Notizie sportive nelle Marche
Grande preoccupazione a San Severino Marche per l'alto numero di contagi da Covid 19 registrati presso la casa di riposo "Lazzarelli" è stata espressa dal sindaco Rosa Piermattei, che ha chiesto addirittura l'intervento dell'esercito a tutela degli 85 degenti e dei 50 operatori della struttura. I numeri, infatti, parlano di 35 anziani positivi, 5 dei quali trasferiti, e di 16 casi tra il personale sanitario e assistenziale.

"Una richiesta motivata dalla drammaticità della situazione - le parole del primo cittadino settempedano - visto che non riusciamo più a coprire i turni di assistenza. Una circostanza che provoca molti disagi ai nostri ospiti e che rende inapplicabile il piano previsto dall'Asur di dividere all'interno della struttura gli ospiti presenti, con il personale che non riesce a garantire più assistenza a causa dei numeri ridotti. La stessa Asur ha cercato di venire incontro a queste esigenze fornendo unità di personale che, però, non sono sufficienti. Preoccupata del fatto che la situazione possa peggiorare mi sono rivolta alle strutture sanitarie dell'esercito, dopo aver fatto tutto il possibile per tamponare la situazione".

Necessità di dottori e di infermieri, anche per evitare continue chiamate al 118. nel caso di aggravamento delle condizioni di salute di qualcuno degli anziani ospiti.

"Viviamo quasi un inferno e siamo impotenti nel fronteggiare l'emergenza nella nostra casa di riposo - conclude il sindaco che lamenta anche una mancata risposta al suo appello - nonostante diverse rassicurazioni e impegni assunti, almeno a parole, nei fatti ancora non è stato fatto nulla. Mi auguro che questo appello trovi pronta risposta prima che la situazione precipiti definitivamente"
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13,7 milioni di euro di cui 8,8 messi a disposizione dalla Regione Marche a “premio” del personale sanitario impegnato nella lotta al Coronavirus.

Questo il commento dell’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, in merito ai premi che verranno percepiti dal personale sanitario: “L’accordo con i sindacati rappresenta il giusto riconoscimento al lavoro e all’abnegazione del personale impegnato sul fronte del contenimento e della cura della pandemia. Un impegno gravoso e complesso in termini quantitativi e qualitativi, che va riconosciuto e remunerato con le risorse necessarie e adeguate alla gravosità del momento”.

Nel dettaglio: 15 euro lordi per turno al personale del comparto e 40 euro per il personale della dirigenza. Al personale impegnato nel nuovo ospedale Covid di Civitanova Marche saranno riconosciuti 30 euro per turno al personale del comparto e 70 euro alla dirigenza. Per ogni turno aggiuntivo il comparto percepirà 30 euro lordi all’ora e la dirigenza 70 euro.

Lo sblocco dei premi ai sanitari era un impegno che la Giunta regionale si è assunta all’atto dell’insediamento – conclude Saltamartini –, che ora assolviamo riconoscendo, con l’intesa sindacale, una premialità a chi rischia la vita per assistere gli altri”.

Red.
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Il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Santa Maria della Pietà” di Camerino sarà ampliato: il sindaco Sandro Sborgia ha incontrato il dottor Carlo Di Falco, direttore sanitario dell’Area Vasta 3, e l’ingegnere Lucia Mosciatti dell’ufficio tecnico Asur. Sul tavolo la bozza del progetto di ampliamento del Pronto Soccorso del nosocomio camerte. Parte dei fondi Covid stanziati per la Regione Marche dal Commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, saranno destinati alla realizzazione di questo intervento. Il progetto definitivo sarà consegnato tra una quindicina di giorni mentre la tempistica dei lavori è stata calcolata in 4-5 mesi.

Il sindaco Sborgia ha commentato: “Abbiamo visionato la bozza del progetto e l’ampliamento consentirà di potenziare il Pronto Soccorso, nonché di gestire al meglio eventuali situazioni di emergenza, come la fase pandemica che stiamo affrontando, così da evitare contatti tra pazienti Covid e non, anche attraverso la creazione di due diversi ingressi. Abbiamo accolto con piacere il progetto dell’ampliamento, visto naturalmente anche in un’ottica di potenziamento del nostro ospedale, punto di riferimento di tutta l’area interna e quindi fondamentale per garantire il servizio sanitario nell’entroterra”.
red.
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C’è preoccupazione per la situazione Coronavirus nell’ospedale di San Severino Marche ‘Bartolomeo Eustachio’ : le condizioni di stress della struttura stanno diventando sempre più insostenibili, visti i casi di positività del personale sanitario che opera nei servizi di Oncologia e Hospice”.

