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A Camerino, ormai da alcuni giorni, sono in corso i lavori di sbancamento nell’area Le Cortine destinata ad ospitare 132 Sae. Imminente l’apertura del cantiere  anche per l’area di Vallicelle, mentre, per il livellamento dei terreni delle frazioni, destinati ad ospitare in totale un centinaio di soluzioni abitative temporanee, i tempi appaiono più lunghi.   “ Il comune – spiega il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Roberto Lucarelli- ha provveduto ad ordinare le Soluzioni Abitative e ad individuare le aree e, organo di controllo su tutto l’operato, è la Regione Marche che gestisce tutti i lavori, accertandone la regolarità. In particolare l’Erap Marche ha provveduto ad espletare le gare e, al momento, risultano appunto affidati gli appalti dei tre lotti dell’area Le Cortine dove, la scorsa settimana sono partiti i lavori di sbancamento per la posa in opera delle strutture. Su richiesta della Regione Marche, in capo alla quale è la direzione dei lavori -continua Lucarelli-  l’amministrazione camerte  ha individuato un geometra dell’Ufficio Tecnico che ricopre  il ruolo quotidiano di supervisore delle attività, al fine di verificarne correttezza e rispetto della tempistica”.

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Il vice sindaco riferisce anche di lavori già appaltati dall’Erap per l’area di Vallicelle (dove insisteranno 40 Sae),  con inizio sbancamento già nel corso della settimana corrente.

“ Per quel che concerne le frazioni- aggiunge Lucarelli- abbiamo dei layout già approvati e siamo in attesa che la Regione Marche dia il via libera per altri. Per quella che è la situazione di Camerino - sottolinea - possiamo dire che si sta procedendo con un buon passo. Bisogna considerare che alla fine dei vari interventi la nostra città vedrà montati circa 300 moduli abitativi temporanei e tutto l’intervento non è poi così semplice;  allo scopo di offrire servizi e garantire ai cittadini maggiore fruibilità delle zone dei nuovi insediamenti, a fronte della installazione di Sae, abbiamo infatti previsto e richiesto anche la realizzazione di altre opere infrastrutturali che consideriamo necessarie. Considerato che la ricostruzione avrà tempi lunghi e che le nuove aree saranno abitate per molti anni, considerato che, a seguito della disgrazia del sisma, il tessuto urbano si sta modificando sostanzialmente- conclude Lucarelli- nella realizzazione delle soluzioni emergenziali, stiamo dunque cercando di dare una degna fruibilità per un medio periodo che tutti ci auguriamo sia il più breve possibile, ma che ognuno si rende conto che poi tanto breve non sarà ”.

C.C.

Una grande opportunità per compiere un salto in avanti. E' questo il pensiero del consigliere regionale Daniele Salvi in merito alla strategia da adottare nel post terremoto.

“Indubbiamente mi rendo perfettamente conto che siamo in un momento difficile per parlare di geometrie istituzionali – il pensiero di Salvi – Fusioni, unioni di comuni, accorpamenti sono materia non dell’immediato, tuttavia il terremoto sta producendo due effetti. Il primo quello di aver determinato fra gli amministratori un maggior spirito di squadra, testimoniato da molti segnali. Il secondo la consapevolezza che non si possono affrontare calamità come quella che stiamo vivendo con poche forze a disposizione. Quindi l’unione di tutte le forze costituisce un lavoro che in prospettiva dovrà essere concreto. Dobbiamo assumerlo come un impegno che ora è sedimentato nei nostri cuori, ma che deve divenire un progetto strutturato”.

Mesi difficili per progettare il futuro. Quali le basi di partenza?

