Notizie sportive nelle Marche
Ha compiuto 20 anni lo scorso anno, ma non si ferma la voglia di sviluppo. Il “Portale territoriale della provincia di Macerata”, conosciuto anche come SINP, che raccoglie in un unico sito internet le informazioni di molti enti pubblici del territorio (provincia, comuni, uffici statali e ordini professionali), inglobando in un unico strumento di rapida consultazione tutti i servizi e le informazioni che interessano i cittadini, compie un ulteriore passo per offrire agli abitanti una maggiore conoscenza della realtà in cui vivono.

Nasce, così, il progetto “CST Macerata condivide", uno spazio all’interno del portale, accessibile anche con un proprio indirizzo dedicato, che aggrega gli “open data", informazioni prodotte e aggiornate dalle amministrazioni pubbliche rese disponibili gratis a chi abbia interesse al loro utilizzo, degli enti pubblici del territorio, attuando il principio della massima trasparenza.

I singoli cittadini e le associazioni di categoria, ma anche imprese, università, centri di ricerca hanno così nuove modalità di verificare che la pubblica amministrazione agisca nella piena correttezza delle regole.

Attualmente in provincia di Macerata il progetto coinvolge 54 comuni e 3 unioni montane ed è finalizzato proprio alla raccolta ed esposizione aggregata dei dati disponibili nel territorio degli enti proponenti, suddivisi in undici gruppi tematici: ambiente, cultura, economica, educazione, lavoro, pubblica amministrazione, salute, sport, territorio, trasporti, turismo.

Ecco quindi che lo slogan del Portale territoriale della provincia di Macerata, "tutto e tutti insieme", centra in pieno lo scopo originario con il quale nel 1999 ha mosso i suoi primi passi.

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Inserire gli agriturismi nel Fondo ristorazione da 600 milioni di euro per contributi a fondo perduto fino a un massimo di 10mila euro da destinare all'acquisto di prodotti agroalimentari made in Italy. Questa la richiesta di Coldiretti a livello nazionale. A livello locale quello che preoccupa i vertici è invece l’inserimento delle Marche nella “zona arancione”, decisione che ha inferto un altro duro colpo al settore agroalimentare e della ristorazione: la chiusura delle attività è un danno a effetto domino, che si ripercuote su tutte le aziende agricole fornitrici di ristoranti e bar, non solo quelle del settore vitivinicolo, ma anche i produttori di carni, formaggi, olio e verdure. Dopo l'esperienza primaverile, quando le aziende si sono reinventate per garantire la produzione e la vendita di cibo, questa decisione rischia di essere il colpo di grazia per diversi settori. Il commento della presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni: “È soprattutto la tempistica nell’annunciare la zona arancione che ci lascia perplessi, arrivata dopo che le attività agrituristiche avevano già preso prenotazioni e improntato il lavoro della domenica. In questi mesi i ristoratori, in particolare gli agriturismi, avevano adottato ferree misure anti contagio, anche con un impegno economico aziendale non indifferente e la rinnovata chiusura va ad aggravare una situazione già molto compromessa. Servono subito ingenti misure di sostegno, liquidità per le imprese colpite, meno chiusure e più controlli per far rispettare le norme. In questi giorni con la Regione stiamo concertando l'apertura di altri due fondi per agriturismi e allevamenti bovini: continueremo a lavorare su questo fronte almeno fino alla fine della fase emergenziale. Inoltre, ci rivolgiamo ai consumatori delle Marche e alla grande distribuzione affinché prediligano acquisti di prodotto marchigiano, per sostenere la filiera e per scongiurare lo spreco di cibo”.

Red.
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È una situazione drammatica quella della casa di riposo Lazzarelli di San Severino Marche: 34 anziani, ospiti della struttura, sono positivi al Covid 19. Alla gravità di questi numeri si aggiunge la positività al virus di 9 OSS e 4 infermiere che operano nella struttura.

La sindaca Rosa Piermattei non nasconde la preoccupazione, e lancia l’appello: “La nostra Casa di riposo è in emergenza e senza personale è impossibile gestirla. Per questo ancora una volta richiedo l’immediato intervento di personale dell’Esercito”.

Il personale della nostra Casa di riposo – prosegue la sindaca – oggi risulta praticamente dimezzato a causa dell’epidemia da Covid19. L’emergenza scattata all’interno della struttura ci toglie il sonno. I numeri sono in crescita: abbiamo 34 anziani ospiti positivi. A questi si devono aggiungere 9 operatrici socio sanitarie e 4 infermiere. Le condizioni degli anziani ospiti variano giornalmente, per qualche degente si è reso necessario il trasferito in strutture Covid per non pesare soprattutto sull’organizzazione della struttura che deve fare i conti anche con l’allestimento dei percorsi sporco pulito. Praticamente per gestire al meglio la situazione si dovrebbe avere il doppio del personale rispetto alla normalità e invece, a causa dei contagi in struttura, oggi il personale è esattamente dimezzato. Al momento – conclude la Piermattei – il servizio Usca dell’Asur ha messo a disposizione un dottore e un infermiere per effettuare tutti i controlli mentre la cooperativa che gestisce il servizio assistenziale si sta adoperando per sostituire il personale risultato positivo ai tamponi”.

