Visite ai musei e ai luoghi storici, ma anche la scoperta dei sapori e delle tradizioni artigiane locali e dei paesaggi, a piedi o in bici. Eccellenze storiche, culturali ed enogastronomiche. Questo è quanto offre il “San Severino Marche Experience”. Un percorso nel tempo, un tour, da vivere in gruppi o singolarmente, che porterà alla scoperta della città settempedana.

Un biglietto unico, prenotabile a partire da giugno, che renderà possibile visitare collezioni d’arte e luoghi storici di San Severino. Sempre su prenotazione, al costo di 20 euro a partecipante, sarà poi possibile avere una visita guidata organizzata con la partecipazione straordinaria del “vero” Severino da Sanseverino, un “Cicerone” che, in costume d’epoca, accompagnerà i visitatori lungo tutto il percorso. Chi lo vorrà potrà comunque vivere la stessa esperienza, al costo del normale biglietto di ingresso, utilizzando semplicemente il proprio smartphone per partecipare così ad una “caccia ai tesori del borgo”.

La “data zero” di questa esperienza è stata vissuta nei giorni scorsi da giornalisti e amministratori locali guidati dal sindaco, Rosa Piermattei, dal vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, e dalla presidente della Pro Loco, Paola Miliani.

“L’iniziativa “San Severino Marche Experience” - spiega Giacomo Andreani di Expirit - rappresenta la base per una valorizzazione strutturata e coordinata delle bellezze del Comune di San Severino Marche, nel segno del digitale e dell’esperienza, puntando sulla qualità, sull’identità del territorio e sul coinvolgimento diretto degli operatori locali e dei visitatori. San Severino Marche è pronta a diventare un vero e proprio museo diffuso, dove l’arte si coniuga con l’enogastronomia e con la qualità del paesaggio”.

“Questa esperienza – continua Elena Santilli, experience designer di Expirit e curatrice del percorso turistico – promuove il borgo attraverso la narrazione di una storia locale custodita presso gli archivi della Curia arcivescovile di San Severino Marche, quella del giovane Severino Bergamini cercatore di tesori, vittima di una condanna inquisitoriale. La narrazione della vicenda crea la cornice perfetta per far vivere un’esperienza unica ai visitatori, svelando da una nuova prospettiva i preziosi cimeli del borgo, che si caratterizza per il suo paesaggio culturale, naturale e per la comunità fortemente protagonista”.

l.c.
Da oggi torna operativo l’Hospice presso l’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche. La struttura d’accoglienza e ricovero, che è parte integrante della rete di cure palliative dell’Asur, ha come principale obiettivo quello di offrire le migliori terapie ai pazienti oncologici, e non solo, quando questi non possono più essere seguiti dall’assistenza specialistica o dal programma di assistenza domiciliare integrata.

Nel giro di pochi giorni la funzionalità dell’Hospice, che può vantare una capienza massima di 12 posti letto, tornerà ai tempi pre-Covid. L’epidemia, infatti, ha fatto prima sospendere il prezioso servizio per far fronte alla cura degli anziani ospiti della Casa di riposo “Lazzarelli”, risparmiati dal contagio nonostante un focolaio scoppiato ad inizio novembre 2020 all’interno dell’Asp, che hanno trovato ospitalità all’interno della struttura e poi ha visto impegnato tutto il suo personale nella gestione straordinaria di un’emergenza sanitaria senza precedenti.
Hospice

“Abbiamo pazientato e atteso un po’ - sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei – ma non appena l’emergenza Covid ce lo ha permesso abbiamo riaperto questa struttura che è fondamentale per la cura dei malati terminali e che ha un ruolo importantissimo per tutto il nostro territorio. Vorrei ringraziare fin da ora quanti hanno reso possibile tutto questo ma ancor prima il personale che tornerà ad impegnarsi, come ha sempre fatto anche in queste settimane con un’assistenza domiciliare che non è venuta mai meno, per alleviare le sofferenze dei pazienti ma anche quelle di tante famiglie visto il particolare ruolo svolto da chi presta assistenza ai malati nel percorso che purtroppo per molti è un percorso di fine vita. La Regione e l’Asur hanno ascoltato le nostre richieste e quelle del responsabile della struttura, il dottor Sergio Giorgetti, con il quale ci siamo confrontati continuamente anche in quest’ultimo periodo”.

