Carolerie, librerie e negozi per bambino. Sono questi i settori che da ieri hanno rialzato la saracinesca, seppur con orari limitati e tutti gli accorgimenti del caso.
Settori per cui la richiesta non era scesa nemmeno durante la chiusura, dal momento che le lezioni a distanza sono proseguite e c'era la necessità di acquistare corredi e indumenti per i bambini, soprattutto appena nati.
A confermarlo sono i commercianti che, da Camerino a Tolentino, passando per i Comuni più piccoli, confermano di aver avuto delle richieste e aver visto i primi clienti già da ieri.
"C’è una notevole  differenza tra la grande città e un piccolo centro come il nostro - dice Mario Volpini, titolare del negozio di abbigliamento Narducci di Camerino - . Noi chiaramente non registriamo quella fila davanti al negozio che potrebbe avere  un centro commerciale o un supermercato;  la nostra clientela si riduce a meno di 10 clienti al giorno per cui il tutto avviene con molta  tranquillità e senza grossi problemi. Di certo, quel che si avverte, è che le persone escono pochissimo di casa. Qui a Camerino si sta rispettando davvero molto il dettato delle direttive governative”.

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Il negozio Narducci

A preoccupare i negozi di abbigliamento per bambini che hanno riaperto è ora la chiusura dei loro fornitori, come evidenzia Samuela Porfiri, titolare del negozio Tentazioni di Belforte del Chienti, che aveva aperto solo poche settimane prima del lockdown: "Sono ottimista di natura - dice la commerciante - e non voglio disperare. Posso dire che, proprio lavorando da poco tempo nel settore, mi sono resa conto in maniera diversa di tutta la situazione, rispetto ai colleghi che hanno negozi da più tempo. Sicuramente con il cambio della stagione avrei potuto lavorare di più, ma ora sto comunque ricevendo telefonate di clienti che prima di venire vogliono accertarsi che ho quello che cercano e si prova a ripartire. L'unico problema è che non so quando riapriranno i fornitori e questo potrebbe compromettere l'apertura dele negozio".

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Samuela Porfiri in negozio

Una leggera ripartenza è stata avvertita anche da Silvana Pallorito, del negozio di abbigliamento per bambini, Bobò a Tolentino: "Ieri è stato il primo giorno - dice - . Molta gente, purtroppo, non ha ben compreso quali sono i settori che hanno riaperto. È stata chiara la notizia della chisura totale e credo che sarà chiara quella che vedrà le riaperture generali, ma c'è più incertezza per questa via di mezzo. Ovviamente non mi sento nemmeno di invitare i clienti a venire in negozio con il marketing sui social, vista la situazione. Posso dire, però, che il settore dei corredini è ripartito subito perchè c'era davvero molta richiesta. Molte clienti mi hanno chiesto di mettere da parte la merce: passeranno a ritirarla approfittando dell'uscita per la spesa. Ovvio - commenta - che se un indumento non è indispensabile si rinuncia ad uscire, come richiede il decreto".

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Silvana Pallorito (Foto d'archivio)


Buone notizie anche per quanto riguarda il settore scolastico che era andato avanti con le consegne a domicilio: "Dopo un mese gli studenti hanno finito diversi materiali per lo studio - dice Clelia Bentivoglio della cartoleria Passato Presente di Caldarola - . Proprio per questo la settimana scorsa abbiamo effettuato delle consegne a casa. Ieri, con la riapertura, diversi clienti sono venuti, ci auguriamo che continuino a venire".

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Stefano Annibali e Clelia Bentivoglio in negozio

Le fa eco Letizia Pazzelli della Cartoleria Vera di Tolentino: "Ho riaperto al mattino - dice - mentre nel pomeriggio proseguo con le consegne a domicilio che effettuavo già nei giorni passati. La ripartenza va comunque molto piano. Giustamente in giro ci sono poche persone. Molti richiedono ancora la consegna a casa per evitare di uscire. Dire che abbiamo sempre lavorato sarebbe esagerato, però posso dire che qualcosa ha continuato a muoversi".

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Il negozio di Letizia Pazzelli

La situazione si fa ovviamente più difficile nell'entroterra dove i negozi, come l'edicola cartolibreria Calbucci di Sandro Bisbocci di Camerino aveva già affrontato il sisma e la delocalizzazione: "Il numero delle persone è scarso anche in tempi normali - dice il commerciante - figuriamoci con la situazione attuale. Più che altro abbiamo fatto consegne di materiale come penne e quaderni che sono serviti agli scolari per continuare la didattica da casa. Pochissime le persone che si sono viste da ieri e interessate al settore libreria perché giustamente c’è il timore di uscire da casa e, io che nella mia vita sono stato sempre ottimista, sotto il profilo economico la vedo brutta.

