle indicazioni nebulose (ne è un esempio il costante riferimento a “sedi distaccate in centro”, senza però fornire delucidazioni su come nel concreto ciò dovrebbe avvenire)".

Infine l'esempio di altri Comuni vicini e l'auspicio di un cambio di rotta: "Ci si domanda per quale ragione molti altri comuni del cratere abbiano predisposto azioni di coinvolgimento della cittadinanza fin dalle fasi embrionali della proposta di PSR, mentre a Tolentino, allo stato attuale, i cittadini non siano ancora stati chiamati in causa.
Ci auguriamo - concludono -  che, nelle successive fasi di lavoro, nella quale probabilmente l'amministrazione verrà anche affiancata da tecnici esterni incaricati della stesura del Programma, e dunque disporrà di maggiori forze ed energie, possa ovviare alle mancanze evidenziate e consentire ai tolentinati di essere parte attiva in un'azione cruciale per la ricostruzione della città".

GS
Scuola materna ed ex mattatoio hanno bisogno di un finanziamento. Per questo la giunta comunale, giudata dal sindaco Alessio Vita, ha presentato due progetti e li ha sottoposti al Miur. L'obiettivo è quello di partecipare a due bandi che potranno permettere da un lato la ricostruzione della materna, dall'altro la ristrutturazione dell'ex mattatoio e la sua conversione in una struttura dedicata all'aggregazione per famiglie. Le opere vanno a caccia di fondi per un totale di circa 3 milioni di euro.

Il primo cittadino ha spiegato i dettagli delle opere, che spera possano ricevere parere positivo e dunque essere finanziate: “Queste opportunità di finanziamento sono di grande importanza per Belforte – ha spiegato Alessio Vita –. Per quanto riguarda la scuola materna, le opere prevedrebbero la demolizione e la successiva ricostruzione dello stabile, ovviamente ammodernandole e allineandole agli standard attuali in materia di sicurezza e di efficientamento energetico. Lavori che costerebbero circa 1 milione di euro. Sull’ex mattatoio invece parliamo di un’opera da 1 milione e 800mila euro, per poterlo ristrutturare e convertire a centro di aggregazione per famiglie. Non ci resta che incrociare le dita – conclude Vita – e sperare che incontrino un parere positivo per poi poter procedere”.

l.c.
Anche il sindaco di Gagliole, Sandro Botticelli, insieme a quelli di Fiuminata e Sefro, sarà presente all'incontro in programma veenrdì prossimo con il vice commissario alla ricostruzione, Gianluca Loffredo.
Al centro delle richieste del primo cittadino l'accelerazione per le pratiche che riguardano le opere pubbliche di Gagliole: "Per quanto riguarda il finanziamento delle opere pubbliche danneggiate nel nostro paese - dice Botticelli - siamo davvero in ritardo. Quando sono arrivato io, nel giugno 2018, non erano ancora state finanziate le opere di primaria importanza come il civico cimitero, il municipio e la Rocca Varano. Proprio per queste opere chiederò, con insistenza, che vengano inserite nei prossimi finanziamenti.
Ho inviato, la scorsa settimana, le relative schede degli elaborati e degli importi necessari per la loro sistemazione.
A suo tempo - sottolinea - non furono neanche operati i relativi sopralluoghi sulle mura castellane che, invece, sono lesionate in più parti.
Insisterò perchè mi diano indicazioni su come intervenire per questa opera così importante: le mura sono un gioiello per il borgo di Gagliole".
Infine una richiesta anche sulla viabilità: "Ho trasmesso anche la richiesta di intervento per le strade vicinali - dice Botticelli - per le quali proverò ad insistere affinchè vengano sistemate con intervento commissariale.
Nel frattempo - aggiunge il sindaco - abbiamo approvato in giunta, e arriverà al prossimo consiglio comunale del 28 maggio, la proposta progettuale per la ricostruzione di Selvalagli, la frazione più danneggiata del paese. Vorremmo infatti dare più lustro a quella zona anche con la realizzazione di una arteria che possa accelerare la ricostruzione degli edifici".

