“La strada è di tutti, soprattutto dei più fragili ed  il sorriso di Michele salverà molte vite”.

Sono le parole di Marco Scarponi, il fratello di Michele Scarponi, che insieme al presidente Francesco Acquaroli ha presentato in Regione un progetto per le scuole dedicato alla sicurezza stradale ideato dalla Fondazione intitolata al grande campione di ciclismo vincitore del Giro d’Italia nel 2011 e scomparso a causa di un incidente il 22 aprile del 2017. In sala anche la presidente dell’Associazione Manuel Biagiola, la moglie Silvia, la mamma di Marco e Michele Scarponi, l’architetto Matteo Donde e l’avvocato Andrea Colombo collaboratori della Fondazione Scarponi e Paolo Fedrigo responsabile del progetto presentato.

“La Fondazione Michele Scarponi – ha spiegato Marco -  lavora sul territorio per una mobilità giusta  e sicura nel nome di Michele al fine di cambiare la nostra cultura stradale. Abbiamo presentato un progetto di educazione alla mobilità sostenibile e alla sicurezza stradale rivolto agli studenti, ma anche agli insegnanti e agli educatori perchè pensiamo sia necessaria tanta formazione. L’occasione è inoltre importante per ricordare alcune iniziative europee come le “città30” (il limite di 30 km su tutte le strade urbane), la redistribuzione dello spazio urbano partendo dai più fragili: il bambino, il disabile, l’anziano, il pedone, il ciclista. Ridurre la velocità significa avere una mobilità più sicura per tutti,  città più belle,  spazi per la socialità e una migliore qualità della vita”.

“Oggi parliamo di temi importanti – ha sottolineato Acquaroli – che ci coinvolgono sia in una veste pubblica che in quella privata, ognuno  nella propria quotidianità.  Creare una cultura della sicurezza stradale è fondamentale ed in Italia finora è stato fatto pochissimo: iniziative come quelle

Il progetto si rivolge alle scuole secondarie di 1° e 2°  grado intese anche come osservatori e volani di una nuova mobilità  e prevede un approccio educativo nuovo alla problematica. Sono previste 4 fasi di lavoro: la prima dedicata alla formazione degli educatori della Fondazione e la seconda alla formazione degli insegnanti; la terza consisterà nella costruzione di progetti pilota nelle scuole e la quarta nella costituzione di una rete.

Nell’occasione sono state ricordate anche le prossime iniziative della Fondazione:

3 aprile: inaugurazione della scuola di ciclismo Michele Scarponi  per i bambini e i loro genitori all’Acquapark Verde Azzurro di Cingoli

9 aprile: presentazione del libro “Caro Michele, una vita alla Scarponi” al Palarossini di Ancona

30 luglio:  Gara Juniores Nazionale, Primo Trofeo Michele Scarponi, Filottrano-Camerino

25 settembre: Granfondo Michele Scarponi-Strade Imbrecciate a Filottrano

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“L’insofferente invettiva lanciata da Carlo Ciccioli contro la politica sanitaria regionale dal palco del trentennale del 118 è l’emblema del fallimento della giunta Acquaroli e delle strumentalizzazioni populiste fomentate dal centrodestra in campagna elettorale".

A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.

“In questo anno e mezzo – continua Mangialardi – la retromarcia di assessori e consiglieri regionali è stata costante e inesorabile. Si sono giocati prima la carta dello scaricabarile nei confronti della precedente Amministrazione, poi, compreso come non fosse quello il problema, hanno iniziato a chiedere aiuto al governo nazionale. Oggi, dopo aver preso forse coscienza della situazione, sembra abbiano finalmente capito che le leggi dello Stato possono essere criticate (come fatto anche dal centrosinistra nel corso dei cinque anni precedenti) ma, al contempo, devono essere applicate. Tanto è vero che non c’è alcuna traccia dei 3 mila infermieri che Saltamartini aveva promesso di assumere, mentre la riapertura dei 13 piccoli ospedali è stata già da tempo archiviata dalla giunta regionale. Del resto, non è casuale neppure che lo stesso Ciccioli sia stato più volte redarguito in consiglio regionale proprio da Saltamartini, in occasione della discussione di alcuni suoi ordini del giorno insostenibili dal punto di vista degli equilibri di bilancio”.