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Sandro Bisbocci con sua moglie (Foto d'archivio)

È anche per questo motivo che alcuni hanno preso la decisione di non riaprire per non affrontare spese, limitandosi ad effettuare consegne a domicilio. La libreria è  anche un settore particolare - evidenzia Bisbocci -  si entra e si guarda,  si chiedono consigli, il cliente dedica del tempo alla scelta di un libro. Un tipo di contatto che dunque non c’è più e che fa sì che se prima la vendita di un libro era molto rara, adesso lo è ancora di meno”.


Giulia Sancricca
Carla Campetella


È andata a buon fine la raccolta fondi lanciata sul sito www.gofundme.com da Ismaela Bonfrate, infermiera matelicese al reparto di terapia intensiva del Covid Hospital di Camerino, che in occasione del suo trentesimo compleanno aveva chiesto di poter raccogliere denaro sufficiente a poter donare ai malati di Covid ricoverati nella struttura uno smartphone col quale mettersi in contatto con i propri cari mediante videochiamate: con i soldi raccolti la ragazza ha acquistato due smartphone con le rispettive schede telefoniche e la ricarica che permetterà i collegamenti dei malati. “È un grandissimo risultato! Grazie mille! Familiari, pazienti e colleghi ringrazieranno infinitamente”, ha commentato la ragazza.

Alessio Botticelli
"Chiusi per inagibilità, aperti per vocazione". A causa delle misure restrittive determinate dalla pandemia, lo slogan creato dai musei di Camerino dopo che il sisma aveva compromesso la fruibilità delle sue strutture, oggi potrebbe purtroppo accomunare tutti i musei italiani.  In questo periodo, molte delle realtà più o meno vicine hanno fatto riferimento proprio alla città ducale  per capire come si può “essere aperti pur stando chiusi", prendendo ad esempio proprio l'esperienza maturata dai Musei di Camerino.   
“Un'esperienza che porta a una visione territoriale – spiega l’assessore alla cultura, Giovanna Sartori - e in cui è importante fare rete. Se c'è una cosa di cui sono ancora più convinta, anche dopo la grande emergenza che stiamo vivendo, è che la cultura e il turismo possano e debbano essere un punto di ripartenza fondamentale”.
Lassessore alla cultura Giovanna Sartori e Barbara Mastrocola

E ad evidenziare l'importanza delle iniziative e idee progettuali portate avanti in questi anni è la stessa  dottoressa Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche e direttrice del museo arcidiocesano: "Tantti progetti  che hanno permesso di dimostrare quanto sia possibile “non fermarsi”, poiché il museo non è solo un susseguirsi di sale espositive, un posto in cui conservare e mettere in bella mostra tele e sculture. È possibile, perché non è solo un contenitore di opere d’arte, ma è esso stesso un contenuto d’arte e soprattutto di storie. È un luogo vero, dotato di una propria identità- continua Barbara Mastrocola- Perché i musei non solo custodiscono capolavori, ma ci raccontano esperienze e, spesso, sempre più spesso, sono essi stessi parte della storia”.

