Avrebbe potuto essere un assist vero e proprio per Massi, ma l’ex assessore non la vede così: “Molti hanno creduto i partiti si rivolgessero a me, ma non credo: io sono fuori dalla coalizione di centrodestra. Pezzanesi è il deus ex machina della politica di quell’area da anni e penso sia strano che i partiti vogliano riprendere in pugno la situazione dopo aver lasciato tutto in mano al sindaco e a Silvia Luconi. Non ci vedo un appello a me – spiega Alessandro Massi –, anche perché io faccio politica con chiarezza. Se nel comunicato del centrodestra avessi letto ‘dialogare con coloro che negli ultimi anni sono stati estromessi’, allora ci avrei letto un invito. Il messaggio potrebbe essere per Stefano Gobbi, per lo stesso Pezzanesi e la sua civica Tolentino nel cuore. Io ho letto semplicemente un appello generalizzato, che in politica può valere tutto e niente. Per me vale niente: non c’è un progetto, non c’è un’indicazione, non c’è chiarezza. Se i partiti vogliono tornare a fare politica, facciano nomi, cognomi e presentino un’idea”.
In foto Aloisi, Massi e Montemarani di Tolentino Popolare
Negli ultimi giorni, infatti, non era ancora chiaro se il partito di Silvio Berlusconi avrebbe scelto di appoggiare l'ex assessore dell'amministrazione Piermattei e quindi correre con il cosiddetto "modello Marche" o se invece avrebbe preferito smarcarsi e sostenere il sindaco uscente.
Con una nota, invece, gli azzurri fugano ogni dubbio: "Il Circolo di Forza Italia di San Severino Marche - scrivono - in vista delle elezioni per il rinnovo della consiliatura che dovrà amministrare la città a partire dal 4 ottobre prossimo esprime il proprio sostegno alla coalizione di centrodestra che vede quale candidato alla carica di sindaco del nostro Comune Tarcisio Antognozzi. Questa adesione - specificano - è la conferma delle intenzioni già espresse lo scorso marzo ed aprile quando si auspicava vivamente l’unione del centrodestra. In quella occasione fu steso un attento e preciso programma elettorale ispirato ai nostri ideali che auspichiamo possano essere di sostegno e di aiuto, attraverso i candidati, alla coalizione che parteciperà alla tornata elettorale".
GS
Antognozzi dunque è il primo candidato a uscire ufficialmente allo scoperto, mentre non sono ancora chiare le altre personalità che comporranno la lista che correrà il prossimo ottobre alla fascia tricolore. Appoggiato da Udc, Lega e FdI, proprio Antognozzi ha commentato: "Sono molte le proposte sul tavolo, molte le idee. La nostra sarà una lista civica moderata. Stiamo lavorando a una progettualità che sappia includere personalità e vedute proprie del mondo civico e, appunto, moderate. La nostra formazione - conclude il candidato sindaco - si avvarrà dei contributi della società civile, dell'associazionismo e delle attività produttive".
l.c.
Su questo si lavora incessantemente, mentre le indiscrezioni parlano di un fine settimana decisivo in questo senso. Trovare figure condivise da Fratelli d'Italia - sembrato negli ultimi mesi la stella polare della coalizione, il partito con il pallino in mano - Lega, Forza Italia e Udc, significherebbe arrivare al 2 settembre (termine ultimo per la presentazione delle liste, ndr) con un centrodestra di larghe intese, capace di inglobare anche alcune delle realtà e delle personalità civiche non ancora affiliate alla concorrenza. Un risultato che auspicano dai vertici dei diversi partiti, che riporterebbe il centrodestra ai massimi livelli di competitività. Questo per evitare le divisioni intestine che, in passato, hanno portato alla sconfitta di Chiodi prima e di Panicari poi.
Possibile che gli incontri decisivi e le soluzioni definitive si realizzino proprio a cavallo di questo ferragosto: da una parte l'unione e la maxi coalizione con apertura al civismo, dall'altra il rischio di un nuovo centrodestra diviso, con i vari schieramenti a sottrarre voti alla coalizione che sarebbe necessariamente più forte. Tra qualche giorno il quadro definitivo.
l.c.