“Ripartiremo gradualmente - spiega a proposito il dottor Giorgetti - consentendo ai pazienti, in molti casi giovani e alle prese per la prima volta con questo tipo di struttura, di vivere questo passaggio senza ulteriori traumi”.

La struttura, da sempre qualificata e apprezzata, sarà anche uno dei centri di riferimento nell’ambito di un nuovo progetto a valenza provinciale dedicato alle cure per il fine vita.

c.c.











Il Pomarancio è tornato a casa. Dopo 210 anni, il capolavoro del pittore Cristoforo Roncalli ,“La Beata Vergine Maria col Bambino e i Santi Rocco e Severino”, orna di nuovo, da oggi, la chiesa di San Rocco a San Severino, luogo che l’aveva ospitato fino al 1811.

Fu durante i lavori di ristrutturazione della chiesa, dopo il terremoto del 1997, che Giampiero Calcaterra, architetto di Tolentino, venne a conoscenza dell’opera. La cornice originale era ancora a San Severino, mentre la tela era finita a Osnago, nel milanese. In molti hanno lavorato a questo ritorno, che oggi è diventato realtà. Un percorso voluto dal Comune, insieme all’Arcidiocesi, alla Soprintendenza delle Marche e alla Pinacoteca di Brera che si chiude dopo quasi 25 anni.

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All’arrivo della tela, riconsegnata dalla Pinacoteca di Brera, moltissime autorità, tra cui anche l’Arcivescovo Francesco Massara e il Cardinale Edoardo Menichelli. Il sindaco della città di San Severino, Rosa Piermattei, ha commentato l’evento con grande soddisfazione, ringraziando tutte le parti che hanno contribuito al ritorno dell'opera: “Il Comune, insieme all’Arcidiocesi, alla Soprintendenza delle Marche e alla Pinacoteca di Brera, ha lavorato per anni permettendo così che si realizzasse il sogno di riavere la tela nel luogo che originariamente la ospitava: si riempie un vuoto che sentivamo dal lontano 1811, da quando le truppe napoleoniche privarono la nostra comunità di questo capolavoro di inestimabile valore. Una vera meraviglia dell’arte torna in città per arricchire il nostro patrimonio artistico e culturale. Vorrei ringraziare il dottor Giuseppe Moretti, l’architetto Giampiero Calcaterra e tutti coloro abbiano contribuito a far sì che la tela tornasse a casa”.

l.c.
Stamattina la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti ha consegnato al Sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei le chiavi della nuova autovettura che il Comune settempedano ha acquistato grazie al contributo della Fondazione Carima.

La breve cerimonia si è svolta nella suggestiva cornice dell’Abbadia di Fiastra, dove nel 2017 ha avuto luogo la prima donazione di mezzi di trasporto in favore dei Comuni del cratere sismico. L’assegnazione odierna rientra infatti nell’ambito di questa iniziativa, promossa dalla Fondazione Carima in seguito al terremoto che ha colpito la provincia di Macerata nel 2016.

Uno dei bisogni più urgenti che ci veniva rappresentato dai Sindaci a ridosso dei terribili eventi sismici – spiega la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – era la necessità di dotarsi di veicoli idonei a portare soccorso alla popolazione e a presidiare i propri territori, spesso vasti e impervi. La Fondazione Carima, quindi, facendo tesoro dell’esperienza acquisita in passato in questo ambito, si è messa a disposizione delle Amministrazioni comunali terremotate per aiutarle a fronteggiare le tante situazioni di disagio e di emergenza causate dal sisma.

Si tratta di un filone di intervento a cui la Fondazione ha destinato complessivamente 600mila euro, contribuendo all’acquisto di 40 mezzi di trasporto e dunque accogliendo le istanze di altrettanti Comuni.

