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Identificate 29 persone e 22 auto. A Porto Recanati, i Carabinieri della locale stazione hanno messo al setaccio l'Hotel House identificando persone e macchine. Otto auto sono state rinvenute in sosta nella corte esterna annessa all'ingresso principale del condominio multietnico prive di copertura assicurativa Rca e quindi sanzionate e sottoposte a sequestro amministrativo. Nel corso del servizio è stata inoltre controllata una cittadina nigeriana di 30 anni, domiciliata a Porto Recanati, che, in seguito a un controllo tramite banca dati, è stata invitata a presentarsi presso il competente Ufficio per Stranieri poiché risultava non in regola sul territorio nazionale in considerazione di una pregressa richiesta di protezione internazionale pendente ancora in corso. I militari dell'Arma hanno anche denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità un 26enne di Filottrano, pregiudicato, in quanto risultata a suo carico un foglio di via, notificatogli il 14 aprile del 2017, dal comune di Porto Recanati per tre anni.
g.g.

Succede a Montecosaro dove i carabinieri della locale stazione hanno denunciato a piede libero un pakistano di 29 anni, una donna di 46 anni indiana e un 40enne di Porto San Giorgio. I tre soggetti, a febbraio, avevano offerto il loro aiuto ad un pakistano di 36 anni, coltivatore e residente a Porto Recanati. L'uomo era alla ricerca di un appartamento in affitto e i tre gliene hanno mostrato uno a Montecosaro. Il 36enne ha quindi pagato 1.500 euro di caparra e una mensilità e il giorno stabilito per occupare l'appartamento si è presentato a Montecosaro. Tuttavia nessuno dei tre si era presentato e i loro telefoni erano staccati, così il giovane aveva compreso di esser stato truffato. A ricostruire quanto accaduto sono stati i Carabinieri della locale stazione: la donna indiana lavorava come badante proprio nell'abitazione che era stata mostrata al giovane. Pertanto ne aveva le chiavi e, in assenza della proprietaria, ha deciso di mostrare l'appartamento alla vittima. Il pakistano è stato il procacciatore del malcapitato mentre l'italiano si è finto il proprietario della casa. Per tutti e tre l'accusa è di truffa e la donna indiana anche di violazione di domicilio.
Gaia Gennaretti 

 

 

 

Ancora un incidente stradale, questa volta fortunatamente senza tragiche conseguenze, nel territorio di Corridonia, lungo la strada comunale de Le Grazie. Per cause in corso di accertamento due vetture, due Opel Meriva, si sono scontrate. Ad innescare l’incidente una delle due auto che si è capovolta urtando la fiancata dell’altro mezzo. Feriti i due conducenti che sono stati trasportati dalle ambulanze del 118 all’ospedale di Macerata. Sul posto anche i vigili del fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza delle vetture alimentate una a Gpl e l’altra a metano.

 

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Qualche giorno fa è stata divulgata la notizia che 51 opere danneggiate dal sisma sono state restaurate e saranno riportate nei loro luoghi d'origine. Questo grazie alla Fondazione Pio Sodalizio dei Piceni e di Anci Marche che hanno messo a disposizione 200mila euro dopo la stipula di una convenzione in accordo con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Ma prima di essere riportate nei loro luoghi, saranno esposte in due mostre, a Senigallia e Roma. Tutto molto bello, al di là che non è chiaro come si intendano aiutare le terre colpite dal sisma se le mostre saranno allestite fuori cratere e addirittura fuori Regione, se non fosse che secondo l'architetto Luca Maria Cristini, non tutte le opere sarebbero effettivamente state lesionate dal sisma: "Basta con questa bufala - dice - non è vero assolutamente che le 51 opere scelte sono danneggiate. Questa è un'operazione di finta carità verso le zone colpite dal terremoto. Di beni veramente colpiti e danneggiati ce ne saranno al massimo una decina. Andatevi a vedere l'elenco - aggiunge - e vi accorgerete. Gli altri sono stati scelti in base ad altri criteri. Le opere danneggiate sono alla Mole di Ancona, se qualcuno le volesse vedere. Per non parlare delle sedi della mostra: Senigallia e Roma. Tutto pensato per il rilancio del turismo nel cosiddetto cratere, ovviamente. Bisogna farla finita - conclude - di prendersi gioco di chi ha subito veramente il terremoto. Tutto ha un limite, è una cosa vergognosa".

g.g.

   

Si illuminavano gratuitamente rubando energia da quella generale. Per quattro anni, quattro soggetti di origine marocchina (dai 22 agli 80 anni) residenti nel cingolano, hanno rubato elettricità per illuminare la propria abitazione.  

