Notizie sportive nelle Marche
 “Fermi ma non immobili” è lo slogan lanciato dal Fiat 500 Club Italia ai suoi soci in questo periodo di restrizione dei rapporti sociali ed è ciò che ha ispirato l'idea di Loris Ricotta, maceratese, ex studente dell'Itts Divini di San Severino e socio del Fiat 500 Club Italiam, e Mirko Mancinelli, camerte e fiduciario dello stesso club. I due hanno infatti pensato di dare vita ad un evento multimediale, un raduno online per promuovere la raccolta fondi creata dall’Associazione A Cuore Aperto di Camerino per aiutare il Covid Hospital di Camerino. A partecipare sono stati anche i vari Coordinamenti del Club, come quello del Litorale Romano e di Gaeta e Formia, che hanno contribuito a divulgare il fine umanitario di questa piccola maratona multimediale di due ore, visibile al link: https://www.facebook.com/Ricuzzu/videos/572106376763406/ . Con il patrocinio del Fiat 500 Club Italia di Garlenda, la diretta streaming andata in onda sulla Pagina Facebook “500 Frecciarossa” e sulle pagine correlate dei coordinamenti, ha coinvolto tanti appassionati della piccola grintosa macchina della Fiat, in attesa di poter tornare a far rombare le storiche bicilindriche. Ognuno dei partecipanti, domenica scorsa alle 10:30, si sono collegati dai propri garage in tutte le regioni d'Italia e persino dall'Inghilterra, a bordo delle loro 500, raccontandosi e mostrando la loro iconica vettura. Il tutto con i modesti mezzi tecnologici a disposizione, come uno smartphone, alcuni computer, una connessione internet e cuffiette. L’obiettivo è stato ritrovarsi, trascorrere del tempo insieme nonostante le restrizioni ma anche raccogliere fondi: tra partecipanti alla diretta, spettatori e semplici curiosi, il gruzzoletto è cresciuto sempre di più ed è stato destinato all'ospedale camerte. 
Gaia Gennaretti 








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Danni ingentissimi si stanno registrando in agricoltura per l'accresciuta proliferazione degli animali selvatici che ha trovato terreno facile nella quarantena della popolazione. Il grido d'allarme viene da  tutti i soci di CIA Marche, Confederazione degli Agricoltori Italiani il cui lavoro non si è mai fermato ma che  ogni giorno debbono fare i conti con gli effetti devastanti delle incursioni della fauna selvatica nei loro campi. A rischio non  sono  solo i raccolti, resi più preziosi in questo momento dalla necessità di assicurare adeguate forniture alimentari, ma anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali. Mentre ci siamo ritirati nelle case, strade vuote e poche macchine in giro, hanno favorito l'invasione delle più disparate specie di animali i cui avvistamenti sono sempre più frequenti anche all'interno dei paesi. Ad aggravare la situazione, il fatto che durante tutta l’emergenza sanitaria i servizi di contenimento sono stati sospesi e, in base all'ordinanza emanata dal Presidente della Regione lo scorso 30 aprile, hanno potuto ripartire solo lo scorso 4 maggio.
“ Chiediamo che adesso si facciano sentire tutte le azioni di contenimento e controllo - afferma Mirella Gattari, presidente regionale CIA Marche-. Nessuno più di un agricoltore può capire quanto sia importante un ambiente bio-diverso. Il problema serio è che l’aumento indiscriminato del numero degli ungulati e  degli animali selvatici in genere. sta mettendo in difficoltà non solo il reddito e le colture in atto, ma la stessa biodiversità, distrutta dal peso e dalla forza delle incursioni dei cinghiali.  Il problema serio - spiega la presidente di Cia Marche- è che con la quarantena della popolazione questi animali hanno praticamente vissuto due mesi indisturbati, accrescendo il loro numero e cibandosi in maniera assolutamente florida a danno dei nostri coltivatori e dei nostri campi coltivati.
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Nel maceratese si registrano casi eclatanti di terreni letteralmente arati dai selvatici e - continua Mirella Gattari- la problematica più grande riguarda i campi del medicaio, principale fonte di nutrimento per gli ovini. Da non sottovalutare il fatto che il numero così elevato di esemplari di fauna selvatica, in giro indisturbato per due mesi sulle strade e nelle vicinanze dei centri abitati, crea un problema non da poco per la ripresa della circolazione delle auto. Una pericolosità che risulta di molto accresciuta per il fatto che hanno molti cuccioli al seguito e, investirne uno, significa scatenare la rabbia degli adulti del branco, molto protettivi sulla prole. Aggiunta al maltempo, alle grandinate degli ultimi giorni che hanno decimato le produzioni, questa problematica è davvero la goccia che fa traboccare il vaso per il comparto dell'agricoltura,  primario non solo perché assicura il buon cibo alle comunità ma è garanzia del presidio del territorio.
E’ chiaro che senza reddito, noi questa garanzia non riusciamo più ad assicurarla – conclude Mirella Gattari-. Da qui il nostro appello alla necessità di agire: indispensabile è ripartire con tutte le azioni di contenimento, la cui ripresa dal 4 maggio è stabilita dall’ ordinanza regionale del 30 aprile scorso. Non c’è più tempo da perdere ed è dunque assolutamente necessario che tutte le ATC si adoperino affinché tutte le operazioni di contenimento e controllo vengano attivate e immediatamente eseguite”.
C.C.
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Che le limitazioni per il virus possano far scoprire la bellezza della montagna anche ai più scettici?
Le cime dei Sibillini, abituate ormai a guardare il lato positivo di ogni cosa, non si arrendono al termine di una stagione in cui prima non ha nevicato e poi, quando la neve c'era, non si poteva sciare. Anzi guardano al futuro e ai cambiamenti dettati dal virus come motivo di ripartenza e di rilancio.
È quello che ha deciso di fare BolognolaSki, a partire già dal prossimo fine settimana: "Lo Z Chalet ricomincia con il servizio take away - spiega il direttore degli impianti, Francesco Cangiotti - grazie al quale è possibile prenotare e ritirare lo zaino o la gluppa. A questo cestino aggiungeremo una pianta con dieci itinerari adatti ad ogni difficoltà. Consegneremo anche un Qr code con una playlist di musica da ascoltare durante la passeggiata".
Una montagna che riparte lentamente e che concede libero sfogo a chi da tanto attendeva di uscire di casa: "Da lunedì - commenta Cangiotti -  qualche camminatore e ciclista, sempre in maniera solitaria, è tornato a rifrequentare la montagna e ci aspettiamo che le prossime settimane vedano una crescita di visitatori. Ci auguriamo che l'emergenza volga presto al termine per vedere ristrette anche le limitazioni".
Quella che sta per cominciare sarà una estate diversa da quelle passate, è possibile che la montagna abbia il suo riscatto e che anche gli amanti del mare, costretti quest'anno a tante regole da rispettare, scelgano di scoprire la montagna.

