A Camerino, riparte dal civico 24 di via Le Mosse la parrucchieria "Daimely". Una storia di rinascita, di passione e caparbietà quella che ha portato alla realizzazione degli spazi completamente rivisitati della ex sede di una rosticceria, fioriti in tutta la loro bellezza in un salone caldo ed accogliente, portato avanti da chi non si è lasciato abbattere dal sisma.
Grinta e determinazione hanno scritto l'inizio di una storia nuova per Daimely Rosado Fina, dopo che il sisma l'ha privata di tutto. Già dall'agosto 2016, lei e la sua famiglia avevano dovuto lasciare il palazzo di via Venanzio Varano che, oltre all'abitazione, ospitava a piano terra anche l'attività commerciale di parrucchieria. Gravi e irrecuperabili i danni riportati dall'intero edificio che poco tempo fa è stato abbattuto. In tutto questo tempo, Daimely e sua figlia Deyla non hanno mai mollato, continuando a svolgere il loro lavoro con passione e dedizione
nella foto sotto, Daimely, il marito Claudio Pennesi e la figlia Deyla
Arrivare a riscrivere una nuova storia non è stato facile. Lo si è letto dal misto di emozione e grande entusiasmo che hanno riempito tutta la mattinata. Un bosco da cui filtra il sole è la scenografia d'effetto della parete principale. Una luce di speranza sottolineata nella benedizione dei locali e nelle parole d'augurio che don Mariano Ascenzo Blanchi ha formulato a Daimely e Deyla incoraggiandole nel loro lavoro. Alla progettazione e organizzazione degli spazi ha contribuito la ditta L'Oreal che per la realizzazione dell'opera si è avvalsa dell'impresa toscana Comaco di Signa.
Questa storia di coraggio sarà approfondita nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.
cc
Grinta e determinazione hanno scritto l'inizio di una storia nuova per Daimely Rosado Fina, dopo che il sisma l'ha privata di tutto. Già dall'agosto 2016, lei e la sua famiglia avevano dovuto lasciare il palazzo di via Venanzio Varano che, oltre all'abitazione, ospitava a piano terra anche l'attività commerciale di parrucchieria. Gravi e irrecuperabili i danni riportati dall'intero edificio che poco tempo fa è stato abbattuto. In tutto questo tempo, Daimely e sua figlia Deyla non hanno mai mollato, continuando a svolgere il loro lavoro con passione e dedizione
nella foto sotto, Daimely, il marito Claudio Pennesi e la figlia Deyla
Arrivare a riscrivere una nuova storia non è stato facile. Lo si è letto dal misto di emozione e grande entusiasmo che hanno riempito tutta la mattinata. Un bosco da cui filtra il sole è la scenografia d'effetto della parete principale. Una luce di speranza sottolineata nella benedizione dei locali e nelle parole d'augurio che don Mariano Ascenzo Blanchi ha formulato a Daimely e Deyla incoraggiandole nel loro lavoro. Alla progettazione e organizzazione degli spazi ha contribuito la ditta L'Oreal che per la realizzazione dell'opera si è avvalsa dell'impresa toscana Comaco di Signa.
Questa storia di coraggio sarà approfondita nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.
cc