“Ciò che va però sottolineato – conclude il capogruppo dem – è come nonostante le oggettive difficoltà, il centrodestra marchigiano sia riuscito perfino a peggiorare la situazione, grazie anche a una gestione raffazzonata del Pnrr Sanità. Basti pensare che gli ospedaletti con cui hanno deciso di cancellare e sostituire gli ospedali di primo livello programmati dal centrosinistra, non solo faticheranno a entrare in funzione, ma, se e quando verrai mai realizzati, rischieranno di creare forti squilibri nell’utilizzo del già scarso personale sanitario”.
E’ stato il presidente della regione Francesco Acquaroli ad inaugurare a Frontignano di Ussita, insieme al sindaco Silvia Bernardini e alla presenza degli assessori Stefano Aguzzi e Guido Castelli, del presidente dell’Unione Montana di Camerino Alessandro Gentilucci e del presidente dell’Ente Parco dei Sibillini Andrea Spaterna, gli impianti di risalita delle Saliere, riaperti dopo il terremoto

“L’apertura degli impianti sciistici di Frontignano rappresenta una fase di ripartenza e dimostra che dopo un periodo buio c’è sempre un’opportunità – ha dichiarato il governatore - Un appuntamento desiderato e auspicato da tutta la comunità marchigiana, nonché una tappa fondamentale per il nostro entroterra. Finalmente riparte quello che rappresenta un importante volano per il turismo per tutta la nostra regione, che può dare nuovo impulso e speranza a un territorio duramente colpito”.

Ovviamente soddisfatta il sindaco che ha rimarcato come “gli impianti di risalita sono importanti non solo per Ussita, ma per tutti i marchigiani. Abbiamo creduto in questo progetto dando anima e amore affinché Frontignano potesse tornare la perla dei Sibillini”. 

Dopo oltre 5 anni dagli eventi sismici che hanno colpito il comune montano la riapertura di Frontignano è un evento strategico per l’economia non solo di Ussita, ma di tutto l’entroterra. E oltre l’economia questo evento ha anche una forte valenza sociale per una zona, quella della vallata dell’Alto Nera, che vive da sempre di turismo e di passione.


acquaroli impianti

“Il connubio fra Regione Marche e lo Sferisterio di Macerata è una sinergia che avanti da anni. Trova la sua enorme giustificazione nel fatto che lo Sferisterio rappresenti un’eccellenza del nostro territorio”. Lo ha affermato il presidente Francesco Acquaroli, intervenuto alla presentazione del programma 2022 del Macerata Opera Festival, presso la Biblioteca “Mozzi Borgetti”.

“Lo Sferisterio ha tutte le carte in regola per divenire uno dei grandi attrattori della nostra regione – ha proseguito Acquaroli - Su questo progetto stiamo lavorando insieme al Comune di Macerata e a tutte le altre città che possono vantare elementi di grande capacità attrattiva. Da questo punto di vista lo Sferisterio rappresenta già ora un’eccellenza delle Marche, nata e crescita a Macerata grazie alla caparbietà di tanti che hanno creduto nelle sue potenzialità anche nei momenti più difficili per le finanze degli Enti locali. Però lo Sferisterio è sempre riuscito nella sua storia a emergere e a rappresentare un valore aggiunto, su cui la Regione punta per qualificare l’offerta turistica e culturale marchigiana. Complimenti quindi al sindaco Sandro Parcaroli, all’amministrazione comunale e al Macerata Opera Festival per l’impegno profuso e il ricco cartellone proposto per il 2022, con l’auspicio che questa sia un’altra stagione di successo”.

Quello del 2022, secondo l’assessore Latini intervuta via web, “è cartellone di livello internazionale, che lascia ben sperare per un ritorno di pubblico ai livelli pre pandemici: già l’anno scorso i numeri sono stati alti, con 22 mila spettatori registrati; prima della pandemia si arrivava a quota 44 mila. Spero che questo sia l’anno giusto per ritornare a questi numeri perché c’è bisogno di far rinascere i luoghi della cultura. Lo Sferisterio è un simbolo per tutte le Marche che sta avendo sempre più visibilità internazionale”.


