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Ha fatto discutere, negli ultimi giorni, la possibilità che il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, entri a far parte del CdA del Cosmari con la carica di presidente.

Le prime perplessità sono arrivate proprio dalla terra del primo cittadino.

In una nota, l’associazione “Città in Comune” definisce le manovre come “un desolante programma. In queste ore – scrive il gruppo - la politica si sta infatti interrogando su quali dovranno essere i componenti del nuovo del CdA del Cosmari e di chi dovrà assumersi l’onere di essere il suo presidente. Questo, si sa, è un momento delicato, si definiscono gli assetti di una società che dovrà gestire un aspetto complesso e rilevante (dal punto di vista ambientale, territoriale ma anche economico) come quello dei rifiuti.

Ai più sembrerà ovvio immaginare un processo in cui le forze politiche proporranno figure competenti, affinché la struttura dirigenziale abbia capacità tecniche elevate ed una sensibilità forte verso la salute pubblica, che possano rispondere in modo efficace alle sfide a cui deve assolvere una società come il Cosmari. Soggetti che magari possano rispondere ad un progetto politico che immagina di innovare la gestione ed il trattamento dei rifiuti (raccolta differenziata, applicazione di una tariffa puntuale che premi i cittadini che riducono la produzione dei rifiuti, ecc.). Insomma, un nuovo CdA ed un nuovo

presidente che mettano in campo iniziative fortemente orientate in senso ecologico. Invece – sottolinea Città in Comune - , a quanto pare e con il pieno supporto del centrodestra, si starebbero profilando nomi per la presidenza che ci lasciano l’amaro in bocca. Ipotesi queste verso cui si frappone, per voce della segreteria provinciale del PD, il centro-sinistra.

Sembra di assistere, insomma, ad un gioco di strategie per piazzare "i propri

uomini" negli ingranaggi e nel "sottogoverno" regionale anziché pensare a come migliorare la gestione dei rifiuti”.

L’associazione vuole quindi farsi portavoce di chi crede che la scelta di Pezzanesi come presidente non sia la migliore: “Ci chiediamo – proseguono – quanto conteranno le specifiche competenze e quanto le appartenenze. Le voci che circolano insistentemente sembra mostrino come la politica, con la "p" minuscola, riproporrà uno spettacolo già

visto, facendo pesare il "nome" alla finalità pubblica del consorzio. Temiamo quindi che anche in questa vicenda possano prevalere, ancora una volta, delle logiche che appaiono per lo meno squallide rispetto al perseguimento di una buona gestione.

Ci chiediamo se la politica regionale abbia una idea nuova sulla gestione dei rifiuti verso cui il CdA e il presidente del Cosmari dovranno tendere o se invece si vada in direzione contraria.

Occorre – concludono - la certezza di un bilancio sostenibile perché se così non fosse prima o poi si coglierà l’occasione per andare verso una totale privatizzazione del settore, ed a tutela della nostra salute, questa e l’ultima cosa che auspichiamo”.

