Partiti a Camerino i lavori al teatro Filippo Marchetti. Iniziata la messa in sicurezza del tetto e di alcune delle pareti di uno dei più importanti edifici storici di Camerino, seriamente lesionato dal sisma del 2016 in alcune porzioni. In particolare, ad avere la peggio erano stati il tetto e alcuni muri portanti; un crollo parziale aveva interessato una porzione della parte antistante il palcoscenico.
Tra i primi interventi programmati lo scorso luglio, proprio quello del teatro Filippo Marchetti, ritenuto una priorità anche a causa del peggioramento della situazione.
“Abbiamo considerato fosse necessario intervenire subito – spiega l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli - dal momento che  il danno si era ulteriormente aggravato nel corso degli anni. Un primo intervento da 60mila euro fatto in precedenza, infatti, purtroppo non era stato sufficiente. Si sono verificati altri crolli, che abbiamo riscontrato in occasione di uno dei primi sopralluoghi. Così nei mesi successivi è stato effettuato un controllo della Sovrintendenza che ha confermato la necessità di ulteriori interventi. È seguito un sopralluogo dell’ufficio Beni culturali della Regione Marche dal quale abbiamo ottenuto il nullaosta per integrare il finanziamento per un ulteriore intervento da 300mila euro.
Nel giro di pochi giorni – prosegue Fanelli – nonostante l’emergenza Covid19, siamo riusciti a far partire i lavori”.

Nella foto sotto una delle pareti del Teatro
Una delle pareti del teatro Filippo Marchetti
A seguire l’intero cantiere è l’ingegnere Maurizio Paulini, anche presidente dell’ordine degli ingegneri Macerata, che spiega:
“Ci sono stati diversi crolli anche a causa della pesantezza della copertura. Stiamo alleggerendo il tutto, sostituendo l’attuale copertura in coppi, con un’altra in lamiera così da evitare ulteriori infiltrazioni. Le pareti portanti esterne in alcuni casi hanno subìto dei crolli a loro volta quindi vanno riconsolidate e messe in sicurezza al fine di garantire la salvaguardia del bene. È un lavoro fatto praticamente a mano che comporta più tempo proprio per questo. Consideriamo comunque di riuscire a consegnare i lavori di messa in sicurezza per dopo l’estate”.
C.C.


Intervento dei  Vigili del Fuoco di Camerino per la cattura di un rettile. Comprensibile l'apprensione della signora che se l'è ritrovatoin casa,  nascosto tra il vetro della finestra e la tapparella. L'abitazione si trova al piano rialzato di uno stabile e il serpentello deve essere risalito dal terreno con facilità. Il pronto intervento dei pompieri che hanno catturato il rettile, è servito a rassicurare la proprietaria molto spaventata da quella presenza. Per fortuna, solo una comune biscia che i Vigili del fuoco hanno poi provveduto a rilasciare in un campo al di fuori dell'abitato. 
C.C.

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È stato il primo ospedale della provincia ad accogliere i malati affetti da Coronavirus, come venne deciso durante una riunione urgente dell'8 marzo scorso. Ora l'ospedale di Camerino, che negli ultimi mesi ha accolto la solidarietà di tante donazioni, si appresta a tornare alla normalità, con la consapevolezza di essere stato un punto di riferimento fondamentale durante l'emergenza sanitaria.
Ad annunciare l'inizio dei trasferimenti dei malati è il direttore di Area Vasta 3, Alessandro Maccioni: "Gradualmente - dice - cominceremo a trasferire i pazienti al nuovo Covid Hospital in Fiera a Civitanova da lunedì, liberando così gli ospedali che attualmente erano stati convertiti.
L'andamento della curva epidemiologica è favorevole - spiega - gli accessi stanno diminuendo quindi noi potremo iniziare la fase di trasferimento contemporaneamente sia da Camerino che da Civitanova.
Una volta svuotato, l'intera struttura sarà sanificata e potrà tornare operativa come prima dell'emergenza entro la metà di giugno".