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Nel 2020 le Marche hanno esportato in Russia merci per un valore di oltre 274 milioni di euro.  In particolare, il comparto calzature esporta verso questa destinazione circa il 90% delle sue produzioni. Sono sufficienti questi due dati per capire quanto la guerra in atto in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia abbiano un forte impatto sull’economia marchigiana: la merce ordinata è pronta da spedire ma ferma; altri ordini sono già in produzione ma non potranno essere consegnati e i pagamenti sono bloccati.  Per fare fronte a questa nuova emergenza su mercati che già da anni soffrono a causa della pandemia, il presidente della Regione Francesco Acquaroli insieme all’assessore alle Attività produttive Mirco Carloni e al presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini, ha incontrato in videoconferenza una delegazione di 50 imprenditori e i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria.

“Lo scenario che abbiamo di fronte – ha detto Acquaroli -  è drammaticamente preoccupante ed in continua evoluzione. Certamente non è rassicurante per le nostre imprese marchigiane che sui mercati dell’est europeo avevano costruito negli anni rapporti consolidati. Oggi è tutto diverso e su questa nuova configurazione stiamo lavorando: nell’immediato per dare risposte insieme al Governo Nazionale a quelle che sono le emergenze di carattere economico e in prospettiva per andare a conoscere nuovi mercati e cogliere nuove opportunità”.

“Quanto sta accadendo rischia di creare una incertezza molto pesante per molti produttori soprattutto del settore fashion, moda e scarpe – prosegue Carloni - Per questo motivo oggi, insieme al presidente Acquaroli e al presidente della Camera di Commercio  Sabatini abbiamo convocato questo tavolo per decidere insieme delle strategie. Abbiamo già in mente alcune idee che percorreremo rapidamente senza perdere tempo cercando di creare, se possibile, un sollievo a queste eventuali perdite di fatturato delle nostre aziende”.

"L’ascolto e il confronto con imprenditori e associazioni di categoria – dichiara Sabatini - ci rende chiaro che due sono le strade da percorrere in contemporanea: aprire nuovi mercati per le nostre esportazioni, perché i rischi per chi si muove sul mono mercato sono sempre più pesanti, e trovare velocemente risorse (non esclusa la cassa integrazione straordinaria) che siano sostegno concreto per gli imprenditori, e penso a quelli del distretto fermano-maceratese della calzatura, della pelletteria e della moda".
Una visita nella terra natale di Enrico Mattei, all’insegna della reciproca collaborazione economica e culturale, con uno sguardo sui preoccupanti senari internazionali innescati dall’invasione dell’Ucraina. È stato il filo conduttore dell’incontro tra il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e S.E Abdelkrim Touahria, ambasciatore della Repubblica algerina democratica e popolare in Italia.

Accompagnato da Aroldo Curzi Mattei, pronipote del Fondatore dell’Eni e presidente dell’omonima Fondazione, a Palazzo Raffaello, l’ambasciatore ha auspicato un rafforzamento della collaborazione tra Italia e Algeria, con le Marche invitate a ricoprire un ruolo da protagonista. “Vivete in una bellissima Regione e Siete un popolo mediterraneo e, come tale, accogliente”, ha evidenziato l’ambasciatore.

Due i motivi della visita, di alcuni giorni, che si è svolta nelle Marche: omaggio a Enrico Mattei, “grande amico dei partigiani della liberazione algerina e della crescita dell’industria petrolifera pubblica algerina”; aprire un canale di confronto con gli imprenditori marchigiani interessati a investire in Algeria.

Diversi i settori proposti dall’ambasciatore: industria, turismo, agricoltura, cantieristica, energie rinnovabili, lavori pubblici. “Contiamo molto sull’esperienza e capacità economica italiana e marchigiana, in particolare per quanto riguarda la gestione delle piccole e medie imprese”, ha sottolineato S.E. Abdelkrim Touahria.