“Sicurezza, lavoro e comunità – continua il consigliere regionale Salvi – Sono le tre parole intorno alle quali vogliamo costruire nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino e lo stiamo facendo come consiglio regionale insieme alle quattro università marchigiane, Camerino, Macerata, Ancona, Urbino. E’ stato indubbiamente un segnale importante il fatto che sul tema si uniscano atenei talvolta così differenziati nel modo di essere ed agire che, invece, hanno trovato un comune sentire con anche l’affiancamento di chi ha già vissuto un simile dramma, come le università di Modena e Reggio Emilia che ci supporteranno nel declinare un progetto da loro già sperimentato sulla base delle peculiarità del cratere dell’Appennino marchigiano. Sarà questo l’impegno dei prossimi mesi con un robusto gruppo di ricercatori e giovani laureati che si impegneranno a battere il territorio per individuare nuove direttrici di sviluppo che puntino sugli elementi sopra menzionati: sicurezza, lavoro, ricostruzione delle comunità”.

Lei ha anche affermato: “I soldi ci sono, dobbiamo spenderli bene!”.

“E’ l’obiettivo della sana amministrazione. Le risorse ci sono, nonostante l’iniziale scetticismo, insieme ad un forte impegno del governo centrale che dobbiamo tenere vivo. I soldi vanno spesi bene e da questo punto di vista il controllo civico, la partecipazione dei cittadini, le segnalazioni, l’attivismo dei tanti comitati presenti, la cittadinanza attiva devono aiutare le istituzioni preposte a impiegare in maniera oculata le risorse disponibili”.  

Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha proclamato il lutto cittadino per domani (mercoledì 9 agosto) in concomitanza con i funerali di Andrea Falistocco, il giovane settempedano morto domenica scorsa in un incidente in moto. Interpretando il dolore e lo sconcerto dell’intera comunità ed evidenziando il turbamento che il lutto ha suscitato, facendosi portavoce del comune e diffuso sentimento della popolazione, anche in segno di profondo rispetto e di partecipazione al dolore della famiglia, il primo cittadino settempedano in un’Ordinanza ha stabilito che venga osservato un minuto di silenzio in tutti gli uffici pubblici alle ore 9,45. Nella stessa Ordinanza i cittadini tutti, le organizzazioni politiche, sociali e produttive, sono state invitate a esprimere la loro partecipazione al lutto. Da ultimo i titolari di attività commerciali sono stati invitati ad osservare la chiusura delle stesse al passaggio del corteo funebre che muoverà alle ore 9,30 dalla camera mortuaria dell’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” verso la struttura provvisoria della Parrocchia di San Severino Vescovo – Opera “Don Orione” dove, alle ore 9,45 circa, sarà celebrata una Santa Messa.

Il Comune di San Severino Marche ha ufficialmente provveduto all’assegnazione delle strutture abitative emergenziali e sta procedendo speditamente all’allestimento delle due aree, nel rione di San Michele, che ospiteranno complessivamente 103 nuclei familiari rimasti senza una casa dopo le scosse di terremoto.

In questi giorni gli assegnatari delle “casette” verranno contattati dall’ufficio Servizi Sociali per le necessarie formalità e l’assegnazione dei posti.

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L’area di San Michele ospiterà 58 Sae da 40 metri quadrati (di cui 3 con allestimento per portatori di handicap), 43 da 60 metri quadrati (di cui 1 con allestimento per portatori di handicap) e 2 da 80 metri quadrati (di cui 1 con allestimento per portatori di handicap).

Nell’assegnazione la Giunta comunale ha anzitutto dato priorità ai nuclei familiari dove sono presenti portatori di handicap poi a chi, in ordine di tempo, ha presentato richiesta delle Sae. A seguire i nuclei familiari che attualmente sono ospitati negli alberghi e in altre strutture ricettive.

Anche per la posizione delle “casette” sono stati adottati specifici criteri che hanno tenuto anzitutto conto delle richieste di chi voleva essere alloggiato nelle vicinanze di altri nuclei, di chi aveva particolari esigenze per la presenza in casa di anziani o portatori di handicap oppure di minori in età scolare.

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Con l’acquisto da parte dell’Erap di quattro appartamenti per nuclei familiari numerosi, infine, verranno completate tutte le richieste presentate al Comune di San Severino Marche per un alloggio da parte delle famiglie terremotate.

 

Continua  il lavoro di controllo e verifica nei luoghi a maggiore frequenza di utenti da parte dei comandi della Compagnia Carabinieri di Jesi.

