Primo consiglio comunale del 2024 a Sarnano, con l'assise chiamata a discutere la mozione presentata dal consigliere Ermanno Dell'Agnolo. Una seduta alla quale il gruppo di maggioranza non ha partecipato e le cui ragioni sono espresse nella nota che riceviamo e pbblichiamo...

Eravamo stati facili profeti nel dire che quella mozione, per come era stata presentata, non poteva essere condivisibile nella forma e nella sostanza, contenendo – al netto di palesi inesattezze e di alcune circostanze del tutto non veritiere – una miscellanea di 19 punti del tutto eterogenei, impossibili da discutere organicamente durante un consiglio comunale. Non era infatti difficile immaginare che inserire in una unica mozione argomenti così diversi (ne citiamo solo alcuni: piano regolatore, casa di riposo, ex porcilaia, fognature, lago di Giampereto, pubblica illuminazione, circolo cittadino, ex funivia etc. etc.) significava solo svilire tali argomenti, nonché lo stesso consiglio comunale, in una discussione che, per forza di cose, non poteva che essere superficiale ed incompleta.

E così è stato: il consigliere Dell'Agnolo si è sostanzialmente limitato a leggere le tre pagine di mozione e, a parte una minima discussione sul servizio idrico integrato (peraltro nemmeno troppo "tecnica"), sull'ipotesi di riacquisizione da parte del Comune dell'ex ospedale di Sant'Agostino e sulla questione degli impianti di risalita (argomento in realtà nemmeno indicato nella mozione Dell'Agnolo), la seduta è scivolata via senza alcun reale approfondimento delle tematiche proposte. Nessun argomento è stato trattato dal punto di vista della rispettiva concreta fattibilità, né alcun accenno è stato fatto al reperimento delle (ingenti) risorse necessarie per realizzare alcuni degli interventi previsti nella mozione.

Ma, si ripete, non poteva essere altrimenti per come la mozione era stata confezionata e così l'aspettativa, o meglio la "convinzione" espressa dal consigliere Dell'Agnolo che il consiglio comunale "approfondisca" le tematiche esposte è andata palesemente delusa: e pensare che il consigliere Dell'Agnolo si era lamentato della poca discussione nel gruppo di maggioranza, quando invece gli stessi argomenti vennero affrontati in una lunga riunione di oltre cinque ore ... ... un lusso rispetto allo scarno consiglio comunale di ieri, durato poco più di un'ora e senza alcun vero slancio propositivo.

Ci domandiamo se valesse veramente la pena mettersi contro le regole democratiche del gruppo consiliare di maggioranza e non accettare il confronto che pure era stato garantito al consigliere Dell'Agnolo e che avrebbe consentito di presentare in consiglio comunale una mozione più organica, meglio strutturata e quindi da poter discutere in maniera veramente proficua e costruttiva. Evidentemente è invece prevalsa tutt'altra logica.

In conclusione, noi non diremo mai, come invece fatto in passato dal consigliere Dell'Agnolo ai membri del nostro gruppo consiliare, che il consiglio comunale è una "farsa": non lo diciamo perché il consiglio comunale è la massima espressione della democrazia locale e vanno dunque garantite le scelte che ogni consigliere può fare a livello propositivo (interrogazioni, interpellanze, mozioni etc.) e quelle conseguenti a livello decisionale (votare a favore, contro, astenersi o anche non essere presenti alla discussione). Anche questo consiglio comunale dunque è stato pienamente legittimo dal punto di vista formale, ma possiamo sicuramente affermare che, nella sostanza, la mozione che era stata dipinta come quella che avrebbe cambiato le sorti di Sarnano è stata poco più che una passerella personale: insomma, una montagna che ha partorito un topolino ... un topolino che sa tanto di avvio di campagna elettorale
Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo consiliare di maggioranza, "La buona amministrazione" le motivazioni che hanno portato i consiglieri del gruppo suddetto ad abbandonare l'aula nell'ultimo consiglio comunale di Sarnano:

Nell'ultimo consiglio comunale del 28 dicembre scorso, dopo l'approvazione della revisione periodica delle partecipazioni societarie detenute dal Comune e l'adozione della variante generale al PRG, il gruppo di maggioranza "La Buona Amministrazione" ha deciso di uscire dalla sala consiliare prima delle discussione di una mozione presentata dal consigliere Ermanno Dell'Agnolo: essendo venuto così meno il numero legale, la seduta è stata sospesa e verrà richiamata in altra data in seconda convocazione.
Le motivazioni di tale scelta sono state affidate ad una chiara comunicazione letta dal sindaco e depositata agli atti del consiglio, ma – viste le strumentalizzazioni che si stanno montando su questo "caso" – riteniamo necessario ribadire una volta per tutte il perché di questa scelta così forte. La sostanza è estremamente semplice: il gruppo consiliare "La Buona Amministrazione" ha voluto affermare con forza ed in maniera plateale che fare parte di un gruppo significa rispettarne le più basilari regole di democrazia interna e non può invece significare che un membro possa fare a tutti i costi ciò che vuole ed in pieno dissenso con tutto il resto dei suoi componenti.

