Il Rotary Tolentino in aiuto agli amici ucraini. Dopo il service a favore della famiglia ucraina ospitata nei locali, in piazza Guglielmo Marconi, sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri, sezione di Tolentino, il club interviene in auto di sei mamme e nove bambini ucraini che ora vivono in alcuni locali della Croce bianca di San Severino Marche.

Il progetto è stato illustrato a San Severino Marche nel santuario Madonna dei lumi, dopo la messa celebrata dal cardinale Edoardo Menichelli, dal presidente Ovidio Ciarpella, alla presenza del sindaco Rosa Piermattei. Di seguito al ristorante “Due Torri” c'è stata una lectio magistralis del porporato.

Nella medesima serata è stato concretizzato un secondo service da parte del Rotary Tolentino, questa volta a favore dell'Hospice di San Severino Marche. Era presente il responsabile, Sergio Giorgetti, che ha ringraziato il club per quanto sta facendo per l'hospice e quanto ha fatto negli anni passati. Presente anche il presidente dell'associazione “Anello della vita”, Marco Massei.

«A nome mio personale, di tutta l'amministrazione comunale – ha aggiunto il sindaco Rosa Piermettei - e facendomi portavoce del sentimento dell'intera comunità settempedana, desidero esprimere il mio più vivo ringraziamento per il service che il Rotary Club ha voluto destinare in favore dell'Hospice ospitato all'ospedale civile cittadino e in favore della comunità Croce Bianca per i giovanissimi profughi ucraini da essa ospitati. Questi gesti rappresentano la concretezza della vicinanza del Rotary e di tutti i suoi iscritti alle nostre realtà e alle persone che vivono difficoltà e sofferenze. Grata ancora per la loro straordinaria attività.»


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Da oggi torna operativo l’Hospice presso l’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche. La struttura d’accoglienza e ricovero, che è parte integrante della rete di cure palliative dell’Asur, ha come principale obiettivo quello di offrire le migliori terapie ai pazienti oncologici, e non solo, quando questi non possono più essere seguiti dall’assistenza specialistica o dal programma di assistenza domiciliare integrata.

Nel giro di pochi giorni la funzionalità dell’Hospice, che può vantare una capienza massima di 12 posti letto, tornerà ai tempi pre-Covid. L’epidemia, infatti, ha fatto prima sospendere il prezioso servizio per far fronte alla cura degli anziani ospiti della Casa di riposo “Lazzarelli”, risparmiati dal contagio nonostante un focolaio scoppiato ad inizio novembre 2020 all’interno dell’Asp, che hanno trovato ospitalità all’interno della struttura e poi ha visto impegnato tutto il suo personale nella gestione straordinaria di un’emergenza sanitaria senza precedenti.
Hospice

“Abbiamo pazientato e atteso un po’ - sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei – ma non appena l’emergenza Covid ce lo ha permesso abbiamo riaperto questa struttura che è fondamentale per la cura dei malati terminali e che ha un ruolo importantissimo per tutto il nostro territorio. Vorrei ringraziare fin da ora quanti hanno reso possibile tutto questo ma ancor prima il personale che tornerà ad impegnarsi, come ha sempre fatto anche in queste settimane con un’assistenza domiciliare che non è venuta mai meno, per alleviare le sofferenze dei pazienti ma anche quelle di tante famiglie visto il particolare ruolo svolto da chi presta assistenza ai malati nel percorso che purtroppo per molti è un percorso di fine vita. La Regione e l’Asur hanno ascoltato le nostre richieste e quelle del responsabile della struttura, il dottor Sergio Giorgetti, con il quale ci siamo confrontati continuamente anche in quest’ultimo periodo”.

“Ripartiremo gradualmente - spiega a proposito il dottor Giorgetti - consentendo ai pazienti, in molti casi giovani e alle prese per la prima volta con questo tipo di struttura, di vivere questo passaggio senza ulteriori traumi”.

La struttura, da sempre qualificata e apprezzata, sarà anche uno dei centri di riferimento nell’ambito di un nuovo progetto a valenza provinciale dedicato alle cure per il fine vita.

c.c.