I carabinieri di Cingoli, appresa la notizia hanno contratto la società distributrice che ha effettuato un sopralluogo congiunto con i tecnici e ha riscontrato che il contatore era stato effettivamente manomesso per dirottare la corrente dalla linea generale a quella della casa. questo, sin dal 2015. I quattro “specialisti” dell’illuminazione hanno asportato energia per quasi 30mila kw. Tutto ora è stato ripristinato e i soggetti marocchini sono stati denunciati per furto in concorso.
g.g.

Giovanissimo denunciato per ricettazione. Si tratta di un minorenne, di quasi 18 anni. Dopo aver ricevuto la denuncia di furto di una mountain bike del valore di quasi 500 euro, i militari della stazione di Corridonia si sono messi subito all’opera e nel giro di poco tempo uno dei Carabinieri, non in servizio in quel momento ma che sapeva del furto, girando per il paese ha notato un giovane in sella proprio a quella bici. Il mezzo è stato recuperato e riconsegnato al proprietario e il giovane denunciato.
g.g.

Denunciato un 40enne del maceratese. Già noto alle forze dell’ordine, è stato autore di tentate rapine e atti osceni.

Due donne si erano rivolte ai Carabinieri raccontando di essere state vittime, all’uscita di una discoteca di Corridonia, di tentata rapina. Nel parcheggio del locale erano state avvicinate da un soggetto che, dopo averle minacciate verbalmente, aveva chiesto loro del denaro. Poi aveva desistito molto probabilmente disturbato dalla presenza di altre persone. I militari si sono immediatamente messi all’opera, mettendo in atto una serie di servizi mirati nei pressi del locale che era già sotto controllo. Nel corso del pattugliamento è stato notato un soggetto che poteva corrispondere alle descrizioni delle due donne e nei giorni successivi, durante ulteriori accertamenti, due ragazze hanno sporto denuncia raccontando che, sempre all’uscita del medesimo locale, erano state avvicinate da un uomo che si era abbassato i pantaloni e si era masturbato.

Il personale dell’Arma non ha fatto altro che effettuare i dovuti collegamenti individuando il soggetto nell’uomo che avevano osservato nel piazzale antistante il locale.
g.g.

Una causa milionaria quella intentata dal consorzio Arcale contro tu gli enti coinvolti nel terremoto del Centro Italia: Regione Marche, Erap, Presidenza del Consiglio e Protezione Civile.
Ben 65milioni è l’ammontare del risarcimento che Arcale chiederà per tutti i ritardi accumulati nella realizzazione e consegna di 1.600 Sae. 
"Non è una decisione presa a cuor leggero né, da parte dei proponenti, si è mai pensato alla ricerca di un qualsiasi pretesto per sottrarsi alle proprie responsabilità - sostengono in una nota i membri del Consorzio -. Responsabilità, va ricordato, che sono state assunte ogni volta senza riserve. Anche quando, come nel più recente caso dei pozzetti installati non ad opera d’arte, il Consorzio si è fatto carico delle responsabilità di altri soggetti. L’immagine del Consorzio Arcale ha ricevuto danni notevoli dalle decisioni dei soggetti istituzionali coinvolti nella gestione del post-sisma”. 
Arcale difende la sua storia fatta anche di casette realizzate in condizioni quanto mai avverse ma sempre apprezzate dai committenti ma la Regione ha rovinato tutto: “Questa immagine è stata ferita dalle iniziative di soggetti come la Regione Marche, nonostante la disponibilità incondizionata del Consorzio a risolvere le poche problematiche emerse, quasi tutte risolvibili e risolte con soddisfazione degli utenti. Alla nostra proposta di un accordo bonario - proseguono - la Regione ha replicato scegliendo lei stessa la via della contestazione legale chiudendo così la porta alla composizione pacifica della controversia. La causa civile da noi intrapresa è dunque un atto dovuto che ha fondate ragioni di fronte a interlocutori indisponibili che continuano a ledere la reputazione del Consorzio per ragioni che sfuggono al buon senso comune ma, forse, sono più comprensibili in chiave politica. La disponibilità del Consorzio per un accordo rimane intatta. Restiamo in attesa di un’interlocuzione sobria ed equilibrata".
g.g.

E' in programma a Camerino domenica 24 marzo, alle ore 17:30 presso l’aula magna del polo scolastico provinciale,  l’ultimo appuntamento della 49^ Stagione Concertistica organizzata da Gioventù Musicale e MUSICAMDO. La Rassegna di concerti, che ha riscosso un importante riscontro di pubblico, ospiterà come ultima data il concerto jazz del giovanissimo trio capitanato dal pianista Tommaso Perazzo, vincitore nel 2018 del prestigioso Premio Internazionale Massimo Urbani, concorso per solisti jazz, che ogni anno si svolge a Camerino con l’organizzazione e la direzione artistica di Musicamdo Jazz.

Il Tommaso Perazzo Trio si forma durante gli studi e le esperienze artistiche del Conservatorio di Amsterdam, dove i componenti del gruppo attualmente studiano. Il Trio è formato da tre giovanissimi promettenti musicisti italiani e si sta facendo apprezzare nei maggiori palchi nazionali ed internazionali.