GS
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A sostegno dei lavoratori assunti per fare fronte all'emergenza sisma che oggi, a causa di una normativa confusa, si ritrovano a dover fare i conti con l'incertezza su quello che sarà il loro futuro, è stata presentata una mozione in consiglio regionale dai consiglieri Gianluca Pasqui (primo firmatario), Dino Latini, Jessica Marcozzi e Giacomo Rossi.
La problematica riguarda i lavoratori che a seguito del terremoto del 2016 vennero assunti dopo una serie di concorsi a tempo determinato per integrare il personale tecnico e amministrativo allo scopo di avere un concreto aiuto nello svolgimento delle complesse procedure della ricostruzione post sisma. Si tratta di contratti rinnovati di volta in volta con la proroga dello “stato d’emergenza” e, ad oggi, gran parte del personale impiegato da oltre 36 mesi ha maturato i requisiti per la stabilizzazione.
I Comuni possono assumere a tempo indeterminato, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni,  tutto il personale che avesse già maturato o che avrebbe maturato i 36 mesi di servizio al 31 dicembre 2021.
Molto del personale assunto, però, si trova a vivere una situazione di incertezza in merito al proprio futuro lavorativo, in quanto diversi Comuni interessati sono di dimensioni molto piccole e non sono in grado di  modificare il rispettivo piano triennale dei fabbisogni di personale non avendo  le risorse finanziarie sufficienti, in quanto la durata dei contributi aggiuntivi è certa fino al 2023.
Per non disperdere le professionalità formate e garantire certezze ai lavoratori interessati, i consiglieri regionali Gianluca Pasqui (primo firmatario), Dino Latini, Jessica Marcozzi e Giacomo Rossi hanno, quindi, presentato una mozione per impegnare il Presidente e la Giunta regionale delle Marche innanzitutto ad adottare tutte le iniziative di impulso e di indirizzo nei confronti del Governo centrale e del Commissario per la ricostruzione  per la risoluzione delle problematiche che impediscono agli enti locali del cratere sismico di avviare e/o completare le procedure di stabilizzazione del personale  a tempo determinato assunto per la ricostruzione post-sisma ed eliminare le incertezze e la precarietà lavorativa di tanti giovani e famiglie marchigiane.
Nella mozione si invita anche a procedere ad una proiezione del turn-over fisiologico presso tutti gli enti locali delle Marche in modo da poter valutare la necessità di personale volto a coprire i posti vacanti nei prossimi 10 anni e a creare una graduatoria da dove gli enti locali marchigiani possano attingere una volta superata l'emergenza sismica.
c.c.


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È davvero ancora troppo presto? Il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, lo ha ribadito più volte, con forza. Prematuro – secondo lei – parlare della tornata elettorale autunnale. Lo era a giugno, quando tagliò il nastro dell’aula magna dell’Itis, lo è stato anche un paio di settimane fa, quando le questioni di ordinaria amministrazione, di nuovo la ricostruzione su tutte, erano ancora il principale pensiero nella mente della prima cittadina settempedana.

In realtà, però, qualcosa sembrerebbe stia accadendo. Sottotraccia, certo, ma stanno prendendo forma le prime avvisaglie di uno stravolgimento che in pochi avrebbero immaginato. E se fosse Zura Puntaroni il nuovo nome al fianco della Piermattei? Potrebbe essere una suggestione, certo. Ma non pochi protagonisti della scena politica a San Severino, mentre erano e sono impegnati nelle loro manovre di avvicinamento alle urne, hanno indicato l’ex consigliere regionale – grande sconfitto delle ultime elezioni – come nome da tenere d’occhio e come “scheggia impazzita” – parola dell’ex sindaco Cesare Martini – per la campagna elettorale in corso.

Sempre stando alle indiscrezioni, anche per il centrodestra, ancora a caccia di una quadra, Zura Puntaroni potrebbe essere un volto forte da spendere. Questo, visti la sua esperienza e il credito di cui godrebbe in seno al Governo regionale, con cui condividerebbe l’appartenza di partito. Di certo, qualora dovesse farsi questo matrimonio – politico, s’intenda – con l’attuale sindaco Piermattei, le carte si mischierebbero nuovamente. Restano da comprendere le intenzioni dello stesso Zura che, al momento, sembrano essere insondabili.

l.c.
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Patteggia la pena il responsabile degli abusi edilizi che, sottoposti a sequestro lo scorso ottobre 2020 dai finanzieri della Tenenza di Porto Recanati, sono stati abbattuti. Rimossi i siglilli all'area 

Nel corso di un controllo del litorale costiero la pattuglia della Tenenza di Porto Recanati aveva notato alcuni manufatti di recente realizzazione, nascosti dalla folta vegetazione. La zona era quella del lungomare della città rivierasca, nelle immediate adiacenze di un ristorante  
La presenza di attrezzature e materiali impiegati nell’edilizia e l’assenza di cartelli indicanti gli estremi delle autorizzazioni  avevano insospettito  i militari che hanno avviato mirati accertamenti che hanno portato ad acclarare trattarsi di abusi edilizi su un’area peraltro soggetta a vincolo paesaggistico e collocata in zona sismica.