Red.
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Treia ha registrato il secondo decesso legato al Covid in questa seconda ondata autunnale. Dopo i sei della prima ondata primaverile, oggi ha perso la vita Bruna Foglia, 56enne, che da tempo combatteva con una malattia. Molto conosciuta in comune, era ricoverata all’Hospice di San Severino Marche. Il sindaco Franco Capponi ha fatto le condoglianze alla famiglia: il marito della donna, Euro Colcerasa è dipendente del comune treiese.

Il sindaco Capponi ha quindi fatto il punto sulla situazione Coronavirus nel treiese: “Abbiamo 162 persone in isolamento, di cui 110 positive: questa seconda ondata è pericolosa tanto quanto quella della scorsa primavera, anzi i numeri in costante aumento fanno capire come la situazione sia grave. Raccomando a tutti di continuare a tenere alto il livello di attenzione, rispettando le distanze e utilizzando sempre i dispositivi di protezione individuale. Alla comunità treiese si chiede la massima collaborazione e responsabilità, perché solo tutti insieme si può sconfiggere questa insidiosa malattia”.

Red.
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L'insorgenza di un caso di positività al Covid 19 registrato in un docente è alla base della chiusura a titolo precauzionale  delle scuole secondarie di primo grado di Sarnano e Gualdo. Il provvedimento di chiusura è stato deciso dall'Asur Area Vasta 3  a valere dal 16 al 20 novembre, periodo nel quale sarà soggetta a valutazione l'eventualità di un prolungamento o meno della chiusura.  
luca piergentili
"Ci stiamo attenendo a quelle che sono le scrupolose misure formulate dall'Asur - spiega il sindaco di Sarnano Luca Piergentili- Per i ragazzini c'è dunque l'obbligo di stare in casa, adottando la didattica a distanza secondo l'orario già in vigore. Il termine fissato è di 6 giorni in quanto la positività che è stata riscontrata nel docente, è riferita al sabato della settimana scorsa. Dato che nel periodo interessato non sono stati comunque evidenziati dalla scuola casi di positività, confidiamo che la situazione possa rimanere tale: la chiusura è solo a titolo precauzionale, soggetta a tutte le valutazioni del caso e a tutte le procedure alle quali ci atterremo in maniera scrupolosa. Prima del rientro in presenza- continua il sindaco-, come da disposizioni sanitarie, i locali delle scuole saranno sanificati a cura dell'Ente Locale".
Sul fronte dell'aggiornamento dei contagi nel territorio comunale di Sarnano, l'ultimo dato è di 19 positivi e 10 persone in quarantena. La situazione viene costantemente monitorata e aggiornata dal primo cittadino utilizzando i social per riferire quotidianamente di ogni riscontro che emerga dai tabulati, allo scopo di informare la popolazione sulla situazione dei contagi.

Il sindaco Alessio Vita
Il rilievo di un caso di positività al Coronavirus, ha costretto alla chiusura anche l'asilo nido di Belforte del Chienti.
"Il riscontro è riferito al pomeriggio dello scorso sabato- comunica il sindaco Alessio Vita-. La segnalazione è pervenuta dal genitore di un bambino e, contestualmente, ci siamo premurati di attivare tutte le procedure, interessando subito la coopoerativa che ha in gestione il servizio e di segnalare all'ASUR il caso di positività. La chiusura dell'asilo nido - aggiunge-, si protrarrà per tutta la settimana in corso, in quanto la quarantena dei bambini sarà di 14 giorni a partire dall'ultimo giorno di possibile contatto con il positivo. Ne frattempo, come previsto dal protocollo, abbiamo provveduto a contattare un'azienda specializzata iche si sta già occupando della sanificazione di tutti i locali e, salvo nuove notizie, contiamo di riaprire l'asilo già lunedì 23 novembre". L'ultimo aggiornamento sul fronte dei contagi registra a Belforte 5 positivi e 2 persone in quarantena.
" Rispetto ad altri comuni- conclude Alessio Vita- i nostri numeri sono incoraggianti  ma è chiaro che il quadro è estremamente complesso ed esige da parte di ognuno il rispetto di tutte le misure e la massima attenzione".