GS
Secondo una tradizione consolidata da quasi 40 anni, quella di domenica 24 maggio, per Camerino sarebbe stata la giornata clou della Corsa alla Spada e, preceduti dal sontuoso corteo di figuranti in costume medievale, gli atleti si sarebbero dati man forte sulle strade per aggiudicarsi l’ambito trofeo individuale e il Palio.
L’attualità di un’emergenza sanitaria ci riconsegna invece uno scenario completamente diverso e inconsueto, nel quale gli organizzatori sono riusciti comunque a calare dei momenti di forte significato e simbologia. E’ grazie ad una serie di iniziative emblematiche che la 39^ edizione resterà comunque impressa nella memoria dei camerinesi e di tutto il territorio confermando il suo inscindibile legame con i riti religiosi di omaggio al patrono della città.
Va in questo senso l’omaggio della spada che questa domenica 24 maggio gli atleti dei tre terzieri offriranno in basilica a San Venanzio. "Si tratta di una novità assoluta frutto di questo momento particolare - così il parroco don Marco Gentilucci - perchè mai una spada era stata offerta direttamente al santo. Vuole essere questo un segno di presenza da parte dell'associazione e di una rinnovata devozione degli atleti al santo patrono".
Con l’intento di trasmettere un forte segnale alle nuove generazioni e stimolarne le idee, l’associazione Corsa alla Spada e Palio ha anche ideato il singolare contest- concorso “La corsa alla spada che vorrei” rivolto a bambini e ragazzi.
“Abbiamo voluto coinvolgere anche i giovanissimi che in questo periodo di distanziamento sociale si trovano a casa- spiega la presidente Stefania Scuri- L’idea è nata da un disegno che ci è arrivato e che, oltre a raccontare le impressioni di un bimbo sulla corsa alla spada, rappresentava quello che lui avrebbe desiderato vivere il prossimo anno; è stato questo primo messaggio a motivarci nel cercare di sentire anche la loro voce rispetto alla manifestazione storica, Ne è nato un contest che è stato lanciato sulla nostra pagina Facebook proprio con l’intento di raccogliere disegni, impressioni e proposte delle nuove generazioni e, in base agli elaborati e alle idee che arriveranno, perché no, trarre anche spunto per creare nel programma dell’anno prossimo degli eventi ad hoc per i giovanissimi. Nuove generazioni verso le quali pensiamo che la Corsa alla Spada dovrebbe essere molto attenta; sono loro la linfa per portarla avanti e farla crescere in maniera diversa negli anni a venire”.

Un invito dunque all’immaginazione, al ricordo delle edizioni passate come pure alle impressioni suscitate dalla particolare e silenziosa edizione 2020 che, nella domenica successiva alla festa del patrono. ha frenato la stessa corsa degli atleti. Ma, in un giorno che sarebbe stato carico delle emozioni dell’intera comunità, gli atleti hanno deciso di essere presenti con un gesto e un segno che rimarrà per sempre.

“Una loro rappresentanza - continua Stefania Scuri- sarà presente in basilica domani mattina alla messa delle 11.30. Gli atleti consegneranno una spada che verrà offerta a San Venanzio e che rimarrà per sempre. Con tutta probabilità infatti, il dono verrà riposto insieme alla statua del Santo e chi andrà a messa e chiunque verrà a visitare la città, saprà che nonostante l’ emergenza sanitaria, nel 2020 gli atleti della Corsa hanno fatto questo dono, che una spada della 39^ edizione c’è e che rimarrà nella chiesa a custodire e testimoniare ciò che abbiamo vissuto in questo anno, che una corsa alla spada nel 2020 non si è potuta fare nella sua canonica maniera, ma che un ricordo di quella giornata c'è e, resterà impresso nella nostra memoria e in quella delle generazioni future”.
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La spada è stata appositamente creata per l’ occasione dall’ artigiano armoraio Augusto Caciorgna che nella rievocazione storica , ogni anno veste l'armatura del Capitano della Militia Bartholomei. Forgiata interamente a mano, la spada è a tutti gli effetti, lo stocco vero e affilato di un cavaliere dell’epoca, realizzato da Augusto Caciorgna ispirandosi alle spade del tardo 1400. Come ama dire lo stesso armoraio che battendo a mano il ferro vi ha impresso la sua arte, “ è letale, ma molto bella nelle sue fattezze”.
Carla Campetella

