Notizie di spettacolo nelle Marche

Traffico bloccato e lunghe code per un incidente verificatosi sulla strada 'Muccese' in loc Colle Pere. Due i veicoli coinvolti nel sinistro il cui bilancio è di tre feriti non gravi. Per cause da accertare due auto, una Lancia Y condotta da una giovane di Castelraimondo e una Citroen sulla quale viaggiavano due uomini originari del nord Italia, si sono scontrate. In seguito all'impatto la Citroen è stata sbalzata fuori dalla sede stradale finendo in un campo.  Sul posto si sono immediatamente portati i soccorsi e gli operatori del 118 di Matelica. In corso la ricostruzione della dinamica dell'incidente da parte della Polizia stradale di Camerino, intervenuta per i rilievi e per la regolamentazione della circolazione. Lunghe code di auto si sono formate lungo la strada a causa dell'incidente, con inevitabili disagi. Solo lievi ferite per i tre occupanti le auto. 

 

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Nei guai un giovane Kosovaro. Arrestato in flagranza di reato. È avvenuto ieri pomeriggio a Sarnano, in seguito alla conclusione di un’articolata attività di indagine da parte dei carabinieri della locale stazione. I militari hanno arrestati in flagranza di reato un residente a Sarnano, O.A. classe ’97 e nato in Kosovo. Celibe, operaio e incensurato, è stato denunciato due giorni fa da un coetaneo che gli aveva dovuto elargire, addirittura dal 2014, in seguito a ripetute minacce, diverse somme di denaro per un ammontare totale di 7mila euro circa. Il kosovaro utilizzava i soldi per alimentare il suo vizio del gioco alle slot machines.

I militari della stazione di Sarnano l’hanno sorpreso, ieri, mentre si faceva consegnare dalla vittima 160 euro. La somma è stata sequestrata e l’autorità giudiziaria ha immediatamente disposto gli arresti domiciliari. Attualmente sono in corso indagini per chiarire se ci siano altre vittime del giovane che sarà difeso da un avvocato nominato d’ufficio, Alberto Cristallini.
g.g.

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“Qualcosa si muove nel cantiere dell’Istituto tecnico tecnologico “Eustachio Divini” e questo, finalmente, torna a farci ben sperare”. 

E’ un cauto ottimismo quello che il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, mostra dopo che da questa mattina, uomini e mezzi sono tornati al lavoro nell’immensa area dove un tempo sorgeva il grande complesso scolastico, abbattuto a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016.

Le ruspe qui hanno prima raso al suolo le vecchie officine poi, a causa del sisma, l’intero stabile che sarà ricostruito proprio dov’era, tra i binari della ferrovia e viale Mazzini.

Preoccupato per un lungo stop ai lavori il primo cittadino settempedano ha in queste settimane investito della questione numerose autorità. Nelle scorse ore ne ha parlato nuovamente anche con il commissario straordinario alla Ricostruzione, Paola De Micheli, in un confronto urgente tenutosi dopo l’ultima forte scossa di terremoto che ha rigettato il Maceratese nell’incubo più totale.

“Personalmente – spiega il sindaco – sono tornata a prendermi l’impegno con il Commissario di seguire i lavori e, soprattutto, il rispetto delle tempistiche. Lo stesso impegno lo avevo già assunto con tutto il personale della scuola, le tante famiglie e gli studenti. Ho sempre detto di voler mantenere questa promessa anche se la scuola di fatto non è del Comune ma è di proprietà della Provincia. Vedremo nelle prossime settimane ma continueremo a vigilare e ad essere presenti”.
g.g.

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Le ulteriori scosse di terremoto che hanno investito il cratere dell'alto maceratese non hanno risparmiato neppure Castelraimondo, dove fin dai primissimi momenti il sindaco Renzo Marinelli, insieme ai tecnici comunali, ha attivato la macchina dei controlli. Nuovi danni sono stati riscontrati al cimitero cittadino, che è stato ulteriormente transennato nelle parti che potrebbero essere pericolose per l'incolumità delle persone, con le strutture già puntellate che non hanno subito ulteriori danni, mentre sono peggiorate le condizioni delle strutture più gravemente danneggiate. “Naturalmente la sensazione dominante per tutti è quella della paura per un terremoto che davvero sembra non avere mai fine – le parole del sindaco Renzo Marinelli – Fortunatamente i danni non sono stati ingenti, ad eccezione del cimitero del capoluogo dove la situazione si è aggravata rendendo necessaria una ulteriore limitazione all'accesso”. Proprio la situazione del cimitero cittadino costituisce una delle cartine di tornasole dei ritardi procedurali per le opere relative alla ricostruzione, fatto che preoccupa non poco il primo cittadino. “Non sappiamo proprio quando si potrà intervenire – continua Marinelli – La realtà è che il nostro cimitero era già stato ammesso a finanziamento, ma a distanza di molti mesi non è ancora stato emanato il decreto e neppure sappiamo come dover fare le gare per la progettazione visto che è tutto bloccato. Noi eravamo già pronti per metterlo a posto, ma ora non sono in grado di poter dare date o modalità. Pur non volendo scendere nella polemica non posso fare a meno di sottolineare come i tempi si stiano dilatando, anche se non ne conosciamo i motivi. Cimitero a parte, i maggiori problemi riguardano coloro che ancora non hanno un'abitazione, che stanno aspettando le casette, per le quali è imminente la consegna. Altra urgenza è quella della consegna degli appartamenti che, però, ancora non sono stati acquistati. Tutto è inspiegabilmente fermo. Cerchiamo almeno di sistemare le persone che ancora non hanno un tetto, poi vedremo il da farsi anche per le opere pubbliche”.

