«Poco rappresentativa del territorio colpito dal sisma». È stata definita così la nomina di Franco Capponi a rappresentante dei sindaci marchigiani nella cabina di coordinamento della ricostruzione. Lo hanno sottolineato il presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, il presidente dell’Unione montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, e il consigliere provinciale con delega al sisma, Vincenzo Felicioli. Unanime la loro posizione, spalleggiata da altri 28 dei sindaci del cratere. Accordo anche sul nome alternativo che propongono: quello del primo cittadino di Arquata del Tronto, Michele Franchi. Oggi la richiesta formale di un tavolo per trovare un accordo che soddisfi tutti. Un appello finito sulla scrivania della presidente dell’Anci Marche, Valeria Mancinelli, del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e dell’assessore alla ricostruzione, Guido Castelli.

Ma non è una bocciatura a Capponi. «Le qualità e le competenze del sindaco di Treia sono assolutamente fuori discussione – precisano Parcaroli, Gentilucci e Felicioli –. Tuttavia Treia è un comune geograficamente marginale nel cratere e non ha subito danni consistenti come molti altri centri. La nostra posizione in questo senso è ferma. La scelta dell’Anci dovrebbe necessariamente ricadere su Arquata del Tronto: è il comune che ha pagato il prezzo più caro in termini di danni e di vite umane dell’intera regione. Le ragioni della presidente Mancinelli sono nella rotazione della nomina. Il ruolo che ricopre le dà facoltà di nominare il rappresentante, ma crediamo che un organo collegiale portavoce di tutti i comuni della regione dovrebbe quantomeno prestare ascolto alle istanze dei sindaci».

A porre l’accento su questo punto è Alessandro Gentilucci. Il sindaco di Pieve Torina sottolinea l’importanza di portare i processi di decisionalità politica quanto più vicino possibile ai cittadini. Per questo è fondamentale che «il nostro rappresentante sia un sindaco perfettamente inserito nelle dinamiche quotidiane che il sisma ha portato con sé – spiega –. Questo è possibile solo se il rappresentante del cratere è qualcuno di vicino a queste realtà, che le vive in prima persona».

«Come sindaco chiedo che l’Anci sia capace di rappresentare me e i miei concittadini – sottolinea Felicioli –. Non stiamo parlando di colore politico, ma di capacità di rappresentare i problemi del cratere. L’Anci è un sindacato di comuni, se non è in grado di rappresentarli nei momenti drammatici valuteremo di uscire dall’associazione. Su 44 sindaci del cratere, la firma è arrivata da 28 di loro: è evidente che questa scelta “imposta dall’alto” non sia soddisfacente. Chiediamo di essere ascoltati, all’Anci così come alla Regione».

l.c.
Non sarà Michele Franchi, sindaco di Arquata del Tronto, a rappresentare i Comuni marchigiani del cratere sismico nella cabina di coordinamento per la ricostruzione. Nella giornata di ieri, Anci Marche ha fatto sapere che il ruolo verrà temporaneamente ricoperto da Valeria Mancinelli – già nell’organo come coordinatrice delle quattro Anci terremotate – in attesa della nomina definitiva di un rappresentante dei sindaci marchigiani. Una decisione che fa discutere, dopo che oltre 60 primi cittadini del cratere hanno proposto il nome di Franchi come portavoce. Proprio il sindaco di Arquata del Tronto ha quindi scritto alle istituzioni e al Commissario Giovanni Legnini per sollecitare una nomina definitiva e per chiedere chiarimenti sui motivi di una scelta, che “disattende la volontà della stragrande maggioranza dei sindaci del cratere marchigiano – evidenzia il primo cittadino di Arquata –. Nonostante io nutra grande fiducia nei confronti di Mancinelli e di Curti (ex sindaco di Force, ndr), credo che sarebbe stato opportuno scegliere la strada della continuità: negli ultimi anni questo ruolo è stato ricoperto da Aleandro Petrucci, che ho affiancato come vicesindaco e in seguito come facente funzioni. Arquata è il Comune più colpito nelle Marche e sarebbe stato giusto riconoscerci questo status. Non si tratta di mettersi in luce – precisa Franchi – ma di dare seguito al lavoro iniziato cinque anni fa e di avere un rappresentante che sappia quali sono le vere criticità della ricostruzione”.

