Pasqui replica a Mangialardi.

Lunedì, 04 Marzo 2019 15:32 | Letto 1843 volte   Clicca per ascolare il testo Pasqui replica a Mangialardi. Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui replica alle recenti esternazioni del presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi e nell’occasione, chiarisce anche alcune questioni relative al Comitato dei sindaci del cratere. Nel corso della conferenza stampa  appositamente convocata,  Pasqui  ha anche consegnato dei documenti ufficiali nelle mani degli operatori dell’informazione. Al centro del suo intervento, le argomentazioni in risposta alle critiche fatte dal presidente Anci Marche, allindomani dell’istituzione del Comitato dei sindaci, arrivata dopo che il sindaco di Camerino ha rinunciato al ruolo di coordinatore dei comuni del cratere, affidatogli dall’Anci nazionale nel 2017 Tra le righe, lo stesso Mangialardi ha anche fatto notare che il primo cittadino di Camerino  non si sarebbe speso molto per il ruolo che gli era stato attribuito. “ A testimonianza che le mie non sono solo parole- dice Pasqui- ho voluto consegnare i documenti ufficiali di questa vicenda e la corrispondenza intercorsa con l’Anci nazionale. Da uomo delle istituzioni qual è un primo cittadino, ho lavorato in silenzio per non dover dire cose molto spiacevoli nei confronti dell’istituzione ANCI, che rispetto moltissimo e che mi rappresenta.. E’ chiaro che le istituzioni sono fatte da uomini ma evidentemente, chi oggi le guida non sta facendo un percorso tale da dare reale dignità e rappresentanza a questi territori.  Pasqui ha poi raccontato i particolari della vicenda iniziata con lincarico attribuitogli attraverso   un documento che riportava a chiare lettere, che non avrebbe potuto godere di poteri assoluti, dovendo sempre far riferimento alla sede centrale e agli organi preposti.  Subito dopo aver ricevuto l incarico che sostanzialmente dice di essere un collaboratore, mentre le direttive le danno altri- ha spiegato Pasqui-  ho chiesto al presidente nazionale di dirmi quello che avrei dovuto fare, constatando giorno per giorno che il presidente nazionale non rispondeva al telefono e neppure alle mie lettere; addirittura avevo inviato lettera anche per il tramite del suo dirigente Ragonesi e per conoscenza al vicepresidente Pella, chiedendo una risposta scritta su quello che avrei dovuto fare, senza ricevere alcuna risposta.  La situazione è poi diventata anche più chiara quando attraverso la  mia segreteria,  ho chiesto che mi fossero inviati i nominativi e le mail  dei sindaci dei 138 comuni del cratere e, a tutt oggi, ancora sto attendendo. Tutto questo - prosegue il sindaco- porta ad avere un quadro molto chiaro che dimostra la volontà di non far funzionare  un ruolo che invece reputo che sarebbe stato estremamente importante. Chi mi meraviglia - aggiunge il sindaco-  è il presidente dellANCI regionale Mangialardi che, anzi non mi meraviglia neppure tanto, perché nel  ruolo che svolge da presidente, ho sempre visto la sua grande incapacità di azione  e unattenzione inesistente nei confronti dei nostri territori montani. Dalle nostre parti, tranne una visita molto veloce qualche ora dopo levento calamitoso, non lho più visto ed è molto difficile anche da rintracciare. Un presidente che oltretutto non non è stato sentinella al ”come e dove” sono stati utilizzati i fondi europei destinati credo anche con la volontà di darli a questi popoli terremotati, tanto che se non erro, parte di questi fondi  sono stati  approvati con la delibera di giunta regionale n. 20 e rivolti  anche su Senigallia, comune dove lui fa il sindaco; fondi utilizzati per Urbino, per Ancona, per Pesaro. Per carità- sottolinea Pasqui- se questo è accaduto sicuramente è perchè il tutto è stato fatto in termini di legge , ma in termini di  moralità e di giusta politica,  sollevano però dei grandi punti interrogativi.  Un presidente Anci che fa tutto questo e che nel corso di una riunione a Roma  presente anche il dottor Oreficini,  addirittura dice al sottoscritto che io avrei dovuto sostanzialmente interfacciarmi con i presidenti delle Anci regionali e non con i sindaci è tutto dire. Al presidente Mangialardi, sindaco di Senigallia tutta la mia comprensione per il suo disconoscere totalmente il tema terremoto; lo capisco fa il sindaco a Senigallia si sveglia la mattina e vede il mare e le belle strutture  mentre noi qui viviamo in una realtà ben diversa. E allora, così come ho fatto con il sindaco di Pesaro, invito anche lui a venire da queste parti, ad andare dai colleghi  sindaci di Castelsantangelo sul Nera, di Visso, di Ussita e  se vuole, magari posso anche fare da guida per evitare che si perda intorno a queste nostre strade tortuose. Non sono giochi questi; per rappresentare i comuni del cratere nell’ANCI regionale hanno dato incarico ad un bravissimo collega e ad una bravissima persona quale il  sindaco di Fermo, comune fuori cratere. Che altro aggiungere. Aggiungerei tanta compassione, se non si parlasse di problemi reali dei nostri cittadini.  Da qui è partita lidea per la costituzione del comitato dei sindaci,  ad oggi composto da quelli che vi hanno aderito.  Racchiude tutti i sindaci dei comuni fortemente colpiti: Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto, Pieve Torina, Castel SantAngelo, Ussita e tanti altri comuni delle varie regioni.  Cè la volontà di farci convocare e farci ricevere dal Presidente del Consiglio tutti e 138, perché comunque vanno tutelati anche quei cittadini di quei comuni i cui sindaci non hanno voluto aderire. Capisco chi, come il sindaco di Matelica, è contrario- conclude Gianluca Pasqui-  credo però che si debba garantire anche quel matelicese che ha un problema e che quindi deve essere sostenuto; per cui  la volontà è che questo comitato deve lavorare per tutti, sia per i presenti che per gli assenti con un ruolo istituzionale. Credo che la massima istituzione siano i sindaci  che in questo caso hanno la volontà di collaborare con un governo che ha raccolto la difficile eredità del precedente e che, deve iniziare a fare un percorso giusto per questi territori.  E nel  dover fare questo avrà tutto lappoggio di coloro che in trincea tutti i giorni,  hanno capito tutti i problemi che gli sono stati riferiti dalla gente. Uniti lavoreremo  per la gente, per linteresse di questa terra e soprattutto dei nostri figli. 

Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui replica alle recenti esternazioni del presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi e nell’occasione, chiarisce anche alcune questioni relative al Comitato dei sindaci del cratere. Nel corso della conferenza stampa  appositamente convocata,  Pasqui  ha anche consegnato dei documenti ufficiali nelle mani degli operatori dell’informazione. Al centro del suo intervento, le argomentazioni in risposta alle critiche fatte dal presidente Anci Marche, all'indomani dell’istituzione del Comitato dei sindaci, arrivata dopo che il sindaco di Camerino ha rinunciato al ruolo di coordinatore dei comuni del cratere, affidatogli dall’Anci nazionale nel 2017

Tra le righe, lo stesso Mangialardi ha anche fatto notare che il primo cittadino di Camerino  non si sarebbe speso molto per il ruolo che gli era stato attribuito. “ A testimonianza che le mie non sono solo parole- dice Pasqui- ho voluto consegnare i documenti ufficiali di questa vicenda e la corrispondenza intercorsa con l’Anci nazionale. Da uomo delle istituzioni qual è un primo cittadino, ho lavorato in silenzio per non dover dire cose molto spiacevoli nei confronti dell’istituzione ANCI, che rispetto moltissimo e che mi rappresenta.. E’ chiaro che le istituzioni sono fatte da uomini ma evidentemente, chi oggi le guida non sta facendo un percorso tale da dare reale dignità e rappresentanza a questi territori".  Pasqui ha poi raccontato i particolari della vicenda iniziata con l'incarico attribuitogli attraverso   un documento che riportava a chiare lettere, che non avrebbe potuto godere di poteri assoluti, dovendo sempre far riferimento alla sede centrale e agli organi preposti. 