Siamo molto grati alla Fondazione Carima e alla sua Presidente per il contributo concesso al nostro Comune, grazie al quale – spiega il Sindaco Piermattei – abbiamo potuto acquistare un’autovettura ibrida. La nostra Amministrazione comunale è molto impegnata per la difesa dell’ambiente e del territorio. Nel 2017, in occasione della Giornata della Terra, abbiamo sottoscritto il Patto dei Sindaci per l’Ambiente impegnandoci a mettere in atto, anche negli anni successivi, una serie di azioni concrete in un’ottica sempre più “green”. Tra queste azioni rientrano l’iniziativa Plastic Free, per eliminare la plastica monouso nelle scuole, l’installazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche, percorsi di mobilità lenta, l’acquisto di mezzi, come gli scuolabus, ad alimentazione ecologica. Il nuovo mezzo, ad alimentazione ibrida, consentirà anche un notevole risparmio.
Sono quasi 3400 i vaccinati, tra prime dosi e richiami, a San Severino. Tanti anziani reclutati nella prima campagna destinata agli over 80, ma anche donne in gravidanza, soggetti vulnerabili, conviventi di persone a rischio, Forze dell’Ordine, personale scolastico e sanitario e volontari della sanità.

L’ex Cinema Italia è stato teatro di centinaia di inoculazioni nelle ultime settimane, per la soddisfazione della sindaca, Rosa Piermattei, che ha commentato: "Un lavoro enorme, uno sforzo organizzativo incredibile. Da sindaco, ma ancor prima da normale cittadino, mi sento solo in dovere di dire grazie ai tanti volontari a tutti coloro che, personale sanitario, civili e delle Forze dell’Ordine, stanno aiutando la cittadinanza durante questa emergenza. La macchina organizzativa si è migliorata giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, fino a raggiungere numeri importanti".

I numeri registrati a San Severino Marche parlano di 2359 persone hanno ricevuto la prima dose, altre 853 anche la seconda dose con riferimento alla data del 12 aprile. Ben 1781 le prima dosi che avevano più di 60 anni di età. Con loro pure 470 operatori scolastici, 72 volontari nel settore sanità, 9 rappresentanti delle forze dell’ordine, 9 operatori sanitari, 7 operatori non sanitari, 6 soggetti vulnerabili, 1 donna in gravidanza, 1 convivente di soggetto ad alto rischio. Il richiamo per la seconda dose ha visto già tornare al centro vaccinazioni settempedano 817 anziani over 60 anni, 17 operatori scolastici, 14 volontari nel settore della sanità, 3 rappresentanti delle forze dell’ordine, 1 operatore sanitario e 1 paziente affetto da fibrosi cistica.

l.c.
Votata all'unanimità la mozione presentata dalla minoranza di San Severino per la riapertura del punto nascite dell'ospedale Bartolomeo Eustachio.
Mozione in cui, tramite un emendamento, si chiede anche l'h24 per il punto di primo intervento e l'inserimento di due posti di rianimazione.

"Ho ringraziato i consiglieri di minoranza - dice il sindaco Rosa Piermattei - perchè la mozione è giunta in un momento opportuno: dopo che Fabriano ha presentato al TAR la richiesta del ripristino del punto nel loro ospedale ed alla luce di quanto detto da Saltamartini sull'ospedale di primo livello di Macerata.
Noi confidiamo che, proprio gli ospedali territoriali, possano ritornare a fare quanto erano preposti nel passato. Abbiamo chiesto a gran voce il ripristino del punto nascita che è stato chiuso nonostante gli oltre 500 parti l'anno.
A San Severino è stata fatta una vera e propria ingiustizia: lo diciamo a gran voce come chiediamo, con un emendamento, anche che vengano inseriti nella mozione il punto di primo intervento H24 e due posti di rianimazione così da fare un punto nascite a norma con tutti i requisiti necessari per non essere a rischio.
Quando abbiamo fatto le nostre rimostranze sulla chiusura - precisa - ci è sempre stato risposto che il punto settempedano non era a norma per la mancanza della rianimazione, oggi la chiediamo perchè abbiamo visto con il Covid l'importanza degli ospedali satellite".

Sul tema interviene anche l'assessore alla Sanità regionale, Filippo Saltamartini: "La questione è delicata - dice facendo riferimento alle richieste di Fabriano e San Severino - perchè le norme vigenti stabiliscono che gli ospedali con un numero di parti inferiore a 500 non sono ospedali sicuri per le partorienti.
È chiaro che noi ci troviamo a dover affrontare questo problema nel contesto di revisione del decreto ministeriale Balduzzi. Le Marche, come tutte le altre regioni, hanno chiesto di rivedere il decreto per abbassare il criterio dei 500 posti.
In quella direzione abbiamo già detto che vogliamo riaprire il punto di Fabriano, andrà valutata la questione di San Severino, ma dipende sempre da un provvedimento ministeriale.
La novità non è solo la revisione del criterio - conclude - , ma che il recovery fund approvato dal Governo permetterebbe risorse aggiuntive per assumere nuovo personale, a quel punto si potrà valutare una serie di interventi".