Lo ha denunciato Francesco Borioni, consigliere comunale di Centrosinistra per San Severino, in comunicato in cui si afferma: “La Regione, nella giornata di lunedì, ha deciso di intervenire pesantemente sul reparto di lungodegenza riducendo in maniera significativa i posti letto per consentire il trasferimento di infermieri ed OSS al Covid Center di Civitanova. Un ospedale come quello di San Severino Marche che, durante la prima fase dell’emergenza Covid era stato strategico per tutta l’area, viene ora smantellato e privato di servizi essenziali. La giunta regionale chiarisca subito quali sono le scelte che saranno adottate e quale ruolo sarà riservato al nostro ospedale. Manca, a nostro avviso, una visione strategica e di insieme. Non è accettabile che le decisioni prese vengano comunicate all’ultimo minuto creando forti disagi sia alle strutture che devono riorganizzarsi in tempi brevissimi, sia al personale che si vede costretto a trasferimenti forzati e a turni di lavoro massacranti e non più sostenibili”.

Borioni prosegue: “Occorre inoltre un immediato piano di assunzioni per reperire il personale necessario per far fronte all’emergenza. Al di là dei comunicati stampa, dello scaricabarile sul governo e delle sparate su discutibili cure alternative ci sembra che questa giunta regionale si stia muovendo con approssimazione, navigando a vista, senza un piano pandemico chiaro e ben definito”.

Il Consigliere conclude: “In questa drammatica situazione serve la più ampia collaborazione, condivisione e trasparenza nelle azioni che si intendono mettere in atto per fronteggiare l’emergenza, tutte cose che a questa giunta mancano”.

Red.
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Martedì, 17 Novembre 2020 15:28

Sanitari dell'Aeronautica nelle RSA di Macerata

Medici e infermieri dall'Aeronautica Militare nelle RSA di Macerata: lo si apprende da un comunicato della Regione Marche. 

L'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini ha commentato, ringraziando l'Aeronautica: "Ringraziamo per aver visto accolta la nostra richiesta. Stiamo monitorando costantemente le Rsa per curare internamente in maniera appropriata i nostri anziani, a cui dobbiamo riconoscenza per l’apporto fondamentale dato alla nostra comunità".

Saltamartini prosegue: "Avevamo chiesto ad inizio novembre l’ausilio delle forze militari per un'assistenza sanitaria aggiuntiva agli anziani delle Rsa e l’Aeronautica italiana ha prontamente risposto. Da oggi prendono servizio 2 medici e 4 infermieri in due strutture in provincia di Macerata: Villa Cozza e a Urbisaglia".

L'assessore ha quindi ringraziato i medici e gli infermieri che si sono messi a disposizione: "Il loro aiuto è fondamentale per queste persone e per la nostra Regione. Seguiamo costantemente e con particolare attenzione l’evolversi della situazione nelle Rsa, consapevoli che qui risiedono le persone attualmente più fragili a cui dobbiamo molto del nostro progresso e della qualità di vita di cui possiamo godere ora, a loro dobbiamo riconoscenza e massima cura per l’apporto che hanno dato alla comunità".

"Gli obiettivi sono molteplici – conclude Saltamartini –: curare quanto più possibile le persone all’interno delle strutture per evitare di sradicarli dall’ambiente ormai familiare creando traumi, non sottoporle ad ulteriori rischi con il trasferimento in reparti ospedalieri. Nello stesso tempo si evita anche il sovraffollamento dei pronto soccorso e degli ospedali".

Le strutture ospitano attualmente 133 persone, di cui 95 pazienti a Macerata Villa Cozza con 50 pazienti positivi sintomatici. A Urbisaglia, Hotel Maestà, su 38 ospiti, 27 sono positivi paucisintomatici.
red.
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Fondi devoluti all'ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini per la ricostruzione dell'area faunistica di Castelsantangelo sul Nera grazie ad una parte dei proventi della vendita de "La notte della polvere", opera, scritta da Massimo Dell’Orso e Maria Cristina Garofalo.