Proprio nel pomeriggio di lunedì 7 agosto, i militari della Stazione di Chiaravalle, diretti dal Maresciallo Domenico Maurelli, hanno effettuato un controllo ai passeggeri in partenza ed in arrivo alla fermata degli autobus, con particolare attenzione ai loro bagagli.

Tra  i passeggeri in attesa alla fermata degli autobus lungo la SS 76 diretti a Jesi, la pattuglia ha notato tre giovanissimi (due diciottenni e un minorenne) che, alla vista dei militari, hanno iniziato a dare segni di preoccupazione e  uno di loro si è' avvicinato al cestino dei rifiuti gettandovi qualcosa all’interno.

Insospettita dal gesto, la pattuglia iha ispezionato il cestino , rinvenendovi due pacchetti,che successivamente sono risultati contenere hashish per il peso pari a circa 140 grammi.

Tutti e tre i giovani, sono stati condotti in caserma e sottoposti a meticolosa perquisizione.

Durante le operazioni, indosso ad un altro giovane maggiorenne del gruppo e occultato all’interno di una scarpa, i militari hanno rinvenuto un grosso pezzo di hashish del peso di 70 grammi; il terzo ragazzo minorenne aveva invece in tasca la somma di  1200 euro, ritenuta provento di spaccio. 

Nei confronti del terzetto i carabinieri hanno successivamente eseguito  perquisizioni domiciliari e, nell’abitazione di uno dei due maggiorenni è saltato fuori un bilancino di precisione.

Arresti in flagranza per detenzione ai fini di spaccio a carico dei due

maggiorenni ( un 18enne di Cingoli e un 18enne marocchino anche lui

residente a Cingoli) che, subito dopo le formalità di rito,in attesa del rito direttissimo, sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.

In capo al minorenne, la cui somma di denaro,  è stata sequestrata per essere versata sul fondo unico di giustizia, è stata redatta un’informativa alla Procura della Repubblica per i Minorenni con lcontestazione dei medesimi reati. Il minore, è stato riaffidato ai genitori.

 

 

Spettacolare incidente stradale nel cuore della notte lungo l'autostrada Adriatica A 14, lungo la direttrice sud, nel territorio di Portorecanati.

Per cause in corso di accertamento da parte della Polizia Stradale un Suv con a bordo due persone si è rovesciato sulla corsia di marcia mentre stava sopraggiungendo un tir che ha travolto il fuoristrada. Fortunatamente i due occupanti della vettura, feriti in modo non grave, sono riusciti ad uscire dall'auto prima del tremendo impatto con l'autoarticolato.

Tragedia sfiorata, dunque, con i due che una volta ripresisi dallo spavento sono stati trasportati al Pronto Soccorso per le cure del caso.

Illeso anche il conducente dell'autocarro.

 

A Camerino è in atto la rimozione delle macerie del palazzo di via Sant'Agostino.

L'edificio, imploso irrimediabilmente dopo le scosse di ottobre, già i primi di dicembre era stato demolito. Insieme alla palazzina sulla quale si era abbattuto il campanile di Santa Maria in via, insieme allo stesso santuario, il palazzo era divenuto il simbolo della devastazione prodotta dal sisma a Camerino. Particolarmente commoventi erano stati i momenti della demolizione controllata, attuata sotto gli occhi di intere famiglie che, nonostante abbiano potuto recuperare molte delle loro cose, avranno sempre impressa nella mente e nel cuore l'immagine di tanti ricordi sgretolati.

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Sul posto in azione i mezzi del Cosmari e il personale specializzato per questo tipo di operazioni.
Da quattro mesi il Consorzio Smaltimento Rifiuti di Tolentino è impegnato nei comuni che hanno fatto richiesta di rimozione macerie e hanno ottenuto le autorizzazioni del caso. "Anche in questo caso  - spiega Carlo Leggi ( nella foto principale )  responsabile dell'Unità Operativa Terremoto del Cosmari- facciamo una cernita tra beni personali e beni preziosi.

 

Le foto dei mezzi che caricano i materiali demoliti.