Carla Campetella 


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La decisione del governo di inserire le Marche tra le regioni in zona arancione ha scatenato una serie di polemiche a destra e a sinistra.
Nonostante l'appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a non dividersi in questo momento delicato per la pandemia, dalla Lega è arrivata la stoccata del Commissario, On. Riccardo Augusto Marchetti che in una nota ha sottolineato: "Sto preparando un’interrogazione al Ministro Speranza per avere adeguati chiarimenti nel merito e nel calcolo dei parametri che hanno portato l’esecutivo a paralizzare le Marche dichiarandole regione a rischio medio-alto - ha precisato Marchetti - si riferisce ai dati dell’ultima settimana di ottobre, che già negli ultimi sette giorni hanno però subito un’inflessione in positivo. L’ordinanza del Governo è arrivata soltanto nel primo pomeriggio di sabato 14 novembre e i provvedimenti entreranno in vigore a partire dalle 24 dello stesso giorno.
Sarebbe stato opportuno che l’esecutivo nazionale avesse avviato un confronto con i vertici della Regione Marche, ma da Roma solo una telefonata per comunicare quanto già deciso, senza possibilità di contraddittorio".

Ma anche da sinistra arriva una nota del capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi che boccia la gestione di Acquaroli. 
“Giorno dopo giorno si confermano tutti i timori che avevamo espresso sulla capacità della giunta Acquaroli di gestire questa difficile e complicata fase pandemica.
Il passaggio delle Marche in zona arancione era largamente prevedibile, visto l'incremento dei contagi a livello nazionale e regionale.
Le rassicurazioni in senso contrario invece, offerte appena qualche giorno fa dallo stesso presidente, dimostrano la scarsa comprensione  delle dinamiche di diffusione del virus da parte dell'esecutivo regionale. Dunque, diciamolo chiaramente  - afferma Mangialardi -  lo stato di confusione e incertezza in cui versa la maggioranza, nonché la superficialità con cui sta affrontando la pandemia di Covid-19, rappresentano un serio pericolo per la salute dei marchigiani. 
Anziché giocare al solito scaricabarile sul governo la maggioranza spieghi gli errori commessi nella gestione di quegli aspetti sanitari che hanno favorito il passaggio della regione in zona arancione, ovvero il superamento della soglia critica dei posti letto per i malati acuti e per le rianimazioni, il ritardo dell’esito dei tamponi da parte dei laboratori analisi, il sovraccarico dei dipendenti impegnati delle indagini epidemiologiche, l’apparizione di focolai nelle case di riposo nel sud delle Marche e il drammatico aumento dei morti.
Purtroppo questo è il risultato scontato non solo del disorientamento della giunta, ma anche dell’arroganza di una maggioranza che ha preferito politicizzare la pandemia, rigettando il confronto su alcune nostre proposte presentate durante l'ultimo consiglio, molte delle quali prevedevano azioni già sperimentate con successo nella scorsa primavera: dalla netta distinzione degli ospedali Covid da quelli non Covid, alla messa in sicurezza della case di riposo e delle Residenze sanitarie assistenziali, dal potenziamento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, all’apertura del Covid Hospital di Civitanova Marche".

M.S.





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Il sistema sanitario marchigiano è pronto per affrontare le sfide del Covid. L'eredità della precedente amministrazione, guidata dal Luca Ceriscioli,  ha lasciato in dote il Covid Center di Civitanova che è in funzione da alcune settimane per far fronte al costante aumento dei contagi e dei ricoveri a causa del Coronavirus.

Con la condizione attuale della pandemia e il recente passaggio delle Marche da regione “gialla” a regione “arancione” nonostante i dati confermino un rallentamento della crescita epidemiologica,  la situazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria attuale nel territorio marchigiano continua a dimostrare una buona capacità di tenuta all’ondata pandemica.
Le strutture sanitarie regionali hanno capacità e spazio importante a disposizione per accogliere sia i pazienti Covid-19 che i pazienti con patologie ordinarie. 
Lo confermano i dati degli ultimi giorni, il bisogno di terapia intensiva per pazienti Covid-19 è al momento stazionario.
Rispetto agli iniziali 115 posti letto di terapia intensiva, è stato approntato un incremento di più del 40% di posti letto aggiuntivi (per un totale ad oggi di 164 posti letto terapia intensiva), che consente di mantenere a disposizione dei cittadini le risposte per interventi chirurgici necessari per la garanzia della salute pubblica.

Inoltre, la rete ospedaliera del privato accreditato ha testimoniato la volontà di essere a disposizione per allargare l’offerta sia per pazienti Covid che per pazienti non-Covid, accettando i trasferimenti dagli ospedali pubblici e consentendo pertanto di liberare posti letto.
Dalla Regione fanno sapere che sono attive al momento 33 Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale (USCA) istituite dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Nelle strutture residenziali per anziani con ospiti covid-positivi, vengono inviate le squadre Usca ed anche medici professionisti specialisti dagli ospedali, garantendo una verifica quotidiana per permettere anche di ricoverare tempestivamente pazienti quando necessario.

