Ospiti della casa di riposo “Agnese Mataloni” di Pioraco costretti al trasloco entro le prossime settimane. Questa la notizia che arriva in merito agli anziani della struttura socio-sanitaria oggi delocalizzata all’ospedale di Matelica. La convenzione della cooperativa che si occupa della gestione è in scadenza e i suoi vertici hanno già fatto sapere come questa non sarà rinnovata. Si apre così un vuoto nell’organizzazione, che obbligherà gli anziani a trovare una nuova sistemazione. «La convenzione con la cooperativa AssCoop che si è finora occupata della gestione della residenza per anziani scade il prossimo primo aprile - spiega il sindaco di Pioraco, Matteo Cicconi -. Hanno deciso di non prolungare il contratto. A partire dalle prossime settimane prevediamo dunque un trasloco forzato per le quindici persone oggi residenti in una delle ali dell’ospedale di Matelica, che ospita la struttura per anziani dal 2016».

Il sindaco di Pioraco spiega i prossimi passi da compiere per garantire una continuità di servizio agli anziani. «Per quanto riguarda coloro che sono formalmente ospiti e convenzionati con la nostra casa di riposo - prosegue Cicconi -, questi verranno ospitati dalla casa di riposo di Matelica fino alla ristrutturazione della sede originale a Pioraco. Gli altri saranno costretti a traslocare in altre strutture simili del circondario. Non è una buona notizia, ma al momento non ci sono più le condizioni per continuare ad ospitare gli anziani all’interno dell’ospedale di Matelica, per motivi legati al benessere degli ospiti e, soprattutto, per l’assenza di una gestione nel prossimo futuro. Una volta che la sede di Pioraco sarà stata ristrutturata avvieremo delle nuove procedure per l’affidamento della gestione dei servizi, ma in questo momento siamo ancora alle fasi iniziali dei lavori».

Questo lo scenario in cui la ditta che si occuperà dei lavori ha aperto il cantiere dell'edificio sede della casa di riposo a Pioraco. Nei prossimi giorni sono infatti pronte a partire le opere di ristrutturazione post sismica. In attesa di intervento dall’immediato post terremoto del 2016, questa sarà migliorata dal punto di vista sismico e del risparmio energetico. Inoltre sono previsti lavori di adeguamento alle più recenti normative per le strutture socio-sanitarie. Opere da 2,3 milioni di euro, finanziate grazie ai fondi della ricostruzione, che «diventano più che mai urgenti - sottolinea ancora il sindaco di Pioraco Cicconi -. Siamo finalmente giunti al momento decisivo. I lavori sono pronti a partire. La parte più rilevante è senz’altro quella che riguarda l’adeguamento alle normative socio-sanitarie. Saranno effettuati lavori ai servizi e agli impianti in modo da garantire le giuste condizioni agli ospiti, oltre alla loro comodità e serenità. Parliamo di una struttura fondamentale per il territorio, visto il suo valore sociale e la sua rilevanza economica nella creazione di posti di lavoro nell’entroterra».

l.c.




Riconoscere un truffatore e sapersi difendere dai raggiri più comuni. È questo l’obiettivo della campagna di sensibilizzazione portata avanti dal comando provinciale dei carabinieri di Macerata. Negli ultimi due anni quasi cento incontri, di cui 29 nel 2022, in cui i carabinieri raggiungono le parrocchie e i circoli della provincia e forniscono indicazioni e raccomandazioni sulle truffe e sui furti più diffusi – falsi operatori delle compagnie telefoniche, energetiche o assicurative, il furto con la “tecnica dell’abbraccio, la truffa dello specchietto e molti altri –, oltre a spiegare quali sono le accortezze da osservare per prevenire queste situazioni e per scoraggiare i malintenzionati. Un lavoro anche psicologico, quello dei militari. Insieme al vademecum su come riconoscere un truffatore e ai recapiti utili a richiedere aiuto, gli anziani vengono anche invitati a denunciare i tentativi di furto o di truffa. Capita spesso, infatti, che le vittime non denuncino i fatti per vergogna, a volte nascondendo gli episodi anche ai familiari.