La storia che i musei di Camerino raccontano anche quest’anno, dopo il progetto “Dalla polvere alla luce”, è stata premiata dalla Regione Marche, che ha approvato e finanziato ben tre progetti. Il primo, la bellezza ritrovata, in occasione del ritorno del ritratto di Giulia da Varano, l'altro di carattere espositivo, con una mostra che si svolgerà in autunno (Coronavirus permettendo) e che, senza svelare troppo, muoverà proprio dal prezioso ritorno del ritratto di Giulia da Varano, e il terzo progetto  di natura gestionale e organizzativa.
Si tratta, infatti, di un progetto di aggregazione tra le strutture museali cittadine, Pinacoteca e Museo Civici, Museo Arcidiocesano “G. Boccanera” e Sistema Museale d’Ateneo che, nello specifico, è finalizzato a incrementare e migliorare la soglia di efficienza finanziario-gestionale delle strutture e l’ottimizzazione nell’erogazione dei servizi della rete dei musei, attraverso una serie di iniziative mirate che vanno dal marketing alla didattica, passando, ovviamente, per l’individuazione di orari e aperture che garantiscano una sempre migliore fruibilità.
 “I musei cittadini – prosegue l’assessore Giovanna Sartori - sono riusciti a stare in piedi, ma, ora, cominciano a camminare in maniera più spedita grazie anche a una gestione in sinergia tra Comune, Arcidiocesi e Ateneo".
Proprio da questa sinergia, inoltre, si sviluppa l’ambizioso, ma già avviato, progetto di procedere  alla ricostruzione contemporanea del Rettorato, del Duomo e del Palazzo Arcivescovile.
“Quest’ultimo –ribadisce  l’arcivescovo di Camerino, Francesco Massara - è già in fase progettuale e, quindi, da deposito delle opere dei due musei cittadini civico e diocesano, potrà essere futura sede museale. È chiaro, infatti, che nessuno dei tesori di Camerino o che hanno trovato custodia a Camerino dopo il sisma, almeno per quanto riguarda quelli arcidiocesani, sarà mai trasferito in luogo diverso. L’arte è identità e l’identità non prescinde dalle radici. Radici che, però, possono essere messe ulteriormente in rete. E’ opportuno lavorare, quindi, verso quello che è a tutti gli effetti un mio sogno e una opportunità per l’intera area del cratere, ossia mettere a sistema una rete museale che comprenda tutte le strutture espositive di Camerino, San Severino Marche, Castelraimondo con il Castello di Lanciano e Matelica con il Museo Piersanti, in modo da far ammirare ad un pubblico sempre più vasto i tesori che custodiamo da secoli su queste terre”.
Una precisazione, questa, che mette definitivamente fine ai timori infondati di chi, nell'accogliere la bella e importante notizia della realizzazione del nuovo Museo di San Severino Marche (dove saranno custodite le opere di San Severino e delle strutture arcidiocesane del territorio settempedano) abbia potuto pensare ad una minaccia per le opere d’arte di Camerino e del suo territorio.

La solidarietà del Cadore si rimette in moto a favore dell'ospedale di Camerino. Allle numerose azioni di generosità che il Veneto ha portato sul territorio colpito dal sisma, si aggiunge in queste ore anche una raccolta fondi  destinata all'associazione "A Cuore Aperto" guidata dalla dottoressa Gabriella Winni Mazzoli. Se ne è fatto promotore di sua spontanea volontà Giacomo Maroldo che fa parte della Sezione Cadore di protezione civile.  La somma raccolta servirà ad assicurare l'acquisto di nuove attrezzature utili al nosocomio,dallo scorso 8 marzo trasformato in Covid Hospital. Il raccordo è avvenuto grazie all'intermediazione dell'insegnante camerte Paola Gerini, sin dall'immediato dopo sisma,molto attiva nel coordinamento di più azioni solidali che hanno raggiunto diverse destinazioni. E' stata lei stessa a segnalare la situazione di eccezionale sforzo che personale sanitario e  presidio ospedaliero si sono trovati a diver fronteggiare a causa dell'emergenza sanitaria del Covid-19 ricevendo subito disponibilità da parte di Giacomo Maroldo. Grazie alla raccolta fondi da lui attivata, la generosità del Veneto non ha esitato a mobilitarsi per sostenere nei fatti il territorio camerinese.
" Circa un mese e mezzo fa- racconta Paola Gerini- ho rappresentato delle  problematiche del nostro ospedale, primo della Regione Marche ad essere convertito in Covid Hospital per ospitare pazienti positivi al Coronavirus. Ho parlato con lui anche delle diverse iniziative che nel frattempo erano state intraprese per sostenerne le attività e Giacomo Maroldo del quale non possiamo dimenticare le tante azioni di sostegno alla popolazione già nell'immediato dopo sisma, ha deciso di rimettersi in moto nuovamente per darci una mano.  Nel raccogliere il mio invito, nonostante il problema del coronavirus colpisca fortemente e gravemente la loro regione, Giacomo non ha esitato a farsi in quattro per sollecitare una raccolta fondi per l'emergenza. Il risultato è stato che parte dei fondi raccolti è stata destinata alla sua terra e altra parte della raccolta Giacomo Maroldo ha deciso di convogliarla per le esigenze e le necessità dell'ospedale di Camerino.  A testimoniare l'amicizia e l'affetto che ormai lega il Cadore  e altri territori del Paese alle nostre zone, la somma di 1140 euro è stata pertanto devoluta all'associazione "A Cuore Aperto" di Camerino. Un paio di giorni fa Giacomo ha fatto questo bonifico dimostrando l'attaccamento e il bel rapporto d'amicizia instaurato col nostro territorio. Lo ringrazio di cuore per aver accolto questa richiesta d'aiuto che nel concretizzarsi in questo modo, ci dà il segno della vicinanza e della presenza costante degli amici veneti.  Non posso che testimoniare dell'affetto reciproco che ci lega, augurando anche alla loro terra, di riuscire a superare al più presto l'immane dramma che stanno vivendo". 
C.C.