È stata accolta con gratitudine dall'intero territorio e dal presidente della onlus "L'Anello della vita" Marco Massei, la riapertura dell'hospice all'ospedale di San Severino.
"Una riapertura alla vita" l'ha definita Massei, commentando la ripresa dell'attività dedicata ai malati oncologici in programma dal 17 maggio prossimo.
Si era battuto da tempo, infatti, il presidente della onlus affinchè la pandemia non fermasse un reparto importante per il territorio: "La mia richiesta - dice - era stata anche oggetto di una pec che avevo spedito, nell'interesse dei pazienti, al presidente della Regione Acquaroli, all'assessore regionale alla Sanità Saltamartini, al sindaco Piermattedi e alla direttrice di Area Vasta 3 Corsi.
Quella di riaprire è una decisione che ci ha favorevolmente colto di sorpresa perchè temevamo che ci sarebbero maggiori ritardi. Si tratta di un reparto che viene incontro alle esigenze delicate di tanti pazienti che finora si sono dovuti curare a casa o in altre sedi. Ringraziamo - spiega - tutti coloro che si sono impegnati per sottolineare l'importanza del reparto.
Finalmente i pazienti potranno avere cure dignitose in ambiente ospedaliero".

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Marco Massei

Massei si è sempre battuto con il Comitato per la salvaguardia dell'ospedale B. Eustachio anche per quanto riguarda un problema più grande che interessa San Severino ed il territorio dell'entroterra: quello della chiusura del punto nascite: "È un nervo scoperto - ammette - . Abbiamo tanto lottato nel 2016, abbiamo raccolto 22mila firme, abbiamo fatto il ricorso al Tar e l'appello al Consiglio di Stato. Sotto il profilo giudiziario deve essere ancora discusso - prosegue - , invece sotto l'aspetto politico la giunta regionale ritenne di sopprimere un reparto che era un fiore all'occhiello dell'ospedale di San Severino e contava un numero di parti inferiore solo all'ospedale provinciale di Macerata.
A San Severino nascevano tra i 700 e gli 800 bambini l'anno: ancora abbiamo questo nervo scoperto, ma siamo fiduciosi che l'attuale amministrazione voglia essere più sensibile. In fondo il Covid, nella sua drammaticità ha insegnato anche che gli ospedali territoriali e periferici sono molto importanti e mi auguro che, nell'ottica di questa nuova visione, si giunga ad una nuova riapertura.
Servirebbe anche a riequilibrare la sproporzione che c'è oggi nell'ambito della Regione Marche dove i punti nascite si concentrano verso la costa e diminuiscono salendo verso l'interno". 

GS
Il prezioso servizio fornito dall’hospice di San Severino Marche va ripristinato. A chiederlo in una lettera è l’avvocato Marco Massei, presidente della fondazione Onlus “L’anello della vita” di San Severino, che si occupa del sostegno di pazienti in hospice affetti da malattie oncologiche e cronico degenerative, oltre che per cure palliative.

Lo ha fatto, a nome di tutto il direttivo, in una lettera scritta al presidente della Regione Francesco Acquaroli, indirizzata anche all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, alla direttrice di Area vasta 3 Daniela Corsi, alla sindaca di San Severino Rosa Piermattei. "A seguito della recente pandemia da Covid 19 che aveva gravemente colpito gli ospiti della casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino Marche, veniva deciso di trasferire momentaneamente gli anziani ospiti che non erano stati contagiati dal Covid presso i locali, adibiti ad hospice con la piena e condivisibile adesione degli stessi sanitari, ubicati all’interno del distretto ospedaliero settempedano - scrive Massei - ora, terminata finalmente l’emergenza originata dagli ospiti della casa di riposo, i locali destinati all’hospice sono rimasti inspiegabilmente vuoti ed il personale sanitario si trova ancora distaccato presso altri reparti ospedalieri". L’avvocato Massei denuncia le difficoltà che al momento vivono i malati.

"Tale situazione sta creando notevole disagio per i gravi malati oncologici in fase avanzata di malattia che hanno necessità di essere curati in hospice e che, ora da mesi, sono costretti a ricevere cure solo presso il loro domicilio con intuibili disagi e continui accessi ai pronti soccorso. Pur comprendendo bene che l’attuale delicato momento ha messo a dura prova l’organizzazione sanitaria e pur essendo coscienti che siamo di fronte una emergenza pandemica di rilevante entità, chiediamo, ognuno per la propria competenza istituzionale, di provvedere alla riattivazione della funzionalità dell’hospice di San Severino Marche". Al momento nell’ospedale di San Severino rimane chiuso anche il reparto di lungodegenza.

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