Gli incontri in presenza organizzati quest’anno si sono tenuti a Sarnano, San Severino Marche, Loro Piceno, Morrovalle, Potenza Picena, Porto Recanati, Montelupone, Camerino, Ussita, Pieve Torina, Fiuminata, Sefro, Pioraco, Castelraimondo, Matelica, Esanatoglia, Visso, Valfornace, Fiastra e Serravalle del Chienti. A partecipare sono state circa 1200 persone. I carabinieri fanno sapere che in calendario sono previsti ulteriori 61 incontri, di cui 43 nelle parrocchie e 18 nei circoli e nei centri per anziani nei prossimi mesi, grazie alla collaborazione con le tre diocesi del territorio provinciale.

l.c.
Aumenta il numero delle truffe a danno degli anziani: sempre più spesso il mezzo sembra essere lo smartphone. Lo ha denunciato Uil Pensionati Marche, sottolineando come la situazione legata al Covid, il lockdown prima e le restrizioni poi, hanno fatto sì che molti anziani abbiano preso possesso di telefoni collegati a internet senza, spesso, comprenderne a pieno possibilità e potenzialità. Così si sono moltiplicati tentativi di truffa legati alla richiesta di dati sensibili. Il modus operandi è spesso lo stesso: messaggi o mail in cui si chiede di aggiornare la propria posizione INPS o dati riguardanti i propri conti corrente. I truffatori si nascondono spesso dietro sigle di pregio o nomi di importanti istituti di credito, spesso soggetti con cui gli anziani intrattengono davvero rapporti. A tal proposito è bene ricordare come i propri dati sensibili non vengano mai richiesti da queste istituzioni via mail o messaggio.
“Purtroppo i truffatori oggi si servono del mezzo più utilizzato dalle loro vittime – avverte Marina Marozzi, Segretaria Generale UIL Pensionati Marche –. Molti anziani in questi mesi in cui sono stati costretti a rimanere chiusi in casa hanno potuto mantenere i contatti con le persone care solo attraverso il telefono. Per molti è stata l’occasione per acquistare apparecchiature che consentono anche la videochiamata. Ma se tutto questo non può che essere positivo e aver contribuito ad alleviare il senso di solitudine di molti anziani, nello stesso tempo ha scatenato le aspettative dei malintenzionati. Istituzioni e Banche non richiedono mai informazioni sensibili per email o per messaggio – conclude la Segretaria – ed è, quindi, assolutamente opportuno diffidare di questi messaggi tanto più quando maneggiamo apparecchiature di cui si conoscono soltanto le minime funzioni”.

Red.
A San Severino l'emergenza sanitaria continua a coinvolgere anche gli anziani ospiti della casa di riposo “Lazzarelli” dove si contano altri 10 positivi tra i degenti, ma nessun caso tra gli operatori sanitari e il personale. Numeri che si devono sommare alle cifre in costante crescita.

"Grazie all’intervento dell’Asur - si legge in una nota del Comune - è intanto iniziato il trasferimento di alcuni degenti nelle strutture Covid dedicate: tre anziani sono stati ricoverati nella residenza sanitaria per anziani “Galantara” di Pesaro mentre un quarto è stato trasferito al reparto malattie infettive dell’ospedale civile di Macerata. Mancano ancora una trentina di tamponi da processare tra quelli eseguiti in questi giorni. Complessivamente l’azienda servizi alla persona “Lazzarelli” accoglie 85 ospiti, tra uomini e donne, e conta circa 55 addetti".

Il sindaco, Rosa Piermattei, ha chiesto immediatamente alla Regione Marche di intervenire per scongiurare l’ennesimo focolaio in una struttura per anziani chiedendo anche l’invio di personale medico dell’Esercito Italiano.

“Tutti i pazienti stanno bene – rassicura la cittadinanza il sindaco Piermattei – sia quelli della nostra casa di riposo, sia quelli che stanno vivendo questo difficile momento a casa. Per fortuna tra chi si trova in quarantena non ci sono casi gravi. Non ho infatti notizie di ricoverati nelle rianimazioni e nelle strutture specializzate Covid presenti in regione. Occorre però continuare a prestare la massima attenzione per evitare che questo insidiosissimo virus arrivi nelle nostre case”.

