Barista di Camerino a Conte: "Servono fatti concreti"

Venerdì, 17 Aprile 2020 14:50 | Letto 12136 volte   Clicca per ascolare il testo Barista di Camerino a Conte: "Servono fatti concreti" “C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: La Volontà”. Con questa frase di Einstein conclude la lettera inviata al premier Conte e al ministro Gualtieri l’imprenditrice camerte Serena Cerescioli, titolare del Pop Cafè. Una missiva nella quale Serena invita il governo e quanti hanno potere decisionale in questo difficile momento ad adottare misure concrete e più efficaci di quelle finora indicate per il rilancio dell’economia e dell’imprenditoria privata. Quasi un appello lanciato da chi ha saputo reagire al terremoto che ha colpito la sua terra e che ora vuole ripartire una volta terminata questa drammatica emergenza. Di seguito il testo integrale della lettera inviata al premier Caro Presidente, sicuramente questa letterà arriverà dritta dritta nel cestino delle sue e- mail e non sarà per nulla considerata…né mai letta, ma io ci provo lo stesso. Le dico sinceramente che apprezzo molto la sua franchezza, la sua lealtà nel rispondere ai quesiti che Le sottopongono ogni giorno giornalisti e quanti la circondano. Ammiro il suo considerarci alla pari, la chiarezza con la quale espone ogni giorno il suo operato e ci tengo a dire che  Giuseppe Conte sembra quasi un alieno rispetto alla maggior parte dei politici che fino ad oggi ci hanno rappresentato. Questa come tutti sappiamo è una situazione più grande di noi, che non succedeva dal primo dopoguerra e anche se daremo colpe a destra e a sinistra, anche se vogliamo fare i tuttologi, i politici, i virologi, gli scenziati, alla fine della fiera…ci capiremo ben poco. Restiamo a casa ed è giusto restarci per un diritto di reciprocità, nostro e del nostro prossimo. Ma sono qui per farle una domanda, per indurla a riflettere e perché mi importa parecchio della sua risposta. Io faccio parte di quei 5.000.000 di italiani che sono titolari di un impresa, che hanno rischiato e rischiano ogni giorno, che hanno investito e investono ogni giorno nel territorio, nei giovani e nel futuro. Faccio parte di quella buona fetta di imprenditori che sacrificano la propria vita, le proprie giornata, il tempo libero, la  famiglia, i desideri, per far filare tutto liscio. Sì per far filare tutto liscio. Che significa far filare tutto liscio? Significa far sì che la propria azienda funzioni, significa fare un prodotto o dare un servizio eccellente, soddisfare i bisogni del cliente e far sì che il cliente di oggi lo sia anche domani. Significa avere una strategia, e metterla in atto, significa studiare il mercato e studiare le persone. Significa avere una squadra di collaboratori in gamba, formarli, plasmarli e farli andare da soli, riprendendoli quando sbagliano e gratificandoli quando danno il massimo, riconoscere il loro valore aggiunto. Significa tenere a loro come a dei fratelli, preoccuparsi se stanno bene, se sono sereni a lavoro e capire al volo quando invece non va…e sorridere, cercare di  sorridere sempre…sperando che  vada tutto liscio. Sì perché se tutto andrà liscio potrò riuscire ad adempiere agli impegni presi con i miei collaboratori, riuscirò a pagare gli stipendi e ad essere puntuale come sempre, riuscirò a pagare i contributi, a pagare le rate dei mutui, a pagare i fornitori,  a pagare i miei contributi, a pagare le tasse..se tutto andrà bene chiuderò l’anno con un buon fatturato e un po’ d’utile…se tutto andrà bene. Ho più di 10 collaboratori che stanno a casa e stanno facendo la quarantena. Per i giorni che non lavoreranno lo stato, (che siamo sempre noi) pagherà la cassa integrazione, stabilita nella misura dell’80% per lavoratori a tempo pieno e al 70% circa per i lavoratori a chiamata in base alle ore lavorate negli ultimi sei mesi, questo significa che un dipendente che prende uno stipendio medio di 1200/1300 euro percepirà come c.i.  sui 900/1000 euro…ma questo ovviamente Lei lo sa già. Ok, è giusto dare liquidità ai cittadini, così loro potranno vivere dignitosamente, soddisfare i propri bisogni, fare acquisti e far girare il sistema, far girar l’economia. Ora Le chiedo, se invece per Lei è giusto che un imprenditore (e siamo più di 5.000.000 in Italia e diamo lavoro a più di 17.000.000 di persone..ma anche questo Lei lo sa) che si sveglia tutte le mattine per andare a lavorare, che lavora come me 7 giorni su 7 e lavora anche 13/14 ore al giorno, che se ha la febbre deve andare lo stesso a lavorare, che se manca un dipendente deve fare il doppio turno per coprirlo, che  investe nella sua attività,  che da lavoro ai cittadini, che paga le tasse con una pressione fiscale del 55%, che rischia....ecco tutti questi sacrifici valgono meno dello stipendio di un dipendente…600 Euro, meno del reddito di cittadinanza...(780 Euro  minimo) secondo Lei è G I U S T O?? Io con 600 euro non ci pago nemmeno 10 giorni di corrente…ma questo lei non può saperlo. Le sembra una cosa pensata, ragionata e adeguata per un imprenditore che insieme a tutti gli altri sostiene il sistem economico del Paese? Concessione di liquidità…ok!, ma sono soldi prestati…vanno rimborsati, posticipazione del pagamento di tasse e contributi, ok! ma vanno pagati…vanno tirati su poi. Qual è il Vostro aiuto? Vorrei sapere, come pensate di venirci incontro? Senza i cittadini che spendono l’economia non gira, le imprese non vendono, non producono e non pagano tutto quello che hanno da pagare. E’ giusto dare liquidità ai cittadini ma credo che Lei immagini bene che dopo questa pandemia saremo cambiati tutti, che non frequenteremo più gli stessi posti di un tempo,  non consumeremo più tutti i beni di consumo che consumavamo fino a prima, non ci affolleremo più come prima. Spenderemo meno, usciremo meno e consumeremo meno…quindi la liquidità che sarà concessa alle aziende servirà per coprire i primi mesi per le aziende più piccole, i primi 20 gg per quelle più grandi…ma se i fatturati non ci sono, non subito, ma credo in meno di un anno/due l’economia sarà lo stesso al collasso. Molti faranno tagli, riduranno l’organico, molti chiuderanno, qualcuno si impiccherà. Lei e altri 3 milioni di dipendenti pubblici forse non avrete di questi problemi…non avrete di che preoccuparvi per pagare bollette, rate e stipendi. Vorrei solo che lei pensasse e per una volta provasse a mettersi nei panni di uno di quei 5.000.000 di imprenditori che prima di essere imprenditori sono uomini. La lascio con queste parole di Albert Einstein: “C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: La Volontà”. Confido nella Sua Volontà Serena Cerescioli
“C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: La Volontà”. Con questa frase di Einstein conclude la lettera inviata al premier Conte e al ministro Gualtieri l’imprenditrice camerte Serena Cerescioli, titolare del Pop Cafè. Una missiva nella quale Serena invita il governo e quanti hanno potere decisionale in questo difficile momento ad adottare misure concrete e più efficaci di quelle finora indicate per il rilancio dell’economia e dell’imprenditoria privata. Quasi un appello lanciato da chi ha saputo reagire al terremoto che ha colpito la sua terra e che ora vuole ripartire una volta terminata questa drammatica emergenza.