“Le Marche sono uno spaccato dell’Italia, orgogliosamente e istintivamente aperte a interfacciarsi con tutte le culture mediterranee. Sono contraddistinte da una vivacità economica che può facilitare questo reciproco scambio di opportunità tra i due Paesi”, ha detto il presidente Acquaroli.

La Fondazione Mattei, ha assicurato Aroldo Curzi Mattei, “è disponibile a creare soluzioni di fattibilità per favorire le imprese orientate a investire sul promettente mercato algerino”.
La giunta regionale ha definito, con l’approvazione della relativa delibera, il quadro degli investimenti relativi alla programmazione sanitaria in attuazione del Pnrr, che sono stati presentati dal presidente Francesco Acquaroli e dagli assessori Filippo Saltamartini, Francesco Baldelli, Stefano Aguzzi e Guido Castelli.

“ Un passaggio molto importante per disegnare il futuro della sanità marchigiana – ha affermato il presidente Acquaroli – perché destiniamo risorse a progetti specifici e molto significativi per i territori. È una mole ingente di risorse per riqualificare servizi, ridisegnare la rete ospedaliera e territoriale marchigiana e assicurare i bisogni di salute riequilibrando l’offerta sul territorio. Sono cifre rilevanti che in questa fase sono state destinate ad alcune infrastrutture e servizi ma ciò non significa tagliare fuori alcune zone, anzi ci stiamo già impegnando ad intercettare nuove risorse per coprire al massimo grado le esigenze della sanità per la quale, come sappiamo, ci vorrebbero risorse infinite.”

“In 14 mesi siamo stati in grado di rispondere alla domanda di sanità di prossimità come ci avevano chiesto i cittadini – ha evidenziato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini illustrando più dettagliatamente il Piano di interventi - con un grande lavoro da parte dei dirigenti sanitari, degli organismi sociali, degli ordini professionali, degli enti locali e quindi con una forte concertazione e interlocuzione con i territori. Per definire una ricognizione e identificazione dei siti idonei dove attivare le Case della Comunità (CdC), gli Ospedali di Comunità (OdC) e le Centrali Operative Territoriali (COT) previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si concentra appunto sul potenziamento e sulla creazione di strutture e presidi che rappresentino il riferimento territoriale per la presa in carico del bisogno di salute dei cittadini e prevede essenzialmente la realizzazione di strutture territoriali. Avremo a disposizione oltre 68 milioni di euro per la sanità territoriale che è stata riconosciuta l’anello mancante tra rete ospedaliera e strutture per acuzie, il segmento intermedio per omogeneizzare i servizi”.

Nello specifico, il PNRR identifica due tipologie di strutture: le Case della Comunità (CdC) e gli Ospedali di Comunità (OdC). La Casa della Comunità (CdC), un modello organizzativo che rende concreta l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento. È infatti, il luogo fisico, di prossimità e di facile individuazione al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Nella casa di Comunità un ruolo fondamentale è assolto da team multidisciplinare di MMG, PLS, medici specialisti, infermieri di comunità e altri professionisti non solo afferenti al sistema sociosanitario ma anche al sistema sociale. La compresenza di questi professionisti, lo sviluppo di un’adeguata struttura informatica che consenta l’interazione tra questi e le altre unità di offerta del sistema sanitario, sociosanitario e sociale, la possibilità di erogare prestazioni di specialistica di primo livello e servizi a supporto dell’utenza fragile, ne fanno un punto di riferimento continuativo e di prossimità per la popolazione, garantendo promozione della salute, prevenzione e presa in carico dei bisogni.

