Un corteo breve nel percorso, ma intenso nei contenuti quello che è stato organizzato ieri dal neonato comitato Noi Siamo Qui e dall'associazione L'Esistenza Ora di Macerata ai Giardini Diaz per ricordare Pamela Mastropietro e tutte le donne vittime di femminicidio. Oltre cento persone hanno sfilato all'interno dei Giardini, con striscioni e manifesti, per poi fermarsi al centro e raccogliere le testimonianza di alcuni maceratesi che hanno raccontato la realtà di Macerata, una città dove “droga, prostituzione e ludopatia” vivono in un sottobosco difficile da far emergere, come ha avuto modo di raccontare la professoressa Ester Sperandini. “Macerata non è una comunità tranquilla – ha proseguito l'insegnante – ed è arrivato il momento di dire le cose come stanno, altrimenti qui stiamo solo a prendere freddo”.
La manifestazione aveva lo scopo di tenere accese le luci sui fatti di Macerata, sul drammatico omicidio di Pamela Mastropietro, avvenuto il 30 gennaio scorso, e sugli eventi che hanno portato altre donne, i cui nomi erano elencati in altrettanti cartelli, ad essere vittime di femminicidio.
Al corteo, oltre ai responsabili del comitato e dell'associazione, erano presenti anche Deborah Pantana, consigliere comunale a Macerata di Forza Italia, Carla Messi, del Movimento 5 Stelle, Anna Menghi e il vicesindaco Stefania Monteverde. Nel corso della manifestazione la consigliera Pantana ha annunciato che l'8 aprile si svolgerà un convegno a Macerata con Alessandro Meluzzi, psichiatra e scrittore.
“Abbiamo creato un comitato, Noi siamo qui, a cui si stanno aggregando - racconta Orietta Quarchioni, presidente dell'associazione L'Esistenza Ora - anche altre città proprio per non spegnere le luci sia sui fatti accaduti a Pamela sia sugli altri omicidi che sono accaduti in Italia. La mamma di Pamela è distrutta dal dolore. E' stato commesso verso questa ragazza un omicidio con modalità efferate, paurose. I familiari chiedono che sia fatta chiarezza su quanto avvenuto e chiedono giustizia con una pena certa”.