Mistero sulle cause della morte di pamela, per Osenghale cade l'accusa di omicidio

Martedì, 06 Febbraio 2018 16:41 | Letto 942 volte   Clicca per ascolare il testo Mistero sulle cause della morte di pamela, per Osenghale cade l'accusa di omicidio Innocent Oseghale, il nigeriano di 30 anni sospettato dellomicidio di Pamela Mastropietro, 18 anni, romana di San Giovanni, scappata lunedì 29 gennaio dalla comunità Pars di Corridonia, di cui era ospite, e ritrovata fatta a pezzi in due valigie nelle campagne di Pollenza mercoledì 31 gennaio, è in carcere dopo la convalida dellarresto, ma non con le accuse di omicidio, ma solo di vilipendio e occultamento di cadavere. Le ragioni della scelta del giudice delle indagini preliminari vanno ricercate nella mancanza di prove e indizi che portano in quella direzione. Lautopsia, infatti, non ha ancora chiarito le cause della morte della giovane romana e per questo saranno approfonditi esami tossicologici per capire i motivi del decesso. Unipotesi infatti, che neanche gli inquirenti scartano, potrebbe essere quella del malore che ha colto la ragazza dopo aver assunto sostanze stupefacenti nellappartamento di via Spalato 124, dove viveva Osenghale. Lui, però, nega anche di averla fatta a pezzi e quindi di essere completamente estraneo ai fatti. Scattano, come era prevedibile, intanto le iniziative di solidarietà per quanto accaduto alla giovane. Ai giardini Diaz di Macerata, lassociazione lEsistenza Ora, che si occupa di violenza su donne, uomini e minori, organizza una fiaccolata che il sodalizio ha chiamato “Una luce per Pamela”. “Sono profondamente addolorata per gli ultimi accadimenti avvenuti a Macerata – scrive la presidente Orietta Quarchioni – in primis per la morte di Pamela Mastropietro, una giovanissima uccisa con modalità di inaudita ferocia e in seguito per i fatti ingiustificabili e gravi di un ragazzo che sopraffatto da un raptus di pura follia ha seminato coas e sparato contro passanti extracomunitari. Entrambi i fatti colpiscono profondamente ognuno di noi. Come associazione ci stringiamo al dolore della mamma della giovane e delle persone colpite dai successivi fatti. Per questo ci siamo sentiti in dovere di organizzare una fiaccolata dai giardini Diaz fino a piazza Cesare Battisti per condannare ogni forma di illegalità e di violenza”. s.c.

Innocent Oseghale, il nigeriano di 30 anni sospettato dell'omicidio di Pamela Mastropietro, 18 anni, romana di San Giovanni, scappata lunedì 29 gennaio dalla comunità Pars di Corridonia, di cui era ospite, e ritrovata fatta a pezzi in due valigie nelle campagne di Pollenza mercoledì 31 gennaio, è in carcere dopo la convalida dell'arresto, ma non con le accuse di omicidio, ma solo di vilipendio e occultamento di cadavere. Le ragioni della scelta del giudice delle indagini preliminari vanno ricercate nella mancanza di prove e indizi che portano in quella direzione. L'autopsia, infatti, non ha ancora chiarito le cause della morte della giovane romana e per questo saranno approfonditi esami tossicologici per capire i motivi del decesso. Un'ipotesi infatti, che neanche gli inquirenti scartano, potrebbe essere quella del malore che ha colto la ragazza dopo aver assunto sostanze stupefacenti nell'appartamento di via Spalato 124, dove viveva Osenghale. Lui, però, nega anche di averla fatta a pezzi e quindi di essere completamente estraneo ai fatti.

Scattano, come era prevedibile, intanto le iniziative di solidarietà per quanto accaduto alla giovane. Ai giardini Diaz di Macerata, l'associazione l'Esistenza Ora, che si occupa di violenza su donne, uomini e minori, organizza una fiaccolata che il sodalizio ha chiamato “Una luce per Pamela”.

Sono profondamente addolorata per gli ultimi accadimenti avvenuti a Macerata – scrive la presidente Orietta Quarchioni – in primis per la morte di Pamela Mastropietro, una giovanissima uccisa con modalità di inaudita ferocia e in seguito per i fatti ingiustificabili e gravi di un ragazzo che sopraffatto da un raptus di pura follia ha seminato coas e sparato contro passanti extracomunitari. Entrambi i fatti colpiscono profondamente ognuno di noi. Come associazione ci stringiamo al dolore della mamma della giovane e delle persone colpite dai successivi fatti. Per questo ci siamo sentiti in dovere di organizzare una fiaccolata dai giardini Diaz fino a piazza Cesare Battisti per condannare ogni forma di illegalità e di violenza”.

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