Come esito degli accertamenti d'indagine e sulla base dell'apposito decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Macerata,  i Finanzieri, su richiesta della Procura della Repubblica ,hanno sottoposto a sequestro preventivo l’area, che si estende per circa 20.000 metri quadri, e i 18 annessi manufatti abusivi, per complessivi 1.230 metri cubi circa.

L’autore degli abusi edilizi si era adoperato per abbattere quanto edificato illegalmente, chiedendo al magistrato inquirente di poter ottenere la disponibilità di accesso all’area sottoposta a sequestro, per la rimozione dei manufatti

Come constatato dalle Fiamme Gialle in collaborazione dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Porto Recanti, mediante demolizione di quanto abusivamente realizzato, in pochi mesi è stato ripristinato lo stato originario dei luoghi,.

Il tutto è avvenuto in tempi brevi, evitando lungaggini giudiziarie e scongiurando il perdurare di uno stato di abbandono di una vasta area collocata in una delle zone più belle del litorale marchigiano.

All’esito del rispristino, il difensore dell’imputato, ha di recente avanzato richiesta di patteggiamento, a fronte della quale, preso atto dell’assenso della Procura. il G.I.P. di Macerata ha emesso sentenza di applicazione della pena di sei mesi di arresto (pena sospesa) e di 30mila euro di ammenda, disponendo il dissequestro dell’area.

I Finanzieri hanno quindi rimosso i sigilli che delimitavano l’area, tornata dunque nella disponibilità dell’utilizzatore.
c.c.


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Un principio di incendio, nella prima mattinata di oggi, all’altezza di Morrovalle nella superstrada 77 della Val di Chienti.

È quanto accaduto intorno alle 8 di stamane, quando tra gli svincoli di Morrovalle e Montecosaro Scalo, un automobilista ha dovuto accostare e abbandonare la propria vettura a causa di una perdita di gas. L'auto, alimentata a GPL, si è incendiata. L'uomo alla guida è riuscito a scendere e a lanciare l'allarme, ma non è stato il solo. L'odore di gas ha infatti raggiunto anche le abitazioni prossime alla superstrada, con gli abitanti che a loro volta hanno allertato i Vigili del Fuoco. Una squadra si è mossa immediatamente e, in sinergia con la Polizia Stradale e con l'Anas, ha provveduto a mettere in sicurezza la zona. Un secondo gruppo di pompieri ha invece raggiunto l'abitato di Montecosaro Scalo in via precauzionale. La Polstrada e l'Anas, dopo l'intervento dei Vigili del Fuoco, hanno provveduto alla gestione della viabilità, al momento ridotta ad una sola corsia in direzione mare. Fortunatamente nessuna persona è rimasta ferita nell'incidente.

l.c.
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Un tragico incidente stradale si è verificato nel pomeriggio lungo la strada provinciale che da Trodica sale verso Morrovalle. Un uomo di 56 anni, residente a Monte San Giusto, mentre percorreva la strada in sella al proprio scooter improvvisamente si è trovato di fronte una Fiat 500, condotta da una ragazza, che si stava immettendo lungo la provinciale uscendo da un passo privato.

Inevitabile l'impatto, con il centauro che è stato sbalzato a terra. Sul posto immediato l'arrivo dei soccorritori del 118 e della Croce Verde, con i sanitari che hanno allertato anche l'eliambulanza viste le gravissime condizioni del 56enne, mentre cercavano di rianimarlo. Troppo gravi, però, le ferite riportate nello scontro a causa delle quali l'uomo è deceduto, con l'eliambulanza che è stata fatta rientrare ad Ancona.