 

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 Di nuovo in attività, a poche ore dalla scossa delle 5.11 del 10 aprile, il Panificio Fronzi di Pieve Torina. Alle 18.00 dello stesso giorno tutto era tornato come prima, grazie alla grande determinazione del suo titolare Daniele Pascoli e di tutto il suo staff. Impresa non facile, se si pensa allo scenario che ci si è trovati davanti pochi minuti dopo quella scossa di magnitudo 4.6 in zona di epicentro. "  Nessun danno al laboratorio che è rimasto intatto- dice il titolare- ; nell'area del bar è invece crollato il controsoffitto in  cartongesso che è piombato sugli scaffali sottostanti. Risultato tante bottiglie rotte, articoli alimentari da buttare caduti in seguito al sisma e, molto altro materiale danneggiato dal crollo".

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"Il bar è proprio di fianco al laboratorio e, appena dopo la forte scossa, il primo pensiero è stato per il locale; uscendo dalla porta del laboratorio sono entrato nel negozio, trovando tutto a terra. Facciamo orario continuato dalle 5.30 del mattino a mezzanotte e il bar era quasi in fase di apertura; non ci ho pensato due volte - continua Daniele Pascoli- ho immediatamente chiamato imbianchini e ditta specilizzata nel cartongesso, trovandoli subito disponibili e operativi".  Lo spirito combattivo di Daniele Pascoli, aveva già avuto modo di esprimersi in tutta la sua forza già dopo il sisma del 2016, in seguito al quale, causa danni strutturali,  aveva dovuto abbandonare l'originaria sede del panificio e rinunciare anche al punto vendita dei suoi prodotti del quale, proprio nella giornata odierna, è in corso l'abbattimento. A giugno 2017  una grande festa per inaugurare un nuovissimo laboratorio e punto vendita  all'ingresso del paese, punto di ritrovo e di aggregazione per tutta la comunità: " Il mio è un carattere particolare- confessa Daniele- Mi piace poco perdere; dal 2001 la mia è stata una ricerca costante nel migliorare l'attività e, pur tra mille difficoltà, sono riuscito ad arrivare ad un buon livello. A darmi maggiore spinta e coraggio è il fantastico gruppo di ragazzi che collabora con me, determinato a non arrendersi, nonostante ognuno di loro insieme a me si trovi a lavorare sotto il continuo stress psicologico di un evento sismico che sembra non finire mai. Ma eccoci qua di nuovo, operativi dodici ore al giorno e, più forti di prima".  

Tante le consegne quotidiane che il Panificio Fronzi effettua in tutta la provincia di Macerata. Pane, pizze e dolci appena sfornati, si mettono in viaggio per raggiungere negozi e supermercati e, con la loro bontà, arrivare sulle tavole dei consumatori. La zona servita da forniture giornaliere, copre gran parte dell’entroterra, fino ad arrivare a Macerata città.

C.C.

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Ancora una volta il terremoto  ha messo a dura prova il patrimonio e le opere d'arte già provate dalla crisi sismica, che va avanti ormai da un anno e mezzo, a partire da Muccia, epicentro di tante scosse di assestamento ma soprattutto dell’ultima più forte, di magnitudo 4.6.

A fare il punto è Carlo Morosi, ingegneri dell’arcidiocesi di Camerino-San Severino: “Abbiamo effettuato un sopralluogo e la struttura più lesionata è risultata quella della chiesa di Santa Maria in Varano, di fronte al cimitero.
Lì si è verificato il crollo della cella campanaria ed  abbiamo recuperato la campana. ( sotto nella foto )
campana di Muccia 
 
Venerdì faremo un sopralluogo - ha aggiunto - coi tecnici del Mibact e della protezione civile per capire l’entità, l’importo del danno e dei lavori di restauro”.
Contemporaneamente, fa sapere Morosi, verrà effettuata la messa in sicurezza  per la salvaguardia dell’immobile e degli affreschi.
 