Riportiamo i fatti per comprendere meglio l'accaduto.

Nel mese di ottobre 2023 il consigliere Dell'Agnolo (membro del gruppo consiliare "La Buona Amministrazione") ha prospettato al gruppo la sua volontà di discutere alcune tematiche, elencandole in un documento di 19 punti: il gruppo discusse le varie questioni in una lunga riunione durata oltre 5 ore, giungendo alla determinazione, condivisa da tutti, di redigere un documento "politico" che tenesse conto delle indicazioni emerse nel corso di tale riunione. Successivamente, contrariamente a quanto il gruppo aveva stabilito, il consigliere Dell'Agnolo presentava autonomamente un ordine del giorno, poi trasformato in mozione, da discutere in consiglio contenente tutti i citati 19 punti. Tale scelta unilaterale del consigliere Dell'Agnolo sorprese il resto del gruppo, in quanto contravveniva palesemente agli accordi assunti all'unanimità. Oltre tutto, il testo dell'ordine del giorno/mozione conteneva una miscellanea di 19 punti del tutto eterogenei, impossibili da discutere organicamente durante un consiglio comunale e contenenti palesi inesattezze se non anche circostanze del tutto non veritiere. Di fronte alle rimostranze di tutti gli altri componenti del gruppo, si decise all'unanimità (Dell'Agnolo compreso) di procedere ad una rielaborazione della mozione, eliminando imprecisioni ed errori e soprattutto rendendola più organica, al fine di una chiara e proficua discussione in consiglio, accorpando gli argomenti su 5 / 6 aree tematiche.

Tale rielaborazione venne presentata al gruppo il 23 novembre e sulla stessa il consigliere Dell'Agnolo (a conferma che aveva condiviso il metodo della rielaborazione) suggerì alcune integrazioni, esprimendo testualmente anche "gradimento e soddisfazione dell’impegno" dedicato alla stesura della nuova versione. Alla luce delle integrazioni suggerite dal consigliere Dell'Agnolo, il 30 novembre venne presentata al gruppo una seconda stesura: anche stavolta, come per la prima revisione, otto membri del gruppo su nove espressero la loro piena approvazione, mentre il consigliere Dell'Agnolo, del tutto inaspettatamente, fece un clamoroso dietro front affermando che voleva che fosse discussa in consiglio la sua mozione originaria, senza alcuno spazio per eventuali modifiche, integrazioni o precisazioni, tanto che il 4 dicembre inviava una mail a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza chiedendo che venisse posta all'ordine del giorno del consiglio comunale tale mozione, che veniva così calendarizzata per il consiglio del 28 dicembre.

Ora, nessuno vuole negare al consigliere Dell'Agnolo la possibilità di presentare in consiglio mozioni o altro: è un suo sacrosanto diritto da consigliere comunale. Il tema è un altro: e cioè l'appartenenza ad un gruppo, che dovrebbe essere disciplinato da regole democratiche e, soprattutto, da rispetto reciproco. Come abbiamo già scritto, fare parte di un gruppo non significa fare a tutti i costi ciò che si vuole. Il singolo fa ciò che vuole, il gruppo fa ciò che decide democraticamente la sua maggioranza: questa è la regola base, o la si accetta o ci si pone al di fuori del gruppo. Fare parte di un gruppo non significa ignorare, come ha purtroppo fatto il consigliere Dell'Agnolo, che un testo, nella sua forma e nella sua sostanza, non era condiviso dalla stragrande maggioranza dei suoi componenti (otto su nove), o ignorare i tentativi di redigere un atto (per ben due volte e per tutte e due le volte condiviso da otto membri su nove) che avrebbe consentito di portare comunque in consiglio i medesimi argomenti.

