La Città di San Severino Marche intitolerà il largo tra via Garibaldi e via del Forno all’indimenticabile Giorgio Zampa, giornalista e germanista italiano di origini settempedane, nato il 24 febbraio 1921 e morto il 13 settembre 2008.

La cerimonia ufficiale di scoprimento dell’epigrafe avrà luogo venerdì 7 aprile, alle ore 12, alla presenza delle autorità cittadine e del critico d’arte Vittorio Sgarbi.

Nel pomeriggio, alle ore 18 al teatro Feronia, lo stesso Sgarbi presenterà il libro: “Canova e la bella amata”, un vero e proprio viaggio che mostrerà la grandezza e l’unicità dello scultore e pittore italiano autore dell’abbraccio di Amore e Psiche e di altri capolavori unici.

Lo scoprimento della targa e l’intitolazione di uno spazio cittadino dedicato a Zampa, in programma per il centenario della nascita, vennero rinviati due anni fa a causa del Covid.

Zampa, in tutta la sua vita, restò legatissimo a San Severino Marche, città che gli diede i natali e dove morì, seppure trascorse tantissimi anni fuori per lavoro.

All'insegnamento universitario, infatti, alternò l'attività di critico letterario, collaborando ad alcune tra le maggiori riviste del Novecento. Per quasi mezzo secolo insegnò lingua e cultura tedesca alla Scuola di scienze politiche “Cesare Alfieri” di Firenze.

Dal 1952 al 1963 scrisse sul Corriere della Sera, poi sulla terza pagina della Stampa. Fu tra i fondatori del quotidiano Il Giornale e curò la pubblicazione di molte opere di Montale, la più celebre delle quali “Xenia” fu stampata proprio a San Severino Marche.

E’ anche stato redattore, inviato e critico letterario di “Il Giorno” e ha affiancato Indro Montanelli nella fondazione de “Il Giornale Nuovo”, in cui ha svolto l’attività di critico letterario. Ha collaborato con molti periodici, tra cui Atlante, l'Espresso, Panorama, Domus. Ha diretto la sezione letteraria dell’”Enciclopedia “Le Muse”, edita da De Agostini ed ha curato la pubblicazione dell’opera di Dolores Prato “Giù la piazza non c’è nessuno”.

È stato conservatore dell’Archivio “Alessandro Bonsanti” presso il Gabinetto Viesseux di Firenze, membro della giuria del Premio Pirandello, del Premio Strega, del Campiello Ventennale, membro della giuria del Premio Salimbeni per la Storia e la Critica d’Arte, conferito dalla Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative di cui è stato fondatore, insieme con Federico Zeri, e presidente.

Giorgio Zampa ha tradotto, tra gli altri, Rilke, Kafka, Mann, Strindberg, Hofmansthal, Musil e Peter Weiss.

Una nuova casa, seppur temporanea, per le opere d'arte salvate dal sisma. Apre oggi il MARec, il Museo dell'Arte Recuperata, al palazzo Scina-Gentili di San Severino Marche. Settanta le opere esposte al piano nobile dell'ex palazzo arcivescovile, oltre duemila quelle in deposito negli altri piani. Non solo: spazio anche per un laboratorio di restauro che ospiterà i professionisti dell'Istituto Nazionale del Restauro. Una vera e propria cittadella dell'arte, che sorge nella città che Vittorio Sgarbi non ha esitato a definire "la vera capitale italiana della cultura nel 2022".

taglio

Il noto critico d'arte ed ex sindaco della città a metà degli anni Novanta ha raggiunto San Severino in mattinata, in occasione della conferenza stampa di presentazione. Prima un'occhiata all'allestimento, a cui "non ho saputo trovare difetti - commenta -. Un museo che raccoglie il meglio delle opere d'arte di una diocesi molto vasta. Probabilmente parliamo di un museo che durerà trent'anni. Questo il tempo che impiegheranno le città colpite ad essere ricostruite. Ma il terremoto ha saputo dare un'occasione che il comune e la diocesi hanno colto magnificamente. Questo museo ridà al godimento degli autentici capolavori, alcuni dei quali dovrebbero essere esposti, come ad esempio il Boscoli che è ancora in deposito".

