San Severino ottiene la riapertura dell'hospice, Massei: "Siamo stati ascoltati"

Mercoledì, 05 Maggio 2021 13:07 | Letto 755 volte   Clicca per ascolare il testo San Severino ottiene la riapertura dell'hospice, Massei: "Siamo stati ascoltati" È stata accolta con gratitudine dallintero territorio e dal presidente della onlus LAnello della vita Marco Massei, la riapertura dellhospice allospedale di San Severino.Una riapertura alla vita lha definita Massei, commentando la ripresa dellattività dedicata ai malati oncologici in programma dal 17 maggio prossimo.Si era battuto da tempo, infatti, il presidente della onlus affinchè la pandemia non fermasse un reparto importante per il territorio: La mia richiesta - dice - era stata anche oggetto di una pec che avevo spedito, nellinteresse dei pazienti, al presidente della Regione Acquaroli, allassessore regionale alla Sanità Saltamartini, al sindaco Piermattedi e alla direttrice di Area Vasta 3 Corsi.Quella di riaprire è una decisione che ci ha favorevolmente colto di sorpresa perchè temevamo che ci sarebbero maggiori ritardi. Si tratta di un reparto che viene incontro alle esigenze delicate di tanti pazienti che finora si sono dovuti curare a casa o in altre sedi. Ringraziamo - spiega - tutti coloro che si sono impegnati per sottolineare limportanza del reparto.Finalmente i pazienti potranno avere cure dignitose in ambiente ospedaliero.Marco MasseiMassei si è sempre battuto con il Comitato per la salvaguardia dellospedale B. Eustachio anche per quanto riguarda un problema più grande che interessa San Severino ed il territorio dellentroterra: quello della chiusura del punto nascite: È un nervo scoperto - ammette - . Abbiamo tanto lottato nel 2016, abbiamo raccolto 22mila firme, abbiamo fatto il ricorso al Tar e lappello al Consiglio di Stato. Sotto il profilo giudiziario deve essere ancora discusso - prosegue - , invece sotto laspetto politico la giunta regionale ritenne di sopprimere un reparto che era un fiore allocchiello dellospedale di San Severino e contava un numero di parti inferiore solo allospedale provinciale di Macerata.A San Severino nascevano tra i 700 e gli 800 bambini lanno: ancora abbiamo questo nervo scoperto, ma siamo fiduciosi che lattuale amministrazione voglia essere più sensibile. In fondo il Covid, nella sua drammaticità ha insegnato anche che gli ospedali territoriali e periferici sono molto importanti e mi auguro che, nellottica di questa nuova visione, si giunga ad una nuova riapertura.Servirebbe anche a riequilibrare la sproporzione che cè oggi nellambito della Regione Marche dove i punti nascite si concentrano verso la costa e diminuiscono salendo verso linterno. GS
È stata accolta con gratitudine dall'intero territorio e dal presidente della onlus "L'Anello della vita" Marco Massei, la riapertura dell'hospice all'ospedale di San Severino.
"Una riapertura alla vita" l'ha definita Massei, commentando la ripresa dell'attività dedicata ai malati oncologici in programma dal 17 maggio prossimo.
Si era battuto da tempo, infatti, il presidente della onlus affinchè la pandemia non fermasse un reparto importante per il territorio: "La mia richiesta - dice - era stata anche oggetto di una pec che avevo spedito, nell'interesse dei pazienti, al presidente della Regione Acquaroli, all'assessore regionale alla Sanità Saltamartini, al sindaco Piermattedi e alla direttrice di Area Vasta 3 Corsi.
Quella di riaprire è una decisione che ci ha favorevolmente colto di sorpresa perchè temevamo che ci sarebbero maggiori ritardi. Si tratta di un reparto che viene incontro alle esigenze delicate di tanti pazienti che finora si sono dovuti curare a casa o in altre sedi. Ringraziamo - spiega - tutti coloro che si sono impegnati per sottolineare l'importanza del reparto.
Finalmente i pazienti potranno avere cure dignitose in ambiente ospedaliero".

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Marco Massei

Massei si è sempre battuto con il Comitato per la salvaguardia dell'ospedale B. Eustachio anche per quanto riguarda un problema più grande che interessa San Severino ed il territorio dell'entroterra: quello della chiusura del punto nascite: "È un nervo scoperto - ammette - . Abbiamo tanto lottato nel 2016, abbiamo raccolto 22mila firme, abbiamo fatto il ricorso al Tar e l'appello al Consiglio di Stato. Sotto il profilo giudiziario deve essere ancora discusso - prosegue - , invece sotto l'aspetto politico la giunta regionale ritenne di sopprimere un reparto che era un fiore all'occhiello dell'ospedale di San Severino e contava un numero di parti inferiore solo all'ospedale provinciale di Macerata.
A San Severino nascevano tra i 700 e gli 800 bambini l'anno: ancora abbiamo questo nervo scoperto, ma siamo fiduciosi che l'attuale amministrazione voglia essere più sensibile. In fondo il Covid, nella sua drammaticità ha insegnato anche che gli ospedali territoriali e periferici sono molto importanti e mi auguro che, nell'ottica di questa nuova visione, si giunga ad una nuova riapertura.
Servirebbe anche a riequilibrare la sproporzione che c'è oggi nell'ambito della Regione Marche dove i punti nascite si concentrano verso la costa e diminuiscono salendo verso l'interno". 

GS

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