Franchi chiude con la stoccata alla presidente di Anci Marche e con la richiesta, urgente, di avere quanto prima un rappresentante: “Penso che sia inopportuno fare politica anche sul terremoto. Evidentemente da Anci Marche vorrebbero un rappresentante diverso da quello indicato da quasi tutti i sindaci del cratere. Le Marche sono l’unica regione a non aver ancora nominato un rappresentante – chiude Franchi – e questa polemica non è sorta in Abruzzo, Lazio e Umbria, dove i rappresentanti sono stati confermati. Ci auguriamo che a stretto giro di boa accada lo stesso per le Marche”.

l.c.
“È solo un palliativo”.

Il presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino e sindaco di Pieve Torina, seppur riconoscendo l’impegno della Regione e dell’Anci, non ferma la sua battaglia a difesa delle classi del cratere che rischiano di essere soppresse.

“Io ringrazio il presidente dell’Anci, Valeria Mancinelli, e l’assessore regionale Giorgia Latini insieme a Guido Castelli, che si sono adoperati per raggiungere questo risultato. Ma è un risultato che risulta essere un palliativo, in quanto non modifica l’assegnazione delle classi. È solamente un ‘ponte’ che ci troveremo fino a giugno”.

Dati alla mano, il presidente ricorda “la normativa del 2016 che garantiva una opportunità ai cittadini, e quindi agli alunni di questi territori, di avere una scuola degna di questo nome. Il sisma ha azzerato le nostre comunità ed il diritto allo studio è fondamentale. È riconosciuto dalla Carta Costituzionale ed è evidente che noi, da questo punto di vista, chiediamo giustizia. Oltre al fatto che, per quanto riguarda Pieve Torina, nonostante abbia i numeri per avere una classe all’interno dei parametri nazionali, questa norma viene disattesa”.

Gentilucci punta, quindi, il dito contro il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Marco Ugo Filisetti: Per quanto riguarda la scuola – dice il sindaco – lui è lo Stato nel territorio e disattende la legge per vessare in particolar modo i centri più piccoli di una terra già colpita. Questo è inaccettabile”.

Parole che provengono da un sindaco impegnato nella difesa del suo paese e dell’entroterra, tanto che, proprio nel settore scolastico, ha lanciato un incentivo per i nuovi iscritti a Pieve Torina: “Io sono uno dei tanti sindaci che si stanno adoperando per fare di tutto affinchè queste comunità possano riemergere – dice - . Per quanto riguarda Pieve Torina abbiamo creato un incentivo di 300 euro per ogni nuovo iscritto in prima elementare. Rappresenta, dal nostro punto di vista un premio a tutte quelle famiglie che hanno deciso di rimanere qui”.

GS
Per il prossimo anno scolastico, più di 30 classi ubicate nelle scuole del cratere della Regione Marche risultano soppresse. Questa la grave problematica che costituisce l’oggetto della lettera indirizzata al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi firmata dalla Presidente dell’Anci Marche Valeria Mancinelli.

«Nel momento in cui finalmente la ricostruzione ha preso concreto avvio, grazie alle recenti norme acceleratorie e di semplificazione emanate dallo Stato e dal Commissario straordinario con le ultime Ordinanze – scrive la Presidente di Anci Marche - assistiamo all’esito paradossale per cui le famiglie giovani, con figli in età scolare, costrette dal terremoto a trasferirsi temporaneamente in altro comune, possono finalmente tornare nella casa di residenza ricostruita ma, essendo state soppresse le classi, i bambini non vengono accolti dalla scuola del loro comune, anch’essa riparata o ricostruita o comunque mantenuta, ma dirottati in altra sede».

Quella che sembrava una eventualità è diventata invece un grave problema che riguarda gli 83 comuni inclusi nell’area del cratere colpiti dal sisma del 2016.

«In molti comuni stiamo assistendo alla soppressione di classi già attivate, nonostante la chiara deroga nel rapporto alunni classe stabilita all’art. 18 bis del DL n. 189/2016» – insiste a nome dei Sindaci che hanno sollevato la questione ponendola all’attenzione della Commissione Sisma di Anci Marche coordinata dalla stessa Mancinelli. La deroga si estende a più anni scolastici perché l’allontanamento temporaneo dalle proprie case, in attesa della ricostruzione, prevedeva ragionevolmente tempi non brevissimi. «Nel momento in cui la tendenza si sta finalmente invertendo e i rientri diventeranno sempre più numerosi nei prossimi anni, - ha scritto ancora al Ministro Bianchi - è di vitale importanza continuare a mantenere il numero delle classi già attivate negli anni precedenti in deroga ai limiti di legge.