 
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Separiamo poi le parti legnose, ferrose e impiantistica. Per la parte edile operano le ditte aggiudicatarie dell'appalto che si occupano della frantumazione e del riciclato; per il resto la separazione avviene come per il rifiuto normale, tra multimateriale riciclabile e indifferenziato non recuperabile".   Un'area appositamente individuata  dalla direzione dello stabilimento di Tolentino è dedicata proprio a questo tipo di smaltimento rifiuti " 
 
 
Per il momento, in accordo con la Regione e con gli organi di controllo,- aggiunge Leggi- è stata individuata un'area apposita per lo svolgimento dell'attività ma è in previsione l'ampliamento in un' area   che da settembre dovrebbe essere operativa. ".
 
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La presenza di diversi condomini ha permesso una prima cernita di oggetti, individuati dagli stessi proprietari degli appartamenti dello stabile, come propri. " Una volta portato via il materiale- ha spiegato ancora Carlo Leggi- allorchè selezioniamo il materiale, invitiamo i proprietari delle case demolite e siamo in grado di restituire loro gli oggetti che ci vengono indicati e che fanno parte dei loro ricordi e della loro vita".
 
Carla Campetella

Aato 3 Macerata lancia la nuova app gratuita dedicata, per il momento, all’attività dell’ente. Disponibile per dispositivi iOS e Android l’applicazione ha come obbiettivo principale quello di far conoscere l’Aaato e la sua attività e di fornire uno strumento utile all’utenza. Oltre alle informazioni sull’Ente, l’App consente di conoscere direttamente dal proprio dispositivo ed in qualunque momento, i numeri utili, le news dedicate alla comunicazione dell’Ente e agli eventi in corso ed in programma. La funzionalità più innovativa disponibile è quella relativa alla segnalazione guasti: il software consente infatti di segnalare all’azienda, in modo semplice ed immediato, un guasto, relativo alla propria fornitura o alla rete idrica o fognaria. Basterà, dunque, un semplice clic per inviare in tempo reale, con le specifiche coordinate, una segnalazione e ottenere in tempi rapidi l’intervento delle squadre tecniche per la riparazione. I contenuti sono ‘pushati’ ossia inviati mediante notifica ai cittadini che scaricano sul proprio telefono l’applicazione.

“Un servizio innovativo - ha sottolineato il Presidente Francesco Fiordomo - che ci consentirà di migliorare il rapporto con i clienti e di rendere più efficiente il nostro lavoro. Aato3 punta alla modernizzazione per migliorare la qualità del servizio e per abbattere i tempi di risposta agli utenti. Vogliamo crescere e, per riuscirci, nell’epoca delle tecnologie digitali, dobbiamo dotarci di strumenti che siano all’avanguardia. Come questa App informativa che rappresenta solo un punto di partenza”.

Un anno importante per l’Ente, che sotto il profilo della comunicazione, sta vivendo un vero momento di cambiamento: app e ristrutturazione del sito internet, ma anche progetti ed iniziative che hanno coinvolto migliaia di cittadini, sul delicato tema del risparmio idrico. Ultima la campagna di comunicazione contro gli sprechi.

Per scaricare la App basta entrare nell’ App Store e cercare Aato 3.

 Arrivano da tutta Europa, giovani e famiglie in migliaia prendo d'assalto gli Appennini e come per le precedenti edizioni, i carabinieri della Compagnia di Camerino, guidati dal Capitano Vincenzo Orlando, hanno attuato massicci controlli antidroga anche per la XV edizione del “Montelago Celtic festival” tenutasi in località Taverne di Serravalle di Chienti.

I militari hanno fermato e perquisito auto, furgoni e camper diretti alla festa, attraverso un dispositivo di filtraggio posto nelle adiacenze dell’ingresso dell’area interessata, sottoponendo a controllo centinaia di giovani procedendo, in moltissimi casi, anche a perquisizioni personali.

