Oltre 113mila richieste di aiuto da luglio a marzo. Il bilancio di RIESCO Marche

Venerdì, 23 Aprile 2021 11:51 | Letto 621 volte   Clicca per ascolare il testo Oltre 113mila richieste di aiuto da luglio a marzo. Il bilancio di RIESCO Marche Sono più di 113mila gli interventi messi in campo, a seguito di altrettante richieste di aiuto, dal 24 luglio al 31 marzo scorsi, da RIESCO Marche.È questo il bilancio del progetto che ha visto insieme quattordici associazioni per contrastare gli effetti di esclusione sociale, precarizzazione e marginalizzazione, acuiti dall’emergenza Covid. Un sistema integrato di interventi, all’insegna di inclusione e solidarietà, che diventa una grande “comunità di cura”, non solo per assistere ma anche per generare cambiamento e rinsaldare legami sociali.A restituire il quadro finale dellesperimento è il presidente Anpas Marche, Andrea Sbaffo, dellassociazione che ha curato e continua a curare la gestione del numero verde a cui i cittadini hanno potuto rivolgersi.Lattività del progetto è riuscita nel migliore dei modi - ammette - . Il coordinamento di Auser e delle altre associaizoni che ci sono occupate del proprio settore, insieme alle firmatarie dellAssociazione temporanea, è riuscito a legare le esigenze dei cittadini in maniera abbastanza uniforme su tutto il territorio regionale. Buona la prima, dunque, per un progetto che potrebbe essere la base da cui partire per ripensare al nuovo volto della solidarietà: Stiamo attendendo che esca il prossimo bando della Regione Marche - dice in merito al futuro - per ricoordinarci tutti insieme. Vogliamo mantenere la vicinanza delle nostre associazioni verso i cittadini, tanto che Anpas ha continuato a mantenere lattività del numero verde per non lasciare soli coloro che sono in difficoltà.Una attenzione particolare è stata rivolta ai centri dellentroterra che hanno vissuto la doppia emergenza della pandemia sommata alla già tragica situazione post terremoto: Le esigenze sono state di supporto alla povertà derivata dallemergenza pandemica: attività che abbiamo coperto in tutto il territorio regionale con una capillarità abbastanza diffusa. Molti contatti sono arrivati tramite il mondo digitale con le videochiamate per dare anche supporto psicologico con la semplice chiacchierata da intraprendere con le famiglie. Lassociazionismo, insieme, riesce ad essere vicino alla comunità. La parte del cratere ha bisogno di attenzione e risorse. Noi cerchiamo di farlo, dobbiamo essere in grado di mantenere i contatti nei mesi futuri, in una fase dove la difficoltà delle aziende nellandare avanti potrebbe portare a esigenze dal punto di vista lavorativo.La prospettiva è quindi quella di continuare il percorso iniziato: È la prima esperienza che ha messo insieme tante associazioni che si rivolgono al prossimo. Queste modalità sono state molto proficue e utili per il futuro. Ci auguriamo che la pandemia passi e si possa riuscire a dare un supporto alla fase successiva negli ambienti di lavoro, alla situazione economica che si sta prospettando. Ci ha unito e ci ha messi a confronto. Linclusione lingrediente cardine, sia tra associazioni che tra volontari e cittadini: Noi abbiamo cercato di includere il mondo dellassociazionismo, coinvolgendo tutte le associazioni che avevano dato la disponibilità, anche le più piccole in contatto con zone più particolari.Poi abbiamo rivolto linclusione verso il cittadino, dando a tutti la possibilità di chiedere il servizio. il numero verde di Anpas ha dato la possibilità di essere un ponte tra le associazioni.LINK DELLINTERVISTA IN PODCASTGS
Sono più di 113mila gli interventi messi in campo, a seguito di altrettante richieste di aiuto, dal 24 luglio al 31 marzo scorsi, da RIESCO Marche.
È questo il bilancio del progetto che ha visto insieme quattordici associazioni per contrastare gli effetti di esclusione sociale, precarizzazione e marginalizzazione, acuiti dall’emergenza Covid. Un sistema integrato di interventi, all’insegna di inclusione e solidarietà, che diventa una grande “comunità di cura”, non solo per assistere ma anche per generare cambiamento e rinsaldare legami sociali.

A restituire il quadro finale dell'esperimento è il presidente Anpas Marche, Andrea Sbaffo, dell'associazione che ha curato e continua a curare la gestione del numero verde a cui i cittadini hanno potuto rivolgersi.
"L'attività del progetto è riuscita nel migliore dei modi - ammette - . Il coordinamento di Auser e delle altre associaizoni che ci sono occupate del proprio settore, insieme alle firmatarie dell'Associazione temporanea, è riuscito a legare le esigenze dei cittadini in maniera abbastanza uniforme su tutto il territorio regionale". 

Buona la prima, dunque, per un progetto che potrebbe essere la base da cui partire per ripensare al nuovo volto della solidarietà: "Stiamo attendendo che esca il prossimo bando della Regione Marche - dice in merito al futuro - per ricoordinarci tutti insieme. Vogliamo mantenere la vicinanza delle nostre associazioni verso i cittadini, tanto che Anpas ha continuato a mantenere l'attività del numero verde per non lasciare soli coloro che sono in difficoltà".

Una attenzione particolare è stata rivolta ai centri dell'entroterra che hanno vissuto la doppia emergenza della pandemia sommata alla già tragica situazione post terremoto: "Le esigenze sono state di supporto alla povertà derivata dall'emergenza pandemica: attività che abbiamo coperto in tutto il territorio regionale con una capillarità abbastanza diffusa. 
Molti contatti sono arrivati tramite il mondo digitale con le videochiamate per dare anche supporto psicologico con la semplice chiacchierata da intraprendere con le famiglie. L'associazionismo, insieme, riesce ad essere vicino alla comunità. La parte del cratere ha bisogno di attenzione e risorse. Noi cerchiamo di farlo, dobbiamo essere in grado di mantenere i contatti nei mesi futuri, in una fase dove la difficoltà delle aziende nell'andare avanti potrebbe portare a esigenze dal punto di vista lavorativo".

La prospettiva è quindi quella di continuare il percorso iniziato: "È la prima esperienza che ha messo insieme tante associazioni che si rivolgono al prossimo. Queste modalità sono state molto proficue e utili per il futuro. Ci auguriamo che la pandemia passi e si possa riuscire a dare un supporto alla fase successiva negli ambienti di lavoro, alla situazione economica che si sta prospettando. Ci ha unito e ci ha messi a confronto". 

L'inclusione l'ingrediente cardine, sia tra associazioni che tra volontari e cittadini: "Noi abbiamo cercato di includere il mondo dell'associazionismo, coinvolgendo tutte le associazioni che avevano dato la disponibilità, anche le più piccole in contatto con zone più particolari.
Poi abbiamo rivolto l'inclusione verso il cittadino, dando a tutti la possibilità di chiedere il servizio. il numero verde di Anpas ha dato la possibilità di essere un ponte tra le associazioni".

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