I Cappuccini lasciano San Severino. Cristini: "Mobilitiamoci"

Venerdì, 05 Ottobre 2018 12:21 | Letto 2776 volte   Clicca per ascolare il testo I Cappuccini lasciano San Severino. Cristini: "Mobilitiamoci" I frati Cappuccini lasceranno San Severino. Così, dopo 800 anni, il monastero di San Salvatore in Colpersito chiuderà.  Questa è la notizia che ha lasciato spiazzati i fedeli presenti ieri sera alla messa per la festa del patrono di San Francesco. Ad annunciarla è stato padre Aurelio, guardiano del monastero che oggi ospita tre monaci ma che è un vero e proprio riferimento per il territorio: proprio il frate ieri sera ha raccontato di come San Francesco lo abbia visitato due volte di ritorno dalla Palestina e, più di recente, anche Santa Teresa di Calcutta. Qui incontrò la cittadinanza il 18 maggio 1986. A chiedere la mobilitazione della cittadinanza settempedana è l’architetto Luca Maria Cristini: “Credo che tutti quanti abbiano a cuore che questo luogo di spiritualità resti vivo debbano unirsi e far sentire il proprio affatto e la propria vicinanza a questo ordine e a questo luogo”. Più volte si era vociferato della chiusura del convento negli ultimi anni ma fin ora non si era mai concretizzata. Questa volta invece, dal modo in cui padre Aurelio ha dato l’annuncio, sembrerebbe che la decisione sia definitiva. Si ipotizza che il trasferimento dei tre Cappuccini rimasti avvenga entro agosto 2019, destinati probabilmente al convento di Civitanova. “Non si dimentichi - torna a dire Cristini - che questo luogo ha portato anche tante vocazioni, anche di giovani settempedani, all’ordine dei Frati Minori Cappuccini, proprio per la sua attività. Almeno tre negli ultimi 10 anni. Ieri padre Aurelio si è appellato al terzo ordine dei Cappuccini, composto da laici, perché abbiano a cuore il monastero che da 800 anni non è mai rimasto disabitato”. La proposta di Cristini è quella di promuovere una petizione da mandare poi ai padri provinciali e regionali anche perché questo trasferimento provocherebbe anche la perdita del parrocco delle frazioni di Colleluce e Parolito in un periodo in cui in diocesi scarseggiano queste figure.  “Siamo veramente tutti perplessi - aggiunge - e poi, facendo un discorso più materiale, che fine faranno le bellezze all’interno della chiesa? Facciamo sentire che la città ha affatto per questo ordine che fa anche accoglienza dei pellegrini. E questo è tanto più importante dal momento che la Regione ha deciso persino di investire sull’Antica Via Lauretana. Mobilitiamoci - conclude - per chiedere una revisione di questa decisione. Abbiamo poco tempo, diamoci da fare”. g.g.

I frati Cappuccini lasceranno San Severino. Così, dopo 800 anni, il monastero di San Salvatore in Colpersito chiuderà. 

Questa è la notizia che ha lasciato spiazzati i fedeli presenti ieri sera alla messa per la festa del patrono di San Francesco. Ad annunciarla è stato padre Aurelio, guardiano del monastero che oggi ospita tre monaci ma che è un vero e proprio riferimento per il territorio: proprio il frate ieri sera ha raccontato di come San Francesco lo abbia visitato due volte di ritorno dalla Palestina e, più di recente, anche Santa Teresa di Calcutta. Qui incontrò la cittadinanza il 18 maggio 1986.

A chiedere la mobilitazione della cittadinanza settempedana è l’architetto Luca Maria Cristini: “Credo che tutti quanti abbiano a cuore che questo luogo di spiritualità resti vivo debbano unirsi e far sentire il proprio affatto e la propria vicinanza a questo ordine e a questo luogo”.

Più volte si era vociferato della chiusura del convento negli ultimi anni ma fin ora non si era mai concretizzata. Questa volta invece, dal modo in cui padre Aurelio ha dato l’annuncio, sembrerebbe che la decisione sia definitiva. Si ipotizza che il trasferimento dei tre Cappuccini rimasti avvenga entro agosto 2019, destinati probabilmente al convento di Civitanova.

cappuccini

“Non si dimentichi - torna a dire Cristini - che questo luogo ha portato anche tante vocazioni, anche di giovani settempedani, all’ordine dei Frati Minori Cappuccini, proprio per la sua attività. Almeno tre negli ultimi 10 anni. Ieri padre Aurelio si è appellato al terzo ordine dei Cappuccini, composto da laici, perché abbiano a cuore il monastero che da 800 anni non è mai rimasto disabitato”. La proposta di Cristini è quella di promuovere una petizione da mandare poi ai padri provinciali e regionali anche perché questo trasferimento provocherebbe anche la perdita del parrocco delle frazioni di Colleluce e Parolito in un periodo in cui in diocesi scarseggiano queste figure. 

“Siamo veramente tutti perplessi - aggiunge - e poi, facendo un discorso più materiale, che fine faranno le bellezze all’interno della chiesa? Facciamo sentire che la città ha affatto per questo ordine che fa anche accoglienza dei pellegrini. E questo è tanto più importante dal momento che la Regione ha deciso persino di investire sull’Antica Via Lauretana. Mobilitiamoci - conclude - per chiedere una revisione di questa decisione. Abbiamo poco tempo, diamoci da fare”.

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