GS


Ha superato i 100milioni di euro la cifra del finanziamento delle pratiche private relative alla ricostruzione post terremoto nel Comune di San Severino Marche.

A comunicarlo il sindaco, Rosa Piermattei, nel corso dell’ultima seduta dell’assise settempedana.

“La somma andrà per il recupero di 349 edifici, di cui 245 interessati da interventi di ricostruzione leggera, altri 58 da ricostruzione pesante e 46 dall’Ordinanza 100 emanata dal Commissario straordinario alla Ricostruzione, avvocato Giovanni Legnini. In totale sono 705 le istruttorie presentate all’ufficio Sisma. Di queste, 380 fanno riferimento alla ricostruzione leggera di edifici classificati come B e C con scheda Aedes. Altre 182 sono relative, invece, alla ricostruzione pesante di edifici classificati come E con scheda Aedes. Ulteriori 135 pratiche sono quelle relative alla medesima Ordinanza 100, mentre, con riferimento alla ricostruzione delle attività produttive, sono 8 le pratiche presentate. Sono 12, in tutto, le pratiche che sono state invece rigettate. Ulteriori 45 richieste hanno interessato, infine, la delocalizzazione delle attività produttive. A San Severino Marche - ha sottolineato ancora il sindaco, Rosa Piermattei, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale - sono stati chiusi 253 cantieri. Di questi, 208 sono relativi alla ricostruzione privata, altri 3 alla ricostruzione pubblica e 42 agli interventi su proprietà che hanno fatto ricorso al Sisma Bonus. Negli scorsi giorni abbiamo provveduto al pagamento del Cas, il contributo per l’autonoma sistemazione, relativo al mese di febbraio liquidando la somma di 335.394,53 euro a 456 nuclei familiari”.

Importante anche il capitolo legato agli interventi di carattere pubblico: “Per quanto riguarda i lavori riferiti al sisma sono quasi concluse le opere di adeguamento alla normativa antincendio e la riqualificazione degli ambienti interni del palazzetto dello sport “Albino Ciarapica”. A breve inizieranno le opere di riqualificazione energetica delle facciate esterne. In questi giorni, inoltre, si è provveduto all’affidamento dei lavori di riparazione dei danni e miglioramento sismico del Palazzo Comunale. L’appalto integrato, per un importo di oltre 1 milione e 600 mila euro, vedrà affidati congiuntamente la progettazione e l’esecuzione dei lavori”.

Rispondendo a un’interrogazione della minoranza il primo cittadino settempedano ha poi ricordato: “Il Comune di San Severino Marche è stato colpito nel 2016 da un sisma che non ha precedenti negli ultimi 300 anni, ed a questo si è aggiunto dallo scorso anno la pandemia mondiale Covid 19. Quindi abbiamo vissuto e stiamo vivendo anni difficili, avremo ancora anni difficili prima di ritornare a tempi migliori, e nonostante ciò siamo fiduciosi.

L’amministrazione comunale, sempre compatta, ha fatto sì che il nostro comune sia stato il primo comune nel cratere, per quanto riguarda l’emergenza sismica, a demolire e portare via le macerie degli edifici danneggiati, merito riconosciuto anche dall’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dall’ex presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, nel corso della loro visita istituzionale in occasione dell’inaugurazione della scuola provvisoria in Via Lorenzo D’Alessandro.

Nelle ultime statistiche diffuse dal Commissario Straordinario Sisma, Avvocato Giovanni Legnini, il Comune di San Severino Marche è risultato essere il primo nel cratere per numero di cantieri chiusi e secondo per contributi ricevuti per la ricostruzione. Abbiamo costruito dal nulla una scuola provvisoria per 300 studenti grazie al cofinanziamento del Miur, abbiamo lavorato fattivamente per la realizzazione delle 103 Sae e per poter ottenere 6 appartamenti dell’invenduto Erap. Su 6 delle opere pubbliche ammesse a finanziamento 2 cantieri sono stati chiusi, vale a dire ex Scuola di Stigliano e Porta Romana, 2 stanno per essere terminati, cioè l’Ipsia Pocognoni e palazzo Governatori. E’ in fase di verifica il progetto della scuola Luzio, mentre la nuova struttura che dovrebbe ospitare gli uffici strategici del Comune è in fase di progettazione. Grazie ai fondi del ministero dell’Interno abbiamo sistemato diverse strade e marciapiedi”.
Una mozione che unisce tutte le forze di minoranza settempedane contro l'abbattimento e la ricostruzione del Chiosco dei giardini "Giuseppe Coletti" di San Severino Marche. È quanto presentato dai consiglieri Panicari, Lampa, Borioni e Bompadre che hanno presentato richiesta per una seduta consiliare in modo da trattare il tema.

