Prima Camerino poi Tolentino. Giulio Scarpati: "Il teatro fa bene alla comunità"

Lunedì, 16 Dicembre 2019 08:35 | Letto 1178 volte   Clicca per ascolare il testo Prima Camerino poi Tolentino. Giulio Scarpati: "Il teatro fa bene alla comunità" Prima il successo a Camerino, poi una vera e propria ovazione al teatro Vaccaj di Tolentino. Misantropo di Molière, con Giulio Scarpati e Valeria Solarino, ha portato in scena quello che forse da tempo mancava: il teatro.Una storia damore tormentata, inserita in una società che dimostra come gli uomini non siano cambiati dai tempi del Re Sole ad oggi.Il testo di Molière, scritto intorno alla metà del 1600, sembra essere nato prendendo spunto dalla società odiera. Ed è questo che stupisce e, allo stesso tempo, cattura lattenzione del pubblico grazie anche ad una interpretazione degli attori degna di uno degli autori più importanti del teatro classico francese.Giulio Scarpati e Valeria Solarino sono infatti diventati Alceste e Celimene, riuscendo a coinvolgere senza riserve gli spettatori nella loro storia damore impossibile e negli atteggiamenti così diversi nei confronti della società.E se il pubblico ne è rimasto sorpreso, la soddisfazione non è stata da meno per gli attori davanti al calore degli spettatori marchigiani: Il pubblico delle Marche è abituato al teatro - ha detto Giulio Scarpati ai microfoni di Radio C1 InBlu - quindi in realtà si gioca in casa. Il pubblico ama il teatro, anche se purtroppo viene spesso visto come una cosa accessoria, non necessaria. In realtà è una cosa necessaria, fa bene alla comunità: soprattutto alle comunità che vivono situazioni particolarmente difficili. Il teatro è un modo per tirar fuori sentimenti, emozioni e in qualche modo anche di esorcizzare tutte queste cose che vi sono successe.Giulia Sancricca
Prima il successo a Camerino, poi una vera e propria ovazione al teatro Vaccaj di Tolentino. Misantropo di Molière, con Giulio Scarpati e Valeria Solarino, ha portato in scena quello che forse da tempo mancava: il teatro.
Una storia d'amore tormentata, inserita in una società che dimostra come gli uomini non siano cambiati dai tempi del Re Sole ad oggi.
Il testo di Molière, scritto intorno alla metà del 1600, sembra essere nato prendendo spunto dalla società odiera. Ed è questo che stupisce e, allo stesso tempo, cattura l'attenzione del pubblico grazie anche ad una interpretazione degli attori degna di uno degli autori più importanti del teatro classico francese.
Giulio Scarpati e Valeria Solarino sono infatti diventati Alceste e Celimene, riuscendo a coinvolgere senza riserve gli spettatori nella loro storia d'amore impossibile e negli atteggiamenti così diversi nei confronti della società.
E se il pubblico ne è rimasto sorpreso, la soddisfazione non è stata da meno per gli attori davanti al calore degli spettatori marchigiani: "Il pubblico delle Marche è abituato al teatro - ha detto Giulio Scarpati ai microfoni di Radio C1 InBlu - quindi in realtà si gioca in casa. Il pubblico ama il teatro, anche se purtroppo viene spesso visto come una cosa accessoria, non necessaria. In realtà è una cosa necessaria, fa bene alla comunità: soprattutto alle comunità che vivono situazioni particolarmente difficili. Il teatro è un modo per tirar fuori sentimenti, emozioni e in qualche modo anche di esorcizzare tutte queste cose che vi sono successe".

Giulia Sancricca



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