( sotto nella foto la chiesa di Santa Maria in Varano )
 
chiesa di Santa Maria in Varano primo piano
 
 
Ma Santa Maria in Varano non è l’unica chiesa che ha subito danni: “Un’altra che è stata lesionata - ha spiegato - è la chiesa di San Biagio, al centro di Muccia,
 
chiesa di san biagio a Muccia crollo camorcanna 
 
 
dove ci sono stati crolli  della camorcanna interna e nella parte posteriore dell’abside sono aumentate le lesioni. Da un primo sopralluogo anche il campanile già puntellato dai Vigili del Fuoco è stato danneggiato ulteriormente”. 
Per quanto riguarda le chiese del centro storico di Camerino, dove è impossibile entrare, domani mattina ci sarà modo di andare a controllare la situazione: “Con l’ingegnere del Comune controlleremo il palazzo Arcivescovile, la chiesa di Santa Maria in Via e il Duomo che sono state già messe in sicurezza e non dovrebbero aver subito ulteriori danni”.
 
Altri sopralluoghi sono stati effettuati dall'architetto Giovanni Falaschi, responsabile dell'ufficio Uccat dell'arcidiocesi di Camerino-San Severino, nei territori di Muccia e Pieve Torina. "Gravi i danni riportati dalle strutture che non hanno ancora beneficiato della messa in sicurezza, in particolar modo la chiesa di San Michele Arcangelo di Fiume (Pieve Torina). Foto
 
pieve torina s.michele arcangelo fiume
 
Anche la chiesa di San Giovanni Battista a Gagliano di Camerino fin ora agibile, ha riportato puntuali ma significativi danni. ( nelle prossime tre foto i danni dell'ultimo terremoto )
 
camerino s.giovanni b. gagliano 1 vela campanaria
 
 
camerino s.giovanni b. gagliano 2 vela campanaria
 
camerino s.giovanni b. gagliano 3 concio espulso
 
 
In particolar modo - ha precisato - ai maschi murari dei lati corti e alla vela campanaria.
Resiste stoicamente, nonostante sorga sull'epicentro, la chiesa di Santa Maria di Seggiole a Pieve Torina, i cui danni lievi in facciata e alla vela campanaria sfigurano rispetto a quelli riportati dalle altre chiese più lontane". 
g.g.
 
pieve torina s.maria delle grazie seggiole
 
Sotto nella foto la chiesa di S.Paterniano Antico a Pieve Torina
 
pieve torina s.paterniano antico
 
 
 
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Le scosse di terremoto della notte, la più forte delle quale di magnitudo 4.7, che hanno avuto come epicentro la zona compresa fra Muccia e Pieve Torina hanno riacceso nella popolazione una paura mai sopita. Subito si è attivata anche la macchina della Protezione civile, con i sindaci dei comuni interessati che hanno proceduto a verifiche e controlli qadottando misure di interdizione alle zone rosse già gravemente danneggiate. Una riunione di emergenza per fare il punto della situazione è stata convocata a Pieve Torina alla presenza del Commissario straordinario alla Ricostruzione Paola De Micheli, del capo Dipartimento nazionale di Protezione civile Angelo Borrelli, del Governatore Luca Ceriscioli, dell'assessore regionale Angelo Sciapichetti, cui hanno preso parte i sindaci Alessandro Gentilucci (Pieve Torina), Mario Baroni (Muccia), Gianluca Pasqui (Camerino), Luca Giuseppetti (Caldarola), il neo senatore e primo cittadino di Visso Giuliano Pazzaglini, l'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, il comandante della Compagnia carabinieri di Camerino Roberto Cara, il comandante della Guardia di Finanza Antonio di Palo 

 

tavolo tecnico a Pieve Torina

 

Pieve Torina intervento senatore Pazzaglini

 

vescovo e sindaci

 

partecipanti alla riunione

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servizio in aggiornamento

Di nuovo risveglio di paura per le zone terremotate del centro Italia. Il primo rilevamento dell’Ingv dava una magnitudo di 5.2 a 2 km da Muccia. Il dato si è poi assestato a 4.7.

Tanta la paura, e ricomincia anche la conta dei danni. Ma quel che è più grave è che all’interno delle Sae, soluzioni abitative d’emergenza, in alcuni casi sono crollati i pensili, cosa che avrebbe potuto ferire chiunque si fosse trovato nei paraggi. 