 
La ricognizione condotta dalle strutture regionali e dall’ ASUR ha individuato :

  • 29 siti da destinare CdC, per un importo di 42.494.802,81
  • 9 siti da destinare a OdC, per un importo di 23.178.983,35
  • 15 siti da destinare a COT per un importo di 2.596.125,00
Ecco in particolare gli interventi suddivisi per Aree vaste



AREA VASTA 3 | MACERATA

CIVITANOVA MARCHE - Casa della Comunità € 3,8 mln e COT

RECANATI - Casa della Comunità € 5,1 mln

CORRIDONIA - Casa della Comunità € 1 mln e Ospedale

di Comunità € 1,7 mln

MACERATA - Casa della Comunità € 1,8 mln e COT

TREIA - Casa della Comunità € 0,2 mln e Ospedale di Comunità € 0,8 mln

CAMERINO - Casa della Comunità € 1,8 mln

SAN SEVERINO MARCHE - Casa della Comunità € 2 mln e COT






Cambio di colore per le Marche che da lunedì passano in arancione. A comunicarlo al governatore Francesco Acquaroli è stato lo stesso ministro della salute Roberto Speranza sulla base dei dati comunicati che parlano di oltre il 30% di pazienti Covid ricoverati nei reparti ordinari, con il 32,9% raggiunto nella nostra regione, e di oltre il 20% in terapia intensiva, con le Marche che hanno raggiunto la soglia del 21,1%. Numeri questi che determinano da lunedì 7 il passaggio della nostra regione in arancione, così come già avvenuto per Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Valle d'Aosta e Sicilia.

Il cambio di fascia di rischio, tuttavia, non comporta grandi differenze rispetto alla zona gialla, considerato l'identico ambito di applicazione dell'obbligo del cosiddetto super green pass. Identica anche la capienza sui mezzi del trasporto pubblico che resta all'80%. Le sole restrizioni ulteriori riguardano l'obbligatorietà della certificazione verde rafforzata per entrare nei centri commerciali nei giorni festivi e pre festivi, mentre gli spostamenti in auto verso altri comuni o fuori regione sono possibili senza certificato verde solo per motivi di lavoro, necessità e salute.

f.u.
Una lettera a firma congiunta è stata inviata al capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabrizio Curcio, dal presidente della regione Francesco Acquaroli e dall’assessore alla ricostruzione Guido Castelli per rappresentare l’esigenza di mantenere operativi e rafforzare i presidi dei vigili del fuoco nei comuni del cratere.

“Il mantenimento dell’attività di presidio con un’ulteriore dotazione di risorse in alcune aree – evidenzia nella lettera il presidente Acquaroli - risulta ancora fondamentale per sostenere i territori interessati, poiché permette la continuità dell’azione di assistenza e supporto operativo per la popolazione colpita dagli eventi sismici, garantendo la piena operatività dei dispositivi di soccorso provinciale. “

“Una necessità rilevata anche dalle indicazioni ricevute dai Comandi locali. Le richieste – sottolinea Castelli – sono assolutamente accogliibili per poter autorizzare il mantenimento dei dispositivi aggiuntivi per l’anno 2022 con decorrenza dal 1 febbraio, dal momento che lo stato di emergenza fissato al 31 dicembre 2022 è stato prorogato e assicurando la necessaria copertura finanziaria.”
È inaccettabile che con l’esponenziale aumento dei contagi nella nostra regione, ormai una vera e propria emergenza sanitaria, la giunta regionale si ostini a tenere chiuso il Covid Hospital".

Ad affermarlo il consigliere del Partito democratico Fabrizio Cesetti, che ha presentato apposita interrogazione al presidente Francesco Acquaroli "che -prosegue Cesetti - si è detto in tal senso possibilista, dimostrando così che all’interno della sua giunta non esiste una strategia né tanto meno una visione unitaria nella gestione della pandemia".

Bersaglio delle dichiarazioni del consigliere Dem l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini insieme ai suoi colleghi di giunta.

“Questo imbarazzante stallo – conclude Cesetti – è emblematico della disorganizzazione e della leggerezza con cui la giunta regionale sta affrontando la gestione del Covid. Un disastro ormai denunciato quotidianamente non solo dal Partito Democratico, ma impietosamente fotografato anche dalle organizzazioni sindacali della sanità, che sempre più frequentemente denunciano come la situazione marchigiana si stia aggravando sempre di più, e dalle numerose proteste pubbliche del personale sanitario che da tempo attraversano da nord al sud l’intera regione. Insomma, c’è davvero da sperare che la giunta regionale non intenda far pagare un prezzo altissimo alla salute dei marchigiani solo per non derogare alle errate convinzioni di alcuni assessori”.

f.u

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