Diversamente, oltre al danno sociale, ne deriverebbe un grave danno economico dovuto allo spopolamento dei borghi e dei comuni montani in cui lo Stato ha investito e sta investendo risorse ingentissime per la ricostruzione, che non è solo quella fisica degli edifici distrutti, ma anche del tessuto economico e sociale delle aree colpite.

La pandemia covid-19 ha messo in luce come proprio queste realtà locali possono diventare un’alternativa al modello di sviluppo sin qui prevalente offrendo la possibilità di uno stile di vita attrattivo per le nuove generazioni e alternativo alle grandi concentrazioni urbane. «Per tutto quanto sopra esposto – conclude la Presidente di Anci Marche e nella lettera al Ministro Bianchi, indirizzata per conoscenza anche al Presidente della Giunta Regionale Francesco Acquaroli, all’Assessore Guido Castelli e ai capigruppo in Consiglio Regionale auspicando la necessaria condivisione per giungere alla risoluzione del problema - si chiede un Suo autorevole intervento, con la massima urgenza, affinché sia rispettata da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale la deroga in questione e, anzi, eventualmente rafforzata ed estesa per scongiurare le gravi conseguenze descritte».
"Benvenuti in paradiso".
Così Paola, o meglio Paoletta come si firma nella lettera inviata alla sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, parla in un ingelese invidiabile, ai potenziali turisti che invita a venire nelle Marche.
Con il Conero sullo sfondo, dalla bontà dei suoi 6 anni, con le braccia aperte ed energia da vendere, Paola racconta le peculiarità di questa regione al plurale, per accrescere il desiderio di visitare una terra che offre panorami mozzafiato, dal mare alla montagna, rispondendo ai gusti di ogni tipo di turista.


Un video che la sindaca Valeria Mancinelli ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, accompagnando il post con la lettera che la 'piccola testimonial' le ha inviato:
“Salve signora Sindaca, con l'autorizzazione dei miei genitori mi presento… Mi chiamo Paoletta, ho sei anni e amo il mio territorio.
La nostra Regione Marche è fantastica, bellissima, ed è meraviglioso farne parte.
Ma quanto sono belli il mare, le colline con le praterie, le nostre montagne e tanti altri meravigliosi posti da vedere.
E del cibo, non ne voglio neanche parlare per quante cose buone ci sono.
Ho fatto questo piccolo spot per la mia gente che al momento sta passando momenti difficili.
Il mio desiderio è quello di invitare tutti i turisti a far visita alla nostra Regione Marche, per far ricrescere l'economia cosi la tristezza volerà via.
Il Monte Conero, Numana, Sirolo ,Portonovo ecc, sono tutti veri e propri paradisi.
Cara dolce Sindaca,
le faccio i complimenti e le auguro di passare un'estate bellissima.
Amo tutta la gente del mio territorio, e non voglio più vederla triste".

Valeria Mancinelli
Il sindaco Valeria Mancinelli

Una bella sorpresa anche per Valeria Mancinelli che commenta con entusiasmo il messaggio ricevuto: "E' fantastica - dice - . Ha la forza delle cose vere e la capacità empatica di chi è spontaneo. 
E' bello vedere come la testimonianza venga da una bambina di sei anni che parla l'inglese in un modo che ha fatto meravigliare tante persone.
Sottolineo, poi, che non si tratta di una bambina di Ancona: vive a Potenza Picena ma è innamorata di tutta la sua regione e dalla Baia di Portonovo lancia un messaggio su tutte le Marche, scrivendo a me".

Un messaggio che fa ancora più rumore in un momento dove il turismo non nasconde i suoi problemi e che potrebbe significare la riscoperta della propria terra da parte dei marchigiani: "E' l'occasione per riscoprire un orgoglio marchigiano - prosegue Valeria Mancinelli - . Le Marche, non a caso, hanno addirittura il nome plurale, quindi fanno fatica a sentirsi una sola regione, una sola terra. Paola mette in evidenza la Baia di Portonovo, ma Ancona, nel centro città, ha una vista sul mare invidiabile. Senza un filo di retorica - conclude - spero che questo messaggio possa far sentire vivo il senso di appartenenza dei marchigiani alle Marche".