Di fronte a questo atteggiamento di totale chiusura, incompatibile con la permanenza in un gruppo consiliare che fino a questo momento aveva sempre supportato l'attività amministrativa portata avanti dal consigliere Dell'Agnolo, "La Buona Amministrazione" ha deciso di porre in essere un atto fortemente simbolico: uscire dall'aula consiliare per rendere palese il proprio dissenso nei confronti di chi, il consigliere Dell'Agnolo, presentando unilateralmente una mozione non condivisa, si è voluto nei fatti porre al di fuori gruppo. Le motivazioni che hanno spinto il consigliere Dell'Agnolo ad attuare questo comportamento non le conosciamo: forse l'approssimarsi delle prossime elezioni amministrative potrà fare chiarezza su quali intenzioni lo abbiano realmente animato nel porsi di fatto fuori dal gruppo nelle cui fila è stato eletto. Di certo, ora che lo stesso consigliere Dell'Agnolo ha formalmente creato un suo gruppo consiliare (del quale è unico membro), potrà svolgere la propria attività senza sentirsi vincolato da quelle regole democratiche che debbono necessariamente governare ogni comunità e che evidentemente gli stavano strette. Per quanto ci riguarda, esprimiamo il nostro rammarico per l'epilogo amaro di questo rapporto che comunque, fin quando c'è stata condivisione di intenti e di azioni, aveva portato a raggiungere importanti risultati, ma il rispetto delle regole e delle persone non può essere barattato con inutili personalismi.

Gruppo Consiliare La Buona Amministrazione – Luca Piergentili Sindaco
L’Amministrazione comunale di Sarnano ha iniziato i lavori per l’analisi, l’adeguamento ed il progetto del nuovo piano regolatore comunale adottando il metodo partecipativo, una sorta di “coprogettazione” fatta insieme ai cittadini, alle categorie e alle istituzioni.

“Lo strumento urbanistico che si vuole rinnovare, risalente a 48 anni fa - spiega il consigliere delegato Ermanno Dell’Agnolo - vuole essere non più uno strumento di vincoli e parametri ma uno strumento di progetto dove chiunque sia interessato ad uno sviluppo potrà leggere tutte le informazioni legate al territorio e quindi proporre progetti compatibili e sostenibili per un corretto sviluppo dello stesso. I lavori sono partiti già con l’insediamento di questa amministrazione nel 2019 e sono consistiti, in questi tre anni, nel digitalizzare il piano regolatore esistente su un supporto informatico geo referenziato e pertanto corrispondente perfettamente allo stato dei luoghi. La seconda fase ha visto la redazione di una variante minore al piano regolatore per consentire da subito la correzione di alcuni problemi legati alla semplice nomenclatura e quindi consentire a circa 150 lotti di terreno, l’edificazione diretta in luogo della edificazione indiretta attraverso nullaosta paesaggistico.
I lavori” aggiunge Dell’Agnolo “sono poi proseguiti nell’analizzare e verificare tutti gli standard urbanistici previsti nel piano regolatore, variante ‘85 e dimensionati su una popolazione teoricamente insediabile pari a 7300 unità. È stata poi tirata fuori la vecchia delibera del 1983 con la quale il consiglio comunale ha classificato le strade presenti nel territorio comunale. Questa cartografia è stata integrata con le conoscenze di oggi e l’aiuto di quanti conoscono bene il territorio. I lavori poi sono proseguiti sovrapponendo alla cartografia di piano il piano territoriale di coordinamento e il piano paesaggistico regionale nonché la micro zonizzazione sismica, il PAI (piano per la salvaguardia idraulica ed idrogeologica) e tutti gli altri strumenti e studi superiori. Abbiamo quindi intrapreso, avuta la disponibilità di studenti insegnanti e genitori, un percorso conoscitivo con i 200 ragazzi frequentanti le scuole superiori di Sarnano. Abbiamo visitato insieme a loro il territorio sotto un profilo naturalistico e antropico storico e produttivo-commerciale, chiedendogli di dividersi in gruppi, ne hanno formati 40, e studiare una loro proposta per illustrare come vorrebbero o vedrebbero la Sarnano del futuro. Ne sono scaturiti 40 progetti tradotti poi in altrettanti video ove i vari gruppi illustrano in circa un minuto cadauno il loro progetto”.

Giovedì 24 novembre questi lavori verranno pubblicati mediante una proiezione nella sala conferenze comunale nel palazzo Brunforte dalle 10 alle 12. I ragazzi così potranno vedere i lavori dei loro colleghi, commentarli e, alla fine del meeting, il gruppo di progettazione del piano regolatore di Sarnano farà la sintesi di quanto i ragazzi hanno prodotto e delle indicazioni che gli stessi, con i loro lavori, hanno dato per il progetto del nuovo piano regolatore.  Nei punti chiave del paese verranno installati dei totem con dei questionari, in modo che i cittadini possa trasmettere le proprie idee in merito al nuovo PRGC. Gli stessi questionari verranno posti anche sui canali social di Sarnano. Per questo si invita la popolazione a dare il proprio contributo.

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