A Camerino il Sindaco Pasqui all'Ansa

"Danni? Qui tutto il centro della città è ancora zona rossa, ora stiamo facendo verifiche fuori, poi faremo accertamenti anche lì dentro". Intanto però il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, dopo la scossa 4.7 delle 5:11 di oggi, ha bloccato tutti gli accessi alla zona rossa, "tranne quelli delle ditte specializzate che stanno lavorando". Divieto in particolare per i cittadini che ancora oggi - spiega all'ANSA - "vanno a recuperare oggetti personali dalle case inagibili". Pasqui non vuole esser allarmista, ma - sottolinea, ricordando le scosse dei giorni scorsi - "mi sembra che questo fenomeno sismico stia andando a crescere, non a diminuire". 

 

 Le foto della casetta di Muccia con i danni e sotto il muretto di contenimento a Pieve Torina che ha ceduto alle vibrazioni.

 

casetta crollo pievetorina

Sae1

Sae 2

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Lunedì, 09 Aprile 2018 18:55

Le città degli eccidi in rete

Le città degli eccidi in rete. Un progetto promosso dall’Unione Montana dei Monti Azzurri, dai cinque comuni (Cessapalombo, Belforte, Caldarola, Camporotondo e Serrapetrona) e da Tolentino che metta in rete tutti i comuni d’Italia in cui sono avvenuti degli eccidi. Lo scopo, quello di ottenere dei finanziamenti per promuovere la formazione e la promozione costante e permanente nelle scuole in merito ai momenti storici in cui avvennero gli eccidi.

L’Unione Montana - spiega il presidente Giampiero Feliciotti - ha sempre partecipato alla celebrazione degli anniversari e alla marcia della memoria per gli eccidi di Montalto. Ora però si ravvede la necessità di mettere in rete le circa 13 città italiane che hanno avuto gli eccidi per un progetto volto ad ottenere risorse per la formazione nelle scuole che abbia come tema proprio il periodo degli eccidi”. È in questo senso che andava l’incontro dello scorso sabato sera organizzato dall’Unione Montana a cui sono stati invitati il comune di Boves, che i nazisti incendiarono durante la Seconda Guerra Mondiale e dove uccisero centinaia di giovani, e il comune di Castel di Godego (nel trevisano), dove avvenne l’ultimo eccidio italiano in ordine cronologico: “Stiamo cercando di metterci in rete - è tornato a spiegare Feliciotti - sancendo un patto di fratellanza proprio a Cessapalombo sabato sera, unitamente ai cinque comuni e a quello di Tolentino. È stato mostrato una video-intervista a cura della regista Laura De Santis, che verrà distribuito nelle scuole. Sono 50 minuti in cui un anziano di oltre 90 anni racconta i particolari, i luoghi e i fatti dell’eccidio. I giovani - ha aggiunto - devono conoscere la storia da testimonianze dirette piuttosto che dai libri. Al progetto europeo collaboreranno anche Unicam e Unimc”.

 

Il presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri con i sindaci  di Boves (CN) e Castel di Godego (TV)

sindaci

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I carabinieri della stazione di Appignano, coadiuvati dai colleghi di Corridonia e Cingoli, hanno arrestato due cittadini Albanesi, un 28enne residente a Macerata censurato, ed il cognato, 21enne incensurato, per atti persecutori e lesioni aggravate.

Tutto è inizia quando l’ormai ex convivente del 28enne Albanese inizia una relazione sentimentale con un italiano. allo straniero la cosa non va giù ed inizia una serie di atti minacciosi e persecutori sia verso l’ex compagna che verso il nuovo amore della donna.

Sono scattate così le denunce nei suoi confronti che no non sono bastate a placare il reancore del geloso “Otello”.

L’epilogo nella serata di ieri quando l’Albanese, con la complicità del connazionale, aggredisce brutalmente, utilizzando anche un attrezzo in ferro ( nella foto ), il nuovo amore della sua ex convivente, un italiano 43enne della zona.

L’uomo è finito all'ospedale per policontusioni e ne avrà per 30 giorni.

I carabinieri di Appignano, intervenuti dopo l’aggressione, ricevute le prime notizie, hanno iniziato le ricerche e in breve tempo riescono ad identificare il complice e dopo poco il 29enne viene rintracciato nei pressi della sua abitazione mentre il complice poco distante.

Nell’auto del 28enne viene recuperata la spranga in ferro, un attrezzo di 70 cm e del peso di oltre 2 chilogrammi, solitamente utilizzato dai camionisti per lo smontaggio dei bulloni per il cambio pneumatici. l’arnese è stato sequestrato.

I due sono stati arrestati. il 28enne con l’accusa di “stalking” e lesioni mentre il complice di lesioni in concorso

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