A vagliare le cause e la dinamica del sinistro la polizia stradale di Macerata, con i vigili del fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza della zona.

f.u.
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Una delibera di Giunta dello scorso 8 maggio e la pubblicazione degli atti relativi ad un piano di recupero proposto da un privato cittadino, che in passato è stato un esponente politico di spicco, ha provocato la reazione del Movimento 5 Stelle settempedano alla vigilia dell’ultimo consiglio comunale dell’amministrazione Piermattei.

Il piano di recupero prevede la ricostruzione, con diversa sagoma ed area di sedime, di un edificio privato danneggiato dal sisma del 2016, situato in zona agricola di interesse archeologico nei pressi della Pieve, lungo la strada Septempedana – precisa il capogruppo dei pentastellati Moreno Bompadre - Una zona notoriamente ricca di reperti archeologici e manufatti, fra l’altro ottimamente conservati, tanto che la competente Soprintendenza ha trasmesso ben due corpose note con numerosissime prescrizioni ed accorgimenti finalizzati alla salvaguardia e tutela dei rinvenimenti, da porre in essere sia durante che al termine degli interventi edilizi. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio di tre piani, di cui uno interrato, e la variazione di destinazione da residenziale a commerciale, nonché un lieve incremento volumetrico della parte fuori terra, facendo ricorso alle deroghe previste dal Piano Casa Regionale). Insomma – continua il consigliere di minoranza - un nuovo centro commerciale a cui l’Amministrazione Comunale ha dato il proprio parere favorevole nonostante si tratti di un intervento di trasformazione del territorio che interessa un’area nevralgica della Città, prossima alla sp 361, all’unico ospedale di rilevanza territoriale presente in val Potenza e ad una delle maggiori zone archeologiche regionali, per la quale sin dagli anni ’90 si resta in attesa del decollo dell’auspicato Parco Archeologico”.

Da qui la presentazione da parte del gruppo consiliare di un’interrogazione che, però, è stata respinta adducendo come motivazione il ritardo di 24 ore nella presentazione.

“Una decisione a nostro avviso discutibile, trattandosi di uno degli ultimi consigli comunali di questa amministrazione e visto che in precedenti analoghi casi alcune interrogazioni giunte in ritardo erano state accettate, non fosse altro per il dovere di trasparenza verso la cittadinanza fare un ulteriore strappo alla regola non sarebbe stata una cattiva idea – sottolinea il capogruppo - Il comportamento tenuto in questa occasione lascia pensare a un discutibile favoritismo verso un noto personaggio politico locale vista anche l'imminente scadenza elettorale Altrimenti perché mai il Comune dovrebbe permettere ad un cittadino di appropriarsi del suolo pubblico? Per di più dove dovrebbe passare una pista ciclabile e dove (secondo il progetto ormai approvato) inizierà il percorso dell'intervalliva San Severino -Tolentino? Quali altri sono gli interessi che permettono ad un privato di appropriarsi di un'area pubblica a scopo di lucro visto che, come detto, dovrebbe sorgervi un centro commerciale? Cosa tornerà indietro alla città?”.
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Duro colpo all’economia illegale inferto dai militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Civitanova Marche e della Tenenza di Portorecanati.

Le Fiamme Gialle hanno infatti sequestrato, nel corso di distinte operazione condotte nei due centri rivieraschi, oltre 100 paia di occhiali recanti i marchi contraffatti di prestigiose case della moda (Ray-Ban, Gucci, Prada, Chanel), e più di 2.800 articoli insicuri per il consumatore, tra cui pelletterie, accessori di abbigliamento e bigiotteria, privi dei requisiti previsti dalla normativa in materia di sicurezza.