GS
Che il termine 'custode' venga associato ai nonni non solo come 'angeli' ma anche come vera e propria fonte di sapere, per L'Appennino Camerte è assodato da tempo. Da quando abbiamo preso spunto dal detto "Se il vecchio potesse se il giovane sapesse" diventato il titolo della rubrica pubblicata sul settimanale.
Oggi, 2 ottobre, giornata in cui vengono festeggiati proprio perchè nella stessa data la Chiesa cattolica celebra gli angeli custodi, non si può non anticipare una riflessione su questo tema, rilanciando poi l'approfondimento al settimanale in uscita il prossimo 8 ottobre.
Una riflessione che, come per le altre uscite della rubrica, prende spunto da un fatto realmente accaduto che ha spinto il pensiero a: "Se ci fosse ancora, lo chiederei a mia nonna".
Un pensiero nato per caso, proprio il giorno prima della festa dei nonni, e che esprime la conferma di quante cose custodiscano i nonni, gli anziani, e molto spesso vengono date per scontate.
Quante cose vorremmo chiedere a quei capelli grigi, ma nella frenesia della vita quotidiana ci sfuggono e vengono rimandate fino a quando, purtroppo, non abbiamo più la possibilità di farlo.
La giornata dei nonni allora dovrebbe ricordarci questo: non tanto i festeggiamenti di chi dovrebbe essere considerato ogni giorno, ma la consapevolezza che tutto ciò che custodiscono è un patrimonio ricchissimo che non può andare perso. Il Covid ha già distrutto gran parte di questo patrimonio, ma tutto ciò che è rimasto dimostra una tempra invidiabile. Vedere, infatti, chiunque indossare la mascherina per la pandemia ormai non ci sorprende più; ma vederla sui visi stanchi, rugosi, con i capelli argento, ci fa chiedere quante cose hanno passato e ricordato i nostri anziani e quante ancora ne stanno vivendo in questo mondo davvero lontano da quello in cui sono nati.
Ma il lieve soffio di malinconia per questa constatazione viene spazzato via da chi ricorda la forza che solo gli anziani marchigiani hanno come caratteristica: nelle Marche, infatti, terra di lavoratori e agricoltori, quasi il 14% degli agricoltori ha compiuto 80 anni e continua a tenersi occupato, mantenendo così forma fisica e salute. Lo rivela Coldiretti Marche. E proprio come custodi, gli anziani in agricoltura resistono al fianco dei giovani ai quali hanno passato testimone e conoscenze nel segno della tradizione. 

GS
Una nuova ordinanza, quella del Governo che prevede le passeggiate genitore-figlio, che ha diviso l'opinione pubblica. Se, infatti, da un lato c'è chi tira un sospiro di sollievo, confermando che anche quel momento è da considerare diritto alla salute psicofisica soprattutto per i più giovani, dall'altro c'è chi teme che i cittadini non sappiano porsi delle regole e, se il buon senso dovesse venire a mancare, potrebbero esserci delle ricadute.
Un dibattito nato anche sui social, dove già erano state portate all'esasperazione le passeggiate concesse con i cani e le diverse scuse per uscire più volte a fare la spesa. Quasi un modo per aggirare un ostacolo che il Governo non ha certamente imposto per indispettire i cittadini, bensì per proteggerli dai picchi del contagio.
Ora la possibilità di uscire con il figlio minore, con un disabile o un anziano. "Una misura che - ci tengono a precisare dal Governo - non può intendersi come un allentamento delle misure che anzi bisogna tenere così come sono, soprattutto con la piccola discesa nella curva dei contagi registrata nel nostro Paese".
Discesa che potrebbe, invece, tranquillizzare i più 'leggeri' sul tema e far ritornare il problema da capo a piedi.
Sulla scia dei contrari anche il primo cittadino di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, che nelle ultime settimane aveva dimostrato il suo disappunto, anche in maniera molto forte, nei confronti dei pochi concittadini che non rispettano ancora le regole: "Comprendo che non sia facile trascorrere settimane a casa e uscire solo per le emergenze - dice - . Si tratta di una situazione difficile, ma solo a livello psicologico perchè credo che, pensando a cosa hanno passato i nostri nonni durante la guerra, restare a casa non sia un grosso sacrificio. Posso dire che il 90% della popolazione ha ascoltato le direttive, ora questo allentamento non mi rende certo tranquillo. Significa che stiamo andando avanti e bene, ma non mi sembra il momento di aprire le porte e vanificare tutti i sacrifici fatti finora. Credo sia ancora presto - aggiunge - . Che poi si voglia dare un segnale di fiducia va bene, ma bisognava ancora resistere. A nessuno era comunque vietata una boccata d'aria, ma che ora si permetta di fare due passi con i figli o con un disabile credo sia eccessivo. Non è il momento di dire che siamo fuori dal problema. Ho paura anche per quando saranno riaperti i locali pubblici come ristoranti e bar, perchè prima o poi si dovrà fare. Almeno fino a Pasqua - conclude - dovevamo restare con le direttive iniziali".
Intanto comunque dal Viminale fanno sapere che "Le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus non cambiano. Si può uscire dalla propria abitazione esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute. Lo comunica il ministero dell'Interno. La circolare del ministero dell'Interno di eri si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale". 

GS
Finge di essere dipendente comunale e le ruba 1500 euro.
E' accaduto ieri pomeriggio, a Sarnano. Vittima una 70enne che questa mattina ha sporto denuncia ai carabinieri.
La donna, ieri pomeriggio, avrebbe aperto la porta ad una sedicente operatrice comunale che ha bussato alla sua abitazione con il pretesto di verificare la raccolta dei rifiuti.
L'anziana l'ha fatta entrare e si è distratta con lei quando un complice è entrato nell'appartamento mettendo a soqquadro le stanze e portando via 1500 euro di denaro in contanti e monili in oro custoditi in camera da letto.
Sul furto indagano i carabinieri.

GS

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