Le ispezioni, rese difficili dalle temperature elevate e dalla notevole mole di veicoli in arrivo stracolmi di tende, borsoni ed equipaggiamenti vari, hanno impegnato, sin da giovedì mattina, oltre 40 carabinieri, che hanno fatto ricorso anche all’unità cinofila di Pesaro intervenuta con il cane Yago, che hanno permesso di rinvenire sostanze stupefacenti del tipo Hashish, marijuana, cocaina e qualche pasticca di Extasi, occultate nei posti più disparati ( nelle scarpe, nelle parti intime, tra i generi alimentari, nelle aste delle bandiere, nelle cucce degli animali domestici in nicchie ricavate ad hoc nelle portiere e nei cruscotti delle autovettureal fine di eludere il fiuto dei cani.

Al termine dell’intera attività sono stati deferiti alla Procura della Repubblica per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e segnalate quali assuntori oltre 40 persone, di età compresa tra i 18 ed i 30 anni, provenienti da numerose regioni d’Italia. Infine, sono state cinque le patenti ritirate ai conducenti che guidavano i veicoli in possesso di droghe e che sono stati anche sequestrati.

L’apparato di controllo ha permesso, pertanto, di sequestrare complessivamente circa tre etti di droghe di aria natura tra cocaina, hashish, marijuana ed MDMA (extasy) nonché diverso materiale per il confezionamento, il pesaggio e per il consumo degli stupefacenti ( cilum, narghilè, pipe varie e trita -erbe di vario tipo, bilancini di precisione).

Le attività, condotte al fine di arginare il traffico ed il consumo di droghe all’interno di raduni e feste che spesso fanno registrare incidenti con conseguenze irreparabili, come già successo in molti casi di risonanza mediatica nazionale.

Il controllo continuo ha garantito un tranquillo svolgimento della manifestazione che ha chiuso i battenti nelle prime ore di domenica 7 agosto. 

Speranza, fraternità, condivisione e perdono. E’ il messaggio lanciato dall’arcivescovo Brugnaro, in occasione della  trentesima Marcia della fede da Serrapetrona a Madonna della Neve.  Rinnovatosi alle prime luci del giorno con la partecipazione del sindaco Silvia Pinzi e del parroco don Aronne Gubinelli, il piccolo pellegrinaggio ha attraversato le frazioni di Castel San Venanzio e Villa D’Aria, nelle cui abitazioni, fortemente danneggiate dal sisma, sono rimaste poche famiglie.

 

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Carica di significati la trentesima edizione della Marcia, il cui svolgimento è avvenuto in un momento particolarmente travagliato eppure, il solo fatto di camminare insieme, ha contribuito ad unire le numerose persone partecipanti e a farle sentire una comunità più forte. Presenti le confraternite, prima di affrontare l’ultimo tratto di marcia e raggiungere il santuario sulla montagna, un breve momento di preghiera e benedizione ha avuto luogo sulla piazzetta di Villa D’Aria. 

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“Un’invocazione alla Madonna- ha detto il presule- affinché benedica le famiglie, le case, il mondo del lavoro e i giovani. Una preghiera per allontanare dall’Europa e dal Mediterraneo segni non certo tranquillizzanti, che non sono rappresentati dai migranti, ma dall’incomprensione dei popoli, delle culture e delle nazioni”.

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Al termine del pellegrinaggio, conclusosi sul sagrato davanti alla chiesina inagibile della Madonna della Neve sul Monte d’Aria, Mons. Francesco Brugnaro ha celebrato una messa all’aperto.

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L’appuntamento quest’anno è coinciso con la ricorrenza liturgica della Trasfigurazione di Gesù e con l’anniversario della morte del Beato Papa Paolo VI, avvenuta il 6 agosto del 1978.

“Quest’anno abbiamo un motivo in più per chiedere alla Madre del Signore, non solo di ricordarsi di noi ma anche di tenere lontano quello che fa male alla nostra vita – ha detto l’arcivescovo-. E’ quasi passato un anno e ancora molte delle ferite, sia umane che fisiche, le abbiamo davanti. Talvolta siamo presi da un po’ di disperazione, qualcuno addirittura pensa di non avere più fiducia nel nome del Signore, né nel rapporto con gli uomini; il sentimento profondo che dobbiamo avere è quello di saper riprendere, ogni giorno e con pazienza, il dono della vita. Mi permetto anche di dire, cari genitori, cari nonni, che bisogna che sappiamo fare in modo che i nostri figlioli capiscano che il dono della vita è il dono più grande che Dio ci fa.”