Di seguito il testo integrale della lettera inviata al premier



Caro Presidente,

sicuramente questa letterà arriverà dritta dritta nel cestino delle sue e- mail e non sarà per nulla considerata…né mai letta, ma io ci provo lo stesso.

Le dico sinceramente che apprezzo molto la sua franchezza, la sua lealtà nel rispondere ai quesiti che Le sottopongono ogni giorno giornalisti e quanti la circondano.

Ammiro il suo considerarci alla pari, la chiarezza con la quale espone ogni giorno il suo operato e ci tengo a dire che  Giuseppe Conte sembra quasi un alieno rispetto alla maggior parte dei politici che fino ad oggi ci hanno rappresentato.

Questa come tutti sappiamo è una situazione più grande di noi, che non succedeva dal primo dopoguerra e anche se daremo colpe a destra e a sinistra, anche se vogliamo fare i tuttologi, i politici, i virologi, gli scenziati, alla fine della fiera…ci capiremo ben poco.

Restiamo a casa ed è giusto restarci per un diritto di reciprocità, nostro e del nostro prossimo.

Ma sono qui per farle una domanda, per indurla a riflettere e perché mi importa parecchio della sua risposta.

Io faccio parte di quei 5.000.000 di italiani che sono titolari di un impresa, che hanno rischiato e rischiano ogni giorno, che hanno investito e investono ogni giorno nel territorio, nei giovani e nel futuro.

Faccio parte di quella buona fetta di imprenditori che sacrificano la propria vita, le proprie giornata, il tempo libero, la  famiglia, i desideri, per far filare tutto liscio.