Dal testo della mozione a firma trasversale si apprende come le minoranze si oppongano agli interventi pensati dall'amministrazione, in ragione dell'interesse storico, sociale e architettonico del chiosco. I firmatari ritengono infatti che la somma di 300mila euro che l'amministrazione ha destinato alle opere di riqualificazione dei giardini "Coletti", piuttosto che essere investita nell'abbattimento della struttura e nella sua successiva ricostruzione, potrebbe "essere utilizzata per interventi di recupero e adeguamento del chiosco esistente, oltre che per la tutela del verde presente all'interno del giardino, tra cui l'ultracentenario cedro del Libano, e dei vari giochi per bambini presenti nell'area". A supportare la mozione ci sarebbe inoltre l'interesse culturale legato alle soluzioni architettoniche pensate nella costruzione del chiosco dall'architetto Luigi Cona.

La mozione si avvale delle competenze nei poteri di indirizzo proprie del Consiglio Comunale e chiede, in definitiva, "di rivalutare l'allocazione delle risorse, derivanti dall'alienazione di un altro spazio di verde pubblico, comprendendo nel corpo dei lavori anche opere che prevedano la riqualificazione dell'intera area, e impegna l'amministrazione Piermattei a fornire le nuove linee di indirizzo al professionista incaricato dei lavori".

l.c.
L’emergenza Coronavirus non accenna a placarsi a San Severino: secondo gli ultimi dati del Gores i positivi sarebbero 89, mentre altri 66 cittadini risultano essere in quarantena. Il Sindaco Rosa Piermattei ha invitato la cittadinanza a non abbassare la guardia e a continuare a prestare la massima attenzione, con un occhio di riguardo alle fasce di popolazione più giovane, tra le più colpite dal contagio in questa fase dell’epidemia: “Non dobbiamo assolutamente ancora abbassare la guardia – sottolinea il sindaco –. I dati sui contagi sono ancora troppo elevati, è necessario prestare massima attenzione anche tra i più giovani”.

In questo scenario, cade oggi l’anniversario della prima vittima da Covid-19: un anno fa moriva Giovanni Papavero, muratore in pensione, ex volontario della Croce Rossa Italiana ed ex guardia venatoria. In occasione dell’anniversario, domenica 28 marzo, al monumento dei Caduti sul lavoro della frazione di Cesolo, si terrà una cerimonia commemorativa organizzata dal Comitato di frazione.

l.c.
Bandiere a mezz'asta anche a San Severino, dove con un minuto di silenzio alle 11 in punto, la città ha celebrato le vittime della pandemia da Covid-19 nella appena istituita Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid. Oggi 18 marzo è l'anniversario del giorno in cui, un anno fa, le immagini delle bare trasportate dall'esercito nel bergamasco fecero il giro del mondo.

La prima cittadina settempedana, Rosa Piermattei, ha commentato:“La nostra comunità è stata profondamente ferita e segnata da questa emergenza sanitaria, che è anche economica e sociale, che ci è costata veramente tanto in termini di vite umane. Il tributo che abbiamo dato è stato altissimo. Oggi intendiamo per questo onorare la memoria di chi non c’è più ed essere vicini alle tante famiglie colpite da lutti drammatici che hanno strappato all’affetto dei propri cari tante e troppe persone. Ora dobbiamo trovare la forza di ricostruire i nostri legami di comunità aiutandoci l’un l’altro. In questa giornata infine – ha concluso il primo cittadino settempedano – il mio e il nostro ringraziamento va a tutti i professionisti del sistema sanitario e ai tanti volontari che hanno lavorato, e continuano a lavorare, per dare risposta alle molte richieste della popolazione”.

l.c.

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