Neanche l’emergenza coronavirus è servita a fermare la gang di teppisti, che ha devastato i locali cucina del centro di comunità di Vallicelle. Una scena da voltastomaco quella che si sono trovati di fronte i componenti del Comitato festeggiamenti del rione di Sant’Anna che gestiscono il centro ricreativo: bottiglie rotte, scempio di suppellettili, alimenti impastati ovunque insieme a liquidie alcoolici, farina e caffè. Un gesto riprovevole che non può non essere catalogato se non come indice di grande inciviltà. Un’azione inqualificabile che, considerato il modus operandi quasi sbeffeggiatorio, richiama ad altri vandalismi che sempre nella zona, avevano interessato a gennaio l’area di protezione civile di Vallicelle. Qui, gli ignoti devastatori, avevano preso di mira  i bagni pubblici e i container, tentando addirittura di appiccare un incendio.
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Per compiere le loro malefatte,  forzando la porta posteriore della cucina, stavolta i teppisti hanno puntato ad un luogo che la comunità ha sempre utilizzato per fare festa e trascorrere insieme momenti di serena socialità. Si pensa che i fatti siano potuti avvenire nella notte del 1 maggio, in quanto proprio il mattino seguente ci si è accorti che era saltata l’energia elettrica; entrati nei locali per verificare il guasto, alcuni componenti del comitato si sono accorti di quello che era successo.
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La parrocchia di Santa Maria in via ha provveduto a denunciare il fatto ai Carabinieri che hanno acquisito elementi per svolgere indagini. Forse nel tentativo di attaccare un fornello, è saltata la luce e, rimasti al buio i balordi hanno desistito, lasciando come biglietto da visita locali imbrattati, pacchi di pasta spaccati e gettati sul pavimento, bottiglie bevute e vetri rotti. Tutto quello che hanno trovato, hanno rovesciato a terra impastandolo ovunque, con l’unico disegno di arrecare danno. Giorni di lavoro ci sono voluti per risistemare il locale che, dato il periodo particolarmente caldo sul fronte dell’emergenza sanitaria, i componenti del Comitato, incaricando una ditta specializzata. hanno sottoposto a sanificazione  Unanimemente stigmatizzata la serie di azioni insensate e incresciose, percepite come un forte sgarbo morale, perpetrato nei confronti di un luogo di gioioso ritrovo, adiacente ad una chiesa.
C.C.
Atti vandalici all'interno dell'area verde Le Gagge di Camerino, nei pressi di via Ennio Passamonti. Ignoti si sono divertiti a sradicare dalla base una panchina e un cestino dei rifiuti  completando il quadro della malefatta prendendosela anche con tre dispositivi d'illuminazione dell'area.
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Non è dato sapere quando i fatti si siano verificati, visto che  si tratta di un'area pubblica poco frequentata e, complice della sciocca bravata e del gesto inqualificabile, deve essere stata la circostanza che le poche case vicine a quei vialettii, sono per lo più tutte disabitate dall'epoca del sisma 2016 e dunque si è potuto agire senza essere notati. 
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All'ingresso e all'uscita del terreno scosceso e boscoso nelle vicinanze della Rocca Borgesca, c'è ancora traccia dello sbarramento che era stato posto per interidirne la frequentazione all'inizio del blocco imposto dall'emergenza sanitaria, il che spingerebbe ad ipotizzare che il danneggiamento sia stato compiuto  dopo l'allentamento delle misure restrittive e la riapertura al pubblico di parchi e aree a verde. La zona è sprovvista di telecamere di videosorveglianza che permettano di poter risalire o individuare le responsabilità del gesto. 
Fatto sta che l'azione vigliacca da chiunque compiuta lascia senza parole; non può che essere condannata e additata come un segnale della mancanza di educazione civica al rispetto sia verso il prossimo che verso i beni pubblici.
C.C.
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Ladri in azione a Valfornace. Nemmeno la pandemia ha fermato i malviventi che hanno pensato di rubare due tiranti necessari alla messa in sicurezza della chiesa di San Mauro in Villarella di Valfornace.
A dare l'allarme è Carlo Morosi, responsabile dell'ufficio ricostruzione ed edilizia della Diocesi di Camerino - San severino Marche che ha denunciato il fatto ai carabinieri.
"Lo abbiamo scoperto ieri - spiega Morosi - durante uno dei sopralluoghi che facciamo periodicamente nelle chiese danneggiate dal sisma per controllare le messe in sicurezza.
Ho visto che la messa in sicurezza della chiesa di Valfornace, che comprendeva, oltre a delle travi in legno, alcune tirantature in acciaio, era stata modificata.
Due di questi tiranti, infatti, i più bassi, sono stati rimossi, mettendo a repentaglio la sicurezza della chiesa".
L'ingegnere accende così i riflettori su un problema che potrebbe aumentare in vista dell'inizio di nuovi cantieri e lancia un appello ai cittadini: "Questo è un problema che riguarderà, purtroppo, gli immobili sacri che sono posti in località piuttosto isolate e difficilmente controllabili costantemente sia da noi che dalle forze dell'ordine - prosegue Morosi - . L'appello è ai cittadini affinchè controllino periodicamente l'avvicendarsi di auto o persone che potrebbero aggirarsi furtivamente intorno a questi immobili e di avvisarci quanto prima per scongiurare, insieme alle forze dell'ordine, che queste messe in sicurezza possano essere rimosse per essere riutilizzate da imprese poco affidabili nei loro cantieri".