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"Noi ci crediamo molto - ammette il direttore di BolognolaSki - . È per questo motivo che questa sarà la prima estate in cui BolognolaSki aprirà i battenti. Dal mese di giugno entrerà in funzione, tutti i fine settimana, il tapis roulant della Madonnina che servirà un'area completamente studiata per le bike; da agosto, invece, saremo aperti tutti i giorni. Ci sarà un grande camposcuola dedicato ai bambini e ai principianti che vogliono avvicinarsi al mondo delle mountain bike. Saranno create strutture in legno e pedane per cimentarsi sui percorsi e sarà attivo anche il tappeto che d'inverno viene utilizzato per lo snowboard, a servizio dei bikers per i più esperti.
Per gli amanti della natura e della tranqullità e per chi invece vuole avvicinarsi alla montagna sarà operativo un servizio di gite organizzate con gli accompagnatori e diversi gradi di difficoltà e lunghezza".
L'idea di Bolognola di non attendere la neve per mettere in mostra le proprie bellezze potrebbe quindi essere un motivo di rilancio turistico non solo in tempi di virus, ma anche e soprattutto per le prossime stagioni, affinchè i Monti Sibillini, che nulla hanno da invidiare alle altre mete turistiche, diventino punto di riferimento per gite e attività di tutto l'anno.

Giulia Sancricca
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Grande paura questo pomeriggio, intorno alle 17, in viale Benadduci a Tolentino.
Una Fiat Punto, condotta da un 85enne tolentinate, mentre procedeva in viale Benadduci direzione Palazzo Europa, si è scontrata per cause in corso di accertamento con una Fiat Panda, condotta da una tolentinate di 75 anni, che arrivava da via Santini, all’altezza del Bar dell’Angolo. Dopo lo scontro la Fiat Panda è salita su un marciapiede, ribaltandosi su un fianco.

Subito sono stati chiamati i soccorsi. Sul luogo dell’incidente sono arrivate due pattuglie della Polizia Locale per rilevare i dati e per disciplinare il traffico oltre ai Vigili del Fuoco e al personale sanitario del 118.

Entrambi i conducenti sono stati curati sul posto e la 75enne è stata trasportata per gli accertamenti del caso al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata.