GS
“Un attacco vile, organizzato e deliberato nei confronti della nostra amministrazione”. Ha risposto così il gruppo consiliare di maggioranza “Insieme per Visso” in merito alla raccolta firme lanciata nei giorni scorsi da alcuni cittadini. Al centro della discussione il nuovo polo scolastico che includerà anche il municipio, scelta che non è piaciuta a tutta la cittadinanza. È nata dunque la petizione “Salviamo la scuola”, che ha trovato anche la condivisione di alcuni punti da parte della minoranza.

Mirko Loretoni, consigliere di maggioranza, è rimasto sorpreso dagli argomenti portati avanti nella raccolta firme. In una nota questi sono stati definiti “denigratori e nati per osteggiare ogni progetto volto alla ricostruzione della città. Il progetto della Scuola Capuzi è usato in maniera subdola per toccare le corde emozionali di tutti noi”.

Ai microfoni di Radio C1 …inBlu, il consigliere ha poi spiegato: “Come amministrazione abbiamo rispettato tutti i passaggi presso gli enti preposti al controllo, come da prassi per questi tipi di opere, ottenendo sempre pareri positivi – commenta Loretoni –. Quando il progetto è stato poi pubblicato nell’albo pretorio del Comune di Visso, nessuno ha fatto osservazioni o individuato delle criticità. Oggi siamo arrivati al punto in cui i lavori devono partire. Per quanto riguarda le destinazioni di uso, dobbiamo tener conto che, con i numeri di alunni a nostra disposizione, senza includere anche il municipio non avremmo potuto ricostruire uno stabile come quello esistente prima del sisma. Sarebbe stata una scuola sottodimensionata, costruita sulla base delle esigenze numeriche attuali. Non avremmo ottenuto di più senza includere servizi e uffici comunali. Attenzione però: questo progetto che comprende municipio e scuola non è irreversibile. Se un domani le prossime amministrazioni avranno bisogno di convertire i locali comunali dei piani superiori in altre aule, secondo necessità. Ricordiamo infatti che il municipio – conlude il consigliere –, per quanto oggi non sia pronosticabile una data precisa, è destinato a tornare nel centro storico di Visso: la scuola – municipio è una soluzione flessibile e temporanea”.

l.c.


Il progetto della nuova sede municipale del Comune di Visso non sta incontrando l’apprezzamento della cittadinanza. A questo proposito è nata una petizione, su iniziativa di alcuni abitanti, in cui si chiede all’amministrazione comunale di sospendere l’iter che porterà alla costruzione dell’edificio, destinato a sorgere nel sito che ospitava la scuola elementare “Pietro Capuzi”.

La vecchia sede scolastica, demolita dopo il sisma 2016, sarà ricostruita in modo da ospitare sia il municipio, sia le aule scolastiche, sia altri locali per i servizi alla cittadinanza. Le perplessità riguardano proprio l’eterogenea destinazione d’uso della nuova struttura: i cittadini si dicono “scettici sullo spazio destinato alle aule. Uno spazio incongruente con una visione di lungo periodo sul tema della politica scolastica”. Sara Tomani, capogruppo in consiglio comunale per la minoranza targata “Tutti per Visso”, concorda con la visione illustrata nella petizione, per quanto questa non sia di iniziativa politica, ma cittadina: “Le nostre posizioni sono allineate a quelle della cittadinanza. Siamo perplessi per quanto riguarda la nuova struttura, il suo giardino, l’utilizzo che se ne farà – ha spiegato –. Esteticamente non ci piace, era un edificio storico e il suo nuovo aspetto non crediamo potrà avere lo stesso carattere. Oltre a questo, l’abbattimento delle piante che caratterizzano il giardino è un’altra questione che non ci vede d’accordo e soprattutto siamo contrari alla destinazione d’uso della struttura”.

