Sfruttamento del lavoro agricolo, tre aziende nel mirino degli inquirenti

Giovedì, 14 Novembre 2019 12:05 | Letto 882 volte   Clicca per ascolare il testo Sfruttamento del lavoro agricolo, tre aziende nel mirino degli inquirenti Proseguono le attività di contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura nella provincia di Macerata.I militari dellArma hanno effettuato un sequestro preventivo di 94mila euro a tre aziende agricole tra le colline maceratesi e ascolane, come corrispettivo del mancato pagamento di stipendi e contributi previdenziali a nove lavoratori stranieri.Su richiesta del Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio e a seguito delle indagini condotte dal Sostituto Procuratore Barbieri, con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata e il Reparto Operativo Tutela del Lavoro di Roma, insieme al personale del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Macerata, il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata, Potetti, ha emesso un provvedimento di controllo giudiziario ad una azienda di Matelica; una di Penna San Giovanni e laltra di Montemonaco.E stato quindi nominato un amministratore giudiziario, un commercialista di Macerata, esperto in materia in gestione aziendale, iscritto all’albo degli amministratori giudiziari, che affiancherà i titolari delle aziende nella gestione per garantirne una conduzione conforme alle leggi, autorizzando soltanto tutti gli atti di amministrazione ritenuti utili per le imprese agricole.Il provvedimento del giudice è stato determinato da un’intensa attività d’indagine per accertare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro in agricoltura. Nello specifico, l’attività investigativa arriva dalla denuncia di alcuni lavoratori rumeni che si sono rivolti all’Ambasciata a Roma.Da maggio scorso è iniziata quindi l’attività di osservazione e monitoraggio di diverse aziende agricole delle colline maceratesi e ascolane, impegnate prevalentemente nell’allevamento di animali da latte e nella produzione di prodotti caseari. Dalle indagine è emerso in particolare un via vai di operai agricoli (per lo più di nazionalità rumena) – ne sono stati identificati nove, tutti stranieri – che venivano impiegati come pastori in orari irregolari, a partire dalla mattina fino a tarda notte, tutti privi dei dispositivi di protezione individuali. Venivano impiegati in pessime e degradanti condizioni di lavoro, caratterizzate da retribuzioni non conformi a quanto effettivamente svolto, senza concedergli il riposo settimanale, con l’effettuazione di giornate lavorative non indicate sul libro unico del lavoro e con giornate lavorate completamente in nero, nonche’ con l’esecuzione di prestazioni lavorative articolate su 7 giorni alla settimana dalle ore 06.30 alle 22.00 per una paga di euro 2,50 circa ad ora e violazioni delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, senza alcuna sottoposizione a visita medica preventiva e garanzia di formazione ed informazione. Tutti i lavoratori, indigenti e bisognosi di lavorare, sono risultati formalmente assunti ma con numerose incongruenze salariali, concesse solo in parte. GS
Proseguono le attività di contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura nella provincia di Macerata.

I militari dell'Arma hanno effettuato un sequestro preventivo di 94mila euro a tre aziende agricole tra le colline maceratesi e ascolane, come corrispettivo del mancato pagamento di stipendi e contributi previdenziali a nove lavoratori stranieri.
Su richiesta del Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio e a seguito delle indagini condotte dal Sostituto Procuratore Barbieri, con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata e il Reparto Operativo Tutela del Lavoro di Roma, insieme al personale del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Macerata, il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata, Potetti, ha emesso un provvedimento di controllo giudiziario ad una azienda di Matelica; una di Penna San Giovanni e l'altra di Montemonaco.

E' stato quindi nominato un amministratore giudiziario, un commercialista di Macerata, esperto in materia in gestione aziendale, iscritto all’albo degli amministratori giudiziari, che affiancherà i titolari delle aziende nella gestione per garantirne una conduzione conforme alle leggi, autorizzando soltanto tutti gli atti di amministrazione ritenuti utili per le imprese agricole.

Il provvedimento del giudice è stato determinato da un’intensa attività d’indagine per accertare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro in agricoltura.

Nello specifico, l’attività investigativa arriva dalla denuncia di alcuni lavoratori rumeni che si sono rivolti all’Ambasciata a Roma.
Da maggio scorso è iniziata quindi l’attività di osservazione e monitoraggio di diverse aziende agricole delle colline maceratesi e ascolane, impegnate prevalentemente nell’allevamento di animali da latte e nella produzione di prodotti caseari.
Dalle indagine è emerso in particolare un via vai di operai agricoli (per lo più di nazionalità rumena) – ne sono stati identificati nove, tutti stranieri – che venivano impiegati come pastori in orari irregolari, a partire dalla mattina fino a tarda notte, tutti privi dei dispositivi di protezione individuali.

Venivano impiegati in pessime e degradanti condizioni di lavoro, caratterizzate da retribuzioni non conformi a quanto effettivamente svolto, senza concedergli il riposo settimanale, con l’effettuazione di giornate lavorative non indicate sul libro unico del lavoro e con giornate lavorate completamente in nero, nonche’ con l’esecuzione di prestazioni lavorative articolate su 7 giorni alla settimana dalle ore 06.30 alle 22.00 per una paga di euro 2,50 circa ad ora e violazioni delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, senza alcuna sottoposizione a visita medica preventiva e garanzia di formazione ed informazione.

Tutti i lavoratori, indigenti e bisognosi di lavorare, sono risultati formalmente assunti ma con numerose incongruenze salariali, concesse solo in parte.

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