Nella foto Paola Gerini e Giacomo Maroldo
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Se n'è andato all'età di 98 anni don Luigi Angeloni, il sacerdote più anziano dell'arcidiocesi di Camerino-San Severino. A strapparlo dall'affetto dei suoi cari è stato il Coronavirus. Era ricoverato al Covid Hospital di Civitanova. Già parroco di Parolito, è la terza vittima settempedana di questo dramma. Da tempo le sue condizioni di salute non erano buone ma fino a pochi giorni fa era rimasto in casa dove era accudito. Poi le sue condizioni si sono aggravate ed è stato necessario il trasferimento in ospedale. 

“Partecipiamo a questo grave lutto che è tornato a colpire la nostra comunità - sottolinea il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei - Esprimo vicinanza alla famiglia e alla comunità religiosa cittadina”.
g.g.



Il mondo della cultura piange l'improvvisa e prematura scomparsa dello scrittore Massimo De Nardo. Aveva 68 anni e viveva a Tolentino dove era ,responsabile editoriale e fondatore di Rrose Sélavy casa editrice che si occupa di narrativa illustrata . La sua casa editrice nel 2014 si era aggiudicato il premio Andersen e ne l 2015 il premio Edito-Re. Tanti gli scritti e i romanzi dedicati all’infanzia usciti anche in edizioni e-book. Celebre la collana “ Il quaderno quadrone"; numerosissimi i racconti e gli articoli usciti dalla sua fantasiosa e creativa penna e pubblicati in riviste e web magazine, senza dimenticare la vasta risonanza di Maffin il suo primo romanzo per ragazzi. Lo scrittore tolentinate ha al suo attivo anche numerosi testi teatrali che gli hanno fruttato prestigiosi riconoscimenti nazionali come il premio Oreste Calabresi nel 2008 e il premio nazionale In scena nel 2009. Tante le collaborazioni sul territorio tra le quali quella con Visione Sibillina e in particolare nelle attività nel post- sisma dell’associazione, improntate ad accrescere le situazioni di aggregazione dei cittadini, nel desiderio di stimolare il riappropriarsi delle radici identitarie, vivere positivamente il presente e ricucire le relazioni di una comunità tolentinate disgregata dal terremoto. Toccante il messaggio rivolto dai membri dell’associazione al loro amico “ uomo colto e gentile, troppo discreto per il frastuono a cui si è abituati. Era stato con noi nell'ultima passeggiata di settembre, attento ascoltatore e persona curiosa come chi sa che la conoscenza non ha limiti- scrivono dall’associazione Visione Sibillina- Lo stanno salutando in molti nella rete, l'unico modo che abbiamo in questo tempo che toglie e che forse saprà dare. Ciao Massimo. Avremmo voluto ascoltarti di più”.

Nella foto Massimo De Nardo a Camerino nel corso dell'incontro organizzato dalla " Biblioteca itinerante"
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Numerosi  i legami che lo scrittore aveva instaurato anche con la città di Camerino. Tra i più recenti ricordiamo l’incontro ‘Scrivere ad alta voce” organizzato dalla “Biblioteca itinerante” il 31 maggio 2017.. Impreziosito dalla presenza dello scriittore ed editore, tutti ricordano la piacevolissima atmosfera familiare che si venne a creare in quel pomeriggio di sole nel corso del quale, in collaborazione con “Nati per Leggere,” fu possibile ascoltare le pagine scritte da Massimo De Nardo, protagonista in quella circostanza di un interessantissimo talk show. 
Tra novembre e dicembre  2017, sempre su organizzazione della Biblioteca itinerante, a Massimo De Nardo sarebbe stata affidata la guida di ‘4 lezioni di scrittura creativa’ che non fu possibile realizzare per il mancato raggiungimento del minimo numero di iscritti. Il 29 aprile dello scorso anno, De Nardo intervenne a Palazzo Sabbieti per ascoltare la scrittrice Nadia Terranova. Nel ricordarne lo spessore culturale e i tratti di una nobilissima figura, l’associazione camerte “ Biblioteca itinerante” si dice sconvolta e rattristata dalla sua improvvisa scomparsa; lo scrittore avrebbe infatti partecipato all’iniziativa organizzata per i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari. 
De Nardo sarebbe venuto a Camerino nel prossimo mese di maggio proprio per presentare un suo lavoro ispirato al più grande favolista del Novecento.

