Indagine sui Comuni dell'Unione Montana. Quanto sono "smart"

Mercoledì, 21 Aprile 2021 13:48 | Letto 715 volte   Clicca per ascolare il testo Indagine sui Comuni dell'Unione Montana. Quanto sono "smart" Anche i Comuni dell’Unione Montana dei Monti Azzurri rientrano nello studio contenuto nel Quaderno 32 “Granda & Smart - Esperienze smart in provincia di Cuneo”, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che ha prodotto la prima mappatura del livello di Smartness raggiunto, nel 2016, dai 250 Comuni della Provincia, sulla base di una griglia di 64 indicatori ripartiti su 10 ambiti, scelti tra quelli più utilizzati per valutare le Smart City.“L’Unione – dice il presidente Giampiero Feliciotti - ha firmato nel 2011 il patto dei sindaci e ha portato avanti le previsioni che nel piano erano state inserite. A questo punto, anche in virtù di quelli che sono gli sviluppi tecnico-amministrativi e politici, siamo stati scelti come territorio per essere esaminato dal punto di vista Smart”.L’aggettivo SMART = intelligente, brillante, applicato alle città a partire dagli anno ’90,  si è nel tempo modificato ed evoluto delineando infine un luogo in cui viene messo in campo un insieme di politiche e azioni strategiche volte a ottimizzare e innovare i servizi pubblici e a creare un nuovo sistema di relazioni tra la dotazione infrastrutturale materiale (capitale fisico) e quella immateriale, resi possibili dall’implementazione delle nuove tecnologie.Indicando alla fine, in ultima istanza, una direzione di sviluppo in grado di rispondere alle sfide attuali attraverso approcci e politiche innovative.In quest’accezione, il concetto si allarga fino a comprendere villaggi, territori e gruppi di personeed evidenziando la stretta correlazione tra la dimensione della città e delle infrastrutture fisiche, che ne regolano il funzionamento, con quella della comunità dei singoli cittadini e delle aggregazioni sociali che la popolano, abbracciando anche le sfide e le esigenze dei contesti extraurbani.Grazie all’evoluzione del concetto di smart city, dunque, la smartness è diventata sempre più un indicatore della capacità di adattamento e sopravvivenza di un’entità complessa, attraverso l’“intelligenza” che riesce a mettere in gioco a tutti i livelli, in questa epoca di transizione. Inoltre, inglobando la qualità di vita e l’offerta di prodotti e servizi, permette di valutare un insieme di elementi fondamentali per competere a livello europeo e internazionale con gli altri territori.“Individuare il posizionamento dei diversi comuni dei Monti Azzurri rispetto agli indicatori della smartness – scrive l’ente in una nota - non è quindi un esercizio fine a se stesso, ma consente di comprendere meglio i punti di forza e di debolezza del territorio, delineando un quadro di riferimento utile a orientare possibili strategie di intervento alle varie scale.Considerando che molti degli indicatori utilizzati per l’analisi corrispondono a elementi che favoriscono sia il mantenimento degli abitanti nei territori che le condizioni minime che permettono di attrarre nuovi residenti e imprese, ricostruire il futuro dei Monti Azzurri con l’attenzione alla suo livello di Smartness è una scelta strategicamente importante.Inoltre, i Monti Azzurri non partono da zero – spiega - , ma possono valorizzare le qualità ambientali e di comunità, che costituiscono un capitale che le città maggiori non posseggono e non riusciranno in molti casi a raggiungere.Utilizzare quindi questo punto di vista permette di promuovere con maggior efficacia il territorio non solo e non tanto a scopo turistico, anche se i nuovi turisti apprezzano particolarmente l’integrazione delle qualità ambientali con le infrastrutture e i servizi reali e virtuali, ma soprattutto verso nuove imprese e famiglie”.GS
Anche i Comuni dell’Unione Montana dei Monti Azzurri rientrano nello studio contenuto nel Quaderno 32 “Granda & Smart - Esperienze smart in provincia di Cuneo”, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che ha prodotto la prima mappatura del livello di Smartness raggiunto, nel 2016, dai 250 Comuni della Provincia, sulla base di una griglia di 64 indicatori ripartiti su 10 ambiti, scelti tra quelli più utilizzati per valutare le Smart City.

“L’Unione – dice il presidente Giampiero Feliciotti - ha firmato nel 2011 il patto dei sindaci e ha portato avanti le previsioni che nel piano erano state inserite. A questo punto, anche in virtù di quelli che sono gli sviluppi tecnico-amministrativi e politici, siamo stati scelti come territorio per essere esaminato dal punto di vista Smart”.

L’aggettivo SMART = intelligente, brillante, applicato alle città a partire dagli anno ’90,  si è nel tempo modificato ed evoluto delineando infine un luogo in cui viene messo in campo un insieme di politiche e azioni strategiche volte a ottimizzare e innovare i servizi pubblici e a creare un nuovo sistema di relazioni tra la dotazione infrastrutturale materiale (capitale fisico) e quella immateriale, resi possibili dall’implementazione delle nuove tecnologie.

Indicando alla fine, in ultima istanza, una direzione di sviluppo in grado di rispondere alle sfide attuali attraverso approcci e politiche innovative.

In quest’accezione, il concetto si allarga fino a comprendere villaggi, territori e gruppi di personeed evidenziando la stretta correlazione tra la dimensione della città e delle infrastrutture fisiche, che ne regolano il funzionamento, con quella della comunità dei singoli cittadini e delle aggregazioni sociali che la popolano, abbracciando anche le sfide e le esigenze dei contesti extraurbani.

Grazie all’evoluzione del concetto di smart city, dunque, la smartness è diventata sempre più un indicatore della capacità di adattamento e sopravvivenza di un’entità complessa, attraverso l’“intelligenza” che riesce a mettere in gioco a tutti i livelli, in questa epoca di transizione. Inoltre, inglobando la qualità di vita e l’offerta di prodotti e servizi, permette di valutare un insieme di elementi fondamentali per competere a livello europeo e internazionale con gli altri territori.

“Individuare il posizionamento dei diversi comuni dei Monti Azzurri rispetto agli indicatori della smartness – scrive l’ente in una nota - non è quindi un esercizio fine a se stesso, ma consente di comprendere meglio i punti di forza e di debolezza del territorio, delineando un quadro di riferimento utile a orientare possibili strategie di intervento alle varie scale.

Considerando che molti degli indicatori utilizzati per l’analisi corrispondono a elementi che favoriscono sia il mantenimento degli abitanti nei territori che le condizioni minime che permettono di attrarre nuovi residenti e imprese, ricostruire il futuro dei Monti Azzurri con l’attenzione alla suo livello di Smartness è una scelta strategicamente importante.

Inoltre, i Monti Azzurri non partono da zero – spiega - , ma possono valorizzare le qualità ambientali e di comunità, che costituiscono un capitale che le città maggiori non posseggono e non riusciranno in molti casi a raggiungere.

Utilizzare quindi questo punto di vista permette di promuovere con maggior efficacia il territorio non solo e non tanto a scopo turistico, anche se i nuovi turisti apprezzano particolarmente l’integrazione delle qualità ambientali con le infrastrutture e i servizi reali e virtuali, ma soprattutto verso nuove imprese e famiglie”.

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