Giulia Sancricca


"Non volevo e non voglio assolutamente essere un problema. Provavo semmai a dare una mano se  ritenuta utile, ma se non serve o non è gradita, nessun problema. Si vada dunque avanti perché ormai il tempo è scorso ampiamente". Così la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli nel fare chiarezza e nello spiegare i motivi che la spingono a ritenersi fuori dalla ventilata ipotesi di una sua candidatura a presidente delle Marche nella prossima tornata elettorale.
Valeria Mancinelli ha deciso di affidare a Facebook il suo lungo messaggio esplicativo, ritenuto doveroso e importante per "dire con chiarezza come stavano e stanno le cose, anche per togliere ogni alibi a chi dentro e fuori il PD ha invece inteso utilizzare strumentalmente in modo inaccettabile la mia disponibilità, come una sorta di contrapposizione, divisione interna, volontà di creare problemi o addirittura volontà di azzoppare il candidato presidente uscente.  Da Ancona vi saluto: ora chi deve decidere, decida;  qui, a Pesaro o a Roma, io sono fuori. Non sono un problema e come marchigiana spero solo che la decisione verrà presa nell'interesse delle Marche tutte per davvero, scegliendo per davvero il candidato, non quello che dà meno fastidio alle varie  fazioni in campo, ma il candidato che effettivamente possa essere più forte, più autorevole, più popolare e dunque più in grado di vincere le elezioni; chiunque sarà il candidato del centrosinistra avrà il mio sostegno". 
Si conclude così il lungo annuncio della sindaca di Ancona, iniziato spiegando che "di fronte alla scadenza del rinnovo del governo delle Marche e alle elezioni regionali, non si pò pensare di dire, la cosa non mi riguarda o per me è indifferente "perché il governo della Regione è un fatto importante che incide nella vita dei cittadini e nel futuro delle città. Proprio perché è un fatto importante, è una materia che va trattata con cautela e con senso di responsabilità da parte di tutti, in particolar modo da parte di un sindaco e, in particolarissimo modo, da parte del sindaco della città capoluogo che ha una responsabilità in più rispetto agli altri. 
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Da qualche settimana - continua Valeria Mancinelli- gira con insistenza il mio nome come possibile candidata del centrosinistra alla guida della regione Marche nelle prossime elezioni. Gira da troppo e anche male; il rischio che si corre  e che si è corso, è quello di apparire anche io attore di un teatrino della politica che francamente non mi appartiene  e che non aiuta la credibilità della politica tutta. E' giunto quindi il momento di fare chiarezza: è una chiarezza dovuta ai cittadini tutti, in particolar modo ai cittadini di Ancona, ma è anche una chiarezza necessaria a appunto a contribuire a preservare quella credibilità della politica che uno degli impegni principali per i quali provo a dedicare tempo ed energie nel ruolo che svolgo come sindaco e nel rapporto con i cittadini".  Con l'intento di fornire delucidazioni nella ricostruzione di tutta la vicenda che da più settimane la sta riguardando, Valeria Mancinelli ha voluto direttamente specificare di non essersi candidata a niente, nè di averne fatto richiesta ad alcuno: " E’ successa un'altra cosa - precisa- e cioè che da novembre dello scorso anno numerosissimi  dirigenti ed esponenti del PD e dell'intero centro-sinistra, mi hanno chiesto se ci fosse una mia disponibilità ad accettare una proposta di candidatura che venisse dal PD e dalla coalizione di centro-sinistra.  Quando dico che non mi sono candidata niente,  intendo proprio questo: non mi passava neanche per l'anticamera del cervello essendo sindaco in carica per il secondo mandato con 3 anni ancora davanti da svolgere.
" Mi hanno chiesto se fossi stata disponibile ad accettare una proposta di candidatura che arrivasse dal PD e dalla coalizione di centro-sinistra: non era facile rispondere e c'ho pensato seriamente a lungo perché se si fosse data quella ipotesi questo significava ovviamente immaginare una interruzione anticipata del mio mandato di sindaco" e " quindi c'era un tema di responsabilità verso la città e c'era anche un tema di correttezza nei confronti della squadra che insieme a me si è presentata alle elezioni nella città di Ancona, parlo non  soltanto di componenti della giunta ma anche dei consiglieri comunali e del mandato che cittadini mi avevano affidato. Ci ho riflettuto quindi a lungo e alla fine avevo dato una disponibilità ad accettare un eventuale candidatura proposta, pensando che le Marche stanno attraversando una fase complicata e difficile della loro storia della loro vita, anche con segnali di ripresa interessanti ma con una crisi economica ancora fortissima che preoccupa e fa che stare nell’incertezza  famiglie e  imprese e quindi anche per il terremoto le Marche sono in un passaggio molto complicato e dunque, se se il sindaco della città capoluogo poteva dare una mano per provare ad affrontare nel modo più efficace queste questioni, ho pensato che potesse essere una responsabilità da prendersi se richiesta. E dunque a chi me la chiedeva ho dato quella disponibilità di accettare una eventuale proposta di candidatura e ho detto però anche a quali condizioni proprio perché lo spirito era questo: ho detto che le condizioni essenziali erano due o tre". 