Commossa alla notizia della sua scomparsa anche l'insegnante Clara Maccari, che ne conserva memoria di una collaborazione con l'amministrazione comunale, ai tempi in cui lei stessa era assessore all'ambiente del Comune di Camerino. 
"Ne serbo il bellissimo ricordo di una persona molto affabile, tenera e dolcissima. Tra i suoi legami con la città di Camerino- dice Clara Maccari- ricordo che da assessore ebbi l'occasione di seguire un progetto collegato ai nostri bellissimi sentieri di campagna. Massimo De Nardo ne curò l'aspetto comunicativo e promozionale, quindi abbiamo avuto più volte occasione d'incontrarci. Da questo lavoro nacque un libretto capace di raccontare del nostro territorio e delle nostre bellezze un po' fuori mano, come  percorsi da farsi a piedi o in bicicletta. Un'immagine molto curata dei meravigliosi affacci delle nostre zone e dei punti di sosta più suggestivi, scritta alla stregua di appunti da viaggiatore. Ricordo che,una volta stampato l'opuscolo, l'avvio dell'esperienza fu inaugurato da un percorso a piedi che ebbe per tappa finale il convento di Renacavata, conclusasi con una piacevole merenda e un'amichevole illustrazione del contenuto del progetto. A testimoniare l'apprezzamento incontrato dalla pubblicazione, il fatto che negli anni successivi  questa "piccola guida" da lui realizzata, sia andata letteralmente a ruba".  
C.C.

Sotto, lo scrittore con l'artista camerte Laura Pennesi che in occasione dell'incontro a Camerino, realizzò una piccola mostra di sue creazioni
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A Camerino, continua la consegna delle mascherine alla cittadinanza, iniziata ieri pomeriggio. Già da questa mattina i ragazzi del Movimento Giovanile Panta Rei insieme ai consiglieri comunali Riccardo Pennesi e Maria Giulia Ortolani e alla Protezione civile stanno provvedendo alla distribuzione in tutte le zone del Comune al fine di garantire a ogni cittadino la sua mascherina. 
I presidi erano arrivati a inizio settimana dalla contea cinese di Taicang e l'Amministrazione col prezioso aiuto dei giovani del Movimento Giovanile Panta Rei ha provveduto a organizzare e  attivare subito la distribuzione.
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" Già da ieri abbiamo inziato a raggruppare e suddividere tutte le mascherine in base alle abitazioni dei domiciliati nel comune di Camerino- afferma il presidente del Movimento giovanile Panta Rei Marco Belardinelli- . Abbiamo quindi già svolto le prime consegne nelle aree Sae della zona Le Cortine e nelle aree delle casette di tutte le frazioni. Finita questa parte stiamo continuando a distribuire i dispostivi di protezione nei quartieri periferici della città e, con tutta probabilità vista la cura con cui dobbiamo preparare tutte le buste contenenti le mascherine, continueremo anche lunedì di pasquetta per compiere un lavoro migliore e più preciso. Ci siamo riuniti al Centro Operativo Comunale di via Le Mosse- conclude Belardinelli e, con tutte le precauzioni del caso, abbiamo fortunatamente abbiamo avuto la pronta risposta di diversi ragazzi che si sono resi disponibili a fare questo lavoro come volontari. Siamo pronti  e nell'attesa che tutto riesca nel più breve tempo possibile a tornare alla normalità, vogliamo renderci utili".

c.c.
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È un trentesimo compleanno molto particolare, quello della matelicese Ismaela Bonfrate: lei, infermiera, lo passerà infatti nel reparto di terapia intensiva del Covid Hospital di Camerino al fianco di coloro che stanno lottando contro il Coronavirus, e pertanto ha pensato che quest’anno sarebbe bello che il regalo lo ricevessero i suoi pazienti e non lei; a tal fine ha lanciato una raccolta fondi sul sito www.gofundme.com: “Per questo mio compleanno così importante, trent’anni, mi piacerebbe ricevere un regalo particolare - scrive sul sito - Per chi non lo sa, lavoro come infermiera presso la rianimazione del Covid Hospital di Camerino.