Sì per far filare tutto liscio.

Che significa far filare tutto liscio?

Significa far sì che la propria azienda funzioni, significa fare un prodotto o dare un servizio eccellente, soddisfare i bisogni del cliente e far sì che il cliente di oggi lo sia anche domani.

Significa avere una strategia, e metterla in atto, significa studiare il mercato e studiare le persone.

Significa avere una squadra di collaboratori in gamba, formarli, plasmarli e farli andare da soli, riprendendoli quando sbagliano e gratificandoli quando danno il massimo, riconoscere il loro valore aggiunto.

Significa tenere a loro come a dei fratelli, preoccuparsi se stanno bene, se sono sereni a lavoro e capire al volo quando invece non va…e sorridere, cercare di  sorridere sempre…sperando che  vada tutto liscio.

Sì perché se tutto andrà liscio potrò riuscire ad adempiere agli impegni presi con i miei collaboratori, riuscirò a pagare gli stipendi e ad essere puntuale come sempre, riuscirò a pagare i contributi, a pagare le rate dei mutui, a pagare i fornitori,  a pagare i miei contributi, a pagare le tasse..se tutto andrà bene chiuderò l’anno con un buon fatturato e un po’ d’utile…se tutto andrà bene.

Ho più di 10 collaboratori che stanno a casa e stanno facendo la quarantena.

Per i giorni che non lavoreranno lo stato, (che siamo sempre noi) pagherà la cassa integrazione, stabilita nella misura dell’80% per lavoratori a tempo pieno e al 70% circa per i lavoratori a chiamata in base alle ore lavorate negli ultimi sei mesi, questo significa che un dipendente che prende uno stipendio medio di 1200/1300 euro percepirà come c.i.  sui 900/1000 euro…ma questo ovviamente Lei lo sa già.

Ok, è giusto dare liquidità ai cittadini, così loro potranno vivere dignitosamente, soddisfare i propri bisogni, fare acquisti e far girare il sistema, far girar l’economia.

Ora Le chiedo,

se invece per Lei è giusto che un imprenditore (e siamo più di 5.000.000 in Italia e diamo lavoro a più di 17.000.000 di persone..ma anche questo Lei lo sa) che si sveglia tutte le mattine per andare a lavorare, che lavora come me 7 giorni su 7 e lavora anche 13/14 ore al giorno, che se ha la febbre deve andare lo stesso a lavorare, che se manca un dipendente deve fare il doppio turno per coprirlo, che  investe nella sua attività,  che da lavoro ai cittadini, che paga le tasse con una pressione fiscale del 55%, che rischia....ecco tutti questi sacrifici valgono meno dello stipendio di un dipendente…600 Euro, meno del reddito di cittadinanza...(780 Euro  minimo)

secondo Lei è G I U S T O??

Io con 600 euro non ci pago nemmeno 10 giorni di corrente…ma questo lei non può saperlo.

Le sembra una cosa pensata, ragionata e adeguata per un imprenditore che insieme a tutti gli altri sostiene il sistem economico del Paese?

Concessione di liquidità…ok!, ma sono soldi prestati…vanno rimborsati, posticipazione del pagamento di tasse e contributi, ok! ma vanno pagati…vanno tirati su poi.

Qual è il Vostro aiuto? Vorrei sapere, come pensate di venirci incontro?

Senza i cittadini che spendono l’economia non gira, le imprese non vendono, non producono e non pagano tutto quello che hanno da pagare.

E’ giusto dare liquidità ai cittadini ma credo che Lei immagini bene che dopo questa pandemia saremo cambiati tutti, che non frequenteremo più gli stessi posti di un tempo,  non consumeremo più tutti i beni di consumo che consumavamo fino a prima, non ci affolleremo più come prima.

Spenderemo meno, usciremo meno e consumeremo meno…quindi la liquidità che sarà concessa alle aziende servirà per coprire i primi mesi per le aziende più piccole, i primi 20 gg per quelle più grandi…ma se i fatturati non ci sono,

non subito, ma credo in meno di un anno/due l’economia sarà lo stesso al collasso.

Molti faranno tagli, riduranno l’organico, molti chiuderanno, qualcuno si impiccherà.

Lei e altri 3 milioni di dipendenti pubblici forse non avrete di questi problemi…non avrete di che preoccuparvi per pagare bollette, rate e stipendi.

Vorrei solo che lei pensasse e per una volta provasse a mettersi nei panni di uno di quei 5.000.000 di imprenditori che prima di essere imprenditori sono uomini.

La lascio con queste parole di Albert Einstein:

“C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: La Volontà”.

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