GS


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L'Università di Camerino ha avviato una serie di attività di ricerca a disposizione delle aziende del territorio, volte a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Diversi i gruppi di ricercatori che si sono attivati in tal senso, ciascuno dei quali sulla base delle proprie competenze ha impostato studi e realizzato iniziative.

Dal protocollo di cura innovativo ideato dal prof. Giacomo Rossi, della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, alla stampa delle valvole per i respiratori da utilizzare in terapia sub intensiva a cura della Scuola di Architettura e Design, passando per gli studi sull’andamento dell’epidemia e sull’efficacia delle misure di contenimento, fino all’allestimento, recentissimo, di un laboratorio per effettuare il servizio di test delle mascherine chirurgiche alle imprese manifatturiere che producono il dispositivo, nonchè all'attività di supporto alle aziende del territorio intenzionate a produrre e mettere in commercio prodotti igienizzanti per mani e superfici.

“Come ha sottolineato anche la prof.ssa Ilaria Capua in occasione del seminario telematico tenuto nei giorni scorsi presso il nostro Ateneo – ha detto il Rettore Unicam prof. Claudio Pettinari – le persone si stanno avvicinando alla scienza ed alla ricerca scientifica che stanno tornando a dimostrare il proprio valore. Voglio ancora una volta ribadire il fondamentale ruolo della ricerca, realizzata attraverso il rigoroso metodo scientifico, che può portare benefici per la nostra quotidianità, sia in questo momento così particolare che in situazioni di normalità”.

Ne stanno prendendo sempre più consapevolezza aziende e singoli privati, che anche in questa occasione, hanno voluto sostenere la ricerca scientifica di Unicam, attraverso significative donazioni. Ha tenuto a ricordarlo lo stesso rettore Claudio Pettinari, aggiungendo il suo personale ringraziamento e quello dell'intera comunità universitaria. 
"Sostenere la ricerca scientifica- ha ribadito-  significa investire su noi stessi, sul nostro benessere, sulla nostra quotidianità, oltre che sui nostri giovani, sul loro futuro e sul futuro dell’intera società. Ne siamo estremamente convinti e siamo davvero felici che il nostro incessante lavoro sia apprezzato anche dai nostri stakeholders. Approfitto per ringraziare tutta l’Area Ricerca, Trasferimento tecnologico e Gestione progetti che come al solito lavora incessantemente e alacremente anche per consentire il continuo contatto con il territorio”.

Per avere tutte le informazioni sulle attività di ricerca Unicam nell’ambito del Covid-19 e per eventuali richieste di collaborazione, l’Ateneo ha attivato la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., alla quale si può scrivere per avere un primo contatto ed essere indirizzati dall’Area Ricerca, Trasferimento tecnologico e Gestione progetti di Unicam agli interlocutori giusti.
C.C.



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A Camerino, lunga coda di auto a seguito della riapertura del Centro di Raccolta comunale di rifuti in località Scalette. Con tuttta probabilità i cittadini hanno approfittato della lunga quarantena per mettere mano alle cosiddette 'pulizie grosse' e sbarazzarsi di tanti oggetti in disuso, magari accantonati chissà da quanto nei garage o nelle cantine. Nelle settimane di permanenza forzata nelle abitazioni, le famiglie hanno colto l'occasione per riordinare e dare una sistemata agli angoli di casa che attendevano da anni che i proprietari avessero tempo per dedicarvi qualche attenzione. Un atteggiamento certamente virtuoso ma che, messo in pratica in massa da parecchie famiglie, ha provocato un bell'assembramento di auto. Stupore e sorpresa negli automobilisti di passaggio lunga la Strada provinciale Varanese di fronte a questo fatto inusuale, in realtà determinato dall'attesa composta del proprio turno prima di poter accedere in sicurezza e conferire i propri rifiuti. Avvenuta in concomitanza con l'allentamento delle misure di contenimento della fase due dell'emergenza Covid-19, la riapertura al pubblico negli orari consueti del Centro di Raccolta comunale è condizionata al rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, e all'obbligo dell'utilizzo delle mascherine.
C.C.