Dei cinque responsabili degli illeciti uno è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria, mentre gli altri quattro sono stati segnalati alla Camera di Commercio per i provvedimenti amministrativi di competenza.

m.s.
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L’arte sepolta e poi salvata. L’arte che ha rischiato di scomparire per sempre tra le macerie del terremoto. L’arte che non dobbiamo dimenticare e che torna nuovamente in mostra attraverso scatti fotografici che hanno immortalato il grande impatto emotivo del loro ritrovamento. Si chiama “Scherza coi fanti ma lascia stare i santi” l’esposizione fotografica degli scatti di Luca Maria Cristini organizzata da Contram in collaborazione con il Nucleo per la Tutela dei Beni Culturali dei Carabinieri.

Una mostra estiva itinerante con esordio domenica 1 agosto a Visso. L'azienda Contram ha voluto dare continuità a questa singolare iniziativa nonostante le tante difficoltà. Le immagini, installate su un mezzo che per eccellenza è stato trait d’union in queste terre, vogliono portare un messaggio di speranza, di continuità di vita ricordando importanti valori storico culturali; l’iniziativa si propone di dare un piccolo contributo a quella ricostruzione sociale necessaria quanto quella fisica degli immobili che seppur lunga e faticosa, è ormai avviata. Alcune delle opere che sono riprodotte sono oggi restaurate e sono tornate a disposizione dei fedeli e degli appassionati d’arte.

scherza

La foto sono state scattate dall’architetto Luca Maria Cristini, che nei giorni in cui la terra tremava era responsabile dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino. Ha lavorato a lungo, insieme ai Vigili del Fuoco, ai volontari e ai “Monuments Men” dell’Arma, per salvare più opere possibile dai luoghi di culto distrutti o a forte rischio di crollo. E mentre lavorava, coglieva qualche istantanea per consegnare agli occhi della gente, di oggi e di domani, una testimonianza di luoghi. “Ho scattato queste foto, senza alcuna velleità artistica, con uno smartphone e, nel migliore dei casi, con una fotocamera amatoriale; quello che ho voluto fissare è il sentimento vivo che le statue sacre, anche ridotte in frammenti, mi trasmettevano in quei concitati momenti – dichiara l’architetto Cristini - Queste sculture, scendendo forzatamente dagli altari a cui erano consacrate, si animano fino a trasmettendoci sensazioni di paura, dolore, smarrimento, talvolta abbandono e rassegnazione. Ringrazio chi ha voluto allestire una mostra di questi miei lavori per non dimenticare lo sconvolgimento causato agli eventi sismici, contribuendo a tenere vivo il valore di questo nostro patrimonio di fede e di arte”.

mostra cristini


Il catalogo della mostra, edito da Hexagon e ristampato per l’occasione a cura di Contram, contiene contributi della giornalista Maria Francesca Alfonsi e del critico fotografico Alberto Pellegrino, che vi scrive: ”Le fotografie raccolte in questo piccolo ma intenso volume sono la prova di come possa cambiare la vita e l’ambiente di una comunità a causa di un inaspettato e imprevedibile appuntamento con la Storia, quando un tragico evento naturale riesce a frantumare o addirittura a cancellare una memoria stratificatasi nei secoli e profondamente radicata nelle popolazioni.”

La mostra fotografica, dopo la prova generale dello scorso anno a Camerino, sarà di nuovo allestita all’interno di un bus storico Contram con avvio domenica 1 agosto da Visso, nello spazio ex Park Hotel dalle 10.00 alle 20.00
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La squadra anticrimine del commissariato di Civitanova Marche ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare a carico di due cittadini stranieri, entrambi responsabili di reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa ha condotto gli agenti ad intercettare un uomo che all’interno del proprio corpo nascondeva 4 ovuli di eroina e a procedere all’arresto dello stesso.


Il secondo episodio riguarda il protagonista di un rocambolesco inseguimento condotto dalla polizia lungo le vie del borgo marinaro con il malvivente gettatosi in mare per sfuggire agli agenti che, però, sono riusciti a ripescarlo e a scoprire addosso allo stesso 3 ovuli contenenti anche in questo caso eroina.

Per entrambi sono così scattate le manette.

f.u.
Pubblicato in Cronaca

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