“Il Parco aveva già beneficiato di una donazione derivante dalla prima edizione del libro e in questi giorni ha ricevuto un nuovo contributo sempre riferto a questa pubblicazione. Non solo, gli autori in più occasioni hanno dimostrato sensibilità e disponibilità a suggerire e proporre soluzioni utili al recupero dell’area faunistica, che ha visto Massimo Dell’Orso come gestore e custode fino alla sua triste scomparsa. Ad oggi, come Parco, abbiamo attivato le procedure e le risorse per far ripartire a pieno il funzionamento e la fruibilità del centro faunistico, mentre il comune di Castelsantangelo sul Nera sta operando per la messa in sicurezza dell’area”.

(Andrea Spaterna)

Andrea Spaterna Presidente PNMS


A parlare è il presidente dell’ente, Andrea Spaterna. “Voglio anche ringraziare Maria Cristina Garofalo per aver deciso di donare al Parco, in forma indiretta, anche i suoi diritti d’autore per il libro «Le terre di cristallo», continuazione de «La notte della polvere». Sono romanzi che raccontano il terremoto e la natura da un punto di vista singolare e che aiutano a conoscere il territorio del Parco e la sua bellezza, peraltro con una voce poetica davvero sorprendente. Mi auguro” conclude Spaterna “di poter ospitare, appena le condizioni lo consentiranno, una presentazione di questi interessanti libri nella sede del Parco, anche per ribadire l’impegno dell’Ente a ripristinare quanto prima l'area faunistica di Castelsantangelo sul Nera ”.

(Maria Cristina Garofalo)

Maria Cristina Garofalo



f.u.





















































































































































































































































































































































































































































































































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Respinto dal Tar il ricorso presentato dalla società Gea contro il comune di San Ginesio per chiedere l’annullamento della variante al piano regolatore generale ostativa al progetto di realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti sul territorio comunale. Il Tar ha dunque riconosciuti legittimi i provvedimenti adottati dall’amministrazione guidata da Giuliano Ciabocco. Nella consulenza legale, il Comune di San Ginesio è stato supportato dall'avvocato Luca Forte
A spiegarci della questione è il capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale Francesco Paletti: “ Il ricorso presentato dalla società Gea, ripercorre una situazione nata dal fatto che nel 2012, all’epoca della precedente amministrazione, il Comune di San Ginesio aveva adottato una delibera il cui tenore era quello di salvaguardare il territorio contro la realizzazione di eventuali impianti di smaltimento rifiuti o similari. Proprio a fronte di questo – continua Paletti- l’attuale Consiglio comunale ha in qualche modo portato avanti quanto già prescritto a suo tempo da quella delibera. Di fatto, la variante al piano regolatore che è stata adottata da noi, ha avuto proprio lo scopo di preservare una zona come quella di Santa Croce, prettamente paesaggistica e agricola, dall’installazione di impianti di trattamento rifiuti, anche e soprattutto in virtù della delibera risalente al 2012. Per evitare ogni possibile rischio – conclude Paletti- abbiamo pertanto fatta la variazione al piano regolatore generale, avverso la quale la società Gea ha pensato di fare opposizione. Abbiamo dunque atteso che l’organo di giurisdizione amministrativa si pronunciasse sulla questione. Nel dare la sua versione, il Tar ha in sostanza riconosciuto che l’amministrazione comunale ha agito in maniera corretta e senza pregiudizi nei confronti di alcuno”. 
c.c.
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Vacante ormai da diversi mesi, dopo il “passaggio” nella vicina Umbria di Alessandro Maccioni, resta ancora scoperto il ruolo di Direttore di Area Vasta 3. Per questo il consigliere regionale di minoranza del Pd Romano Carancini rivolge un appello, quasi accorato, al Governatore delle Marche Francesco Acquaroli affinchè provveda alla relativa nomina in tempi brevi, soprattutto in un momento delicato come quello che la comunità maceratese sta vivendo anche a causa della pandemia da Covid 19.