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I miei pazienti sono lontani da casa e non possono ricevere il supporto affettivo dei propri cari: con il mio gruppo di lavoro cerchiamo di garantirgli una videochiamata alla famiglia, non appena i ritmi lavorativi ce lo consentono. Con questa raccolta fondi vorrei riuscire ad acquistare umo Smartphone con auricolari che garantisca una buona visione e una buona acustica, visto che l'unico che abbiamo non si sente bene. Far vedere il proprio caro in ospedale ai familiari a casa e magari far ascoltare loro la sua voce dopo che è stato intubato è un emozione indescrivibile. Credo che questi ammalati abbiano il diritto di sentirsi garantito il supporto familiare attraverso questi unici mezzi consentiti. Spero riusciate a farmi questo regalo. Grazie a tutti”.

Alessio Botticelli
Continua la solidarietà dei belfortesi. Questa volta a scendere in campo è l'ex comitato della Sagra dell'Acquaticcio di Belforte del Chienti.
I componenti dell'ex direttivo, infatti, dopo aver lasciato l'incarico organizzativo della festa, avevano già deciso di custodire il fondo cassa accumulato negli anni per aiutare chi ne avesse avuto bisogno.
In un primo momento hanno contribuito alla retta della scuola di equitazione per una famiglia del paese con un ragazzo disabile. "Ora - spiegano - ci siamo resi conto che era necessario utilizzare quei risparmi per l'emergenza sanitaria. Abbiamo acquistato delle mascherine che, questa mattina, i volontari della protezione civile, insieme al sindaco, stanno consegnando alle famiglie di Belforte. Ne daranno due a famiglia".
Ma la loro solidarietà non si è fermata nel paese dove organizzavano la sagra: "Abbiamo preso contatti con l'Asur e con il direttore Alessandro Maccioni - proseguono - perchè vogliamo aiutare l'ospedale di Camerino trasformato in Covid Hospital. L'idea era quella di donare qualcosa che fosse servita anche dopo la fine dell'emergenza. Così, su consiglio dell'Asur, abbiamo ordinato due barelle per la terapia intensiva. Siamo in attesa che arrivi l'ordine per poterle consegnare all'ospedale".
Un altro gesto di solidarietà che sorprende dopo le forze di altri comitati belfortesi che, solo una settimana fa, si sono unite per la donazione di materiale sanitario.

GS

Nella foto il sindaco Vita e l'assessore Cipollari durante la consegna
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Lutto nel mondo del giornalismo. È venuto a mancare ieri sera, nella sua abitazione di Roma, il giornalista Alberto Sensini. Aveva 93 anni ed aveva cominciato l'attività di giornalista proprio con L'Appennino Camerte, viste le origini camerinesi dei suoi genitori.
Dopo la collaborazione anche con “Il Corriere d’informazione”, ha lasciato la città ducale per stabilirsi a Roma dove è stato assunto dal Corriere della Sera, di cui diventerà poi responsabile.
Per quella testata è staTo anche editorialista, fino al 1976, quando ha assunto per pochi mesi la direzione del Tg2.
È stato direttore responsabile de “La Nazione” di Firenze; editorialista per “Il Gazzettino” di Venezia e collaboratore al “Mondo” di Pannunzio, alla “Nuova Antologia”, al “Mulino”.
Presidente della Stampa Parlamentare e docente di Teoria e tecnica del linguaggio giornalistico all’Università di Macerata e alla L.U.I.S.S. di Roma, dove è stato anche responsabile del settore giornalismo nella Scuola postlaurea in comunicazioni di massa.
Lascia tre figli, Angelo, Michele e Mario. Quest’ultimo responsabile dell’ufficio stampa del Commissario straordinario per la ricostruzione post-terremoto, che ne ricorda gli inizi a L'Appennino camerte. "Mio padre - ricorda commosso - è sempre rimasto affezionato alle sue origini e al settimanale con il quale aveva iniziato a scrivere. Un affetto rimasto immutato anche per Camerino e l'intero territorio".
L'Appennino camerte ricorderà nel prossimo numero la figura del "suo" collaboratore Alberto Sensini.

GS

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