A destare le maggiori perplessità che riguardano il progetto è infatti la gestione degli spazi dell’edificio. Tomani ha proseguito: “Non siamo d’accordo nemmeno su questo. Lo spazio dedicato alle aule, per quanto l’amministrazione abbia precisato che le metrature saranno le stesse che gli alunni avevano a disposizione prima del sisma, non è sufficiente a soddisfare una visione di lungo termine. In un certo senso, concedere spazi ‘precisi’ alle aule disincentiva strategie che puntino al futuro per le nostre scuole. Crediamo che sarebbe stato più saggio dare voce alla cittadinanza prima che la progettazione avesse luogo. Né la precedente amministrazione, né quella attuale lo ha fatto. Non credo si possa far molto politicamente – conclude la capogruppo –, ma di certo una presa di posizione così netta da parte dei cittadini potrà fare la differenza”.

l.c.
Ricostruzione: nel pomeriggio a Pieve Torina, in una seduta del consiglio comunale convocata in via straordinaria, si discuterà sull’approvazione di un aggiornamento del PSR, il Programma Straordinario di Ricostruzione.

Il documento era stato approvato dal consiglio a febbraio e, da allora, si stanno susseguendo gli incontri con i tecnici per passare alla fase esecutiva della ricostruzione post sisma 2016. A tal proposito, il sindaco Alessandro Gentilucci ha incontrato, nelle scorse settimane il subcommissario alla ricostruzione Gianluca Loffredo per discutere delle questioni di maggiore urgenza sul tema nel territorio di Pieve Torina. Sempre il sindaco, dopo l’approvazione del Programma, aveva sottolineato come fosse di primaria importanza riuscire a coordinare la ricostruzione pubblica e privata, rendendole organiche e rispettose di un cronoprogramma concordato, in modo da permettere un ritorno alla normalità per il paese.

l.c.
Arriva la guida al Superbonus. L’utilizzo delle agevolazioni per le abitazioni danneggiate dal sisma diventa, in questo modo, più semplice.
A stilare i punti principali per l'applicazione sono stati l’Agenzia delle Entrate ed il Commissario Straordinario alla Ricostruzione con una Guida operativa per l’uso combinato del Superbonus e del contributo di ricostruzione concesso dallo Stato che snellisce le procedure di rendicontazione e fatturazione degli interventi e semplifica le possibilità di accesso alle detrazioni fiscali, ammesse anche nel caso di lavori già avviati.

"La Guida - scrivono - , introdotta da una prefazione del Direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, e del Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, è frutto di un approfondito confronto tra le due strutture, che ha coinvolto anche il Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, e risponde a diverse esigenze: coordinare gli strumenti del Superbonus e del contributo, rendendo più efficace l’utilizzo delle cospicue risorse pubbliche stanziate per questi obiettivi; semplificare l’attività dei professionisti e delle imprese; massimizzare i benefici per i cittadini, considerato che il Superbonus spetta ai proprietari degli immobili danneggiati dal sisma per la parte di spesa che non è coperta dal contributo pubblico, a volte insufficiente; ricostruire abitazioni più sicure ed efficienti dal punto di vista ambientale.

La combinazione del contributo con il Superbonus – scrivono Ruffini e Legnini nella prefazione – rappresenta una grande opportunità per accelerare la ricostruzione post sisma nel Centro Italia e per migliorare ulteriormente la sicurezza sismica e l’efficienza energetica di decine di migliaia di edifici che devono ancora essere ricostruiti”, tenendo conto anche dell’orizzonte temporale di vigenza delle detrazioni, per ora limitato al 30 giugno 2022.

Come chiarito da un parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Superbonus è accessibile anche nel caso in cui i lavori siano già in corso d’opera. In tal caso, le asseverazioni necessarie, normalmente richieste prima dell’avvio dei lavori, devono essere presentate tempestivamente in sede di variante progettuale o come documentazione integrativa nel corso dei lavori.

La Guida, infine, si sofferma sul Superbonus rafforzato, "che può essere utilizzato - spiegano - in alternativa al contributo pubblico di ricostruzione, sia nel cratere 2016 che in quello dell’Aquila 2009. Nel caso i proprietari rinuncino al contributo, i tetti della spesa ammissibile alle detrazioni Superbonus aumentano del 50%. A titolo di esempio, il tetto di spesa per gli interventi di rafforzamento antisismico passano da 96 a 144 mila euro, quello per gli impianti termici “trainanti” da 30 a 45 mila euro, quello per gli infissi “trainati” da 60 a 90 mila euro per ciascuna unità immobiliare".

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