"A differenza di quanto accaduto nella prima fase Covid – le parole di Carancini - l'assenza di una figura guida, di garanzia, di relazione e interlocuzione per l'intero sistema dell'Area Vasta 3 ha purtroppo contribuito ad aggravare problemi e a generare sacche di disorganizzazione nella più grande comunità sanitaria marchigiana dopo Torrette. Non si può governare un territorio così vasto, già martoriato dal sisma, già gravato di una struttura Covid regionale dedicata, attraverso una figura facente funzioni che, nello stesso tempo, ricopre anche il ruolo di Direttore Generale dell'ASUR Marche”.

Il consigliere del Partito democratico pone anche l’accento sui problemi che la sanità del territorio sta vivendo.
“Il collasso dei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata – prosegue - il contagio dei medici nei reparti, l'impoverimento degli ospedali di Camerino e San Severino Marche dovuto alla sottrazione di parte del personale, lo spostamento forzato del personale di Area Vasta 3 nel Covid Hospital di Civitanova Marche, nonostante si tratti di una struttura a servizio dell'intera regione, senza farsi carico del costo familiare e sociale per le persone stesse e per le loro famiglie, sono solo alcuni esempi di cosa stia accadendo. È un'emergenza assoluta, non si può perdere un giorno in più – conclude - Ci si impegni tanto per la salute dei cittadini quanto per la dignità di tutte le persone che lavorano in Area Vasta 3 e infine si scelga una persona all'altezza del compito."

f.u.
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Scontro frontale tra un'autovettura e un mezzo pesante sulla SS76 nei pressi di Borgo Tufico. Per cause in fase di accertamento, l’incidente si è verificato questa mattina all'interno della galleria Fossato di Vico.
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Sul posto oltre al personale sanitario del 118 provvidenziale si è rivelato l’ausilio della squadra dei Vigili del Fuoco di Fabriano intervenuta in collaborazione con il l distaccamento di Gaifana nel prestare soccorso alla conducente dell'autovettura, per poi affidarla alle cure dei sanitari. La donna è stata successivamente accompagnata in ambulanza al Pronto Soccorso di Fabriano. Le due Squadre hanno provveduto a mettere  in sicurezza l'area dell'intervento. Sul luogo dell’incidente, per i rilievi del caso, sono intervenuti i Carabinieri di zona.
c.c.
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Blitz della Guardia di Finanza di Macerata. Sequestrate oltre 300 mila mascherine  del tipo “FFp2”, “chirurgiche” e cosiddette “generiche”, prive dei prescritti requisiti di conformità. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Macerata hanno eseguito una serie di controlli presso diversi esercizi commerciali della provincia, finalizzati a verificare il rispetto della normativa sulla sicurezza dei prodotti, per un’attività, volta alla tutela della salute dei consumatori e degli operatori economici che operano nel rispetto delle regole.


Il costante controllo economico del territorio, ha permesso alle fiamme gialle di appurare che all’interno di due rivendite al dettaglio gestite da cittadini cinesi, una nell’hinterland maceratese e l’altra del litorale, venivano venduti prodotti, privi delle indicazioni minimali imposte dalla normativa in materia di sicurezza. In particolare, esposte per la vendita nonchè stoccate in numerosi cartoni all’interno di locali di deposito, sono state rinvenute numerose mascherine di differenti tipologie: “chirurgiche”, quelle cosiddette “generiche” e dispositivi di protezione individuale del tipo “FFp2”. Nel corso degli interventi, , in tutte le tipologie delle circa 300 mila  mascherine rinvenute, i militari hanno riscontrato diverse irregolarità riconducibili sia all’apposizione del marchio CE che all’assenza di indicazioni e avvertenze, chiare e leggibili, espressamente previste dalle normative di settore. Si è pertanto proceduto al sequestro degli articoli non conformi e alla segnalazione dei responsabili alla Camera di Commercio e alla locale Prefettura, per l’adozione dei rispettivi provvedimenti di competenza.

In corso ulteriori accertamenti per individuare eventuali profili di irregolarità anche da un punto di vista fiscale.

Le operazioni portate a termine si inseriscono nell’ambito dei controlli che la Guardia di Finanza prosegue in maniera incessante in tutta la provincia, al fine di monitorare e contrastare gli illeciti correlati all’emergenza sanitaria in atto- posti in essere approfittando dell’aumento della richiesta, sul mercato privato e pubblico, di mascherine, agenti biocidi e apparecchi elettromedicali - a salvaguardia dell’economia sana e a tutela della salute dei cittadini
C.C.
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