Tommaso Perazzo, classe 1996 è un giovane pianista genovese del Conservatorio di Amsterdam. Vincitore assoluto del Premio Internazionale Massimo Urbani 2018 – XXII edizione. Sempre nel 2018 partecipa al “Keep an Eye International Jazz Award” di Amsterdam, vincendo il secondo premio in trio e il primo premio come miglior solista. Marcello Cardillo classe 1997 è un giovane batterista di Napoli studente del Conservatorio di Amsterdam. Giuseppe Romagnoli, classe 1993 è un giovane contrabbassista romano diplomato al Conservatorio di Amsterdam.

Il repertorio presentato dal Tommaso Perazzo Trio è formato da composizioni originali, caratterizzate da temi melodici e incisivi e da arrangiamenti moderni di brani standard. L’impronta blues, il rispetto della tradizione riletta in chiave moderna, echi mediterranei e nord-europei sono elementi che contraddistinguono la musica del Trio. Nel 2018 il Tommaso Perazzo Trio si è esibito: al Macerata Jazz Festival, al Young Jazz di Foligno, al Bimhuis di Amsterdam.

In occasione del concerto verrà presentato il primo disco del Trio, appena uscito, dal titolo “What’s coming next?”.  

 

Dagli organizzatori

 

Le Marche, con il 2,8% delle infrazioni sul totale nazionale, si posizionano al tredicesimo posto nella classifica delle illegalità ambientali con 986 denunce, 187 i sequestri e 2 arresti.

Alla vigilia della presentazione dei dati, in occasione della XXIV Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafie, Legambiente diffonde i primi numeri del Rapporto Ecomafia 2018. Numeri che dimostrano nella nostra regione, la crescita continua degli illeciti ambientali e del fatturato delle attività criminali contro l’ambiente. Se infatti nel 2016 le infrazioni accertate erano circa 700, nel 2017 sono state ben 845. 

I dati raccolti, la cui presentazione è prevista domani a Senigallia, sono il risultato dell’azione delle forze dell’ordine e delle autorità di controllo, che oggi si svolgono in un rinnovato e più efficace quadro normativo e con una rinnovata attività di controllo che vede per la prima volta fare sistema il lavoro dell’Ispra e quello della rete nazionale delle Arpa.

Il Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, scendendo nel dettaglio, mette in evidenza i seguenti temi:

REATI CONTRO LA BIODIVERSITÀ

Complessivamente sono 342 i reati contro la biodiversità nella nostra regione, che collocano le Marche all’8° posto nella classifica. A spiccare, in particolare, sono i dati relativi ai reati contro la fauna di mare, un business accumulato tra commercio di animali vivi o morti, oggetto di cattura a fini alimentari o allevatoriali o ornamentali, con 247 infrazioni accertate, il 5,5% sul totale a livello nazionale, di cui 128 solo in provincia di Ascoli Piceno. Non va meglio per quanto riguarda le infrazioni contro la fauna “sulla terraferma”, che collocano le Marche al 12° posto con 95 reati accertati, di cui 45 solo nella provincia di Ancona.

CICLO DEI RIFIUTI e DEL CEMENTO

Per quanto riguarda il ciclo illegale dei rifiuti, sono 193 le infrazioni accertate, 211 le denunce e 71 i sequestri, che valgono alla nostra regione il 14° posto nella classifica. Nella provincia di Ancona, in particolare, nel 2017 sono state accertate ben 62 infrazioni. Tra le tipologie di rifiuti predilette dai trafficanti troviamo i fanghi industriali, le polveri di abbattimento fumi, i Raee, i materiali plastici, gli scarti metallici (ferrosi e non), carta e cartone. Più che allo smaltimento vero e proprio è alle finte operazioni di trattamento e riciclo che in generale puntano i trafficanti, sia per ridurre i costi di gestione che per evadere il fisco. A ciò va aggiunto il fenomeno degli incendi dolosi o colposi, che nel 2017 nelle Marche sono stati 37, il più delle volte divampati proprio presso impianti di gestione e trattamento dei rifiuti. Guardando, invece, al ciclo del cemento, sono 93 le infrazioni accertate, pari al 2,4% del totale nazionale.

ARCHEOMAFIA

Accanto a un settore economico che “tira” come quello artistico, c’è il corrispettivo settore dell’ecomafia, che, come un’ombra, trova spazio nelle pieghe degli scambi ufficiali, ha clienti affezionati, e, a sua volta, produce ottimi affari per chi sceglie di muoversi nel solco dell’illegalità. Nelle Marche sono stati 10 i furti di opere d’arte accertati nel 2017, pari all’1,4% del totale nazionale. Numeri non di certo allarmanti, ma che sottolineano quanto la nostra regione non sia immune dal grave fenomeno del saccheggio del patrimonio artistico.

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