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Brugnaro ha esortato dunque all’impegno attraverso la vita cristiana, a insegnare a sperare e, ricordando le parole del Papa, ha spiegato che la speranza ha bisogno di due ali: da un lato il coraggio che viene dall’alto,e che significa che le cose possono cambiare, e, dall’altro, la solidarietà, la fraternità, la condivisione” Solo allora- ha detto- la speranza diventa credibile. Cerchiamo allora di divenire tutti più solidali, di stabilire sempre buone relazioni tra di noi. Quando ci troviamo insieme, non confrontiamo solo i mali o le fortune di alcuni e le sfortune di altri, ma cerchiamo anche di vedere positivo e quello che insieme, nella solidarietà, nella franchezza e nella giustizia, riusciremo a fare. Oggi – ha ricordato l’arcivescovo- ma anche il giorno della Trasfigurazione di Gesù. Il figlio di Dio si è trasfigurato perché temeva che i discepoli, di fronte all’esperienza della crocifissione, della morte e del fallimento della Sua vita a Gerusalemme, si sarebbero scandalizzati. E i discepoli si sono scandalizzati: Pietro lo ha tradito e Giuda lo ha venduto..Ecco allora che anche noi potremmo ritrovarci tra il rinnegamento di Pietro e l’impossibilità di Giuda di riconoscere Gesù come Colui che lo perdona. Chiediamo allora anche noi perdono al Signore e che il perdono diventi abitudine interiore nelle nostre relazioni, di marito, di moglie, di famiglia, di figli, parenti, vicini di casa, in maniera da togliere di mezzo tutte le mormorazioni e le malignità che rendono ancora più faticosa la nostra esistenza”.

Commentando la parola di Dio l’arcivescovo ha richiamato alla vita vera che deriva dal Vangelo quella del perdono e della fraternità del pane e dell’Eucaristia che pone tutti sullo stesso piano, tutti bisognosi di misericordia ma anche tutti capaci di condividere insieme i tanti o pochi beni che abbiamo. "Scendendo dal monte, chiediamo alla Madonna di tornare con una forza nuova, la forza dell’amore che costruisce l’Eucaristia, e, fraternità, in maniera da permettere alla speranza di avere le due ali per superare le fatiche che stiamo vivendo lontani da casa, senza lavoro e per le mille difficoltà che gravano sule persone e sulle famiglie, in maniera che il perdono e l’eucaristia ci aiutino insieme a ritornare a ricostruire e a fare in modo che le nostre contrade e le nostre case tornino ad essere case di benedizione nei riguardi del Signore".

“ Da trent’anni, anche se la popolazione è diminuita nel tempo, rinnoviamo la tradizione di salire in alto e avvicinarci ad un luogo di preghiera simbolo per tutto il territorio – ha spiegato commosso  don Aronne Gubinelli- La chiesa della Madonna della Neve è sempre stata punto di riferimento per tutta la zona; la montagna era infatti fonte di reddito e di sopravvivenza per molte famiglie. Trent’anni fa i campi erano tutti coltivati a grano, granoturco, patate; oggi che la resa non è più quella di un tempo, le famiglie se ne sono andate abbandonando la terra. Il calo demografico dei paesi è molto alto e il sisma ha contribuito ad aggravare la situazione. Da 350 persone si è passati a poco più di una decina”.

“Il Trentesimo anniversario della marcia -  ha dichiarato il sindaco Silvia Pinzi- è ricorrenza impegnativa,  ma la partecipazione delle persone dimostra quanto l’evento sia sentito dalla cittadinanza. La commozione di don Aronne racchiudeva tutto il sentimento di questi ultimi mesi e dell’ultimo periodo e, anche i luoghi della marcia non sono gli stessi perché, segni tangibili che ci ha lasciato il sisma sono le stesse  chiese di Villa D’Aria e della Madonna della Neve inagibili, Tutta una comunità è disorientata e manifestazioni come queste, della devozione popolare e del forte legame delle persone a queste zone, ora più che mai sono la dimostrazione di un attaccamento al territorio”.

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