Pubblicato in Cronaca
Il terremoto è tornato a farsi sentire presto nelle zone del cratere che devono ancora risollevarsi dal devastante sciame sismico del 2016 e, complice anche il forte vento dei giorni scorsi, nel centro storico di Caldarola alle prime luci dell’alba sono stati trovati in strada pezzi di tegole caduti dai tetti.  L’Amministrazione comunale, così, si è subito attivata e ha prontamente richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco per escludere possibili pericoli imminenti. Ad essere coinvolti sono stati alcuni tetti della cosiddetta zona rossa, abitazioni che erano già disabitate a causa del sisma. I vigili del fuoco, prontamente giunti sul posto, hanno provveduto alla rimozione dei ogni possibile pericolo e, con grande senso del dovere e professionalità, hanno controllato altri edifici e vie circostanti, tra questi il Palazzo Comunale di piazza Vittorio Emanuele. Come sempre a loro va il più sentito ringraziamento da parte del Sindaco Luca Maria Giuseppetti: “ogni volta che ne abbiamo avuto bisogno i Vigili del Fuoco sono intervenuti prontamente non facendoci realmente mai sentire soli”


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La diffusione del Coronavirus che ha riguardato moltissime case di riposo e strutture residenziali per anziani trova un’isola felice nella casa di riposo di Tolentino. Alla data del 30 aprile, infatti, nessuno tra gli 80 dipendenti e addetti, tutti sottoposti a tampone, è risultato positivo così come sono negativi gli anziani ospiti sottoposti ad esame. “E’ un risultato molto importante che certifica il duro lavoro fatto da noi tutti a contrasto di questo nemico invisibile - afferma il direttore Simone Ricci - Confermo inoltre che al momento oltre agli 80 addetti operanti in struttura risultano privi di qualsiasi sintomatologia anche i 102 ospiti residenti nei vari nuclei, ribadisco un risultato eccezionale anche se la partita non è ancora chiusa”.
Anche il presidente Giorgio Sbaraglia sottoposto anche lui al tampone in quanto quotidianamente presente in struttura, esprime la sua soddisfazione “Questo dato ci conforta, anche se ci aspettano settimane difficili e con condotte da tenere ancora molto restrittive, tengo a sottolineare il comportamento virtuoso di tutto il personale, un atteggiamento che sta pagando con i fatti”.
Il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha ringraziato il presidente, il Consiglio di Amministrazione, il direttore e tutto il personale dell’ASP. “Insieme – sottolinea – abbiamo deciso, prima dell’esplosione della pandemia, di isolare preventivamente tutti gli ospiti. Con la preziosa collaborazione della famiglie che hanno compreso la situazione e che hanno fin da subito collaborato, siamo riusciti a evitare rischi di contagio. L’attenzione resta alta in quanto non abbiamo ancora superato l’emergenza e quindi continuiamo a lavorare per garantire, come sempre, la salute dei nostri ospiti e il loro benessere psicofisico”.
Pubblicato in Cronaca
“Disagi e rischi per i cittadini erano facilmente evitabili usando anche solo il buonsenso. La regione ha sottovalutato la logistica della ripartenza”. Questa la denuncia di Gian Mario Mercorelli, candidato alla presidenza delle Marche per il Movimento 5 Stelle. “Il presidente Ceriscioli denota la sua cronica mancanza di buon senso – dichiara Mercorelli – In un momento come questo dove un intero sistema si riattiva ci sarebbe stato bisogno di una cabina di regia, un tavolo tecnico che avesse chiamato a sé tutti gli attori coinvolti per stabilire quale fosse il metodo migliore per ripartire”. Chiarisce anche con un esempio il suo pensiero il candidato penta stellato. “Il tessuto economico e sociale delle Marche è costituito in massima parte da piccole e medie imprese, che adottano tutte gli stessi orari di lavoro. Ciò significa che sarebbe dovuto esser stato facile prevedere che la maggior parte dei circa 638.000 occupati in regione si sarebbero riversati sulle vie di comunicazione dei vari distretti industriali della regione, creando blocchi del traffico e situazioni di assembramento pericoloso.
Rivedere gli orari di inizio dei turni di lavoro, magari attraverso una concertazione con le categorie datoriali coinvolte, sarebbe stato non solo opportuno, ma anche doveroso da parte dell’amministrazione regionale.
Si sarebbero dovute adottare politiche e strategie mirate a diluire la concentrazione di traffico e di concomitanza di orari tra operai, impiegati e addetti dei diversi settori. Lo scostamento di 15/20/30 minuti dei classici orari, infatti, avrebbe ad esempio diluito in maniera considerevole la concentrazione di persone”. Un principio che secondo Mercorelli dovrebbe valere nel momento in cui riapriranno negozi e attività al dettaglio. “In sintesi - conclude Mercorelli - se non agiamo razionalmente e se chi ha il dovere di governare non inizia a gestire la situazione invece di pensare solo ai propri affari e non si mette in testa di aiutare i cittadini, ci troveremo con una gran mole di persone libere dal lockdown ma prigioniere delle circostanze, aggravate dall’inettitudine gestionale che temo sarà la cifra di questa cosiddetta fase 2”.
f.u.

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LINK ALL'INTERVISTA RADIOFONICA DI MERCORELLI
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