Sono attive e in fase di potenziamento strutture residenziali post-acuzie che accolgono pazienti a seguito delle dimissioni dagli ospedali.

La Regione ha anche individuato nei giorni scorsi 10 alberghi, di cui 2 già contrattualizzati e aperti, per garantire l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria dei soggetti Covid positivi che non hanno bisogno di cure ospedaliere e che non possono effettuare l’isolamento delle proprie abitazioni.

Questi fattori permettono di rassicurare ad oggi la popolazione sulla tenuta del sistema sanitario regionale che sta reggendo prontamente alla seconda ondata pandemica ed è pronto a rispondere alle esigenze dei cittadini.
Si continua a monitorare costantemente la situazione nell’attesa di conoscere i dati delle prossime settimane.

M.S.






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Un camper per il tampone rapido nell'entroterra. E' la strategia messa in campo dalle Terme di Sarnano presiedute da Marco Nacciarriti.
"Per completare il servizio tamponi Covid 19 che viene svolto in sede - si legge in una nota della struttura - abbiamo deciso di mettere a disposizione il personale ed i servizi, sui territori delle cosiddette zone carenti vicine a Sarnano".

Una decisione scaturita anche a seguito delle nuove restrizioni regionali dovute alla trasformazione delle Marche da gialle ad arancioni.

“La sensibilizzazione verso la popolazione dell'entroterra - dice il presidente Nacciarriti - , nell’area cratere terremoto e quindi particolarmente già segnata, ci ha spinto a mettere a disposizione un camper appositamente attrezzato, per poter effettuare il tampone rapido antigenico ed i test sierologici direttamente sul territori.
Il nostro intento è quello di fornire un servizio alla popolazione provvedendo a fare vicino casa i tamponi rapidi e i test sierologici. Un servizio che sarà portato avanti n collaborazione con le amministrazioni locali individuate nelle aree dove prestare il servizio”. 

GS
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Perché dormiamo? Perché il sonno è uno strumento necessario per il benessere del nostro cervello. Lo studio del professor Michele Bellesi, professore associato presso la Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, sta portando avanti un progetto per la valutazione dell’uso del sonno e dei sogni come strumento per studiare lo stato di salute mentale, con particolare attenzione, in questo caso, alla popolazione del cratere.

Bellesi è un eccellente esempio di “rientro dei cervelli” a Unicam: dopo aver conseguito il dottorato di ricerca ha lavorato al Center for Sleep and Consciousness dell’Università del Wisconsin-Madison, per proseguire poi la sua attività di ricerca all’Università di Bristol, in un team di fama internazionale.

Tema, quello del “rientro dei cervelli” che il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari sottolinea con particolare enfasi, mettendo l’accento su quanto l’ateneo stia investendo nel campo della ricerca: “È una grandissima soddisfazione: le nuove forze che stiamo reclutando in Unicam in quest’ultimo anno sono testimonianza del nostro impegno nella ricerca. Tantissimi giovani: sono rientrati dei cervelli come il professor Bellesi, abbiamo trovato persone di grande valore. Voglio ricordare anche che stiamo facendo seminari multidisciplinari sul diritto al lavoro e sulle nuove tecnologie. Più in generale abbiamo cercato di rinnovare il nostro ateneo attraverso quella ‘impollinazione’ che può provenire da persone che vengono da altri atenei o da altre esperienze, magari condotte all’estero”.

red.
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Sabato, 14 Novembre 2020 11:28

Truffe assicurative, denunciato un 59enne

Truffe assicurative, denunciato un 59enne residente in provincia.
Si è conclusa così una operazione portata avanti dagli agenti della Polizia Locale di Macerata in collaborazione con gli uffici della Procura della Repubblica di Macerata.

Tutto è cominciato durante il lockdown quando, durante un controllo di routine, è stato contestato a un automobilista di non avere un’assicurazione valida. Alla risposta dell’uomo di aver pagato la quietanza, e anzi di aver sottoscritto con lo stesso ufficio anche l’assicurazione dell’auto della moglie e quella sulla casa, la Polizia locale di Macerata ha avviato le indagini, scoprendo che, in seguito ai pagamenti, non erano mai stati consegnati i relativi documenti, ma l’automobilista in mano aveva soltanto i preventivi.

Approfondendo le indagini è stato scoperto che erano state raggirate altre nove persone.

Per il titolare dell'agenzia assicurativa, con precedenti dello stesso tipo, il giudice per le indagini preliminari sta valutando se sussistano i presupposti per il rinvio a giudizio.

GS

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Radioc1inblu

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