Unioni Montane. Carancini: "Colpiti Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo e Valfornace"

Giovedì, 30 Dicembre 2021 17:13 | Letto 1070 volte   Clicca per ascolare il testo Unioni Montane. Carancini: "Colpiti Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo e Valfornace" Approvata dal consiglio regionale delle Marche la legge n. 91 sulle Unioni Montane che stabilisce, tra l’altro, che i comuni che non hanno aderito all’Unione all’atto della costituzione non hanno il diritto di entrare per un periodo di 10 anni, introducendo anche il principio del silenzio diniego, in contrasto con il disposto della precedente legge regionale n. 35 del 2013, secondo il quale trascorsi 6 mesi dalla richiesta di adesione dei comuni che intendono entrare la mancata risposta formale equivale a rifiuto.Una legge che ha provocato l’indignazione del consigliere regionale del partito democratico Romano Carancini che, con riferimento all’Unione Montana Marca di Camerino, parla di “killer aggio politico nei confronti dei comuni di Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo e Valfornace, costretti per i prossimi 10 anni a restare fuori dall’Unione Montana”.I suddetti 3 comuni, che nel 2013 non avevano aderito all’Unione Montana Marca di Camerino, hanno successivamente e in tempi diversi formalizzato la richiesta di adesione alla quale ad oggi non è stato fornito parere favorevole.“Tutte le pietre della montagna sanno che in quella terra cè una guerra tra due cordate, incarnate dalla politica – incalza Carancini - Non entro e non ho interesse a entrare nel merito della ragione e del torto di queste fazioni o delle vicende personali. Non è tuttavia tollerabile che chi ha responsabilità legislative si presti ad essere attore e strumento di killeraggio politico - con mandanti ed esecutori - a danno non dei singoli Sindaci soccombenti, quanto piuttosto della legalità e soprattutto delle popolazioni di quei 3 comuni, prima inginocchiate dal terremoto e ora anche oltraggiate dalla più alta Istituzione regionale. In questo passaggio il Presidente della Regione Francesco Acquaroli invece di contribuire a porre fine a questa incomprensibile guerra si mette al fianco di una delle due parti (ovviamente quella più forte nei numeri) e, come un direttore dorchestra, con primo violino il consigliere Renzo Marinelli, decide le nefaste sorti di un pezzo di quel territorio”.“Morale della favola: la legge ad personam approvata a notte fonda ed “orchestrata” con il chiaro intento di tenere fuori dall’Unione Montana specifici sindaci e di conseguenza alcune comunità di montagna che non avranno le stesse opportunità delle altre, miete non solo le vittime “prescelte” ma anche altri comuni (come ad esempio Visso e Bolognola) che non potranno entrare a far parte dell’Unione per i prossimi 10 anni”, conclude il consigliere dem.f.u.
Approvata dal consiglio regionale delle Marche la legge n. 91 sulle Unioni Montane che stabilisce, tra l’altro, che "i comuni che non hanno aderito all’Unione all’atto della costituzione non hanno il diritto di entrare per un periodo di 10 anni", introducendo anche il principio del silenzio diniego, in contrasto con il disposto della precedente legge regionale n. 35 del 2013, secondo il quale trascorsi 6 mesi dalla richiesta di adesione dei comuni che intendono entrare la mancata risposta formale equivale a rifiuto.

Una legge che ha provocato l’indignazione del consigliere regionale del partito democratico Romano Carancini che, con riferimento all’Unione Montana Marca di Camerino, parla di “killer aggio politico nei confronti dei comuni di Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo e Valfornace, costretti per i prossimi 10 anni a restare fuori dall’Unione Montana”.

I suddetti 3 comuni, che nel 2013 non avevano aderito all’Unione Montana Marca di Camerino, hanno successivamente e in tempi diversi formalizzato la richiesta di adesione alla quale ad oggi non è stato fornito parere favorevole.

“Tutte le pietre della montagna sanno che in quella terra c'è una guerra tra due cordate, incarnate dalla politica – incalza Carancini - Non entro e non ho interesse a entrare nel merito della ragione e del torto di queste fazioni o delle vicende personali. Non è tuttavia tollerabile che chi ha responsabilità legislative si presti ad essere attore e strumento di "killeraggio politico" - con mandanti ed esecutori - a danno non dei singoli "Sindaci soccombenti", quanto piuttosto della legalità e soprattutto delle popolazioni di quei 3 comuni, prima inginocchiate dal terremoto e ora anche oltraggiate dalla più alta Istituzione regionale. In questo passaggio il Presidente della Regione Francesco Acquaroli invece di contribuire a porre fine a questa incomprensibile guerra si mette al fianco di una delle due parti (ovviamente quella più forte nei numeri) e, come un direttore d'orchestra, con primo violino il consigliere Renzo Marinelli, decide le nefaste sorti di un pezzo di quel territorio”.

“Morale della favola: la legge ad personam approvata a notte fonda ed “orchestrata” con il chiaro intento di tenere fuori dall’Unione Montana specifici sindaci e di conseguenza alcune comunità di montagna che non avranno le stesse opportunità delle altre, miete non solo le vittime “prescelte” ma anche altri comuni (come ad esempio Visso e Bolognola) che non potranno entrare a far parte dell’Unione per i prossimi 10 anni”, conclude il consigliere dem.

f.u.



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