Prima delle condizioni essenziali per dare la sua disponibilità ad una ipotesi di candidatura  quella di una valutazione fatta dal  Governatore uscente, dal PD e dall'intera coalizione di centro-sinistra"che per tante ragioni, in questa situazione e  in questo contesto, il governatore uscente poteva non essere  il candidato più forte e più competitivo per le prossime elezioni regionali. Se ci fosse stata questa valutazione da parte dello stesso governatore , da parte del PD e della coalizione e dunque se lo stesso governatore il PD e la coalizione, avessero deciso che per provare ad assicurare alle Marche quel governo di cui hanno bisogno, fosse necessario aprire una nuova pagina, una nuova fase, un secondo tempo anche con nuovi giocatori, a quel punto poteva essere spesa se ritenuta utile la mia disponibilità e qualora ovviamente su questo, ci fosse stato il consenso dei soggetti che concorrono a scegliere un candidato governatore. In questa ottica ho detto sono a disposizione. Giochi di partito secondi tempi dei Congressi del Pd non c'entrano niente con la disponibilità che avevo dato in questi termini.
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 L'altra a condizione - prosegue Valeria Mancinelli - era quella dei tempi perché è evidente che qualunque scelta si fosse fatta per il candidato governatore, era necessario stringere i tempi. In realtà ad oggi nessuna di queste condizioni si è verificata perché  legittimamente il governatore uscente, e ce lo dice tutti i giorni in tutti i modi possibili immaginabili, è convinto di essere il candidato più forte che il centro-sinistra può esprimere il più autorevole il più popolare quello più competitivo quello che può vincere più facilmente; ce lo spiega tutti i giorni e dunque già una prima condizione è evidente che non c'è. Il gruppo dirigente del PD o perlomeno la maggior parte dei dirigenti attuali del PD a livello regionale hanno fino a oggi condiviso questa posizione, ritenuto cioè che il governatore uscente fosse il candidato più forte: nessun problema.
Altri dirigenti del PD e parte degli alleati hanno ritenuto che fosse invece necessario aprire una nuova pagina, ma che per questa nuova pagina fosse preferibile puntare sull' alleanza coi 5 Stelle anche aspettando fino a marzo-aprile e che in questa ottica il candidato in qualche modo sponsorizzato dei 5 Stelle, cioè l’ex rettore dell’università Politecnica, fosse il candidato più competitivo, più forte più popolareMi pare  quindi evidente che le due o tre condizioni minime che avevo indicato perché la mia disponibilità potesse essere effettiva, non si siano realizzate". Queste le parole che, almeno per ora, segnano una sorta di uscita di scena della sindaca di Ancona dalla competizione elettorale.
C.C.
Non si conoscono ancora i nomi di chi potrebbe comporre il puzzle del centrosinistra alle elezioni regionali di primavera, ma uno dei personaggi tirati in ballo nel toto nomi, anche dopo il suo incontro a Roma con Nicola Zingaretti, è la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli.
Nessuna conferma e nessuna smentita: per il momento, infatti, la Mancinelli è concentrata sulla presentazione del suo nuovo libro "I principi del buongoverno". Dopo la tappa di Macerata, Valeria Mancinelli arriverà il prossimo 24 febbraio a Camerino.
Un incontro in programma alle 18.30 nella sala riunioni Contram, organizzato in collaborazione con il movimento giovanile Panta Rei, in cui la sindaca esporrà la sua visione da prima cittadina nel "caos del mondo che cambia". Un testo che accende i riflettori su dieci concetti principali che fanno, secondo la Mancinelli, del consenso politico un obiettivo da raggiungere con decisioni concrete e non con il timore di prendere posizione. Pensieri che, qualora la sindaca dovesse correre per le elzioni regionali, potrebbero diventare le basi per la sua campagna elettorale.
All'incontro interverrà anche la docente di Diritto Costituzionale dell'Università di Camerino, Tatiana Guarnier.

GS


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