Sanità: donazione da 2 milioni da parte della Fondazione Carima

Giovedì, 10 Ottobre 2019 18:23 | Letto 612 volte   Clicca per ascolare il testo Sanità: donazione da 2 milioni da parte della Fondazione Carima Due milioni di euro da parte della Fondazione Carima per la sanità. Una donazione grande e importante che è stata accolta con estremo piacere dal presidente della Regione Luca Ceriscioli: “Due milioni di euro sono una cifra veramente importante, una grandissima donazione fatta a favore della sanità e quindi dei cittadini del territorio. La forza di questa donazione è anche un’altra: è stata fatta in perfetto accordo con le strutture sanitarie”. Spesso infatti le donazioni non seguono un’esigenza di sistema ma in questo caso c’è stata una collaborazione estremamente profonda: “Questo denaro - continua Ceriscioli - si va ad inserire in tutto il territorio provinciale laddove c’era veramente necessità, riqualificando tante strutture a vantaggio degli utenti”. Da rilevare anche la velocità. Non si tratta di una donazione monetaria ma in beni già disponibili, tecnologie che saranno immediatamente utilizzabil: “E’ un modo di lavorare, questo, estremamente efficace, il senso profondo di una Fondazione alla quale esprimiamo tantissima gratitudine che ha fatto un salto di qualità e che lavora, rispetto alle donazioni, con una maturità ed efficacia straordinarie”. A presiedere la Fondazione Carima è Rosaria Del Balzo Ruiti che ha voluto approcciarsi in un modo diverso al territorio: “La grande soddisfazione di questo progetto, Health Care Carima è proprio per il modo diverso di aver concepito una donazione. Non è stata su richiesta, come agiva il vecchio assetto della Fondazione che era anche più solida da u punto di vista economico. L’aver ridimensionato le risorse - spiega - ha fatto sì che il nostro modo di procedere cambiasse: monitoraggio con le esigenze del territorio, sinergie con gli interlocutori. Non siamo più solo pronti a ricevere richieste dai medici, dai responsabili delle unità operative o dalle semplici associazioni. Cerchiamo di fare prima un esame reale delle necessità, poi ci si mette a tavolino con i vertici delle istituzioni e si cerca di capire come procedere”. Nient’altro quindi che una pianificazione del sistema sanitario in maniera ottimale in modo che non vi siano sprechi di risorse, acquisto di macchinari che poi non vengono usati ma completamento di progetti come l’emodinamica di Macerata: “Mancava qualcosa, abbiamo deciso di completarla. Vogliamo rendere tutto nel massimo dell’efficienza. Siamo diventati una sorta di raccoglitori di istanze del territorio. Le esaminiamo, le facciamo nostre, le verifichiamo e insieme costruiamo progetti per il territorio”. Gaia Gennaretti
Due milioni di euro da parte della Fondazione Carima per la sanità. Una donazione grande e importante che è stata accolta con estremo piacere dal presidente della Regione Luca Ceriscioli: “Due milioni di euro sono una cifra veramente importante, una grandissima donazione fatta a favore della sanità e quindi dei cittadini del territorio. La forza di questa donazione è anche un’altra: è stata fatta in perfetto accordo con le strutture sanitarie”. Spesso infatti le donazioni non seguono un’esigenza di sistema ma in questo caso c’è stata una collaborazione estremamente profonda: “Questo denaro - continua Ceriscioli - si va ad inserire in tutto il territorio provinciale laddove c’era veramente necessità, riqualificando tante strutture a vantaggio degli utenti”. Da rilevare anche la velocità. Non si tratta di una donazione monetaria ma in beni già disponibili, tecnologie che saranno immediatamente utilizzabil: “E’ un modo di lavorare, questo, estremamente efficace, il senso profondo di una Fondazione alla quale esprimiamo tantissima gratitudine che ha fatto un salto di qualità e che lavora, rispetto alle donazioni, con una maturità ed efficacia straordinarie”.

A presiedere la Fondazione Carima è Rosaria Del Balzo Ruiti che ha voluto approcciarsi in un modo diverso al territorio: “La grande soddisfazione di questo progetto, Health Care Carima è proprio per il modo diverso di aver concepito una donazione. Non è stata su richiesta, come agiva il vecchio assetto della Fondazione che era anche più solida da u punto di vista economico. L’aver ridimensionato le risorse - spiega - ha fatto sì che il nostro modo di procedere cambiasse: monitoraggio con le esigenze del territorio, sinergie con gli interlocutori. Non siamo più solo pronti a ricevere richieste dai medici, dai responsabili delle unità operative o dalle semplici associazioni. Cerchiamo di fare prima un esame reale delle necessità, poi ci si mette a tavolino con i vertici delle istituzioni e si cerca di capire come procedere”. Nient’altro quindi che una pianificazione del sistema sanitario in maniera ottimale in modo che non vi siano sprechi di risorse, acquisto di macchinari che poi non vengono usati ma completamento di progetti come l’emodinamica di Macerata: “Mancava qualcosa, abbiamo deciso di completarla. Vogliamo rendere tutto nel massimo dell’efficienza. Siamo diventati una sorta di raccoglitori di istanze del territorio. Le esaminiamo, le facciamo nostre, le verifichiamo e insieme costruiamo progetti per il territorio”.

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