GS

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Approvato dalla Provincia di Macerata per un investimento di 800 mila euro, il progetto definitivo riguardante i lavori di adeguamento sismico e completamento dell’Aula magna del Polo Scolastico dei Lice e ITCG Antinori di Camerino in  Via Madonna delle Carceri. 
I lavori, finanziati con risorse europee (Por Fesr) legate al terremoto e fondi del Ministero dell'istruzione, dell’Università e della ricerca e fondi della ricostruzione, permetteranno l'ultimazione dell’edificio destinato all’Aula magna - auditorium, realizzato secondi i criteri dell’efficientamento energetico e della prevenzione sismica;  l’illuminazione naturale degli ambienti, assicurerà alle persone presenti il massimo del comfort visivo. 

Si tratta di un ulteriore intervento che segue quello approvato tre settimane fa e riguardante nello specifico l’adeguamento sismico dell’edificio che ospita la palestra e la realizzazione di una seconda palestra attraverso la copertura del campetto esterno, per un investimento di 940 mila euro.
Il terzo stralcio completerà la programmazione dei lavori che, complessivamente, avranno un importo di 4 milioni e 410 mila euro.
Intanto sono stati appaltati già due lavori da 900 mila euro, i cui cantieri si stanno attivando in questi giorni.

“Tutti questi interventi- ha detto il presidente Antonio Pettinari-  sono necessari per il completamento del polo scolastico di Camerino, dove attualmente si trovano tutti gli istituti superiori cittadini, eccetto il Professionale.
Il campus inaugurato nel 2013 non era stato completato a causa della mancanza di risorse, che  erano state impegnate per sistemare i lavori non eseguiti correttamente dalla ditta appaltatrice. Una vicenda che aveva portato alla risoluzione del contratto, finita in Tribunale e giudicata con sentenza favorevole alla Provincia. Con tali opere, il comprensorio di Camerino avrà una scuola ancora più efficiente e sicura e si realizza un importante spazio che l’Amministrazione provinciale intende mettere a disposizione non solo alla comunità scolastica, ma pure all’intera città e all’Università”.

C.C.
Partito l'iter per la ricostruzione dei cimiteri di Camerino. Gli interventi per una spesa totale di quasi 3 milioni di euro interesseranno il cimitero del capoluogo, nonchè quelli delle frazioni di Sentino e Palentuccio.
Ne dà notizia il Comune di Camerino:"Con una determina firmata nei giorni scorsi la Giunta comunale ha approvato l'inizio dei lavori che danno il via alla ricostruzione per i camposanti che sono stati danneggiati dal sisma del 2016. In particolare- prosegue la nota-,  il 19 maggio è stata pubblicata la gara per la progettazione del cimitero del capoluogo, che terminerà in 30 giorni, per un importo di 2milioni e 400mila euro. Già affidato il progetto di ricostruzione riguardante il cimitero di Sentino per il quale sono previsti lavori per 265mila euro. Avviata l'indagine di mercato per il camposanto di Palentuccio per un importo di 338mila euro.