"Subito dopo aver ricevuto l' incarico che sostanzialmente dice di essere un collaboratore, mentre le direttive le danno altri- ha spiegato Pasqui-  ho chiesto al presidente nazionale di dirmi quello che avrei dovuto fare, constatando giorno per giorno che il presidente nazionale non rispondeva al telefono e neppure alle mie lettere; addirittura avevo inviato lettera anche per il tramite del suo dirigente Ragonesi e per conoscenza al vicepresidente Pella, chiedendo una risposta scritta su quello che avrei dovuto fare, senza ricevere alcuna risposta.  La situazione è poi diventata anche più chiara quando attraverso la  mia segreteria,  ho chiesto che mi fossero inviati i nominativi e le mail  dei sindaci dei 138 comuni del cratere e, a tutt' oggi, ancora sto attendendo. Tutto questo - prosegue il sindaco- porta ad avere un quadro molto chiaro che dimostra la volontà di non far funzionare  un ruolo che invece reputo che sarebbe stato estremamente importante. Chi mi meraviglia - aggiunge il sindaco-  è il presidente dell'ANCI regionale Mangialardi che, anzi non mi meraviglia neppure tanto, perché nel  ruolo che svolge da presidente, ho sempre visto la sua grande incapacità di azione  e un'attenzione inesistente nei confronti dei nostri territori montani. Dalle nostre parti, tranne una visita molto veloce qualche ora dopo l'evento calamitoso, non l'ho più visto ed è molto difficile anche da rintracciare. Un presidente che oltretutto non non è stato sentinella al ”come e dove” sono stati utilizzati i fondi europei destinati credo anche con la volontà di darli a questi popoli terremotati, tanto che se non erro, parte di questi fondi  sono stati  approvati con la delibera di giunta regionale n. 20 e rivolti  anche su Senigallia, comune dove lui fa il sindaco; fondi utilizzati per Urbino, per Ancona, per Pesaro. Per carità- sottolinea Pasqui- se questo è accaduto sicuramente è perchè il tutto è stato fatto in termini di legge , ma in termini di  moralità e di giusta politica,  sollevano però dei grandi punti interrogativi.  Un presidente Anci che fa tutto questo e che nel corso di una riunione a Roma  presente anche il dottor Oreficini,  addirittura dice al sottoscritto che io avrei dovuto sostanzialmente interfacciarmi con i presidenti delle Anci regionali e non con i sindaci è tutto dire. Al presidente Mangialardi, sindaco di Senigallia tutta la mia comprensione per il suo disconoscere totalmente il tema terremoto; lo capisco fa il sindaco a Senigallia si sveglia la mattina e vede il mare e le belle strutture  mentre noi qui viviamo in una realtà ben diversa. E allora, così come ho fatto con il sindaco di Pesaro, invito anche lui a venire da queste parti, ad andare dai colleghi  sindaci di Castelsantangelo sul Nera, di Visso, di Ussita e  se vuole, magari posso anche fare da guida per evitare che si perda intorno a queste nostre strade tortuose. Non sono giochi questi; per rappresentare i comuni del cratere nell’ANCI regionale hanno dato incarico ad un bravissimo collega e ad una bravissima persona quale il  sindaco di Fermo, comune fuori cratere. Che altro aggiungere. Aggiungerei tanta compassione, se non si parlasse di problemi reali dei nostri cittadini.  Da qui è partita l'idea per la costituzione del comitato dei sindaci,  ad oggi composto da quelli che vi hanno aderito.  Racchiude tutti i sindaci dei comuni fortemente colpiti: Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto, Pieve Torina, Castel Sant'Angelo, Ussita e tanti altri comuni delle varie regioni.  C'è la volontà di farci convocare e farci ricevere dal Presidente del Consiglio tutti e 138, perché comunque vanno tutelati anche quei cittadini di quei comuni i cui sindaci non hanno voluto aderire. Capisco chi, come il sindaco di Matelica, è contrario- conclude Gianluca Pasqui-  credo però che si debba garantire anche quel matelicese che ha un problema e che quindi deve essere sostenuto; per cui  la volontà è che questo comitato deve lavorare per tutti, sia per i presenti che per gli assenti con un ruolo istituzionale. Credo che la massima istituzione siano i sindaci  che in questo caso hanno la volontà di collaborare con un governo che ha raccolto la difficile eredità del precedente e che, deve iniziare a fare un percorso giusto per questi territori.  E nel  dover fare questo avrà tutto l'appoggio di coloro che in trincea tutti i giorni,  hanno capito tutti i problemi che gli sono stati riferiti dalla gente. Uniti lavoreremo  per la gente, per l'interesse di questa terra e soprattutto dei nostri figli". 

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