sgarbi barbara

Soddisfazione per la direttrice del museo, Barbara Mastrocola, impegnata nel lavoro durato mesi per l'allestimento ed anni per il recupero. "Il concetto di base è quello del recupero e della restituzione ai territori - spiega -. Non appena le chiese torneranno agibili, le opere torneranno a casa loro. Queste opere, come le persone, hanno perso i loro luoghi di origine. Sarebbe bello che noi tutti potessimo tornare a casa il prima possibile. L'augurio che mi faccio è di restare direttrice di questo museo per il minor tempo possibile, significherebbe che la ricostruzione procede velocemente".

Ricostruzione economica, sociale e culturale. Temi fortemente intrecciati secondo l'arcivescovo Francesco Massara. "Facciamo un passo avanti per la rinascita della nostra diocesi - commenta -, ed è stato possibile solo grazie alla collaborazione tra persone ed istituzioni. È la strada giusta: possono esistere tanti campanili, ma non c'è spazio per il campanilismo. Per questo metteremo in rete tutti i musei delle nostre città e saremo capaci di offrire esperienze culturali eccezionali ai turisti".

Anche il sindaco Rosa Piermattei crede fortemente nel rilancio turistico di San Severino, che "davvero diventa un polo culturale importantissimo - afferma -. Speriamo di essere capaci di attrarre molte presenza grazie a questo splendido museo e ai suoi magnifici capolavori".

Approndimenti nel prossimo numero de L'Appennino Camerte

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Serate estive da vivere all’aperto nei piccoli comuni dell’entroterra maceratese riflettendo grazie ad immagini straordinarie che arrivano da ogni parte del mondo. E’ questo in estrema sintesi il succo di “Appennino Foto Festival-Luce della Rinascita”, ideato e organizzato dall’Associazione Photonica3, format itinerante, unico nel suo genere in tutto il panorama nazionale. Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Serrapetrona, stanno accogliendo ospiti che hanno percorso viaggi straordinari documentando con i loro scatti le meraviglie della natura, di flora e fauna a rischio estinzione, per portare nel pubblico la conoscenza e magari maturare una nuova consapevolezza. Sabato alle 21,15, a Cessapalombo, Fabiano Ventura, ideatore e direttore del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai”, ci porterà a conoscere meglio il suo progetto fotografico-scientifico, che coniuga comparazione fotografica e ricerca scientifica, al fine di divulgare gli effetti dei cambiamenti climatici grazie all’osservazione delle variazioni delle masse glaciali negli ultimi 150 anni. Con lui, Stefano Ardito giornalista, scrittore, fotografo e documentarista che ha raccontato anche alcune storie del post terremoto del Centro Italia. Sarà una serata fantastica in un luogo suggestivo come il Castello (rocca) di Montalto a Cessapalombo. 
Domenica 25 luglio, ultima giornata del Festival, alle ore 17,00 al Giardino delle farfalle di Cessapalombo, sono previsti laboratori didattici per grandi e piccini. Domenica alle 21,15, a Belforte del Chienti il critico d’arte più popolare d’Italia, Vittorio Sgarbi, presenta “L’arte nella fotografia naturalistica”. Partendo dagli scatti di Photonica3, Sgarbi ci condurrà in un viaggio affascinante che non mancherà di stupire. Per l’occasione la Pro Belforte ha proposto un aperitivo-cena in piazzetta. Il Festival è sostenuto dall’Unione Montana dei Monti Azzurri, Regione Marche, con il patrocinio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nasce per promuovere la cultura e la natura dei borghi dell’Appennino. 

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