"Si tratta di tre interventi per i quali sono stati già autorizzati gli importi richiesti – spiega l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli - In questa fase l'essenziale è far partire il cantiere della ricostruzione. Dopo aver riorganizzato gli uffici e aver smaltito quasi la totalità delle istruttorie riguardanti la ricostruzione privata, stiamo cercando anche di impegnarci al massimo per far partire i cantieri della ricostruzione pubblica, nonostante i cavilli e l’enorme macchina burocratica. La partenza dei cantieri non riguarda solo un impulso per le aziende che operano nel settore edilizio, ma rappresenta un volano per tutte le attività economiche del territorio”.

C.C.


Piscine ai blocchi di partenza per la riapertura dopo che il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha firmato il decreto che prevede che l’attività svolta in palestre e piscine è consentita dal 25 maggio prossimo.
È questa la data da cui saranno consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, nonché l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte in palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati. Le strutture del territorio si stanno quindi organizzando per ricominciare anche se lunedì è troppo vicino e probabilmente le riaperture slitteranno a giugno.

Un ragionamento fatto dai gestori della piscina comunale Caporicci di Tolentino, del Blu Gallery di San Severino e Olimpia Nuoto di Camerino.
“Non riusciremo ad aprire il 25 maggio – spiega Mario Foglia, segretario dell’ASD Pallanuoto Tolentino che gestisce la piscina Caporicci - . Quello firmato dalla Regione è il terzo decreto: noi eravamo già partiti per la predisposizione delle nuove normative, ma con le indicazioni pubblicate ieri ci sono delle precisazioni da fare e abbiamo bisogno di qualche giorno in più.

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Mario Foglia

Siamo già impegnati nella sanificazione della struttura – annuncia - ; abbiamo pensato ad un ingresso e una uscita separati; gli spogliatoi avranno spazi diversi con il plexiglass per consentire il distanziamento.
Sicuramente il 3 giugno ricominceranno tutti i corsi, ma forse qualcosa potrà cominciare prima come il nuoto libero per il quale però ci sarà bisogno della prenotazione obbligatoria”.
Nuove norme che prevedono variazioni anche per i corsi: “Prima del virus un istruttore seguiva 8 o 9 bambini – prosegue Foglia - , ora questo non è più possibile perché abbiamo il vincolo dei 7 mq a persona nella vasca e 5 mq a persona negli spogliatoi.

Dobbiamo aggiungere istruttori, il personale per la misurazione della temperatura e quello per le pulizie che sarà impegnato al termine di ogni corso per la sanificazione”.
Tutte spese in più che sicuramente il bilancio non prevedeva prima della pandemia: “Il lato economico è la nota dolente – ammette - perché il 9 marzo, quando abbiamo chiuso, dovevamo fare una scelta: mantenere la piscina in attesa della riapertura o togliere l’acqua. Noi siamo stati ottimisti: abbiamo lasciato tutto come se funzionasse, con i regimi al minimo, ma nonostante questo le spese ci sono state e gli incassi sono stati pari a zero.
Oltre a questo le normative ci impongono ulteriori spese come l’orario continuato della segreteria e l’incremento del personale, così come la maggiore sanificazione. Situazioni che, sommate al dubbio di chi vorrà rientrare in portano a triplicare i costi”.

Gli fa eco il direttore delle strutture di Camerino e San Severino, Venanzio Aquili. “Stiamo procedendo alle disposizioni impartite dal Governo – dice - . Non riusciremo ad aprire per il 25 maggio. Per quanto riguarda San Severino la riapertura è prevista per il 3 giugno o al massimo l’8 giugno; mentre per Camerino apriremo l’8 o forse il 15 giugno.

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Venanzio Aquili

È stato fatto lo svuotamento delle vasche in entrambi i casi: sono state pulite e sanificate e ora stiamo procedendo al riempimento. A San Severino, non avendo la parte all’aperto, si procede alla predisposizione dei percorsi per l’interno. La gestione di Camerino è, invece, più onerosa perché la piscina estiva ha bisogno anche della predisposizione degli ambienti esterni”.

Giulia Sancricca

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