“Metodo” dice Sacchi. La discussione deve necessariamente ruotare intorno ai motivi di questa ricerca. Cosa intende il coordinatore? Certamente l’indicazione che arriva dalle sue parole è quella di un panorama ancora poco nitido. Le intenzioni del centrodestra – lo abbiamo visto e ascoltato più volte dai diversi protagonisti – sono quelle di trovare un punto di contatto tra le quattro galassie (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Udc, ndr), ma sono questioni su cui i massimi esponenti settempedani, guidati dai relativi referenti provinciali, stanno discutendo senza soluzione di continuità da almeno un mese.
Cosa emerge da queste discussioni tra gruppi politici e attori protagonisti è ancora poco semplice da scorgere. Sembrerebbe, però, che la disputa sia più sulle personalità che non sui programmi. Le esigenze e le sfide che la prossima amministrazione deve affrontare sono, orientativamente, note ai più: il procedere della ricostruzione pubblica, l’incedere di quella privata, l’ospedale, la bretella. Trasversali i temi che occuperanno l’agenda del prossimo governo comunale al netto del colore politico, su cui già la frazionata politica settempedana aveva saputo far quadrato. Evidentemente i programmi delle varie liste potranno differire sui “metodi” di risoluzione dei problemi, non sulla loro individuazione.
Torniamo quindi al “metodo” citato da Sacchi. Probabile che gli abboccamenti debbano essere trovati proprio sulle diverse soluzioni che i vari politici – ancora tabù parlare di nomi – vorrebbero offrire. A questo punto spingere un personaggio piuttosto che un altro significherebbe scegliere una soluzione piuttosto che un’altra. Potrebbe essere questo il motivo per cui le manovre del centrodestra siano ancora nascoste e – sembrerebbe – lente.
l.c.
Una conferma che potrebbe arrivare nelle prossime ore a seguito di diverse riunioni tra i vertici dei principali partiti del centrodestra da cui dovrebbe emergere il nome del deputato Francesco Acquaroli, come rivendicato da Giorgia Meloni già a dicembre scorso.
Se così fosse decaderebbe quindi il nome di Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova, che era il favorito delle liste civiche e del leader della Lega.
Un nome, quello di Acquaroli, che sta prendendo piede sul tavolo nazionale di centrodestra che alla fine sembra possa essere disposto a cedere sul primo dei nomi fatti da tempo, nonostante la Lega abbia subito rifiutato le candidature della Meloni in tutte le regioni di riferimento.
Una volta confermato il deputaro resta poi da capire quali saranno i nomi che sosterranno questa candidatura.
GS
Svolto stamane lo scrutinio per il rinnovo del consiglio provinciale. Passa in maggioranza il centrodestra che si aggiudica cinque seggi: dalla lista "Centrodestra Macerata" sono stati scelti Fabrizio Ciarapica e Filippo Saltamartini, rispettivamente sindaci di Civitanova e Cingoli, Deborah Pantana e Paolo Renna, consiglieri comunali di Macerata, e Debora Brugnola consigliere di Esanatoglia. Passa invece a quattro seggi da sei che ne aveva in partenza, la sinistra rappresentata dalla lista "Territori Maceratesi": i nomi degli eletti sono Paolo Micozzi e Enrico Marcolini, consiglieri di Macerata, Francesco Acquaroli, consigliere di Morrovalle, e Stefania Settimi, consigliere di Corridonia. Conferma tre seggi la lista moderata, di centro, denominata "Per la nostra terra delle Armonie": il bis per Tarcisio Antognozzi, assessore di San Severino, poi Rossella Ruani, consigliere di Morrovalle e Rosalba Ubaldi, vicesindaco di Porto Recanati.
Non è fra gli eletti il consigliere comunale di Tolentino, Sonia Dignani, e senza rappresentante in Provincia anche i Comuni della montagna (ex Comunità Montana di Camerino) che a priori avevano deciso di non candidare nessuno.
g.g.