Rientrata la preoccupazione sorta per la sospensione del trasporto scolastico a Monte San Martino. Sollecitato dalla minoranza, il sindaco Matteo Pompei ha fatto sapere ieri, in Consiglio comunale, di aver risolto la questione che coinvolgeva una famiglia i cui figli usufruiscono del servizio per raggiungere le scuole di Montefalcone. Il trasporto verso quel plesso scolastico è fornito dal Comune di Smerillo, che non è ancora convenzionato con quello di Monte San Martino. Sollecitato dalla famiglia, Pompei si è attivato e ha fornito le autorizzazioni necessarie: ora il trasporto è di nuovo in servizio.

“La normativa prevede che il trasporto scolastico fornito da un Comune in un territorio fuori dai suoi confini sia possibile solo attraverso l’autorizzazione del sindaco di quel territorio – spiega il primo cittadino di Monte San Martino –. Il Comune di Smerillo ha dunque bisogno del nulla osta di questa amministrazione per prelevare gli studenti dal nostro territorio comunale e trasportarli. La famiglia si è attivata, basandosi su una sentenza successiva: in sostanza è nostro diritto autorizzare o meno il trasporto per un Comune non convenzionato, come nel diritto della famiglia appellarsi ad una sentenza del 2003 che depone a favore della loro posizione. Il tutto si è risolto attraverso un’autorizzazione firmata dalla nostra amministrazione e ora il servizio è ripreso”.

Il sindaco si è poi soffermato sulle ragioni che hanno portato inizialmente alla mancata autorizzazione: “Le nostre scuole sono state ammodernate e ristrutturate con alti indici di sicurezza. Questo addirittura prima del sisma del 2016. I numeri degli iscritti sono buoni e cerchiamo di incentivare la permanenza dei più giovani nel nostro territorio. Abbiamo comunque risolto la questione prima del Consiglio di ieri e, nonostante questo, abbiamo ascoltato le posizioni dei consiglieri di minoranza che hanno presentato l’interrogazione in merito (Raffaele Anselmi e Massimiliano Anselmi, ndr), in un’ottica di collaborazione. Un’ottica non condivisa dalla minoranza – conclude il sindaco con una stoccata –: non appena conclusa la risposta dell’amministrazione  su questa questione, i consiglieri hanno abbandonato l’aula. Credo che sia un atto di mancato rispetto e di disinteresse: i temi da trattare erano quelli del bilancio e del PNRR, fondamentali per il nostro futuro”.

l.c.
In vista della ripresa dell'attività scolastica , Cgil Cisl e Uil Marche hanno incontrato oggi l’assessore regionale Angelo Sciapichetti in relazione alle problematicità del trasporto pubblico locale.  I sindacati hanno rappresentato la preoccupazione sullo stato del servizio, espressa anche da molte famiglie che in queste settimane si sono rivolte alle confederazioni: il timore, alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico, è che il servizio di trasporto non possa essere garantito a tutti, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid-19.

Cgil Cisl e Uil hanno chiesto alla Regione rassicurazioni in merito all’effettivo svolgimento del servizio e sul rispetto delle regole a bordo dei mezzi. Alla luce dell’accordo raggiunto ieri nell’ambito della Conferenza Unificata, che prevede una capienza massima dei mezzi di trasporto pari all’80%, e in virtù di risorse nazionali che si aggiungono a quelle già stanziate dalla Regione, l'assessore Sciapichetti ha espresso rassicurazioni circa la volontà di garantire il corretto svolgimento dell’anno  scolastico.

I sindacati hanno inoltre chiesto e ottenuto un nuovo incontro, non ancora calendarizzato ma previsto per la prossima settimana, al quale parteciperanno anche l’assessore regionale all’Istruzione, Loretta Bravi, e le categorie sindacali della scuola e del trasporto: lo scopo è di verificare il piano dei trasporti, con attenzione specifica agli orari e alle tratte che saranno attivate a partire dal 14 settembre. Cgil Cisl e Uil chiedono infine di poter monitorare la situazione anche dopo l’inizio dell’anno scolastico, per poter intervenire su eventuali problematiche o incongruenze che dovessero verificarsi. L’attenzione dei sindacati è rivolta anche all’impiego dei fondi in arrivo: le risorse supplementari, chiosano Cgil Cisl e Uil, dovranno essere destinate soprattutto al soddisfacimento delle esigenze delle famiglie e degli istituti scolastici. E a garanzia della sicurezza dei ragazzi e degli autisti.
c.c.
Sul fatto che la scuola riapre agli studenti il 14 settembre non sembrano ormai esserci più dubbi, sulle modalità con cui ciò avverrà le incertezze, invece, sono ancora molte. Il dibattito forse più accesso riguarda, però, il trasporto scolastico su cui Governo, Regioni, Istituzioni Scolastiche stanno focalizzando la propria attenzione. Un problema che preoccupa in modo particolare le aziende che gestiscono il servizio del traporto degli studenti e che, a pochi giorni ormai dall'inizio dell'anno scolastico, chiedono linee guida certe.

"Un problema che avevamo sollevato già diversi mesi fa e che purtroppo non ha ancora trovato soluzione - a parlare Stefano Belardinelli, presidente di Contram s.p.a. - Noi vorremmo offrire un servizio efficiente e sicuro alla popolazione studentesca, ma il grido lanciato tempo fa è rimasto a lungo inascoltato. Ora, però, si stanno accorgendo che con l'attuale normativa, che in sostanza prevede la riduzione del 50% della capienza a bordo dei pulman, non si riuscirebbe ad assicurare il trasporto di tutti i ragazzi che dovranno raggiungere le scuole. Non è neppure possibile pensare nel breve periodo ad un aumento massiccio del numero degli autobus e dei conducenti, che necessita di un'attenta programmazione e pianifica sia dal punto di vista della fattibilità sia sotto il profilo economico".

La soluzione, da alcuni presa in considerazione, potrebbe essere quella della previsione ancora una volta della didattica a distanza, in alternanza con la presenza in aula degli studenti, o di turni di lezione da svolgersi al mattino e al pomeriggio.

"E' questo un tema che purtroppo si scontra con la rigidità del mondo scolastico - la costatazione di Belardinelli - Mentre, infatti, noi che operiamo nel mondo dei trasporti siamo abituati ad avere una certa flessibilità, non altrettanto notiamo nel sistema scuola. La nostra speranza è che si arrivi ad un punto di incontro che si può raggiungere facendo ognuno un piccolo passo in avanti. Garantire da parte nostra un aumento del servizio e maggiore flessibilità nella definizione degli orari delle lezioni da parte della scuola sarebbe una buona base di partenza. E' chiaro, tuttavia, che servono linee guida certe da parte del Governo e della Regione e che vengano assicurate le necessarie risorse".

"Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata", narrava Tito Livio nelle sue "Storie". Ancora una volta, a ridosso del via alla scuola, la storia appare maestra di vita.

f.u.

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